Passaparola Magazine
di esperienze culturali
venerdì 6 giugno 2025
lunedì 26 maggio 2025
6 giugno: saggio finale "Give peace a chance again"
martedì 20 maggio 2025
Giornata della legalità
In occasione della Giornata della legalità, gli alunni della Scuola Secondaria di I grado "Antonio Fogazzaro" hanno lavorato su Peppino Impastato, Lea Garofalo e Giuseppe Di Matteo.
I ragazzi hanno realizzato tre cartelloni che, mercoledì 21 maggio alle ore 9.00, verranno appesi sulle porte dell'entrata della Delegazione comunale, in modo tale che chiunque passeggi per il centro possa leggere le biografie di queste tre vittime di mafia.
L'intento è quello di rendere ancora più forte il nostro DISSENSO verso tutte le mafie.
lunedì 12 maggio 2025
Incontro con la Storia: intervista a Giuseppe Franceschi
Venerdì 9 maggio 2025 il nostro Incontro con la Storia è stato con il signor Giuseppe Franceschi, originario di Gavinana (località vicina alla Linea Gotica), classe 1931.
Giuseppe ci ha veramente appassionato raccontandoci il suo vissuto. Parlando della scuola ai tempi del Fascismo ci ha detto: quando entravamo in classe si faceva il saluto al Duce e si cantavano gli inni a Mussolini. La maestra ci faceva fare aste e puntini, ma in realtà facevamo poco, lei pensava solo al fascismo, era una fanatica.
Abbiamo ben compreso cosa sia un totalitarismo, quando ci ha descritto il sabato fascista. Io ero figlio della lupa. Indossavo pantaloni neri, camicia bianca, un fazzoletto bianco con una fascia. All’adunata dovevamo cantare “fischia il sasso, il nome squilla, il ragazzo fu d'acciaio e l'intrepido Balilla tra i giganti nella storia” e tante altre canzoni per Mussolini.
Alla domanda Si ricorda l'entrata in guerra dell'Italia? Ci ha risposto:
Sì, fu un giorno terribile, mio padre mi disse “siamo entrati in guerra” e mi fece sentire alla radio (era l’unica del paese) il discorso di Mussolini: la gente applaudiva, era una cosa incredibile, erano tutti con lui.
Ci ha raccontato il terrore provato all’arrivo dei Tedeschi, dopo l’8 settembre 1943, e il terrore ancora più grande per gli aerei.
Quando passavano gli aerei, il cielo diventava nero. Diversi paesi vicino al mio vennero bombardati, il mio no, perché c’era un comando tedesco, ci venne anche Kesselring, un generale molto cattivo… poi ci venne pure il generale britannico Montgomery, quello che portava il cappello un po’ storto.
Avevo paura anche dei tedeschi, ma meno che degli aerei, perché a noi ragazzi ci lasciavano stare. Invece dagli aerei ero terrorizzato: il solo rumore mi faceva star male.
Gli occhi di Giuseppe sono diventati lucidi quando ci ha raccontato l’arrivo degli Americani
Una mattina i Tedeschi erano spariti e arrivarono gli Americani. Ero nell’orto dove il mio babbo coltivava le patate, i fagioli, l’insalata e dove tenevamo il maiale, le galline, i conigli… vidi gli aerei che volavano e sentii un forte rumore lungo la strada: erano gli Americani che arrivavano con le jeep. Sentii la liberazione, mi vien da piangere ancora a pensarci. [...] Ci tiravano le cioccolate, le gomme da masticare e si accamparono in paese, perché eravamo vicini alla Linea Gotica. Mi ricordo che facevano delle feste da ballo, con le musiche di Glenn Miller, Louis Armstrong che mi entrarono in testa. Prima non potevamo sentire la musica jazz perché Mussolini l’aveva proibita. Ancora oggi questa musica è una delle mie passioni.
La vita dopo la fine della guerra non era facile a Gavinana così Giuseppe decise di emigrare in Svizzera, dove gli Italiani non erano proprio accolti a braccia aperte.
Io sono stato voluto bene, perché mi comportavo bene, però c’era dell’astio nei confronti degli stranieri... Giocavo a calcio con una squadra di svizzeri e una sera si andò in un paese e vidi un cartello “vietato agli Italiani”... Quando mi sono sposato, mia moglie era già quattro cinque anni che era in Svizzera, si faticava a trovare casa perché tutti dicevano “non affittiamo agli Italiani” e noi ci comportavamo bene, lavoravamo lì, ci si era integrati, però eravamo sempre e comunque stranieri. Gli Svizzeri ci chiamavano con appellativi dispregiativi.
Poi per una serie di incroci della vita, Giuseppe è venuto a stare nel nostro paese ed è per questo che abbiamo avuto la possibilità di incontrarlo.
Durante l'intervista Giuseppe ci ha dato, anche, dei buoni consigli di vita: mai arrendersi, bisogna contare sulla vita... E poi bisogna darsi da fare, appassionarsi alle cose.
Il nostro incontro si è concluso chiedendogli un'impressione sulle guerre in corso e non c'è dubbio su come la pensi.
Fanno schifo. Ma questi capi di Stato non la guardano la televisione? Ai miei tempi non c’era la televisione, ma oggi loro li vedono i morti, vedono i bambini massacrati, non capiscono… Speriamo che questo Papa risolva qualcosa. Non è possibile assistere indifferenti ogni giorno a questo massacro di civili. La guerra è brutta, io ci sono passato, la guerra è molto brutta: ti trasforma, non vivi… bisogna combatterla in tutti i modi.
Grazie Giuseppe e grazie di cuore anche a Rita che ci ha aiutato ad organizzare questo bellissimo e indimenticabile incontro.
Classi Terze della Scuola Secondaria di I grado "Antonio Fogazzaro" di La Salute di Livenza
lunedì 5 maggio 2025
La storia della Fogazzaro
La scuola secondaria di I grado "Antonio Fogazzaro" di La Salute di Livenza, prima di essere una scuola, era una casa mezzadrile abitata dalla famiglia Bortolomai.
Tra il 1957 e il 1958 venne ristrutturata e trasformata inizialmente in una scuola di avviamento professionale, con laboratori di attività pratiche destinati a formare giovani specialmente nel settore meccanico o edile.
Promotore di questa iniziativa fu un giovane parroco: Don Marco Bottosso che si prodigò di far costruire anche l’asilo e il campanile del paese.
Questa scuola è stata frequentata da ragazzi di tutta la zona, molti di località abbastanza lontane come Sindacale, che arrivavano a La Salute in bicicletta.
La casa dei Bortolomai era di proprietà dei possidenti terrieri Veronese, che la cedettero alla parrocchia ad un prezzo simbolico.
I Veronese fecero altrettanto con dei lotti che arrivavano fino all’attuale cartoleria.
La scuola fu venduta in seguito al Comune di San Stino di Livenza.
mercoledì 30 aprile 2025
30 Aprile "Giornata dello Sport": Squadra che vince non si cambia!
Anche quest'anno per la Giornata dello Sport ci siamo recati nella vicina cittadina di Caorle.
È stata una bellissima giornata!
Allo Stadio abbiamo giocato a Tag Rugby