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mercoledì 23 dicembre 2020

Pensieri parole emozioni: i ragazzi si raccontano in tempo di pandemia


Il libricino Pensieri Parole Emozioni, nato da un'iniziativa dell'AICS Venezia in collaborazione con altre associazioni del territorio e la Regione Veneto, è stato realizzato in questo periodo di pandemia con l'intento di aiutare i più giovani a combattere le paure, descrivendole ed esorcizzandole. 

Dodici studenti della nostra scuola hanno dato il loro contributo a questo preziosissimo volume con degli elaborati che raccontano il non facile inizio di questo anno scolastico.

Ciò che più è emerso è la voglia di abbattere il distanziamento sociale ma anche la consapevolezza della necessità di rispettare le regole.

Pensieri Parole Emozioni è un libro di resistenza, di condivisione ma soprattutto di speranza. 

Complimenti ad Emma, Michele, Alex, Serena, Rachele, Ginevra, Gaia, Mattia, Gianmaria, Sofia, Aurora e Allyson, per i  racconti e grazie mille all'associazione Ap-prendiamo Insieme  per averci coinvolto in questo importante progetto!

www.aicsvenezia.it/pensieri-parole-emozioni-i-nostri-bambini-e-ragazzi-si-raccontano-in-tempo-di-covid19/


sabato 28 novembre 2020

Intervista impossibile a Babbo Natale

di Vittoria Coratella

Intervistatore: Buonasera a tutti! Oggi intervisteremo Babbo Natale: un personaggio molto amato dai bambini e non solo. Innanzitutto, come sta Babbo Natale?

Babbo Natale: Buonasera, a dire la verità in questo periodo sono molto preoccupato a causa della pandemia di COVID-19 e non sono ancora sicuro se potrò consegnare i regali di casa in casa...

Intervistatore: Effettivamente è un grande problema, ma Lei troverà sicuramente una soluzione: ha già in mente qualcosa?

Babbo Natale: Sì, io e i miei aiutanti abbiamo pensato di lasciare i pacchetti davanti alla porta delle case, ma in questo modo i bambini mi potrebbero vedere e io non posso farmi scoprire!

Intervistatore: Anche questo è vero... a proposito dei suoi aiutanti, durante il lockdown non ci si poteva incontrare: come ha fatto a costruire e incartare i regali per i bambini di tutto il mondo senza l'aiuto dei suoi aiutanti?

Babbo Natale: Inizialmente è stato molto difficile "lavorare" da solo, ma appena è stato possibile rincontrarsi, i miei aiutanti sono venuti a darmi una mano, come fanno sempre del resto.

Intervistatore: Bene, siamo molto felici di questo, ma in questi giorni uscirà un altro DPCM, che spiegherà dove e se ci sarà un nuovo lockdown, probabilmente chiuderanno alcune regioni dove non sarà possibile entrare e lei non potrà consegnare i regali ai bambini che abitano lì.

Babbo Natale: Questo è un altro problema e infatti non so come potrò comportarmi. Con i miei aiutanti abbiamo addirittura pensato di consegnare i regali in anticipo, anche se manca un mese a Natale: questo sarebbe l'unico modo per poter farli avere a tutti!

Intervistatore: Molto saggia come idea... Mi permetta un'altra osservazione: se Lei o qualcuno dei suoi aiutanti risultasse positivo al tampone, dovreste rimanere in quarantena e quindi non verrebbero consegnati i regali, giusto?!

Babbo Natale: Ma non pensiamo al peggio! Noi, per prevenire il contagio, lavoriamo rispettando le norme di sicurezza: mascherina su naso e bocca, distanza di almeno un metro, igienizzazione delle mani all'entrata del laboratorio, misurazione della temperatura e quando lavoriamo usiamo sempre i guanti!

Intervistatore: Bravissimi! Babbo Natale, il tempo a nostra disposizione sta per finire... vuole aggiungere qualcosa?

Babbo Natale: Certo! Dobbiamo essere positivi (non al COVID 19 - mi raccomando!) e cercare di rispettare tutte le norme di sicurezza, così ritorneremo alla normalità prestissimo!

 Intervistatore: E' vero, grazie Babbo Natale e alla prossima!

Babbo Natale: Grazie a voi e buon Natale a tutti!


giovedì 5 novembre 2020

Il rientro a scuola ai tempi del Covid

Il rientro quest'anno è stato diverso da quello degli anni scorsi e il regolamento scolastico è più severo di prima.

Il primo giorno di scuola sono partita da casa in bicicletta, dopo poco ho incontrato una mia compagna di classe e mentre pedalavamo, abbiamo parlato di come sarebbe stato il rientro secondo noi.

Arrivate a scuola abbiamo indossato la mascherina e abbiamo salutato i nostri compagni di classe: purtroppo abbiamo dovuto stare distanti gli uni dagli altri. 

Ancor oggi all'entrata del giardino della scuola c'è un collaboratore scolastico che ci misura la febbre, dopo "parcheggiamo" la bicicletta e andiamo verso la nostra classe. 

Prima di entrare in aula dobbiamo igienizzarci le mani.

Il primo giorno, quando sono entrata sono rimasta un po' male perché i banchi erano stati distanziati e rimarranno così tutto l'anno.

All'inizio facevamo solo tre ore di lezione, perché mancavano i professori e abbiamo parlato spesso delle regole anti-contagio: l'obbligo e l'uso della mascherina, la tracciabilità delle uscite per l'uso dei servizi...

Alcuni di noi si devono ancora abituare a queste regole e si prendono delle belle sgridate, ma penso che con il tempo impareremo tutti a rispettarle.

A scuola inoltre da quest'anno c'è "la stanza covid", è una stanza dove vanno tutti coloro che si presume abbiano i sintomi del virus e devono stare lì dentro finché non arrivano i genitori.

Speriamo che la situazione non peggiori perché tornare alla didattica a distanza sarebbe complicato e molto triste!

Aurora Korkaj


Non mi aspettavo molto da questo rientro... 

Era più che sicuro che niente sarebbe stato come prima: non si possono abbracciare i compagni e non ci si può parlare senza mascherina.

A proposito di quest'ultima, non è facile tenerla per tutto il tempo che stiamo a scuola!

Dall'anno scorso sono cambiate un bel po' di cose. 

I banchi sono stati distanziati di un metro l'uno dall'altro, non ci si può girare a parlare con i compagni, quando si entra in classe bisogna disinfettarsi le mani e al posto della presidenza ora c'è la "stanza covid".

Non si possono più fare lavori di gruppo e nemmeno giochi di squadra (in palestra).

Se devo essere sincera, preferisco comunque venire a scuola e rispettare tutte le regole, piuttosto che vedere i miei compagni attraverso il monitor di un computer.

Spero di non dover tornare alle videolezioni e di finire l'anno in presenza.

Claudia Zanutto


Il rientro a scuola è stato abbastanza strano; rivedere tutti i miei compagni però è stato davvero bello! 

Il mattino del primo giorno ero molto emozionato. Messo lo zaino in spalla, sono salito in macchina e siamo partiti. 

Arrivati davanti alla scuola, dopo aver salutato la mamma, io e mio fratello, ci separammo dal momento che dovevamo entrare dai lati opposti dell'edificio. 

Io iniziai a parlare con i miei amici (ovviamente con la mascherina alzata) finché non si aprì il cancello. 

Arrivò il signor Paolo, il collaboratore scolastico, a misurarci la temperatura: ma il termometro digitale infrarossi sembrava non funzionare con me!

Superato questo problema, una volta entrato in classe mi dissero che non ci saremmo più spostati noi nelle diverse classi, ma i professori, dunque ogni classe sarebbe rimasta sempre e solo in un'aula. 

La nostra sarebbe stata la ex aula di Tecnologia.

Comunque ritornare su quei banchi, per me, è stato come riavere i miei giocattoli di bambino. Rivedere i professori mi ha fatto venire in mente momenti belli e brutti dello scorso anno. Stare con tutti i miei compagni, come una volta, è stato molto bello, anche se ora siamo un po' distanziati.

Il primo giorno i professori ci hanno spiegato le nuove regole antivirus e devo dire che non mi piacciono tanto, ma capisco che sono state fatte per la nostra sicurezza.

Leonidas Olah