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martedì 18 febbraio 2025

Diario: giorni di scuola


                                                                                                         

San Stino, 15 gennaio

Caro Diario, ⭐

     sono qui nell’aula di arte seduta sullo stesso sgabello traballante che ti dà la sensazione di essere seduto per terra.

Devo copiare il disegno che c’è alla lavagna, ovvero una bottiglia con accanto un cesto di frutta e una mela fuori dal cesto.

Dopo aver finito la mia ✨OPERA D’ARTE ✨ l’ho guardata soddisfatta (avrò rifatto la bottiglia circa 10 VOLTE perché il lato dx non mi veniva bene come l’altro) e iniziato a fare le ombre.

Quando la prof ha pronunciato le parole “ METTETE VIA”  ho fatto un respiro profondo e messo il libro sul banco, purtroppo.

Per fortuna vicino a me avevo le mie salvezze!!!

Infatti, a volte, mentre la prof spiega io guardo E. ridendo e A. fa disegni a matita sul mio libro e viceversa.

Se non ci fossero state loro probabilmente mi sarei addormentata sul libro. 🙂

Anche oggi siamo riuscite a superare le 2 ore di ARTE!

Ora devo andare se no non riesco a fare ricreazione, A DOPOOOO. ❤️


Rieccomi. Adesso mi trovo sulla mia sedia comodissima davanti alla scrivania pronta per andare in guerra, ovviamente sto scherzando, devo semplicemente studiare ING pk domani la Marchisella mi interroga….. 😐

Ho sempre sottovalutato questa materia dicendo “ MA TANTO E’  FACILE”  però stavolta voglio fare sul serio. 

A dir la verità non ho voglia di fare niente infatti la mia testa ha iniziato a pensare ad altro, ALLORA ho preso carta e penna e cominciato a scrivere quello che so (mia mamma dice che così ricordi meglio quello che studi).

Finito di scrivere, prendo il foglio in mano e LEGGO, RIPETO, LEGGO, RIPETO, LEGGO, RIPETO…..

Dopo qualche ora di “ LAVORO”  mi preparo lo zaino sperando che questo pomeriggio sia servito a qualcosa siccome è stato di una NOIA MORTALE.🙄

                                                                                 

 


                                                                        San Stino, 16 gennaio

Caro Diario,

      è appena finita l’ora di TEC (disegno) e tra pochissimo sarò interrogata in ING, ma devo ancora scegliere l’argomento sul quale mi deve ascoltare la PROF!!!

Io li ho studiati tutti, però salendo le scale ho scelto che volevo esporre “ A LOT OF, MUCH E MANY” .

In classe fa freddissimo e questo non mi aiuta a scacciare l’ansia che ho, ANZI  peggiora tutto!

Seduta sulla sedia scricchiolante con il cuore in gola e la bocca tremante aspetto che mi dica che sono interrogata.

Ad un tratto sento “ ##### interrogata”  quindi comincio a correggere gli es. assegnati per casa; poi mi alzo, vado davanti alla lavagna e dò uno sguardo a E.💙 e A.💛 che mi incoraggiano. :D 

All’inizio ho parlato solo io e dopo la prof mi ha fatto delle domande.

BEH, fortunate A. ed E. che se la spassano chiacchierando e passandosi bigliettini, poi P. in 1°  banco alla fine dell’interrogazione mi ha detto che avrei preso 4 o meno HAHAHAHAHA…..

Infine, la Marchisella, mi ha chiesto che voto avrei preso secondo me, io ho risposto 9 , ma lei ha detto che mi merito un 10!  😃 

Quando ha pronunciato QUEL NUMERO sono SALTATA DALLA SEDIA di gioia e ho continuato a vantarmi del MIO 10 fino a casa.

Sono stata strafeliceeeeeeeeeeeeee ❤️

( il pomeriggio di ieri è servito)

martedì 7 gennaio 2025

Un po' di poesia per riprendere la scuola con simpatia…

Settimana infinita

Lunedì sono stanchino

Martedì mangio un panino

Mercoledì guardo fuori dalla finestra

Giovedì vado in palestra

Venerdì corro in giardino

Sabato sto con il mio fratellino

Domenica è finita, 

questa settimana mi è sembrata infinita. V.T.


Attività di una settimana

Lunedì vado in giardino

Martedì pianto un semino

Mercoledì mangio una patatina

Giovedì passo una bella mattina

Venerdì gioco con il mio cagnolino

Sabato faccio un girettino

Domenica infine incontro Gino. D.G.


Sette giorni 

Lunedì vado in Trentino

Martedì compro un cagnolino

Mercoledì vado di fretta

Giovedì bevo un tè e mangio una fetta

Venerdì vado al ristorante

Sabato mi bussa Dante

Domenica mi cade un dente. A.G.


Gioco e vado

Lunedì inizio la mattina con una merendina

Martedì gioco in giardino con una bambina

Mercoledì vado in bici dai miei amici

Giovedì gioco con la mia cagnolina molto birichina

Venerdì mattina compro una piantina

Sabato vado in piscina con la mia sorellina

Domenica mattina parto per la Cina. (…)


Sette giorni diversi

Lunedì faccio una passeggiatina con la mia cagnolina

Martedì leggo un libriccino molto carino

Mercoledì vado in bici dai miei amici

Giovedì faccio i compiti che sono molti

Venerdì vado in cucina e assaggio la piadina

Sabato mattina gioco con la mia sorellina

Domenica mattina mangio una tortina. C.G.


Tutte queste poesie sono state composte durante l'attività di potenziamento della Prof.ssa Lucia Tracanzan, tenutasi presso la Scuola secondaria di I grado "Giuseppe Toniolo" di San Stino di Livenza.

lunedì 18 novembre 2024

Poesie di Novembre

Ecco a voi il raccolto del mese di Novembre dell'attività di potenziamento della Prof.ssa Lucia Tracanzan, tenutasi presso la Scuola secondaria di I grado "Giuseppe Toniolo" di San Stino di Livenza.

Pace sincera

sogno di vita vera

di popoli insicuri. E.Z.


Nel mondo bello 

tra le cattive bombe 

c’erano urla. G.D.


Frutto della pace 

gioia del cuore 

dell’amore il fiore. N.Z.


Cade, cade 

sui tetti delle case 

la neve a Natale. A.D.F.


Cade la pioggia 

sotto un tetto 

nasconde la rosa. C.E.


Calda la vita 

freddo nel mondo 

porta solo la morte. F.C. 


Bello il fiore 

che porta amore 

di ogni colore. Z.M.


Solo nel mondo 

sopra l’amore 

il fiore della pace. M.E.


Sono passioni 

solo fiori colori 

nel mondo la pace. B.C.


La pace così

va e viene in un dì, 

ma non è qui. S. D.


Triste mi sento 

nella gabbia dentro 

un leone ruggente. C.G.


Uomo del mondo 

sulle strade cammini 

giusta la pace. B.C.


Bella la pace 

se tutti siamo felici 

nel mondo grande. P.T.


Cade la pioggia 

lieve la pace 

resta ignorata. F.M.


Bello il fiore 

di tanti colori 

pieni d’amore. C.N.S.


Bella la pace 

se non c’è mai la guerra 

sempre nel mondo. M.V.

giovedì 17 ottobre 2024

Poesie d'Ottobre

Ecco a voi il  raccolto del mese di Ottobre dell'attività di potenziamento della Prof.ssa Lucia Tracanzan, tenutasi presso la Scuola secondaria di I grado "Giuseppe Toniolo" di San Stino di Livenza.


Il vento soffia

tra uccelli lenti

con tranquillità. L.S.


La pioggia cade

su tutti i paesi

con le lampade spente. A.S.


La neve cade 

sugli alberi dolci 

felicemente. P.C.


Il vento soffia 

lungo le strade vuote

e ruba tutto. M.D.


La pioggia cade

sul mio viso

bagna la terra. R.M.


La neve scende

mentre il pupazzo 

la prende dai tetti. G.A.


Il vento canta 

la pioggia è molto rilassante 

la notte io dormo. (…)


Pioggia con sole

fredda la neve cade

pioggia con vento. A.P.


Neve candida 

neve leggerissima

scende dal cielo. G.P.


La neve cade

e i bambini ispirati

scrivono poesie. F.M.


Fredda la neve 

gli alberi ricopre 

durante l’inverno. T.V.


I fiori dormono

finché aspettano la pioggia

che li bagna. H.I.


La notte buia 

le stelle luccicanti

un freddo cielo. G.G.


La notte brilla quando 

i bambini dormono

e la luna canta. M.H.


La notte buia 

splende qualcosa laggiù 

sicuro sei tu. A.C.


La notte scura

nel cielo illuminato 

penso a te. N.L.


La notte chiara 

nel cielo brilla la luna 

sono felice. R.E.


La notte è buia 

e scura come un bambino

che ha paura. E.M.


L’erba verde 

sul terreno cresce piano 

in primavera. A.S.


La notte brilla 

quando i bambini dormono 

e la luna canta. M.L.

domenica 19 maggio 2024

"Raccolto" di poesie: maggio... la scuola è quasi finita!

L’obiettivo principale dell'attività di potenziamento della Prof.ssa Lucia Tracanzan è quello di sviluppare l’uso polisemico della lingua italiana applicato ai testi brevi di alcuni modelli di poesia. 

Gli alunni sono invitati a sperimentare la scrittura di poesie riferendosi ai seguenti modelli: haiku, filastrocche, epigrammi e limerick e a lavorare, dopo una breve riflessione, per la creazione di un componimento poetico.  

Le poesie vengono raccolte ogni mese in riferimento ad un tema preciso.

Ecco a voi "il raccolto" di maggio!


La scuola è finita 

Siamo a maggio

manca sempre meno alla fine di quest’anno,

sono solo 19 

i giorni che ci separano

dal giocare tutti i giorni.

Quest’anno ho imparato a 

stare accanto alle persone migliori

e tutti uniti sono i nostri cuori. P.E.


Pensiero finale

E anche la prima media è volata,

e, se devo dire la verità, con un po’ di difficoltà

l’ho fatta.

Ma tutto questo ha avuto una ricompensa finale

e per tutto questo mio impegno sono felice. B.R.


Clima sereno

La scuola è ormai finita

è stata una vera fatica.

Quest’anno poteva andare meglio

senza fare tanta confusione.

Il prossimo anno le gite le faremo

solo se ci sarà un clima sereno. S.A.


La scuola, dove tornare

Sono felice,

l’anno è passato veloce.

Mi piace disegnare

e a scuola voglio tornare. B.M.


Libri come pesi 

Sui banchi ho passato questi mesi

con i libri come pesi,

ma nuovi amici ho conosciuto. A.G.


L’anno è finito 

Di tutto il tempo che è passato

un ricordo dietro ho portato.

La scuola sta per finire 

e sono prontissima a partire.

Quando il libro aprivo

si sapeva che non mi divertivo,

quando il prof in aula entrava

nessuno più parlava. E.M.


Fine dell’anno!

Divertenti attimi ho passato,

nonostante le risate,

il tempo è volato

con le loro battute azzeccate. C.A.


Voti d’oro

L’anno è passato velocemente

e abbiamo riempito la nostra mente.

Le ore sono volate 

e le amicizie sono aumentate.

Studiare è come un lavoro,

ma è servito per ottenere voti d’oro.

Finalmente le vacanze sono giunte 

con dei premi in aggiunta! S.A.


Fine d’anno

Sono felice per quest’anno veloce.

Iniziò con lunedì e terminò con venerdì.

E il tempo è passato sui banchi di scuola;

con gli amici giocavamo e parlavamo,

con loro il tempo vola.

Febbraio, marzo e aprile,

tutti questi mesi 

sono iniziati e finiti.

Le vacanze sono qua 

e le aspetto con volontà. I.H.


L’ultimo mese

L’ultimo mese di scuola è arrivato

e mi sento molto fortunato.

La matematica non è il mio forte,

in italiano mi sento come un camaleonte.

Ho incontrato nuovi amici

sono simpatici e felici.

Devo essere onesto, 

per andare a scuola 

devo sempre alzarmi presto. E.A.


La fine 

L’estate sta arrivando

e io la sto aspettando.

La scuola sta finendo

e contento mi sento.

Ho fatto amicizie nuove

e me le ricordo quando piove. C.P.


Cambiato 

Il tempo è volato, 

io sono cambiato.

Molto tempo è passato

e molti amici ho incontrato. D.F.M.


La paura

Adesso che è finita 

l’avventura

ho dimenticato tutta

la paura. S.L.


L’anno che è trascorso

Dall’inizio fino adesso ho imparato 

a parlare in tedesco e inglese, 

a scrivere i temi meglio, 

sono migliorato nel salto in alto,

ma ora sono stanco, 

ma ora è tutto finito. G.G.


Arriva l’estate 

Tempo che è passato

tutto già mi son scordato.

Una nuova lingua ho imparato.

Da scuola me ne vado.

È quasi finita

questa brutta prigionia.

Spero che mi serva 

per la vita. S.N.


Maggio è arrivato 

La fine della scuola è ormai vicina

e ancora una volta

penso al tempo che è passato

sui numerosi banchi di scuola.

Amici ho trovato

e con loro il tempo è volato.

Le vacanze non le aspetto,

il desiderio di ricominciare mi stringe nel petto.

Settembre ritornerà,

tra tanto o poco, chi lo sa.

Però di certo ricorderò

il bellissimo anno che il giovane Giovanni affrontò. B.G.

lunedì 8 aprile 2024

Racconto: Ulisse e Polifemo

L’ alba ci svegliò con i suoi mille colori e una brezza leggera mi solleticò il naso. Respirai a pieni polmoni l'aria salata che già da diversi anni ci circondava. Ad un certo punto un grande appetito mi colse: era ora di colazione.

Mi diressi affamato verso la prua turchina dove incontrai Alexandros: 

“Capitano, siamo a corto con le provviste. O facciamo scalo o creperemo tutti”.

“Nobile Alexandros, come gli dei ci aiutarono per la conquista della ribelle rocca di Troia, così ci aiuteranno e ci sosterranno fino a Itaca”. 

Detto ciò mi congedai.

Troppi pensieri mi echeggiavano per la testa. Ad un certo punto un urlo mi fece trasalire: “Terra!!”.

Cinque minuti dopo eravamo già sulla misteriosa isola. Arrivammo in una caverna enorme e ci entrammo. All’interno era tutta scura e cupa tanto che avrebbe potuto spaventare anche un leone.

La caverna era piena di cibi: formaggi di capra e pecora … 

“Prendiamo un po’ di cose e andiamocene” disse qualcuno. ”Non se ne parla” dissi.

Il mio non era coraggio ma curiosità, un difetto che, insieme alla furbizia, era cresciuta insieme a me. 

Ad un certo punto un gigante, seguito da un gregge, entrò nella caverna e chiuse il passaggio con un pesante macigno. In quell’istante mi sentii un uccello in gabbia. 

Polifemo, sbattendo due pietre, fece cadere sulla paglia due scintille dorate che rischiararono la caverna.

Solo allora riuscimmo a mettere a fuoco il ciclope. Era enorme, vestiva pelli di pecora e aveva una lunga barba incolta. La cosa che lo rendeva particolarmente spaventoso era il suo enorme occhio centrale. Appena ci vide Polifemo allungò le mani, prese due marinai e li sgranocchiò davanti a noi. 

La mia curiosità mi aveva ingannato. 

Poi però mi venne un’idea: avrei offerto al ciclope un po’ di vino addormentandolo, gli avremmo detto che mi chiamavo Nessuno e poi gli avremmo infilzato un bastone nell’occhio. Tutto andò come previsto.

Una volta raggiunto il largo con la nave, riuscimmo a sentire l’ultimo urlo del ciclope: 

“Nessuno mi ha accecato”.

Giovanni Buriola IDS

venerdì 26 gennaio 2024

Gli amici: il centro della vita


L'adolescenza (periodo che sto affrontando, dato che comprende i ragazzi di una fascia di età tra i 10 e i 20 anni) è un’ età di cambiamenti: cambiano il tuo aspetto, i tuoi gusti, i tuoi interessi e i rapporti con le persone. Per esempio, riguardo al rapporto con i genitori, succede molto più spesso che io litighi con loro (o che gli disobbedisca). Anche con mio fratello il rapporto è cambiato: adesso è un legame di amore e odio mentre prima ci volevamo semplicemente molto bene.

Anche i gusti si evolvono. Spesso per non essere esclusi, ma anche perché si diventa più grandi. Per esempio se una volta amavo giocare con le bambole adesso preferisco uscire con le amiche; ci sono però alcuni  interessi  che rimangono sempre uguali, per esempio mi piaceva molto la danza quando ero piccola e tuttora è così.

In questa età "avviene" un fenomeno detto "conformismo": si tende a essere uguali agli altri. Infatti a quasi tutte noi ragazze piacciono le stesse cose (musica, shopping, videogiochi …) e i ragazzi hanno quasi tutti lo stesso taglio di capelli.

Inizia a cambiare anche il carattere, perché, almeno io, preferisco essere autonoma piuttosto che dover dipendere dai miei genitori costantemente. Ognuno comunque conserva la propria personalità: c’è chi è più introverso, chi più spavaldo, chi più permaloso e così via.

Questo periodo è pieno di emozioni (sia negative che positive), di nuove scoperte, nuove amicizie e tantissime cavolate. Sei a metà tra un adulto e un bambino, quindi per certe cose sei “troppo piccolo" mentre per altre “troppo grande”. Gli amici iniziano a diventare il “centro” della vita: si preferisce stare con loro perché, rispetto agli adulti, da loro ti senti più compreso.

In questi dieci anni ti aspettano scelte molto importanti, che determinano il tuo futuro (come la scelta della scuola superiore).

Gli adulti descrivono questo come il periodo migliore della vita, perché si è spensierati e giovani; spero che anche per me siano gli anni migliori.  

Anonima1



QUANTI CAMBIAMENTI!

Se penso a come mi vestivo e come mi comportavo 3 anni fa non riesco a riconoscermi. Fino a 2 anni fa il mio modo di vestire era più pensato per sentirmi comoda: indossavo pantaloni della tuta scelti da me e felpe colorate che i miei parenti mi regalavano. Oggi invece cerco sempre pantaloni di colori freddi.

Ricordo che quando ero alle elementari per me era come commettere un reato dire una parolaccia, invece oggi, sentendole sempre pronunciare dalle persone che mi circondano, a volte me ne scappa una, se sono arrabbiata.

Quando devo cominciare un discorso dico spesso parole che nel contesto non servirebbero però sono abituata a dirle.

Quando ero piccola, a volte, prima di andare a scuola (dato che non era probabilmente un mio grande interesse), non mi lavavo il viso e mio padre me lo faceva notare perchè nel contorno della bocca ero sporca del latte bevuto a colazione, ma dato che ero quasi arrivata al cancello della scuola non potevo farci niente. Se succedesse ora una cosa del genere mi vergognerei così tanto che non potrei nemmeno farmi vedere dalle mie amiche più strette.

Non so proprio cosa mi era saltato in mente 2 anni fa quando mi ero tagliata i capelli a caschetto sembravo la copia “uscita male” di Justin Bieber. Come mi era venuta un’idea del genere!!!??? Oggi non mi farei mai i capelli così, preferisco che mi arrivino almeno alle spalle e che mi stiano dritti come a certe ragazze della mia scuola.

Anche i passatempi si evolvono. Come sport pratico pallavolo perchè con il passare del tempo ho capito che volevo fare uno sport dove si fa lavoro di squadra piuttosto che uno sport dove devo pensare solo a me stessa. Una volta non potevo ascoltare la musica che mi piaceva perché mio padre metteva nella cassa solo quella che piaceva a lui cioè quella degli anni ‘70. Ora avendo un mio telefono e delle mie cuffiette posso ascoltare ciò che voglio cioè i rapper come Shiva e Central Cee oppure generi musicali più incentrati sulla musica rock sempre attuale.

Una volta non mi piaceva guardare serie tv o film, mi interessava solo “Striscia la notizia” oppure i cartoni animati come i “Teen Titans” oppure “Lo Straordinario Mondo di Gumball”; invece adesso guardo ogni giorno delle serie horror americane oppure film che documentano le vite di rapper prima del loro successo, come ad esempio Eminem.

Dato che la mia adolescenza durerà ancora quasi 10 anni credo che cambierò ancora. Ma per adesso sono così , felice di aver modo di conoscermi meglio.

Anonima2


sabato 25 novembre 2023

25 novembre: EDUCARE ALLA NON VIOLENZA

Tutto il male avevamo di fronte

Tutto il bene avevamo nel cuore

A vent’anni la vita è oltre il ponte

Oltre il fuoco comincia l’amore.

Italo Calvino, Oltre il ponte


Ieri, in 2AS del plesso Toniolo, abbiamo celebrato 
la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne. 

L’iniziativa, suggerita nei giorni precedenti da alcune studentesse, si è articolata in una serie di momenti toccanti per l’intera classe.


Tre nostre compagne hanno condotto la presentazione partendo dai versi di Italo Calvino, catturando l’attenzione di tutti fornendo dati aggiornati e indicazioni su come poter rispettare e valorizzare la figura della Donna all’interno della nostra società. Ne è conseguito un rispettoso dibattito dove ognuno ha potuto esprimere il proprio punto di vista sull’argomento, avanzando diverse soluzioni al problema.

Sono stati mostrati alcuni disegni realizzati appositamente per l’occasione, ai quali farà seguito un cartellone che appenderemo alle pareti della classe.

Non sono mancati i consigli di lettura: abbiamo selezionato una lunga serie di titoli che aiutano a comprendere la natura del fenomeno da vari punti di vista (citiamo di seguito i titoli proposti).

- Daniela Musini, Le indomabili. 33 donne che hanno stupito il mondo, Piemme 2021

- Elisa Castiglioni, La ragazza con lo zaino verde, Il Castoro 2021

- Matteo Bussola, Il viola e il blu. La libertà di essere i colori che vuoi, Salani 2021

- Matteo Bussola, Il rosmarino non capisce l’inverno, Einaudi 2022

- Vichi De Marchi, Roberto Fulci, Ragazze con i numeri. Storie, passioni e sogni di 15 scienziate, Editoriale Scienza 2018

- Colleen Hoover, It Ends With Us. Siamo noi a dire basta, Sperling & Kupfer 2022

- Dacia Maraini, In nome di Ipazia. Riflessioni sul destino femminile, Solferino 2023

- Lia Celi, A pari merito. Più diritti per le ragazze, più libertà per tutti, Einaudi ragazzi 2021

Vi salutiamo invitandovi a visitare questo preziosissimo articolo tratto dal sito di Save the Children, dove ci vengono forniti consigli su come poter aiutare una persona vittima di violenza:

www.savethechildren.it/blog-notizie/come-possiamo-aiutare-una-vittima-di-violenza

Possiamo tutti fare la differenza!

La Classe IIAS

sabato 25 marzo 2023

Mai più principessa!

Fin da piccola sono stata abituata a indossare abbigliamento pratico.

Il mio armadio straripava di jeans, in una scala di colori che andava dal classico blu fino ad arrivare al giallo. C'erano tutti i modelli, da quello a zampa a quello skinny, da quello strappato a quello brillantinato, poi leggins in grande quantità, ottimi per l'asilo, perché, secondo mamma, erano pratici e non limitavano i movimenti. In realtà a me stringevano e pizzicavano, ma ero troppo piccola per avere voce in capitolo.  Nell'armadio inoltre c'erano T-shirt e felpe da vendere e una gonna, che dopo avermi vista con le gambe all’aria, era stata cacciata nell’angolo più sperduto dell’armadio.

Mamma per tutto il periodo dell’asilo mi vestiva a strati quindi uscivo di casa che sembravo l’omino Michelin, ed era più il tempo che passavo davanti all'armadietto per spogliarmi che quello dentro in classe.

Finalmente sono cresciuta e ho iniziato le elementari; ero consapevole di quello che indossavo e ho iniziato ad impormi: "Questo lo metto, questo non mi piace, questo è troppo caldo, questo è troppo leggero...” quindi non sembravo più l’omino Michelin.

Poi è successo che mia mamma ha aperto un negozio di abbigliamento 0-17 anni proprio davanti alla scuola. E CHI E' DIVENTATA IL SUO BIGLIETTO DA VISITA?? NATURALMENTE IO! Ha iniziato a riempirmi gli armadi di capi che spaziavano dallo stile rock, all’etnico al romantico.

Credevo di aver raggiunto la mia indipendenza “vestiaria”, ma mi ero fatta fregare da mia mamma che continuava a farmi notare che tutte le mie amiche si vestivano ancora da bamboline con fiocchi abbinati tra i capelli e le Lelly Kelly. Presa dallo sfinimento e dallo stordimento a giugno, tre giorni prima della fine della scuola, ho indossato un paio di pantaloni a palazzo, lunghissimi e larghissimi a righe blu e bianche con un fiocco in vita, una maglia abbinata blu con spalle scoperte e scarpa da ginnastica perché le ballerine erano OFF LIMITS.

A giugno, a scuola, ci permettevano di non indossare il grembiule per il caldo così avrei potuto sfoggiare l’outfit di punta di quel periodo nel negozio di mia mamma.

Durante la ricreazione, VUOI NON GIOCARE CON I TUOI COMPAGNI??

VUOI FARE LA BELLA STATUINA PERCHE’ INDOSSI UN OUTFIT DA CERIMONIA? NO, CORRIAMO COME CAVALLI PAZZI IN GIARDINO… peccato che i pantaloni fossero talmente lunghi che correndo li  ho calpestati e mi sono trovata in volo a planare in mezzo l’erba. Volevo sprofondare perché naturalmente ho fatto una caduta stile pagliaccio al circo e i gli altri bambini non aspettavano altro, per potermi prendere in giro e ridere. Io ho riso un po’ meno: metatarso rotto e mezza estate con il gesso.

Mi è bastato provare ad essere "principessa" per un solo giorno,  poi sono tornata ad essere me stessa: JEANS E FELPA!

Sofia Pizza IIIDS

Perché? Perché proprio io?!

In quel momento avrei voluto sparire, sprofondare, diventare invisibile o tornare indietro nel tempo.

Già... sto parlando di quel giorno in cui sentii il mio nome provenire dalla bocca della professoressa seguito dalla frase “sei interrogata”.

Penso sia scontato dire che quel giorno non ero preparata, a malapena sapevo l’argomento dell’interrogazione.

Iniziai a sentire caldo, stavo sudando e provavo un’ansia indescrivibile.

Erano le 10.15 e la prof. fece la prima domanda. 

Mi sembrava che le orecchie cominciassero a stringermi il cranio. Scottavo.

In quel momento il mio unico pensiero era “Perché non ho studiato??” "Perché ha chiamato me? PERCHE’?!”

Mentre stavo cercando di ricordare qualcosa per riuscire a rispondere, sentii: “Alessia, parlami di…” 

Era come se fossi sott’acqua, dentro una cupola che mi impediva di pensare. 

Il mio cervello non funzionava. 

Mentre tutti mi guardavano, io provavo solo imbarazzo. Probabilmente stavano pensando che ero una sfaticata, che non studiavo e tutto ciò mi faceva sentire ancora più a disagio.

Avevo gli occhi dei miei compagni  puntati addosso. Perchè? Perché mi guardavano? Perché i loro sguardi condizionavano le mie emozioni?

Quel giorno finì con un “impreparato” in scienze e con tanti sensi di colpa che provo ancor oggi. 

Questa figuraccia rimarrà, per sempre, impressa nella mia mente.

Alessia Birjovanu IIIDS

Tutta colpa delle carote!

E'  passato un po’ di tempo da quel giorno, ma ancora lo ricordo come fosse ieri!

Non sono una persona a cui piace mettersi in mostra ma quel giorno a scuola durante la pausa pranzo, in mensa, successe qualcosa che cambiò la mia reputazione per un bel po’.

Era il giorno di rientro, e come sempre, uscita dalla classe, mi sono avviata a passo veloce con i miei amici verso la mensa per sederci al nostro solito tavolo. 

Eravamo in sei: io, la mia migliore amica e altri miei compagni più fidati.

Come al solito abbiamo preso il vassoio e tra sgambetti, spinte e corsette ci siamo messi tutti in fila. 

Il menù di quel giorno era: pasta in bianco (che successivamente venne ricoperta da una montagna di formaggio grana che “Everest” scansati proprio) poi fesa di tacchino e carote tagliate a bastoncino (maledette carote!). 

La mia dentatura, allora, non era tra le migliori, mi mancavano i denti davanti e non so perchè ma quel giorno mi inventai di fare una cosa che era meglio non facessi: con le mani presi alcuni bastoncini di carota e iniziai, senza dare troppo nell’occhio, ad infilarmeli tra le fessure dei denti mancanti.  Quando fui sicura che non cadessero mi girai verso la mia migliore amica, la chiamai colpendole la spalla con un dito e quando lei si voltò verso di me le sorrisi con "la mia nuova dentatura", facendo uno strano verso, tipo “ghigno malefico”. Lei mi guardò dapprima seria, poi esplose improvvisamente in una simpatica e forte risata che fece girare tutti verso il nostro tavolo; pure io, che mi ero già dimenticata delle mie condizioni, mi girai verso gli altri ridendo e mostrando i miei denti di carota. 

Diventai così la protagonista di una situazione a dir poco imbarazzante. 

La mia faccia divertita, quando realizzai che il motivo del loro divertimento ero io, si trasformò in una faccia da funerale.  Le carote iniziarono a cadere una ad una, mi rimisi seduta composta e feci finta di niente fissando il piatto e sentendo le orecchie bruciare per l’imbarazzo. 

I miei amici invece di “consolarmi” continuarono a ridere e a prendermi in giro.

Da quel giorno per un bel po’ di tempo tutta la scuola mi conosceva come “il tricheco dai denti arancioni” e da lì non mangiai né toccai più carote in mensa. Ancora oggi ripensando a quel giorno mi sento in imbarazzo.

Anonima 

martedì 14 marzo 2023

Incontro con i coniugi Dall'Oro, volontari per Medici con l'Africa Cuamm

Mercoledì 18 gennaio 2023, i signori Dall'Oro, Alessandro e Virginia, sono venuti in classe a raccontarci la loro storia. 

Nel raccontarcela trasmettevano la sicurezza di quella scelta fatta tanti anni fa.

Alessia Zecchinello


Il Dott. Alessandro Dall'Oro e la moglie Virginia decisero di partire come volontari per Medici con l'Africa Cuamm.

Per loro è stata una bella esperienza vivere in Kenia, ma soprattutto aiutare le persone.

Gioia Boattin


"Volontariato" è quando fai qualcosa di tua volontà senza ricevere nulla in cambio, come hanno fatto i signori Dall'Oro.

Alessandro, nato nel 1946, ha studiato Medicina, laureandosi nel 1973 a Padova. 

Ha risieduto presso il Collegio Universitario CUAMM, mentre si stava specializzando in chirurgia generale.

Nel 1975 è andato, con la moglie, in Kenya per due anni, a svolgere il servizio di medico volontario nel villaggio di Nkubu, dove c’era l’ospedale missionario.

Lì, nel 1976, è nata la loro prima figlia, Elisabetta.

La famiglia Dall'Oro è tornata in Italia per la specializzazione in chirurgia di Alessandro, poi dal 1981 al 1983 è tornata  a Nkubu, dove il signor Alessandro ha continuato a svolgere il lavoro di medico. 

Lui e altri medici andavano ogni settimana in diversi ambulatori del Paese a visitare i pazienti che a volte erano un centinaio.

Medici con l'Africa Cuamm  oltre ad aiutare direttamente le persone, si occupa anche della formazione dei medici di base del territorio.

Mentre Alessandro lavorava in ospedale, la moglie, Virginia, si occupava dei bambini orfani, disabili e malati.

Desy Martin


Quando  i coniugi Dall'Oro arrivarono in Kenia, a Nkubu, gli venne assegnata una casetta dove abitare. Lì vivevano in maniera semplice: grazie a un generatore avevano la luce fino alle 22:00.

Il signor Dall'Oro ci ha raccontato che la cosa più bella del curare quelle persone era la loro gratitudine: un "grazie" valeva molto di più di uno stipendio.

Sentendo la loro storia ho capito che tutti possiamo "andare incontro" al prossimo.

Chimento Sara


Sono felice di aver ascoltato e conosciuto la storia dei signori Dall'Oro.

Giacomo Bellotto


Alessandro e la moglie ebbero le loro altre tre figlie in Africa. Ma il I marzo 1983, una di loro, Giulia, nata prematura, a causa della mancanza di un'incubatrice, non sopravvisse: fu un momento molto triste.

Ammiro il grande altruismo, la forza d'animo e la capacità di trovare la felicità nelle piccole cose di questi due signori.

A me è parso che un pezzo del loro cuore sia ancora  lì, in Kenia.

Anna Franzon


Nel 2015 i signori Dall'Oro, proprio per quello che avevano vissuto, portarono quattro incubatrici nell'ospedale dove erano nate le figlie, per inaugurare una sala neonatale.

Quelle quattro incubatrici a tutt’oggi salvano, all’anno, in media quaranta bambini nati prematuri.

Edoardo Gobbo


Da questa loro esperienza è evidente che l'uguaglianza è un dato di fatto: non importa il colore della pelle.

Matilde Gabatel


La signora Virginia portava spesso a casa i bimbi di cui si occupava, li trattava come se fossero suoi figli: giocavano assieme alle sue figlie, felici e contenti.

Quando tornarono in Africa nel 2015 per portare le incubatrici, queste ultime vennero subito utilizzate per due gemellini: un maschio e una femmina. Ci fu una grande festa!

Nirmine Dezzaz


La decisione di andare in Africa, Alessandro Dall'Alloro la maturò dall'incontro con un medico di Caorle che gli raccontò la sua esperienza con Medici con l'Africa Cuamm.

Decise  allora di formarsi e partire.

Dopo aver sentito il suo racconto, sto pensando di diventare medico per andare in Africa ad aiutare.

Edoardo Bizzarini



Ascoltando i coniugi Dall'Oro ho riflettuto sul fatto che nel mondo c'è tanta gente che non vive bene come noi, che non dispone di cure adeguate, che non ha nemmeno l'acqua... Ho capito che bisogna sempre aiutare chi è più sfortunato, perché dovremmo tutti avere queste cose.

Bianca Ronchi

Una cosa che mi ha molto colpito è che i signori Dall'Oro hanno fatto la scelta di mettersi a disposizione degli altri, in giovane età.

Veronika Serovetnyk

L'aspetto che mi ha colpito di più dei Dall'Oro è stata la loro determinazione nel prendere, improvvisamente, una decisione tanto importante: andare in un posto sconosciuto, con l'idea ben chiara di aiutare gli altri

Federico Pigat



Sono felice di aver conosciuto queste due persone che hanno dedicato parte della loro vita ad aiutare altre persone.

Stefano Dal Borgo


I Dall'Oro, appena arrivati in Africa, furono contenti dell'accoglienza: vennero subito trattati come se fossero del paese.

Noemi Di Rosa


Grazie alle parole del signor Alessandro e della signora Virginia ho capito che è doveroso aiutare gli altri.

Mattia Vezzà



Ognuno di noi, nel suo piccolo, può fare volontariato, basta volerlo!

Matteo Fiorindo


Aiutare gli altri ci fa sentire meglio:  siamo tutti uguali ed è giusto essere solidali tra di noi.

Alessandro Prataviera


E' importante dare una mano!

Tommaso Antonel



giovedì 5 novembre 2020

Il rientro a scuola ai tempi del Covid

Il rientro quest'anno è stato diverso da quello degli anni scorsi e il regolamento scolastico è più severo di prima.

Il primo giorno di scuola sono partita da casa in bicicletta, dopo poco ho incontrato una mia compagna di classe e mentre pedalavamo, abbiamo parlato di come sarebbe stato il rientro secondo noi.

Arrivate a scuola abbiamo indossato la mascherina e abbiamo salutato i nostri compagni di classe: purtroppo abbiamo dovuto stare distanti gli uni dagli altri. 

Ancor oggi all'entrata del giardino della scuola c'è un collaboratore scolastico che ci misura la febbre, dopo "parcheggiamo" la bicicletta e andiamo verso la nostra classe. 

Prima di entrare in aula dobbiamo igienizzarci le mani.

Il primo giorno, quando sono entrata sono rimasta un po' male perché i banchi erano stati distanziati e rimarranno così tutto l'anno.

All'inizio facevamo solo tre ore di lezione, perché mancavano i professori e abbiamo parlato spesso delle regole anti-contagio: l'obbligo e l'uso della mascherina, la tracciabilità delle uscite per l'uso dei servizi...

Alcuni di noi si devono ancora abituare a queste regole e si prendono delle belle sgridate, ma penso che con il tempo impareremo tutti a rispettarle.

A scuola inoltre da quest'anno c'è "la stanza covid", è una stanza dove vanno tutti coloro che si presume abbiano i sintomi del virus e devono stare lì dentro finché non arrivano i genitori.

Speriamo che la situazione non peggiori perché tornare alla didattica a distanza sarebbe complicato e molto triste!

Aurora Korkaj


Non mi aspettavo molto da questo rientro... 

Era più che sicuro che niente sarebbe stato come prima: non si possono abbracciare i compagni e non ci si può parlare senza mascherina.

A proposito di quest'ultima, non è facile tenerla per tutto il tempo che stiamo a scuola!

Dall'anno scorso sono cambiate un bel po' di cose. 

I banchi sono stati distanziati di un metro l'uno dall'altro, non ci si può girare a parlare con i compagni, quando si entra in classe bisogna disinfettarsi le mani e al posto della presidenza ora c'è la "stanza covid".

Non si possono più fare lavori di gruppo e nemmeno giochi di squadra (in palestra).

Se devo essere sincera, preferisco comunque venire a scuola e rispettare tutte le regole, piuttosto che vedere i miei compagni attraverso il monitor di un computer.

Spero di non dover tornare alle videolezioni e di finire l'anno in presenza.

Claudia Zanutto


Il rientro a scuola è stato abbastanza strano; rivedere tutti i miei compagni però è stato davvero bello! 

Il mattino del primo giorno ero molto emozionato. Messo lo zaino in spalla, sono salito in macchina e siamo partiti. 

Arrivati davanti alla scuola, dopo aver salutato la mamma, io e mio fratello, ci separammo dal momento che dovevamo entrare dai lati opposti dell'edificio. 

Io iniziai a parlare con i miei amici (ovviamente con la mascherina alzata) finché non si aprì il cancello. 

Arrivò il signor Paolo, il collaboratore scolastico, a misurarci la temperatura: ma il termometro digitale infrarossi sembrava non funzionare con me!

Superato questo problema, una volta entrato in classe mi dissero che non ci saremmo più spostati noi nelle diverse classi, ma i professori, dunque ogni classe sarebbe rimasta sempre e solo in un'aula. 

La nostra sarebbe stata la ex aula di Tecnologia.

Comunque ritornare su quei banchi, per me, è stato come riavere i miei giocattoli di bambino. Rivedere i professori mi ha fatto venire in mente momenti belli e brutti dello scorso anno. Stare con tutti i miei compagni, come una volta, è stato molto bello, anche se ora siamo un po' distanziati.

Il primo giorno i professori ci hanno spiegato le nuove regole antivirus e devo dire che non mi piacciono tanto, ma capisco che sono state fatte per la nostra sicurezza.

Leonidas Olah


venerdì 23 ottobre 2020

Tre piccoli Mostri - per Halloween

Solitamente ad Halloween facevamo una grande festa nella Biblioteca del nostro paese, con giochi, dolcetti, scherzetti, storie mostruose e il falò delle nostre paure... purtroppo quest'anno non si potrà fare per ragioni note a tutti! 

Ma alcuni degli studenti del nostro Istituto non hanno nessuna intenzione di rinunciare ad Halloween, perciò leggeranno, on line, le loro storie mostruose, facendoci compagnia nella sera più paurosa di tutto l'anno!

Sabato 31 ottobre 2020 alle ore 17:30 potremo seguirli cliccando sull'immagine qui sotto, non mancate!