Loro sono partiti da Gorizia per arrivare a San Pietro a Roma, e hanno fatto una tappa a La Salute di Livenza.
Roberto e Giuseppe hanno già fatto dei pellegrinaggi: sono andati a Santiago de Compostela (in Spagna) e anche a Gerusalemme. Ci hanno raccontato che queste sono le mete privilegiate dei pellegrini già dal Medioevo, e che i pellegrini avevano un equipaggiamento speciale: un cappello di cuoio, una mantellina, una bisaccia, un bastone (bordone) e una cappasanta (simbolo del pellegrino).
Oggi i pellegrini hanno grandi zaini, attrezzatura tecnica (kway, sacco a pelo, materassini e scarponcini da trekking), qualche farmaco, il beauty, cartine geografiche e anche il telefonino (da usare in casi di estrema necessità). Lo zaino deve avere al suo interno lo stretto necessario, altrimenti diventa troppo pesante, ma non può mancare il Vangelo, visto che il pellegrinaggio è soprattutto un cammino spirituale.
Tutti i pellegrini hanno una credenziale, cioè una carta, una specie di passaporto, che attesta che tu sei un pellegrino.
Ogni giorno i due pellegrini percorrono circa 30 km a piedi
Prima di ripartire per il loro cammino Roberto e Giuseppe ci hanno regalato le conchiglie di Santiago.
Noi li abbiamo ringraziati con una benedizione irlandese:
"Sia la strada al tuo fianco,
il vento sempre alle tue spalle,
che il solo splenda caldo sul tuo viso,e
la pioggia cada dolce sui campi attorno, e
finché non ci incontreremo di nuovo,
possa Dio proteggerti nel palmo della sua mano"
Loro sono stati davvero simpatici e hanno risposto alle nostre moltissime domande sempre in modo divertente...ci ha fatto davvero piacere incontrarli.
Matteo Sammartino, Marco Vio, Jacopo Roman, Edoardo Buoso, Sarah Macchi, Elisa Ricca, Mattia Liberale, Chiara Piovesan (IIA)
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