Visualizzazione post con etichetta sviluppo sostenibile. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta sviluppo sostenibile. Mostra tutti i post

venerdì 19 marzo 2021

Greta Thunberg e il futuro del pianeta

E' nata il 3 gennaio 2003 a Stoccolma (Svezia)

Greta iniziò ad interessarsi in maniera molto seria ai problemi climatici fin da piccola (all’ incirca all’età di 8 anni), quando grazie ad un documentario sul clima capì i gravi danni ambientali che noi umani stavamo facendo (volontariamente ed involontariamente) al pianeta.

 Alla piccola Greta venne diagnosticata la sindrome di Asperger (un disturbo dello spettro autistico).

Questa diagnosi la mandò in depressione e per un periodo soffrì di anoressia. 

Per fortuna Greta  riuscì a superare questa trama e continuò ad interessarsi ancora di più ai problemi climatici. 

Il primo vero gesto concreto di questo impegno fu quando venerdì 20 Agosto 2018 decise di scioperare: non sarebbe più andata a scuola e si sarebbe seduta davanti alla sede del parlamento Svedese, fino a quando quest’ultimo non avrebbe iniziato a prendere una posizione ferma sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica, nel rispetto del protocollo di Kyoto (1997) e dell'accordo di Parigi (2015), riguardanti la riduzione di emissioni di gas serra per limitare u cambiamenti climatici. 

La protesta di Greta è diventata globale e sono iniziati così i Fridays for Future: migliaia di adolescenti hanno organizzato scioperi e marce per il clima in più di cento paesi. 

Greta sta continuando le proteste anche attraverso dibattiti sul clima (anche con capi di Stato). Lei continua a spiegare che è necessario ridurre  assolutamente e al più presto le emissioni di gas serra: se non lo faremo non ci sarà futuro. 

Non solo i governi e le industrie devono "lavorare" in questa direzione ma anche i singoli individui, adottando uno stile di vita ecologico che mira alla riduzione dei gas serra.

Nell'estate del 2019, Greta è andata a New York, per il summit dell'ONU sul clima, con la barca a vela Malizia II, invece di utilizzare l'aereo, impiegandoci quindici giorni, solo per inquinare di meno.         

Questa è coerenza!                                                    

Lorenzo P. IIIBL

venerdì 15 marzo 2019

15 marzo: "Friday for Future" ispirato da Greta Thunberg . Ma chi è Greta Thunberg?


Greta Thunberg è una ragazzina svedese di 16 anni, con una diagnosi di sindrome di Asperger, attivista per lo sviluppo sostenibile e contro il cambiamento climatico.
Il 20 agosto 2018 Greta, che frequentava il nono anno di una scuola di Stoccolma, ha deciso di non andare a scuola fino alle elezioni legislative del 9 settembre 2018.
La decisione di questo gesto è nata a fronte delle eccezionali ondate di calore e degli incendi boschivi senza precedenti che hanno colpito il suo paese durante l'estate. 
Voleva che il governo svedese riducesse le emissioni di anidride carbonica come previsto dall'accordo di Parigi sul cambiamento climatico ed è rimasta seduta davanti al parlamento del suo Paese ogni giorno durante l'orario scolastico. Il suo slogan era Skolstrejk för klimatet (Sciopero della scuola per il clima).
A seguito delle elezioni, ha continuato a manifestare ogni venerdì, lanciando così il movimento studentesco internazionale Fridays for Future.

mercoledì 28 novembre 2018

"Un mondo di energia" all'Istituto Statale di Istruzione Superiore di Portogruaro


Oggi siamo andati all'Istituto Statale di Istruzione Superiore "L. da Vinci" di Portogruaro, per partecipare a un mondo di energia.
Dopo una presentazione sull'attività e una riflessione su quanta energia ci serve e dove la prendiamo, ci siamo divisi in tre gruppi e abbiamo fatto alternativamente tre laboratori: cantiere, fisica e LENSeS (sulle energie rinnovabili), con i Professori Colloredo Giovanni Paolo, Furlanis Gabriele e Tonello Moreno.


Sarà ovvio per tutti, ma bisogna lo stesso ricordarlo: tutto ha bisogno di energia. 
E tutta l'energia di cui ci serviamo dipende direttamente o indirettamente da un'unica fonte, il Sole.
Noi abbiamo una fame vorace di energia e ne divoriamo in quantità sempre crescenti man mano che aumentano il grado tecnologico e il livello di vita che conduciamo.

A cosa serve tutta questa energia?
Il 31% dell'energia mondiale va nei trasporti, 
il 29% nei consumi residenziali,
il 22% nell'industria, 
il 18% per generare altra energia.

Inutile negarlo, nel nostro sistema le fonti non rinnovabili la fanno ancora da padrone:
l'80% dell'energia, consumata nel mondo, deriva dal petrolio, carbone e gas,
il 15% dalle rinnovabili e
il 5% dal nucleare.

Il problema delle fonti non rinnovabili è che non chiudono i cicli. Significa che, al contrario della natura che invece chiude tutti i suoi cicli, cioè restituisce al sistema pianeta tutto ciò che gli sottrae, gli uomini non solo consumano risorse che non si ricreano ma, facendolo, producono rifiuti non riassorbibili dall'ecosistema.
Un esempio tipico di ciclo non chiuso è quello del petrolio, che è il risultato di milioni di anni di decomposizione di microrganismi e altra materia organica: estrarlo e consumarlo non solo richiede un enorme consumo di energia, ma produce materiale di scarto (gas inquinanti e a effetto serra). Una volta usato, il petrolio non si può ricreare (se non in tempi geologici), così il ciclo è interrotto, il sistema non è più in equilibrio e quindi non può sostenersi a lungo. Al contrario la legna bruciando produce la stessa quantità di anidride carbonica che produrrebbe se fosse lasciata a decomporsi nei boschi, anidride che viene riassorbita attraverso la fotosintesi da nuove piante.

Dobbiamo dunque pensarci!

Lo sviluppo sostenibile è l'unica strada percorribile, preso atto che non è possibile tornare indietro di tre secoli.

IIIAL-IIIBL