Greta iniziò ad interessarsi in maniera molto seria ai problemi climatici fin da piccola (all’ incirca all’età di 8 anni), quando grazie ad un documentario sul clima capì i gravi danni ambientali che noi umani stavamo facendo (volontariamente ed involontariamente) al pianeta.
Alla piccola Greta venne diagnosticata la sindrome di Asperger (un disturbo dello spettro autistico).
Questa diagnosi la mandò in depressione e per un periodo soffrì di anoressia.
Per fortuna Greta riuscì a superare questa trama e continuò ad interessarsi ancora di più ai problemi climatici.
Il primo vero gesto concreto di questo impegno fu quando venerdì 20 Agosto 2018 decise di scioperare: non sarebbe più andata a scuola e si sarebbe seduta davanti alla sede del parlamento Svedese, fino a quando quest’ultimo non avrebbe iniziato a prendere una posizione ferma sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica, nel rispetto del protocollo di Kyoto (1997) e dell'accordo di Parigi (2015), riguardanti la riduzione di emissioni di gas serra per limitare u cambiamenti climatici.
La protesta di Greta è diventata globale e sono iniziati così i Fridays for Future: migliaia di adolescenti hanno organizzato scioperi e marce per il clima in più di cento paesi.
Greta sta continuando le proteste anche attraverso dibattiti sul clima (anche con capi di Stato). Lei continua a spiegare che è necessario ridurre assolutamente e al più presto le emissioni di gas serra: se non lo faremo non ci sarà futuro.
Non solo i governi e le industrie devono "lavorare" in questa direzione ma anche i singoli individui, adottando uno stile di vita ecologico che mira alla riduzione dei gas serra.
Nell'estate del 2019, Greta è andata a New York, per il summit dell'ONU sul clima, con la barca a vela Malizia II, invece di utilizzare l'aereo, impiegandoci quindici giorni, solo per inquinare di meno.
Questa è coerenza!
Nessun commento:
Posta un commento