Sebastião Salgado è nato l'8 febbraio del 1944, ad Aimorés in Brasile.
Viveva in mezzo a una valle verde.
Salgado si ricorda quando lui e le sue sette sorelle si tuffavano nella cascata vicina alla loro fazenda e delle lunghe passeggiate sulle vicine colline insieme al padre.
Lui sapeva che oltre a quei rilievi si trovava un'infinità di storie che voleva a ogni costo scoprire, perché lo affascinavano e lo incuriosivano molto.
A quindici anni un treno lo portò a Vittoria, dove frequentò il liceo, poi si iscrisse all'università.
Il padre sognava per lui un futuro da avvocato ma Sebastião non voleva saperne, anche perché non gli piaceva studiare, comunque alla fine si laureò in economia.
Nel periodo universitario conobbe Leila, la sua futura moglie.
Leila aveva acquistato una macchina fotografica per i suoi studi di architettura, ma Sebastião se ne appropriò: aveva trovato lo strumento per scoprire e raccontare quelle storie che da piccolo lo affascinavano molto.
Smise di lavorare in banca e usò i suoi risparmi per comprare apparecchiature fotografiche. All'inizio fotografava matrimoni e eventi sportivi però non trovava le storie che cercava.
Fu durante un viaggio in Niger che capì cosa doveva fotografare: gli "ultimi", i più sfortunati.
Salgado dopo venti anni di racconti di storie che non possono essere dimenticate e documentazioni drammatiche, si sentiva svuotato quindi decise di tornare alla fazenda.
Quando tornò vide che era distrutta: i campi erano diventati secchi e la cascata si era prosciugata.
Lui e la moglie decisero di farvi rispuntare la vita. Piantarono due milioni di alberi e così nacque l'Instituto Terra, che si ripopolò di animali, tra cui il giaguaro, il più grande felino del Sudamerica.
Quando la fazenda tornò come prima a Salgado tornò la voglia di "raccontare" i mesi di viaggio in giro per il mondo.
Nei suoi viaggi decise di omaggiare, con la sua arte, la grande bellezza del pianeta.
Nacque il progetto del libro fotografico Genesi: esso racconta ciò che noi dobbiamo preservare e ci rende più consapevoli della natura che ci circonda. Secondo Salgado ad un certo punto l'uomo dovrà fermarsi e ricostruire tutto quello che sta distruggendo, per ritrovare un equilibrio con il pianeta.
L'Instituto Terra è stato poi donato al governo brasiliano ed è diventato un parco nazionale, che tutti possono visitare.
Questo è solo un piccolo esempio di come le terre maltrattate possano tornare a essere rigogliose foreste.
Daniel IIIBL
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