Lea e Denise Garofalo sono rispettivamente una madre e una figlia. Lea era nata nel 1974 a Petilia Policastro in una famiglia molto nota per lo spaccio di droga. Sin da quando era piccola voleva andarsene da quel posto, sperava che il mondo fuori da lì fosse diverso. Un giorno si innamorò di Carlo Cosco. Anche lui sembrava innamorato, ma in realtà voleva arrivare alla sua famiglia per entrare nel giro dello spaccio di droga. Loro due non si sposarono ma, nel 1991, ebbero una figlia di nome Denise. Subito dopo la sua nascita si trasferirono a Milano per potere espandere “l’attività”. Andarono lì insieme ai fratelli di Lea. Quando Carlo riuscì ad arrivare ad avere più controllo sullo spaccio, diventò sempre più cattivo e violento con Lea.
Un giorno quest’ultima disse a Carlo che non voleva più vivere e far vivere Denise in quella situazione e che voleva andarsene. Carlo si infuriò e iniziò a picchiarla. Un giorno arrivò la polizia che portò in questura Carlo e i fratelli di Lea per fargli delle domande. Lea colse l’occasione per scappare. Nel 2002 lei e sua figlia entrarono in un programma di protezione come testimoni di giustizia ma nel 2006 furono espulse con l’accusa di essere complici. Nel 2007 poi riuscirono a rientrare nel programma grazie al Consiglio di Stato. Con l’aiuto di questo programma si rifugiarono a Campobasso e tutto sommato vivevano bene. Lea, poco prima di morire, decide di fidarsi di nuovo del padre di sua figlia e gli chiede i soldi per il suo futuro.
Allora si incontrano in un quartiere di Monza. Carlo uccise Lea e la sciolse nell’acido per sbarazzarsi del suo corpo.
Ciò che rimaneva del corpo fu trovato un anno dopo.
Denise andò a testimoniare contro il padre e rientrò in un programma di protezione, nel quale si trova ancor oggi.
I funerali di Lea si svolsero il 19.10.2013 a Milano, a lei fu dedicato un giardino in viale Montello.
Al funerale partecipò anche l’associazione LIBERA contro le mafie.
Denise non poté partecipare per ragioni di sicurezza ma salutò la madre in diretta telefonica con questa frase: ”Tutto quello che è successo è stato per il mio bene, non smetterò mai di ringraziarti, grazie mamma”.
Lea viene ricordata il 21 Marzo, come tutte le altre vittime della mafia.
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