Yako, 21 dicembre 1949 – Ouagadougou, 15 ottobre 1987
Thomas Sankara è nato ad Alto Volta (un'ex colonia francese dell'Africa Occidentale), il 21 Dicembre 1949.
Dopo il diploma, i suoi genitori, a causa della loro povertà, gli consigliarono la carriera ecclesiastica: Thomas voleva studiare medicina, ma alla fine scelse la carriera militare. Ebbe così modo di viaggiare e di continuare a studiare.
Nel 1974 lui impiegò le sue truppe per scavare pozzi e aiutare i contadini della sua terra, a piantare il sorgo e il miglio per contrastare la carestia che li aveva colpiti.
Il presidente Saye Zerbo, capendo la simpatia che il popolo aveva per Thomas, lo nominò Segretario di Stato per l’Informazione con l’incarico di lottare contro la corruzione. Thomas fu così implacabile nel denunciare le ruberie dei suoi colleghi e dello stesso Zerbo, che questo fu costretto a dimettersi. Accadde la stessa cosa con il successore di Saye Zerbo, Jean-Baptiste Ouédraogo: questa volta Sankara, divenuto Primo Ministro, fu addirittura messo agli arresti domiciliari per avere denunciato la corruzione del presidente. Il popolo burkinabé, attraverso manifestazioni e proteste di piazza, ne ottenne la liberazione.
A questo punto la sua strada verso il potere era completamente spianata. Insieme a Blaise Compaoré e altri giovani ufficiali, Thomas salì al governo del paese senza spargimenti di sangue, insediandosi come presidente la notte del 4 Agosto 1983.
In quattro anni di governo Thomas cambiò la bandiera, l’inno nazionale, il nome della nazione in Burkina Faso (che significa "terra degli uomini integri") e tentò di far "rinascere" la sua nazione. Garantì al suo popolo l'istruzione, l'assistenza medica, cibo, acqua potabile, dimezzò le tasse e piantò oltre dieci milioni di alberi (per arrestare l'avanzata del deserto). Ebbe inoltre un ruolo fondamentale nell'emancipazione femminile, proibendo barbare usanze millenarie come la mutilazione degli organi genitali femminili e anche la poligamia.
Thomas morì nel 1987 assassinato dal suo migliore amico e collaboratore Blaise Compaoré, che subito dopo salì al potere e cercò di cancellare tutte le riforme di Sankara.
Ma il 31 Ottobre 2014, i semi hanno finalmente germogliato e un’incontenibile rivolta popolare ha costretto Blaise a scappare in Costa d'Avorio. Le migliaia di giovani che affollavano le strade portavano manifesti e cartelli inneggianti a Sankara, divenuto il simbolo della speranza in una nuova rivoluzione.
Daniel Boroleanu IIIBL
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