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giovedì 7 febbraio 2019

Art. 1. della Legge 30 marzo 2004, n. 92

   
 1. La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale «Giorno del ricordo» al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
    2. Nella giornata di cui al comma 1 sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado. È altresì favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende. Tali iniziative sono, inoltre, volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell’Istria, di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica ed altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all'estero.
[...]
Parlamento Italiano

Le tre fasi delle foibe



«Quando si parla di foibe, si tende a generalizzare il fenomeno. Un fenomeno che può essere invece distinto in tre fasi. Ci furono i fucilati. Ci furono i deportati in campi di concentramento, dove rimasero anche a lungo, morendo di stenti, sevizie, malattie. Infine ci furono gli infoibati. Questi ultimi in linea di massima venivano spintonati a calci e pugni fino all'orlo della cavità. Avevano i polsi legati col fil di ferro. Spesso erano messi a due a due. Così si sparava al primo, che precipitava nella foiba, portandosi appresso quello vivo. La foiba era fonda decine, anche centinaia di metri. Potevano morire, i vivi, dopo lunga agonia. Testimonianze riferiscono di urla, di strazianti richieste di aiuto che arrivavano dal ventre della terra anche uno, due giorni dopo gli eccidi.»
Guido Rumici

Guido Rumici è uno storico, scrittore, accademico e giornalista italiano. Studioso della storia del confine orientale italiano ed esperto di storia della Venezia Giulia e della Dalmazia, Rumici è autore di numerosi saggi sull'argomento, cui ha dedicato più di un decennio di ricerche e documentazione.

Consiglio di lettura: "Perché la notte" di Lorella Rotondi e Daria Palotti



Una bimba senza nome è la protagonista di Perché la notte, un albo per ragazzi e adulti che scuote l’anima. 
A "parlare" è una bimba alla quale la notte ruba tanto: i suoi peluche, i libri della buonanotte, la casa, gli zii, la madre, l’appartenenza ad una terra. Ma le ruberà proprio tutto? E che cos'è questa notte?
Pagina dopo pagina, nel ritmo incalzante della narrazione, si scopre che la “notte” non indica un momento della giornata né quel vago sentimento di paura che talvolta coglie i bambini e i ragazzi durante la crescita.
La “notte” ha un volto preciso, è un insieme di eventi che oggi vengono ricordati come tragedia delle Foibe.

10 febbraio: Giorno del Ricordo



Tra il settembre del 1943 e la primavera del 1945, nei territori della Venezia Giulia occupati dal Movimento Popolare di liberazione Jugoslavo del maresciallo Tito, migliaia di uomini e donne scomparvero nelle foibe, le cavità naturali che si aprono nel Carso. Gli eccidi colpirono soprattutto la popolazione italiana di quelle zone e, in misura minore, anche sloveni e croati. 
Inoltre, ben trecentocinquantamila furono gli esuli che si dovettero allontanare dall'Istria e dalla Dalmazia per sfuggire alle rappresaglie.
In memoria delle vittime delle foibe in Italia il 10 febbraio si celebra il Giorno del ricordo, istituito con una legge del marzo 2004.

"Fu una barbarie [...] che assunse i sinistri connotati di  una pulizia etnica"