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sabato 20 marzo 2021

Robert Capa (Budapest, 22 ottobre 1913 – Tay Ninh, 25 maggio 1954) e la guerra

Robert Capa é stato un abile e importante fotografo del '900. 

Faceva parte di una famiglia ebrea di Budapest, proprietaria di una avviata a casa di moda. 

A diciassette anni venne arrestato per le sue simpatie comuniste . 

Uscito di galera, andò a Berlino, con la speranza di diventare un giornalista, ma per mantenersi dovette intraprendere la strada della fotografia nell'agenzia Dephot di Simon Guttmann.

 A causa dell'avvento del nazismo, Capa dovette lasciare Berlino. 

Nel 1935 a Parigi Capa conobbe Gerda Taro, una giornalista e fotografa ebrea tedesca, che diventerà la sua compagna. 

Nel 1936 entrambi decisero di seguire sul campo gli sviluppi della Guerra Civile Spagnola.

Capa  pubblicò allora la foto che lanciò la sua carriera. Essa ritrae un soldato con la camicia bianca, che viene colpito da un proiettile. La foto, scattata a Cordova, esprime bene la crudeltà della guerra. 

Divenuti famosi per questa foto, Gerda e Robert fondarono un loro marchio: Capa-Taro.

Poi successe una disgrazia. Gerda morì il 26 luglio del 1937 a Madrid, travolta da un carro armato amico, che per sbaglio la investì. 

Capa, addolorato, pubblicò un libro intitolato: Death in Making che contiene anche le fotografie scattate da entrambi nella guerra di Spagna. 

Robert continuò a fare il fotografo di guerra. In Sicilia, allo sbarco degli Alleati, incontrò un giovanissimo e allora sconosciuto Andrea Camilleri.

Il famoso scrittore, in diverse interviste, raccontò questo incontro, avvenuto davanti a un duello tra un aereo tedesco e uno americano, che Capa documentò con un sacco di foto. 

Camilleri capì, solo da adulto, che quel fotografo era il noto Robert Capa.

Nel seguire la Liberazione della Sicilia, Capa fece un'altra delle sue famose foto: il pastore e il soldato.

Nel 1944 Capa fotografò anche lo sbarco in Normandia. Per sfortuna molte di quelle foto andarono "perse" al momento dello sviluppo, ma qualcuna, anche se fuori fuoco, sopravvisse.

Nel 1947 a New York, Capa e altri fotografi fondarono l'agenzia Magnum, una delle più grandi agenzie fotografiche al mondo.

Robert era molto conosciuto anche per il suo coraggio e la sua temerarietà, che purtroppo lo portarono alla morte: in Vietnam, per scattare una foto, appoggiò il piede su una mina che lo fece saltare in aria.

Roberto IIIBL


mercoledì 19 febbraio 2020

Robert Capa (1913 Budapest – 1955 Thai Binh)


Il vero nome di Robert Capa era Endre Ernő Friedmann. 
Internazionalmente riconosciuto come il più grande fotografo di guerra, Robert Capa è diventato celebre per il suo stile di vita non meno che per il suo talento. Avventuroso e professionale, impegnato e ironico, pronto a tuffarsi in nuove storie e reportage. Soprattutto, pronto sempre ad avvicinarsi il più possibile al soggetto per scattare una buona fotografia.
Le sue immagini della guerra civile in Spagna e dello sbarco alleato in Normandia sono celebri. Corrispondente delle grandi riviste illustrate, come LIFE, Collier o Holiday, ha seguito tutti i conflitti, in Cina, in Israele e in Indocina, dove è morto tragicamente nel 1954 saltando su una mina. (da FotoNote - Contrasto)

venerdì 14 febbraio 2020

Fotografia: Miliziano colpito a morte – Robert Capa



Un uomo muore, colpito da un proiettile esploso da un nemico invisibile. Non è un soldato, non indossa una divisa ma abiti civili. Impugna un fucile. L’uomo è un miliziano, combatte per la Repubblica di Spagna contro le truppe nazionaliste guidate da Francisco Franco. E’ il settembre del 1936, è da poco scoppiata la Guerra Civile Spagnola. Il protagonista è l’anarchico “Taino” Federico Borell García, caduto a Cerro Muriano, 20 chilometri a nord di Cordova. Si dice che lo scatto sia stato realizzato, sollevando la macchina senza guardare, da una trincea…  insomma l’immagine simbolo della Guerra Civile Spagnola sarebbe il frutto del caso, un capriccio del destino. In molti pensano in realtà che la foto non sia stata scattata da Endre Ernő Friedmann ma da Gerda Taro. Secondo gli esperti infatti le caratteristiche della foto non sarebbero compatibili con la macchina di Endre, una Leica, ma rimanderebbero a una Rolleiflex: il tipo di apparecchio utilizzato da Gerda Taro.

da Le 100 immagini che hanno cambiato il mondo

martedì 11 febbraio 2020

Gerda Taro (1910 Stoccarda - 1937 Brunete)


Gerda Taro scattava delle foto mentre intorno a lei piovevano bombe e fischiavano proiettili. Il nome Gerda Taro è legato a quello di un altro fotografo famoso: Robert Capa. Lei e il suo fidanzato, Endre Friedmann, usarono questo pseudonimo per firmare molte foto scattate durante la Guerra Civile Spagnola. Gerda e Endre si conobbero a Parigi, dove si erano trasferiti rispettivamente dalla Germania e dall'Ungheria, per fuggire dalla persecuzione nazista. Endre era fotografo. Gerda non aveva mai tenuto in mano una macchina fotografica, ma imparò in fretta i trucchi del mestiere da Endre.
Quando scoppiò la Guerra Civile, si trasferirono in Spagna, per far sapere in Europa quel che succedeva in quel paese. La famosa foto del miliziano che cade a terra colpito da un proiettile consacrarono Capa come uno dei migliori corrispondenti di guerra del momento. Anche Gerda cattura preziosi istanti della battaglia di Brunete, durante la quale morì schiacciata da un carro armato. La sua salma venne trasferita a Parigi.
Con le sue foto, questa coraggiosa e intrepida fotografa divenne una delle leggende del fotogiornalismo.

 Irene Dal Tin e Aurora Valeri