C’era una volta una bambina incredibilmente coraggiosa che si chiamava Ruby e viveva a New Orleans. Tutte le mattine Ruby doveva fare chilometri a piedi per arrivare a scuola, nonostante ce ne fosse una proprio vicino a casa sua. Quella scuola, però era riservata ai bianchi, e Ruby era nera. “Non potete impedire a mia figlia di frequentare una scuola per il colore della sua pelle” disse la madre di Ruby. È sbagliato. Ed è contro la legge.”
Anche se i membri del consiglio scolastico non volevano ammetterlo, sapevano che la madre di Ruby aveva ragione. Così fecero fare alla bambina un esame di ammissione molto difficile, sperando che non lo superasse. Solo che Ruby non era solo coraggiosa: era anche intelligente, e passò l’esame a pieni voti.
La piccola era entusiasta di andare nella nuova scuola, ma il primo giorno, al loro arrivo, lei e sua madre trovarono una folla di persone arrabbiate che urlavano slogan razzisti davanti al cancello. “Non avevo la minima idea di cosa stesse succedendo. Credevo fosse carnevale” ricordò poi. Allora aveva solo sei anni.
Tutti i giorni, Ruby andava a scuola accompagnata da quattro agenti federali, che avevano il compito di proteggerla. Lo spettacolo di quella bimbetta affiancata dalle sue grosse guardie del corpo ispirò all'artista Norman Rockwell un celebre quadro intitolato The Problem We All Live With (Il problema con cui tutti noi conviviamo).
Oggi Ruby è una donna adulta e una brillante attivista per i diritti civili. È stata persino alla Casa Bianca per incontrare il presidente Barack Obama, e insieme a lui ha ammirato il dipinto di Rockwell che era appeso fuori dallo Studio Ovale. “Non dovremmo mai guardare una persona e giudicarla per il colore della sua pelle” ha detto Ruby. “Io l’ho imparato in prima elementare”.
biografia tratta da Storie della buonanotte per bambine ribelli 2 di Elena Favilli e Francesca Cavallo
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