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mercoledì 30 gennaio 2019

LIBRO: LE 100 IMMAGINI CHE HANNO CAMBIATO IL MONDO di Margherita Giacosa, Roberto Mottadelli, Gianni Morelli



Esistono fotografie in grado di toccarci il cuore, di farci emozionare, indignare. Foto che ci rendono fieri o che ci riempiono di vergogna. Foto che raccontano la storia, le persone, le sofferenze, le speranze. Fotografie che non hanno bisogno di descrizioni o di parole e che, semplicemente con quello che sono, sono in grado di raccontarci qualcosa. Fotografie che hanno fatto la storia, fotografie che hanno cambiato il mondo. Fotografie che hanno cambiato anche noi e che hanno permesso, in molti casi, di far vedere a tutti ciò di cui l’uomo è capace, nel male e nel bene.

Fotografie come questa, scattata il 28 agosto 1963, davanti al Lincoln Memorial, di Washington DC (USA), dove Martin Luther King pronunciò il suo famoso discorso I have a dream.


“io ho un sogno: che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del carattere”

Nonostante il successo della marcia per i diritti civili e le nuove leggi federali, il sogno di King rimase tale per molti anni: il clima di violenza razziale durò a lungo negli Stati del Sud e lo stesso Martin Luther King, nel 1968, venne assassinato.

lunedì 21 gennaio 2019

Ruby Nell Bridges (1954): "Non seguire un sentiero già tracciato. Vai dove un sentiero non c'è e comincia a tracciarne uno nuovo"


C’era una volta una bambina incredibilmente coraggiosa che si chiamava Ruby e viveva a New Orleans. Tutte le mattine Ruby doveva fare chilometri a piedi per arrivare a scuola, nonostante ce ne fosse una proprio vicino a casa sua. Quella scuola, però era riservata ai bianchi, e Ruby era nera. “Non potete impedire a mia figlia di frequentare una scuola per il colore della sua pelle” disse la madre di Ruby. È sbagliato. Ed è contro la legge.”
Anche se i membri del consiglio scolastico non volevano ammetterlo, sapevano che la madre di Ruby aveva ragione. Così fecero fare alla bambina un esame di ammissione molto difficile, sperando che non lo superasse. Solo che Ruby non era solo coraggiosa: era anche intelligente, e passò l’esame a pieni voti.
La piccola era entusiasta di andare nella nuova scuola, ma il primo giorno, al loro arrivo, lei e sua madre trovarono una folla di persone arrabbiate che urlavano slogan razzisti davanti al cancello. “Non avevo la minima idea di cosa stesse succedendo. Credevo fosse carnevale” ricordò poi. Allora aveva solo sei anni.
Tutti i giorni, Ruby andava a scuola accompagnata da quattro agenti federali, che avevano il compito di proteggerla. Lo spettacolo di quella bimbetta affiancata dalle sue grosse guardie del corpo ispirò all'artista Norman Rockwell un celebre quadro intitolato The Problem We All Live With (Il problema con cui tutti noi conviviamo).
Oggi Ruby è una donna adulta e una brillante attivista per i diritti civili. È stata persino alla Casa Bianca per incontrare il presidente Barack Obama, e insieme a lui ha ammirato il dipinto di Rockwell che era appeso fuori dallo Studio Ovale. “Non dovremmo mai guardare una persona e giudicarla per il colore della sua pelle” ha detto Ruby. “Io l’ho imparato in prima elementare”.


biografia tratta da Storie della buonanotte per bambine ribelli 2 di Elena Favilli e Francesca Cavallo