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giovedì 7 maggio 2020

Premio Nobel per la letteratura nel 1959: Salvatore Quasimodo (Modica 1901 - Napoli 1968)

Fino al 1942, nella prima fase della sua produzione, Quasimodo può essere considerato un poeta ermetico
Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, la sua poesia subisce una profonda trasformazione: al centro dei suoi interessi  e delle tematiche trattate non c'è più solo la riflessione intimista, ma compare l'impegno politico e civile
Turbato dalla violenza della dittatura fascista e dagli orrori della guerra, Quasimodo matura la convinzione che il compito della poesia sia quello di giungere al cuore degli uomini e indurli a cambiare il mondo. 
In una delle sue poesie più note, Alle fronde dei salici, scritta nel 1943, nel periodo dell'occupazione nazista, Quasimodo dà voce al grido di dolore dei poeti che sperano di vedere la loro terra libera per avere la forza di tornare a comporre poesie:

E come potevamo noi cantare
con il piede straniero sopra il cuore?



Tra le raccolte poetiche di Quasimodo ricordiamo:

venerdì 1 febbraio 2019

Martin Luther King Jr. (1929-1968): “Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla.”


Biografia
Martin Luther King nasce il 15 gennaio 1929 ad Atlanta in Georgia, uno Stato degli USA. 
I suoi antenati erano schiavi deportati in America. 
Fin da bambino, si trova a vivere in una società razzista. 

La società americana
A soli 5 anni, sperimenta sulla sua pelle una società ancora impregnata di razzismo. La madre di un amico di Martin, gli impedisce di giocare con lui “perché nero”. 
Quando ha 8 anni, la sua cantante preferite, Bessie Smith, muore dissanguata, dopo essere stata ferita, perché rifiutata da ospedali bianchi. 

Gli studi
Studia giurisprudenza nel Morehouse College di Atlanta (università per sole persone di colore).
Dopo qualche anno diventa pastore protestante e studia teologia. 
Nel 1952, a soli 22 anni, tiene la sua prima predicazione nella chiesa battista di Atlanta.
Nel 1953 si laurea a Boston e si sposa con Coretta Scott.   

L'esempio di Gandhi
Negli anni degli studi, conosce la figura di Gandhi e ne rimane affascinato, soprattutto dei principi della lotta non-violenta. 

Inizia la protesta
Nel 1954 si trasferisce con la moglie a Montgomery in Alabama. 
Proprio qui il 10 dicembre 1955 scocca la scintilla della protesta. Un’impiegata di colore, Rosa Parks, si rifiuta di cedere il suo posto in autobus ad alcuni viaggiatori bianchi. Per questo viene arrestata e portata in carcere. La notizia si diffonde rapidamente, gli esponenti e i pastori della comunità nera si riuniscono e propongono ai neri di non prendere più gli autobus. Martin Luther King è eletto capo del movimento. 
La protesta dura 382 giorni e il movimento ottiene la sua prima vittoria: l’abolizione della segregazione sui mezzi pubblici di trasporto.
La reazione dei bianchi è però violenta: Martin viene minacciato e arrestato. 
Il 30 giugno 1955 la sua casa viene distrutta da un attentato dinamitardo: la moglie e la figlia restano illese per miracolo.
Martin non si arrende, partecipa a manifestazioni e raduni per i diritti e viene più volte arrestato.   
La protesta si estende  
17 maggio 1957: a Washington per il pieno diritto di voto alle persone di colore. 
Martin continua a proporre il metodo della non violenza. 
Nel 1963 la protesta non violenta dilaga ormai in 800 città. Viene dichiarata illegale la segregazione nei negozi e nei luoghi pubblici e decreta l’assunzione al lavoro per bianchi e eri su basi egualitarie. 

I have a dream
28 agosto 1963: 250mila persone arrivano a Washington per chiedere l’approvazione della parità sui diritti civili per bianchi e neri. Le telecamere inquadrano una marea di bianchi e neri che cantano e pregano intorno al monumento di Lincoln. 
Qui Martin Luther King pronuncia il suo discorso più famoso ricordato come I have a dream. 

Il Nobel e la morte
Il 10 febbraio 1964 viene approvata la legge per i diritti civili. 
Nello stesso anno Martin Luther King riceve il Premio Nobel per la pace. 
La sua battaglia continua: organizza marce spettacolari in molte città degli Stati Uniti, come quella di Selma.  
Il 4 aprile 1968 Martin Luther King è assassinato mentre si trova in una terrazza dell’Hotel Lorraine per una riunione con gli altri leader del movimento per i diritti delle persone di colore. Aveva solo 39 anni.
Ma grazie al suo esempio le persone di colore sono riuscite ad ottenere i diritti civili. Attualmente il Presidente degli USA è afroamericano. Martin Luther King con il suo esempio è riuscito a cambiare le regole della società americana senza violenze.     
Al suo funerale si incontrano migliaia di persone di ogni ceto e razza. Il rito è celebrato dal padre, che fa ascoltare le parole del figlio registrate durante un sermone.

Se qualcuno di voi sarà qui nel giorno della mia morte, sappia che non voglio un grande funerale. E se incaricherete qualcuno di pronunciare un'orazione funebre, raccomandategli che non sia troppo lunga. Ditegli di non parlare del mio premio Nobel, perché non ha importanza... Dica che una voce gridò nel deserto per la giustizia. Dica che ho tentato di spendere la mia vita per vestire gli ignudi, per nutrire gli affamati, che ho tentato di amare e servire l'umanità.


Ricerca a cura della IIIAL 

mercoledì 30 gennaio 2019

LIBRO: LE 100 IMMAGINI CHE HANNO CAMBIATO IL MONDO di Margherita Giacosa, Roberto Mottadelli, Gianni Morelli



Esistono fotografie in grado di toccarci il cuore, di farci emozionare, indignare. Foto che ci rendono fieri o che ci riempiono di vergogna. Foto che raccontano la storia, le persone, le sofferenze, le speranze. Fotografie che non hanno bisogno di descrizioni o di parole e che, semplicemente con quello che sono, sono in grado di raccontarci qualcosa. Fotografie che hanno fatto la storia, fotografie che hanno cambiato il mondo. Fotografie che hanno cambiato anche noi e che hanno permesso, in molti casi, di far vedere a tutti ciò di cui l’uomo è capace, nel male e nel bene.

Fotografie come questa, scattata il 28 agosto 1963, davanti al Lincoln Memorial, di Washington DC (USA), dove Martin Luther King pronunciò il suo famoso discorso I have a dream.


“io ho un sogno: che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del carattere”

Nonostante il successo della marcia per i diritti civili e le nuove leggi federali, il sogno di King rimase tale per molti anni: il clima di violenza razziale durò a lungo negli Stati del Sud e lo stesso Martin Luther King, nel 1968, venne assassinato.

giovedì 17 gennaio 2019

Rigoberta Menchù Tum (1959): "Sono come una goccia d'acqua su una roccia. A forza di cadere nello stesso punto, comincio a lasciare il segno, e il mio segno lo lascio nel cuore di molti"


C’era una volta una bambina alla quale dissero che non contava niente. Viveva tra le montagne del Guatemala, ma lei e i suoi familiari dovevano lavorare nelle valli raccogliendo i chicchi di caffè. I proprietari delle piantagioni li facevano faticare e li picchiavano se non erano abbastanza veloci nella raccolta. I lavoratori erano trattati come schiavi e pagati pochissimo. “La tua vita non vale un sacco di chicchi” le dicevano i suoi capi. “Mi chiamo Rigoberta” replicava lei, “e la mia vita vale quanto la vostra”.
Rigoberta era fiera della sua gente e della sua cultura. I Maya del Guatemala potevano far risalire la loro storia fino ai tempi molto antichi. Avevano avuto una civiltà splendida e ricca. Ma poi erano stati ridotti in povertà, e ormai venivano malmenati e addirittura uccisi dai soldati se solo osavano protestare.
Rigoberta cominciò a lottare per far avere al suo popolo condizioni migliori e uguali diritti. Organizzò scioperi e dimostrazioni. Anche se non sapeva leggere o scrivere, parlava con una tale convinzione che sempre più guatemaltechi aderirono alla sua causa. Molti vennero portati via e uccisi, compresi i genitori e il fratello di Rigoberta. Il governo tentò di farla tacere e i proprietari cercarono di piegarla ma nessuno riuscì a sconfiggere il suo spirito indomito. Lei continuò a raccontare la sua storia: non perché era la sua ma perché era la storia delle popolazioni indigene oppresse di tutto il mondo.
Rigoberta ha svolto un ruolo importante nel porre fine alla guerra civile in Guatemala. Per questo, e per aver passato la vita a sostenere i diritti dei poveri, le è stato assegnato il Premio Nobel per la Pace.

biografia tratta da Storie della buonanotte per bambine ribelli 2 di Elena Favilli e Francesca Cavallo

Dal 2002 Rigoberta è stata insignita della cittadinanza onoraria di Caorle.

Madre Teresa di Calcutta (1910 - 1997): "Molti parlano dei poveri, ma pochi parlano con i poveri"


Gonxha Bojaxhiu, la futura Madre Teresa, nasce nel 1910 a Skopje. 
Fin da piccola riceve un'educazione cattolica.
Nel 1928, Gonxha sente di essere attratta dalla vita religiosa. Va a Dublino dalle Suore di Nostra Signora di Loreto, dove matura il sentimento di voler «aiutare tutti gli uomini».
Gonxha è particolarmente attirata dalle missioni.
Viene mandata in India, a Darjeeling, dove, nel 1929, ha inizio il suo noviziato. Dato che l'insegnamento è la vocazione principale delle Suore di Loreto, lei stessa intraprende questa attività, in particolare seguendo le bambine povere del posto. 
Il 25 maggio 1931, pronuncia i voti religiosi e assume da quel momento il nome di Suor Teresa, in onore di Santa Teresa di Lisieux. Per terminare gli studi, viene mandata, nel 1935, a Calcutta, città sovrappopolata ed insalubre. Lì si confronta di colpo con la realtà della miseria più nera che la lascia sconvolta.
Nel 1947 Suor Teresa indossa per la prima volta un "sari" (veste tradizionale delle donne indiane) bianco di un cotonato grezzo, ornato con un bordino azzurro, i colori della Vergine Maria. 
Sono sempre più numerose le giovani che vanno a condividere la vita di Madre Teresa. Nell'autunno del 1950, Papa Pio XII autorizza ufficialmente la "Congregazione delle Missionarie della Carità".
Nel 1952, a Suor Teresa viene l'idea di chiedere all'amministrazione comunale di Calcutta l'attribuzione di un locale per accogliervi gli agonizzanti senzatetto. Due anni dopo, Madre Teresa crea il "Centro di speranza e di vita" per accogliervi i bambini abbandonati.
Nel 1965, alcune Religiose vanno in Venezuela. Nel marzo del 1968, Paolo VI chiede a Madre Teresa di aprire una casa a Roma. Dopo aver visitato i sobborghi della città ed aver constatato che la miseria materiale e morale esiste anche nei paesi "sviluppati", lei accetta. Nello stesso tempo, le Suore operano nel Bangladesh, paese devastato da un'orribile guerra civile. 
Nel 1979 a Madre Teresa viene assegnato il Premio Nobel per la Pace. 
Madre Teresa è morta a Calcutta nel 1997.
Il 19 ottobre 2003, papa Giovanni Paolo II presiede la beatificazione di Madre Teresa davanti a un'emozionata folla di trecentomila fedeli.
La sua canonizzazione avviene il 4 settembre 2016 sotto il pontificato di Papa Francesco.

Ricerca a cura dei ragazzi delle Terze di La Salute

venerdì 23 novembre 2018

Tenzin Gyatso: XIV Dalai Lama del Tibet


Tenzin Gyatso è un monaco buddista tibetano, nonché XIV Dalai Lama del Tibet.
Nel 1935, anno in cui venne al mondo, il lama, allora in carica, reggente del governo del Tibet, era impegnato nella ricerca della reincarnazione del XIII Dalai Lama, morto nel 1933.
Nel 1937 Tenzin Gyatso venne identificato come la reincarnazione del XIII Dalai Lama.
Nel 1939, venne condotto al Potala, residenza dei Dalai Lama e cuore del governo e della religione del Tibet e ad appena sei anni Tenzin cominciò la sua educazione monastica.
La quiete dell'infanzia del giovane Dalai Lama e l'isolamento del Tibet s'interruppero rapidamente nel 1950, quando le truppe della neonata Repubblica Popolare Cinese attraversarono il confine nordorientale, incorporandone i territori nel proprio dominio.
In questa situazione di crisi Tenzin Gyatso assunse, appena quindicenne, i pieni poteri governativi cercando di “studiare” la migliore risposta all'invasione straniera. Poiché i funzionari del Partito Comunista Cinese e i soldati diedero luogo alle prime brutalità a danno dei monaci, dei latifondisti e persino degli agricoltori tibetani, nel 1954 il XIV Dalai Lama partì alla volta di Pechino con l'intento di negoziare con Mao.
Nel 1959, il movimento di resistenza tibetano scatenò una grande sollevazione a Lhasa, che fu duramente repressa dall'Esercito Cinese.
Convinto di dover rendere pubblica la grave situazione in cui versava il suo Paese e di dover ottenere il sostegno della comunità internazionale, il Dalai Lama andò in India, a Dharamsala, dove formò un governo in esilio.
Il Dalai Lama è regolarmente denunciato dal governo cinese come un pericoloso secessionista desideroso di provocare il disfacimento dell'unità nazionale cinese. Ciononostante, egli ha sempre sostenuto di desiderare l'autonomia interna della cosiddetta Regione Autonoma del Tibet, lasciando la gestione della difesa e degli affari esteri alla Cina.
Il Dalai Lama è un convinto assertore della nonviolenza e della pace fra tutte le creature.
Nel 1989 ricevette il Premio Nobel per la pace poiché nella sua lotta per la liberazione del Tibet ha sempre e coerentemente rifiutato l'uso della violenza, preferendo ricercare soluzioni pacifiche basate sulla tolleranza e il rispetto reciproco.

IIIBL

mercoledì 21 novembre 2018

Wangari Maathai (1940-2011): "Il momento è adesso"


C’era una volta, in Kenya, una donna di nome Wangari. Quando i laghi vicini al suo villaggio cominciarono a prosciugarsi e i ruscelli a scomparire, Wangari capì che doveva fare qualcosa. Così chiamò a raccolta alcune delle altre donne.
“Il governo abbatte gli alberi per fare spazio alle fattorie, ma ora dobbiamo camminare chilometri per raccogliere legna da ardere” disse una di loro.
“Ripiantiamo gli alberi, allora” esclamò Wangari.
“Quanti?” chiesero le altre.
“Qualche milione dovrebbe bastare” rispose lei.
“Qualche milione? Sei matta? Non esistono serre abbastanza grandi per coltivarne così tanti!”
“Non li compreremo in una serra. Li coltiveremo noi, a casa.”
Fu così che Wangari e le sue amiche raccolsero i semi nella foresta e li piantarono in dei barattoli. Li annaffiarono e li accudirono finché le piante nate da quei semi non furono alte una trentina di centimetri. Poi piantarono gli arboscelli in cortile.
Tutto cominciò con un piccolo gruppetto di donne. Ma poi, proprio come un albero che spunta da un minuscolo seme, l’idea crebbe e diede vita a un grande movimento.
L’organizzazione Green Belt Movement, fondata da Wangari, ha superato i confini del Kenya. Sono stati piantati quaranta milioni di alberi, e Wangari Maathai ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace per il suo lavoro. Ha festeggiato piantando un albero!


domenica 6 maggio 2018

Amnesty International


Amnesty International is a non-governmental organization focused on human rights. 
The organization has over 7 million members and supporters around the world.
The stated objective of the organization is "to conduct research and generate action to prevent and end abuses of human rights, and to demand justice for those whose rights have been violated. "
Amnesty International was founded in London in 1961, to go against capital punishment that is "the ultimate, irreversible denial of human rights". The organization was awarded the 1977 Nobel Peace Prize  for its "campaign against torture", and the United Nations Prize in the Field of Human Rights in 1978.

sabato 21 aprile 2018

The United Nations (UN)


The United Nations (UN) is an intergovernmental organization tasked to promote international cooperation and to create, maintain international order and prevent conflicts. 
The headquarters of the UN is in Manhattan, New York City. Further main offices are situated in Geneva, Nairobi, and Vienna. 


The organization is financed by contributions from its member states. Its objectives include maintaining international peace and security, promoting human rights, fostering social and economic development, protecting the environment, and providing humanitarian aid in cases of famine, natural disaster, and armed conflict. 
The UN has six principal organs: the General Assembly (the main deliberative assembly); the Security Council (for deciding certain resolutions for peace and security); the Economic  and Social Council (ECOSOC; for promoting international economic and social co-operation and development); the Secretariat (for providing studies, information, and facilities needed  by the UN); the International Court of Justice (the primary judicial organ); and the UN Trusteeship Council (inactive since 1994). UN System agencies include the World Bank Group, the World Health Organization, the World Food Programme, UNESCO, and UNICEF. The UN's most prominent officer is the Secretary-General, an office held by Portuguese António Guterres since 2017. Non-governmental organizations may be granted consultative status with ECOSOC and other agencies to participate in the UN's work.


The organization won the Nobel Peace Prize in 2001, and a number of its officers and agencies have also been awarded the prize. 

martedì 13 marzo 2018

The Nobel Prize




The Nobel Prize is a set of annual international awards in several categories (Chemistry, Literature, Peace, Physics and Physiology or Medicine, Economics), given by Swedish and Norwegian institutions in recognition of academic, cultural or scientific advances.
The will of the Swedish scientist Alfred Nobel established the prizes in 1895.
The prize ceremonies take place annually in Stockholm, Sweden (with the exception of the peace prize, which is in Oslo, Norway). Each recipient, or laureate, receives a gold medal, a diploma, and a sum of money that has been decided by the Nobel Foundation. (As of 2017 €944,000).

sabato 13 gennaio 2018

Rita Levi Montalcini (1909-2012): "soprattutto, non temete i momenti difficili. Il meglio viene da lì."



Quando la sua tata morì di cancro, Rita decise di diventare una dottoressa.
Era particolarmente affascinata dai neuroni (ciò di cui è fatto il nostro cervello), così, dopo la laurea, cominciò le sue ricerche in questo campo insieme a uno straordinario professore di nome Giuseppe Levi e a un gruppo eccezionale di scienziati.
Erano nel bel mezzo di un'importante ricerca quando un crudele dittatore promulgò una legge: gli Ebrei non potevano lavorare all'università.
Rita fuggì in Belgio insieme al professore, che era ebreo come lei. Ma quando i nazisti invasero il Belgio, dovette fuggire e tornò in Italia.
E' difficile lavorare come scienziata quando devi nasconderti in continuazione e non hai accesso a un laboratorio, ma Rita non si arrese.
Trasformò la sua camera in un piccolo laboratorio di ricerca. Affilò gli aghi da cucito per creare strumenti chirurgici e sistemò un piccolo tavolo operatorio di fronte al letto, che usava per dissezionare i polli e studiare le cellule al microscopio.
Quando la sua città (Torino) fu bombardata, Rita fuggì un'altra volta, e poi un'altra ancora. Di nascondiglio in nascondiglio, tuttavia, qualunque fossero le difficoltà e ovunque si trovasse, continuava a lavorare.
Per la sua opera nel campo della neurobiologia, Rita ricevette il Nobel per la medicina: la terza persona della sua classe di medicina a ottenere questo risultato!

biografia tratta da "Storie della buonanotte per bambine ribelli" di Elena Favilli e Francesca Cavallo

Per approfondire Elogio dell'imperfezione di Rita Levi-Montalcini

mercoledì 3 gennaio 2018

Blowin' in the wind (1963, Bob Dylan)

This song speaks about humanity, war, peace and other questions that people refuse to answer.

Click and listen!

How many roads must a man walk down
Before you can call him a man?
Yes, 'n' how many seas must a white dove sail
Before she sleeps in the sand?
Yes, 'n' how many times must the cannonballs fly
Before they're forever banned?
The answer, my friend, is blowin' in the wind,
The answer is blowin' in the wind.

How many years can a mountain exist
Before it's washed to the sea?
Yes, 'n' how many years can some people exist
Before they're allowed to be free?
Yes, 'n' how many times can a man turn his head,
Pretending he just doesn't see?
The answer, my friend, is blowin' in the wind,
The answer is blowin' in the wind

How many times must a man look up
Before he can see the sky?
Yes, 'n' how many ears must one man have
Before he can hear people cry?
Yes, 'n' how many deaths will it take till he knows
That too many people have died?
The answer, my friend, is blowin' in the wind,
The answer is blowin' in the wind. 


BOB DYLAN RECEIVED THE NOBEL PRIZE FOR LITERATURE IN 2016.

domenica 26 novembre 2017

Malala Yousafzai: "Quando tutto il mondo tace, anche una sola voce diventa potente"



C'era una volta una bambina a cui piaceva molto andare a a scuola. Si chiamava Malala.  Malala abitava in un tranquillo villaggio del Pakistan. Un giorno, un gruppo di uomini armati chiamati talebani prese il controllo della valle, terrorizzando la gente con i suoi fucili.
I talebani proibirono alle bambine e alle ragazze di andare a scuola.
Molte persone non erano d'accordo, ma per sicurezza preferirono tenere le loro figlie a casa.
Malala pensava che fosse ingiusto, e lo scrisse nel suo blog. Amava molto la scuola, perciò un giorno disse in TV: "L'istruzione è potere per le donne. I talebani stanno chiudendo le scuole femminili perché non vogliono che le donne abbiano potere".
Qualche giorno dopo, Malala prese il suo scuolabus come al solito. Ad un tratto, però, due talebani fermarono l'autobus e gridarono: "Chi di voi è Malala?"
Quando le sue amiche la guardarono, gli uomini spararono e la colpirono alla testa.
Malala fu subito portata in ospedale e non morì. Migliaia di bambini e bambine le scrissero di guarire presto, e lei si riprese più in fretta di quanto si potesse immaginare.
"Pensavano di farci tacere con i proiettili, ma non ci sono riusciti" ha detto. Anzi, anzi nel 2014 Malala è stata la più giovane vincitrice del Premio Nobel per la Pace.
"Prendiamo i nostri libri e le nostre penne. Sono le nostre armi più potenti. Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo."

scelta da Carolina Brichese e Nicolò Lucchetta IIBL

lunedì 22 febbraio 2016

Nelson Mandela

Più potente della paura per l’inumana vita della prigione è la rabbia per le terribili condizioni nelle quali il mio popolo è soggetto fuori dalle prigioni.



Nelson Mandela nasce il 18 luglio 1918. E' figlio del capo della tribù Thembu. Studia nella scuola per studenti neri, riesce a laurearsi in Giurisprudenza e si trasferisce a Johannesburg. 
Nel 1944 Mandela si rende conto dei trattamenti disumani in cui vive la popolazione di colore e con altri amici fonda la lega dalla ANC (African national Congress). Quando nel 1948 nasce il regime dell' apartheid Mandela decide di protestare, per le leggi ingiuste. Nel 1956 Mandela viene arrestato con l'accusa di alto tradimento, per lo stesso motivo sono state arrestate altre 156 persone. Dopo un lungo processo nel 1961 viene dichiarato non colpevole. Mandela è costretto a nascondersi per evitare attentati alla sua persona. Continua però la sua lotta per i diritti delle persone di colore. Viene arrestato di nuovo, condannato all'ergastolo è mandato a Roben una delle prigioni più dure del Sudafrica. Continua la sua lotta anche in carcere  e viene liberato nel 1990. Nel 1993 riceve il premio Nobel per la pace e un anno dopo diventa presidente del Sudafrica, il primo di colore. 
Muore nel dicembre del 2013.

L'APARTHEID
Il termine apartheid significa “separazione” e indica tutti quei provvedimenti attuati in Sudafrica a partire dal 1948, che portarono alla segregazione della popolazione di colore nei ghetti. L'apartheid negava i diritti fondamentali alla popolazione di colore e ne impediva la partecipazione alla vita pubblica.
Dagli anni '70 del Novecento diversi movimenti cercano di liberare il Sudafrica da questo regime. Tuttavia solo l'esempio di Nelson Mandela riuscì a scardinarlo. La sua storia fece il giro del mondo e molte persone chiesero la sua liberazione.

L'ESEMPIO DI MANDELA
Mandela è considerato una figura fondamentale per la storia del 1900. egli accettò il carcere per non tradire i suoi ideali e , una volta libero e al potere, non cercò vendetta. Il suo esempio è riuscito a scardinare ciò che un esercito non avrebbe potuto.

Elisa Brollo IIIA

Il premio Nobel



Il premio Nobel è stato creato da Alfred Bernhard Nobel (1833-1896).
Alfred era un chimico svedese che inventò la dinamite e la balistite, per facilitare il lavoro dei minatori.
Nel 1888 si trovava a Cannes e nel frattempo suo fratello Ludvig Nobel morì.
Per errore, un giornale francese pubblicò la morte di Alfred condannandolo per l' invenzione della dinamite.
L'articolo inizia con: "Alfred Nobel divenne ricco trovando il modo di uccidere il maggior numero di persone nel modo più veloce possibile".
Nobel iniziò a preoccuparsi di come la gente lo avrebbe ricordato alla sua morte e quindi volle lasciare un ricordo migliore di se stesso. Quindi, visto che attraverso le sue invenzioni era riuscito a raccogliere un immensa fortuna, decise di dare tutta la sua fortuna a una fondazione che aveva lo scopo di distribuire ogni anno cinque premi per chi avesse portato benefici all'umanità nei campi della letteratura, della chimica, della medicina, della fisica e della pace.
Il primo premio venne assegnato nel 1901.
Nel 1969 si introdusse anche il premio per l'economia.
Anche in Italia ci furono dei premi Nobel, di seguito ne ricordiamo solo alcuni: per la fisica Guglielmo Marconi ed Enrico Fermi (1909), per la letteratura Luigi Pirandello (1975) e Dario Fo (1997) che è uno scrittore e regista teatrale;e infine per la medicina Rita Levi-Montalcini (1986).
I premi generalmente sono assegnati ad Ottobre a Stoccolma il 10 dicembre, data della morte di Nobel, a parte quello della pace che viene assegnato il 10 dicembre a Oslo.

Laura Valente IIIB

mercoledì 20 gennaio 2016

Ernest Hemingway: il ragazzo del Basso Piave


HEMINGWAY E LA PRIMA GUERRA MONDIALE
Nel 1917 quando gli USA entrano nella prima guerra mondiale, Ernest Hemingway decide di partire come volontario in Italia, ma non può combattere a causa di problemi alla vista, quindi partirà come volontario della Croce Rossa Americana.
Dopo aver attraversato in nave l'Atlantico, arriva in Francia e dopo una breve sosta a Parigi, in treno arriva a Fossalta di Piave, dove si sta combattendo l'ultima fase della guerra, che vedrà vincere l'Italia contro l'Austria. 
Qui fa l'assistente di trincea, porta viveri, medicine e munizioni ai soldati italiani.
L'8 luglio 1918, in una sua "missione" in bicicletta, viene colpito dalle schegge di una granata austriaca, ma aiuta comunque un soldato gravemente ferito a trarsi in salvo. Durante l'operazione viene colpito a un ginocchio. Verrà portato in ospedale a Milano e dopo esser guarito gli verrà conferita la medaglia d'argento al valore militare.
Ernest, partito volontario con l'ideale virile della guerra, capisce proprio in quella circostanza che la guerra non è un gioco, capisce di non essere immortale.
Finita la guerra torna in America.




HEMINGWAY E IL VENETO
Ernest aveva continuato a scrivere durante la guerra e continuerà a farlo anche dopo. Continua la sua opera di scrittore e di giornalista. Lavorerà per il Toronto Star che lo invierà in Europa negli anni '20, mentre stanno prendendo piede i totalitarismi e sarà inviato di guerra, successivamente, durante la Seconda Guerra Mondiale.
Cresce la sua fama letteraria ma anche quella mondana: frequenta il mondo dei vip, ha molte donne (si sposerà 4 volte e avrà 3 figli) e gli piace bere.
Viaggia spesso, ma gli unici due luoghi che sembrano dargli pace sono Cuba e il Veneto.
Del Veneto adora in particolare i luoghi della sua giovinezza: l'area tra Venezia e Trieste.
Lui rende famoso l'Harry's bar di Venezia, e la locanda Cipriani a Torcello, dove va a scrivere. Va spesso a sciare a Cortina e viene a S. Gaetano a caccia, dove è ospite dei conti Franchetti, proprietari terrieri di tutta la zona. Hemingway adora il bel mondo ma anche la gente semplice, quella con cui canta e beve all'osteria e che trova spazio nei romanzi.




DI LA' DEL FIUME E TRA GLI ALBERI

Il più autobiografico dei suoi romanzi è proprio quello che ha come sfondo quest'area geografica, uscito nel 1950 dal titolo "di là del fiume e tra gli alberi", nel quale racconta la storia di un vecchio colonnello americano, che ritorna sui luoghi dove ha combattuto la Prima Guerra Mondiale. Il protagonista, dietro il quale si nasconde lo stesso Hemingway, è innamorato di una giovane contessina veneziana; l'uomo riflette continuamente su questo amore: sulla giovane età di lei, sulla maturità di lui e sul suo corpo malato che si lascerà morire dopo una battuta di caccia in botte...forse già un pensiero di morte. In questo libro Hemingway racconta in modo non troppo celato il ferimento di Fossalta e il suo significato.
QUELL'INVERNO IL COLONNELLO ERA STATO FERITO TRE VOLTE, MA ERANO STATE TUTTE FERITE DA NIENTE; PICCOLE FERITE NELLA CARNE SENZA FRATTURE DI OSSA, E AVEVA ACQUISTATO FIDUCIA NELL'IMMORTALITÀ DELLA PROPRIA PERSONA PERCHÉ SAPEVA CHE NEI BOMBARDAMENTI DI ARTIGLIERIA PESANTE CHE PRECEDEVANO SEMPRE GLI ATTACCHI AVREBBE DOVUTO RESTARE UCCISO.
ALLA FINE VENNE FERITO A DOVERE E SUL SERIO, NESSUNA DELLE ALTRE FERITE GLI AVEVA FATTO L'EFFETTO CHE GLI FECE LA PRIMA FERITA GRAVE, DEV'ESSERE STATA LA PERDITA DELL'IMMORTALITÀ, PENSO' , BE', IN UN CERTO SENSO E' UNA PERDITA GROSSA.

In Italia questo libro uscirà nel 1965




L'EPILOGO DEL "RAGAZZO DEL BASSO PIAVE"
Oltre all'appassionante storia in questo romanzo Hemingway riesce a descrivere magnificamente la natura, quasi magica della laguna, 
I SILENZI SONO DOLCISSIMI. I RUMORI SONO QUELLI DI UN CEFALO CHE QUA E LA' GUIZZA A MEZZ'ARIA E RICADE NELL'ACQUA, DEL FRUSCIO DELLE FOGLIE APPENA MOSSE DAL VENTO, DEL RICHIAMO DEGLI UCCELLI MIGRATORI CHE ARRIVANO DOPO UN LUNGO VIAGGIO DAI PAESI DELL'EST E SCENDONO CON LARGHE VOLUTE SULLA LAGUNA DI CAORLE RIMASTA ANTICA NEI SUOI UMORI E NEL SAPORE DELLA VITA.
Questa è una zona sicuramente privilegiata dal punto di vista naturalistico, piena di uccelli che mentre vanno dal nord al sud, per svernare, decidono di fermarsi qui, dal momento che non ghiacciandosi la laguna è generosa di cibo anche d'inverno.

Continua il successo di Hemingway: nel 1953 vince il Pulizer con "il Vecchio e il mare" e nel 1954 il Nobel.
Man mano che gli anni passano Hemingway sente sempre più vicina la morte, la depressione e l'alcolismo diventano sempre più gravi, proprio questo stato mentale lo porterà al suicidio il 2 luglio del 1961, quando deciderà di spararsi alla testa con il fucile.
Così finisce la vita del grande scrittore, ma ancor oggi continua, attraverso la letteratura, il mito del ragazzo del basso Piave che qui ha lasciato il suo cuore.

mercoledì 18 novembre 2015

Libriamoci

Stefano Benni "L'Orlando Furioso d'amore" da "La grammatica di Dio":
l'amore non sente...ragioni
Orlando è un camionista innamorato di Angelica, che un giorno lo lascia con una lettera.
Orlando si infuria e distrugge tutto quello che trova, dalle piante al frigorifero, poi si spoglia completamente e indossa una pelliccia di Angelica.
I vicini di casa e gli amici cercano di consolarlo, ma non ci riescono. Lui tenta persino il suicidio. A quel punto Astolfo, suo grande amico ed ex-camionista, è l'unico che può salvarlo.
Viene così istituito il CARSO: Comitato Amici per Restituire il Senno ad Orlando.
Gli amici si concentrano sulle passioni di Orlando, per salvarlo: i camion, il calcio e i vampiri.
Astolfo porta in giro Orlando, con il suo camion, ma non vedendolo soddisfatto, lo porta in un concessionario a provare il camion più bello del mondo. Orlando sembra felice, ma poi accende la radio e sente la canzone preferita di Angelica "Maledetta Primavera". Neanche il calcio o i vampiri riescono a tirar su di morale Orlando. Gli amici puntano allora sulle donne: convocano le donne più belle e attraenti del mondo, ma nemmeno questo funziona. Per Orlando esiste solo Angelica.
Una notte Astolfo entrando in camera di Orlando, capisce tutto: Orlando poteva stare solo con Angelica, perché essendo mezza sorda, era l'unica che poteva sopportare il suo russare da t-rex.
Astolfo fece conoscere a Orlando Luisa, bella e sorda. Fu subito amore e vissero felici e contenti.
Il testo è, ovviamente, una moderna e breve rielaborazione, in chiave comica, del capolavoro dell'Ariosto l'Orlando Furioso, reso famoso anche dal racconto che ne ha fatto Calvino.

Mattiuzzo Paolo IIIB

Daniel Pennac: Signori bambini
"Signori Bambini" il romanzo dell'autore francese Daniel Pennac è una storia di scuola...
Uno dei protagonisti è il cattivissimo professor Crastaing, un insegnante che ha spaventato generazioni e generazioni di studenti.
Un giorno un irriverente studente di seconda media, Laforgue, disegna una caricatura di Crastaing. Il suo compagno di banco Pritzy gliela ruba, e viene beccato dal professore.
Laforgue confessa la sua colpa e lo stesso fa un ragazzino di nome Kader, che si addossa la colpa solo per farsi degli amici dal momento che è appena immigrato in Francia.
Il professore convoca per l'indomani i genitori dei ragazzi e per punizione gli dà un compito: "Una mattina ti svegli e ti accorgi che, durante la notte, sei stato trasformato in adulto. In preda al panico, ti precipiti in camera dei tuoi genitori. Loro sono stati trasformati in bambini. Racconta il seguito".
Il motto del professor Crastaing da sempre è "immaginazione non significa menzogna" e il giorno dopo, la profezia del tema si avvera: i ragazzi si trasformeranno in adulti e Crastaing in bambino. I quattro ne combineranno di tutti i colori!

Dal Tin Letizia IIA

José Saramago: le intermittenze della morte
Alle ore 00:00, del trentuno dicembre, la città senza nome fu colta da un fatto stranissimo: le persone non morivano più.
Sembrava che la morte fosse sparita dalla faccia della terra.
La regina, sul letto di morte, assistita da tutti i suoi familiari, continuava a posticipare il capolinea della sua vita, e come lei, molti altri. La notizia si diffuse per tutto il paese; passarono i giorni e della morte non c'era ancora traccia. Le pompe funebri e i becchini rimasero disoccupati. Il governo non sapeva come far fronte all'emergenza: ospedali, case di riposo piene e l'idea di un futuro senza risorse per tutti.
Le persone che soffrivano, avrebbero sofferto per l'eternità ed erano stanche di vivere, così i familiari pensarono di portarli oltreconfine, dove la morte colpiva ancora. I paesi confinanti schierano i loro eserciti, ma la gente riuscì comunque a emigrare per morire, attraverso l'intervento di un'organizzazione chiamata maphia.
Un giorno il presidente dei media della città senza nome ricevette una lettera firmata dalla Morte, nella quale la giovane donna diceva che per tutto quel tempo non si era fatta vedere perché tutti la odiavano, ma da quel giorno in poi avrebbe ripreso il suo "lavoro", facendo la gentilezza alle persone di avvisarle per tempo sulla loro ultima ora, attraverso una lettera...un uomo però continuava a reinviare la lettera al mittente...

Mattia Vidali IIIB

Hunger Games: La ragazza di fuoco
Scritto da Suzanne Collins, questo romanzo è la continuazione di Hunger Games.
I protagonisti sono Peeta, un ragazzo scelto per partecipare a un famoso reality show a Panem (una città inventata) e Katniss, una ragazza che partecipa al gioco al posto della sorella per evitarle la morte: vince il gioco chi sopravvive.
Loro sono i vincitori dell'edizione precedente, sono infatti sopravissuti al loro Hunger Games.
Inaspettatamente il Presidente Snow annuncia che tutti i vincitori degli anni precedenti, compresi i due ragazzi, dovranno partecipare di nuovo a questo show.
Questa volta, però, ci dovrà essere solo un vincitore, che sarà anche l'unico a sopravvivere. Katniss cerca di salvare Peeta. Andrà tutto secondo i suoi piani?
Bugoev Anastasia IIA