Visualizzazione post con etichetta lettere. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta lettere. Mostra tutti i post

mercoledì 18 ottobre 2023

Ritorno alla DADA

DADA è un acronimo che significa “didattica per ambienti di apprendimento”.

Da quest'anno, dopo tre anni, abbiamo organizzato nuovamente la nostra scuola per aule disciplinari, ossia veri e propri spazi finalizzati all'apprendimento di una specifica disciplina: una sorta di set educativo dove il sapere prende forma.

Ogni angolo di queste nuove aule riserva sorprese utili all'apprendimento della materia oggetto di studio nelle sue diverse sfaccettature.

Ciò rende l'apprendimento dinamico: la scuola diventa attiva, stimola la curiosità, la voglia di conoscere, di imparare e fa anche scoprire la necessità di lavorare in gruppo, rispettandosi gli uni gli altri.

Il coinvolgimento attivo laboratoriale ha, inoltre, il vantaggio di favorire lo sviluppo sinergico di competenze, abilità e conoscenze.

I gruppi classe si spostano da laboratorio a laboratorio, e questo semplice gesto incentiva l'autonomia, che è uno degli elementi base del profilo in uscita degli studenti di ogni ordine e grado di istruzione, oltre che un modo per rilassarsi un po' tra una lezione e l'altra. 

mercoledì 7 giugno 2023

C'è posta per te

 18/05/2023

San Stino di Livenza

Cara Aurora,

                   come ti trovi a Roma? E’ una bella città? Ti trovi bene nella tua nuova scuola?

A me va tutto bene, anche se senza di te non c’è proprio divertimento!

Ti ricordi com’erano gli ultimi giorni di scuola nel 2020? Giocavamo tutto il giorno in cortile a palla, a saltare la corda, ad acchiapparella! Invece adesso sono sommersa da verifiche ed interrogazioni, ed anche molto impegnative! Spero che a te vada meglio.

Quest’anno abbiamo cambiato moltissimi professori e devo dire che sono molto buoni, e rendono le lezioni meno noiose.

Come già sai, passo tutte le mie giornate con Desy, siamo molto amiche, anche se tu non ci vai molto d’accordo nei mondi di Minecraft. Quando sono a scuola sono sempre fremente di tornare a casa, perchè non vedo l’ora di chiamarti e raccontarti le mie giornate.

Che ne dici se una di queste sere giochiamo a Minecraft anche con tua cugina Angi, Elena e Desy? Ho in mente una cosa bellissima da fare, dopo vedrai!

Non vedo l’ora che arrivino le vacanze d’estate, ormai manca davvero poco, quest’anno è letteralmente volato! Ho pensato che potrei venire a trovarti a Roma, spero per una settimana o magari per tutta l’estate! Pensa a quante belle cose potremmo fare insieme, voglio che mi mostri l’intera città!

Ora però devo proprio cenare, mia mamma mi ha già chiamata tre volte!

Spero che questa lettera ti arrivi presto, non vedo l'ora di avere una tua risposta.

Tuo padre sta meglio? E la vostra nuova casa com’è? 

Un grande abbraccio dalla tua amica 

Anonimo II DS



San Stino di Livenza
12/05/2023

Caro Alberto,
mi presento: mi chiamo Bianca Ronchi, abito in un paesino in provincia di Venezia.
Sono una tua grandissima fan: ti seguo dal 2020 (ovviamente conosco ogni tua canzone).
Come va, tutto bene? Come sta la tua cagnolina Maky? Sei ancora fidanzato con Sara?
Sei pronto per il concerto a Milano (ho visto che hai fatto sold-out)?
Ti ho scritto questa lettera perché sto passando un periodo brutto a scuola (ho troppe verifiche) e non riesco a togliermi dalla testa una persona che forse dovrei solo lasciar perdere ma non ci riesco.
Proprio per questo ho ascoltato il tuo ultimo album, ho notato che spesso, nei testi delle canzoni, racconti che anche tu hai passato un brutto periodo ma sei riuscito a superarlo.
Se fossi nei miei panni cosa faresti?
Forse questa lettera ti arriverà tra diversi giorni ma ti volevo dire che domani sera sarò presente al tuo concerto a Padova, NON VEDO L’ORA!!!!!!
E’ da diversi mesi che attendo questo sabato per cantare a squarciagola le mie canzoni preferite, sarà il mio primo concerto: sono davvero moooooolto emozionata!
Chissà, magari avrò la fortuna di riuscire ad avere un tuo autografo o a scattare una foto insieme a te…
Spero con tutto il cuore che questa lettera ti arrivi così da potere, forse, ricevere una tua risposta.
Fai una grandissima carezza a Maky da parte della tua più grande fan.
PS: in questo momento sto ascoltando “Abissale”

Ciao. Tua

Bianca

venerdì 18 maggio 2018

Nostalgia portami via


Carissimo lettore,
il nostro professore di italiano ci ha detto che per casa dovevamo scrivere un “testo autobiografico” dove raccontavamo di un momento/periodo della nostra vita di cui avevamo nostalgia. E allora io mi sono chiesta: qual è il momento più bello della mia vita di cui ho nostalgia?
Sono sicura che mi dirai che dovrei saperlo, ma ripercorrendo la mia vita non ho trovato un momento così forte da farmi venire nostalgia. Potrei mentire spudoratamente al professore, facendo l’ipocrita e dire che “Il momento di cui ho tanta nostalgia è quando andavo all'asilo nido” e raccontare tutte le cose poco impegnative che facevamo quando usavamo ancora il pannolino. Che poi è vero che io, a volte, rimpiango questi momenti, ma non ne ho nostalgia perché, è vero, a tutti piacerebbe non fare niente in alcuni attimi di stress, ma non so se anche tu rinunceresti veramente a tutte le tue conoscenze per ritornare a fartela addosso.
Sicuramente, alla fine della 5a elementare, l’ultimo giorno di scuola (e quando dico ultimo, era veramente l’ultimo), mi sarebbe piaciuto ritornare in prima e rifarmi tutti i cinque anni di scuola primaria, ma solo perché in quel preciso giorno mi sembrava veramente di avere un legame forte con tutti i ventidue compagni di classe: era il venerdì della prima settimana di giugno del 2016, un giorno caldo, passato a divertirci con il resto della scuola; quel giorno era passato velocemente e il divertimento aveva fatto scorrere il tempo in modo supersonico (pensa ad una Lamborghini fusa con una Ferrari) e ormai la giornata di scuola era finita. Stavo facendo lo zaino e ormai mi mancavano pochi libri da sistemare; non mi ricordo come e non mi ricordo perché ma ci ritrovammo tutti a piangere: forse perché eravamo stanchi, forse perché non riuscivamo a lasciare la classe, forse perché eravamo consapevoli che non ci saremmo più visti, ma ci ritrovammo a piangere e ad abbracciarci. Pure una mia compagna sempre impassibile si era messa a piangere: cosa che non era quasi mai successa in cinque anni di scuola. Fatto sta che tutte le classi che sono passate davanti alla nostra porta aperta (e sì, anche la classe del mio caro fratellino, che poi mi ha detto, quando l’ho accusato che stava ridendo di noi, che in quel momento stava ridendo per una cosa che gli aveva detto uno dei suoi compagni) si sono messe a ridere, inconsapevoli del nostro puro dolore e alla fine sono venuti a prenderci i nostri genitori, con gli ombrelli in mano, e quella giornata che incominciò col caldo e la felicità si trasformò in un lugubre, triste e piovoso giorno di fine primavera. In quel momento ero sicura che il tempo invece era consapevole di ciò che provavamo (come la natura in “Solo e pensoso” di Petrarca), ma non avevo capito che il meteo in primavera fa molto spesso questi scherzi. 
Passò un’estate all’insegna del divertimento, della spensieratezza e della paura per la scuola media; all’inizio dell’anno scolastico ci ritrovammo tutti in cortile, a parte uno o due compagni che erano andati a frequentare scuole in altri paesi. Eravamo tutti felici di rivederci e le prime settimane ci salutavamo sempre, ma poi, a fine settembre, cominciammo a ignorare l’esistenza di tutti i nostri ex-compagni. Tant’è vero che me la sono pure presa perché una di loro, che consideravo la mia migliore amica, mi ha invitato al suo compleanno e mi ha ignorato per tutto il tempo e sono rimasta con gli altri maschi e suo fratello a giocare a braccio di ferro (alle elementari riusciva a battermi, ma poi l’ho sconfitto con una rivincita). In quel momento avevo aperto gli occhi su quello che stava accadendo alla nostra amicizia: mi sentivo così stupida. Alla fine ho capito che certe amicizie sono vere come il sole che sorge ogni giorno, altre invece sono false come le ultime tre paia di costole della gabbia toracica. Comunque mi sono ritrovata nella nuova classe con compagni simpatici e con qualcuno di loro ho stretto un’amicizia divertente.
Chissà se in prima superiore rimpiangerò la seconda media.

Selma Matilde Ahmed Mohammed IIC