Il principe Giovanni stava attraversando la foresta, ormai da parecchi giorni, senza imbattersi in nessuna avventura, quando all'orizzonte scorse un castello.
Lo raggiunse, ci entrò e nella sala da pranzo trovò dame e cavalieri che mangiavano in silenzio, a capo chino; si sentivano solo i rumori della masticazione "gnam, gnam" e della deglutizione "glu, glu".
Provando a salutare i commensali si accorse che era diventato muto, così come tutti gli altri nella stanza.
Giovanni batté la mano sul tavolo per attirare l'attenzione e salutò con la mano.
Tutti lo salutarono e gli offrirono pane e vino, ma lui rifiutò.
Prese un sasso appuntito nel cortile del castello, ritornò nella sala da pranzo e cominciò a disegnare per terra, graffiando il pavimento. Raccontò così le mille avventure della sua vita: gli scontri con la morte, il diavolo, i mostri... Tutti rimasero stupiti dalla grandezza di quell'eroe.
Trascorsero la notte al castello e la mattina dopo quando il gallo cantò , si alzarono e partirono.
Al tramonto arrivarono nella caverna di Biridatao; ci entrò solo Giovanni, perché gli altri avevano una grande paura dello stregone.
Biridatao sapeva già tutto e aveva già preparato la pozione. Senza che Giovanni chiedesse nulla, lo stregone gli porse una fiala dicendo "ti darò la pozione che cerchi per 400 monete d'oro".
Il principe ne aveva solo 200, ma essendo un periodo di crisi economica, Biridatao accettò comunque.
Tutti bevvero la pozione che li resi immuni dall'incantesimo della foresta taciturna.
Alessia Zago IA
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