Una marea di acciaio si materializza all'orizzonte del mar di Normandia, è la mattina del 6 giugno 1944. I soldati della I Divisione di Fanteria statunitense sbarcano a Omaha Beach sotto il fuoco delle mitragliatrici tedesche. Quel 6 giugno tra i soldati americani c’è anche lui, Robert Capa. “Se le tue foto non sono buone, vuol dire che non eri abbastanza vicino” è il suo motto. Tra acqua, proiettili, esplosioni e corpi di soldati riesce a catturare quei famosi istanti tra la vita e la morte. Capa si mette in salvo e, appena raggiunta la spiaggia consegna i rullini a un motociclista che porterà il suo lavoro negli uffici di Londra. Il resto è storia: il reportage fotografico più fenomenale della Seconda Guerra Mondiale è quasi interamente rovinato da un incidente in camera oscura. Solo 11 dei 106 scatti si salvano, eppure, guardando l’immagine fuori fuoco del soldato Houston S. Riley che annaspa nell'acqua tra un mare di rottami e cadaveri, pubblicata da LIFE il 19 giugno 1944, gli americani ebbero una visione più chiara di quello che stava succedendo sulle coste del Nord della Francia.
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