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mercoledì 13 gennaio 2021

“Ausmerzen: vite indegne di essere vissute” di Marco Paolini

Ausmerzen è una parola tedesca di origine contadina e significa “sopprimere”; infatti a marzo, prima della transumanza, i contadini sopprimono gli animali più deboli, quelli che rimangono sempre indietro rispetto al resto del gruppo. “Ausmerzen” fu la strada intrapresa dalla Germania nazista.

E non successe tutto all’improvviso. All’inizio, verso la fine della Belle Époque, l’eugenetica (ossia lo studio dei metodi volti al perfezionamento della razza umana) prese il sopravvento sulle coscienze delle persone e accadde che tutti gli individui che presentavano malformazioni genetiche ereditarie dovevano essere sterilizzati. Ciò accadeva negli Stati Uniti, nel Nord Europa e in Giappone.

Hitler prese come esempi questi paesi, ma con la crisi economica che c’era, lui volle fare qualcosa in più: sopprimerli. Così nel 1939 in Germania si smise di sterilizzare e si iniziò a eliminare tutte quelle vite considerate indegne di essere vissute. Così nacque l’Aktion T-4, il programma di eliminazione delle persone con handicap e malattie genetiche nella Germania Nazista.



mercoledì 16 settembre 2020

25/09/2020 Maratona di lettura del Veneto: "A braccia aperte"


Dalle ore 8:00 alle 11.00

Leggeremo storie di speranza, di diversità e uguaglianza, per riflettere sul fatto che i confini non sono muri invalicabili e che l'accoglienza a braccia aperte fa vivere meglio perché il mondo è di tutti!


mercoledì 22 gennaio 2020

In ricordo della giovane tedesca di origine ebraica Anna Frank (1929 Francoforte sul Meno - 1945 Campo di concentramento di Bergen-Belsen)

Anna è il simbolo del ricordo. 
Il suo diario è uno dei libri più letti al mondo.

La famiglia di Anna, quando i nazisti presero il potere, dovette trasferirsi dalla Germania ad Amsterdam in Olanda.
Presto Anna, a causa delle nuove leggi sulla razza, non poté più frequentare la scuola o andare in bicicletta. Anche lei, come tutti gli altri ebrei, venne obbligata a portare sui vestiti una stella di stoffa gialla come segno di riconoscimento.
Il padre di Anna si accordò con alcuni operai della sua fabbrica affinché gli portassero i pasti al rifugio dove si nascose con la sua famiglia, quando iniziarono le deportazioni degli ebrei.
Anna sognava di fare la scrittrice; per il suo tredicesimo compleanno le avevano regalato un diario: per gli oltre due anni che rimase nascosta, lei annotò i suoi sentimenti e pensieri in quel diario.
Sfortunatamente la polizia nazista scoprì Anna e la sua famiglia: vennero deportati in campo di concentramento, dove Anna morì di tifo alcuni mesi più tardi.

Mohamed Mtira e Gioia Zia (IIIAL)


lunedì 25 gennaio 2016

Volare: il gioco, il viaggio, la guerra

IL GIOCO
Gli aquiloni

Gli aquiloni furono inventati 2800 anni fa in Cina. Le prime descrizioni degli aquiloni, però, furono diffuse, in Occidente, attraverso gli scritti di Marco Polo solo alla fine del XIII secolo, mentre i primi aquiloni provenienti dal Giappone e dalla Malesia furono importati dai marinai nel XVI e XVII secolo. Inizialmente venivano considerati delle vere e proprie curiosità, ma successivamente nel XVIII e XIX secolo, gli aquiloni furono uno strumento per ricerche scientifiche. Benjamin Franklin pubblicò la descrizione di un esperimento per provare che il fulmine è un' espressione di elettricità, facendo volare, durante un temporale, un aquilone, a cui aveva legato una chiave di ferro come conduttore. Gli aquiloni furono usati durante la ricerca e lo sviluppo del progetto, dai fratelli Wright per la costruzione del primo aeroplano alla fine del‘800.


Esistono quattro tipi di aquilone: quello statico, combattente, acrobatico e quello a trazione. 
L'aquilone statico è controllato da un unico cavo che lo fa rimanere in aria. L'aquilone combattente è controllato da un unico cavo, ma grazie alle sue particolari caratteristiche può passare da una posizione stabile a una instabile (quando viene allentata la tensione del filo). Quando si trova in una posizione instabile l'aquilone tende a fare dei giri su se stesso. 
La persona che guida l'aquilone combattente può fargli compiere dei movimenti alternando la spinta sul cavo di ritenuta, ottenendo quindi delle acrobazie che possono essere giri su se stesso, picchiate, cabrate, volo orizzontale e volo obliquo. 
L'aquilone acrobatico può essere controllato da due a quattro cavi e può eseguire acrobazie nel cielo. 
Nelle gare i partecipanti devono sostenere 3 diverse prove:
le figure di precisione, rappresentazioni nel cielo di figure obbligatorie riportate su un foglio;
la parte di free-style, praticamente una sessione di volo libero;
il balletto, esecuzione di acrobazie a tempo di musica.
Le gare possono essere eseguite individualmente, in coppia o in squadra. L'aquilonismo acrobatico è molto praticato in Francia, negli USA, in Canada, UK , in Germania, nei Paesi Bassi, in Svizzera e in Italia.

Elisa Brollo (IIIA)


La Mongolfiera

Il primo tentativo di volo con una Mongolfiera fu realizzato il 19 settembre 1783 dai fratelli Francesi Mongolfier  (da qui il nome Mongolfiera). I fratelli  usarono come passeggeri per il volo una pecora, un gallo e un'anitra, riuscirono a volare dentro un cesto legato ad un pallone con aria calda all'interno per tre chilometri circa.

 Ma il primo volo in Mongolfiera della storia con persone a bordo fu fatto a Parigi il 21 novembre 1783 da  Jean-Francois in compagnia del Marchese d'Arlandes.
 I fratelli Mongolfier ritenevano che a fare volare  la Mongolfiera  non fosse l'aria calda all'interno del “pallone” ma bensì un particolare gas che venne chiamato il “gas Mongolfier”.

Il merito di comprendere che la Mongolfiera volava semplicemente grazie all'aria calda va riconosciuta allo scienziato Italiano Alessandro Volta. Attualmente le Mongolfiere in Europa sono fabbricate in due sole fabbriche, uno è a Barcellona ed il secondo in Inghilterra.

L'obbiettivo di ottenere una massa di gas più leggera dell'atmosfera circostante può essere ottenuto con strategie differenti; può infatti venire utilizzata aria riscaldata o gas più leggeri dell'aria o entrambi. 
I gas che possono essere usati sono elio, idrogeno, ammoniaca [molto raramente perché tossica]

Con un  m3 di gas si può sollevare  kg 1. 


Filippo Cicuto IIB


IL VIAGGIO, LA GUERRA

L'aeroplano (anche aereo) è un aeromobile dotato di ali rigide, piane e solitamente fisse che sospinto da uno o più motori, è in grado di decollare e atterrare su piste rigide e volare nell'atmosfera terrestre sotto il controllo di un pilota.
L'aeroplano è utilizzato, nelle sue svariate forme, dimensioni e configurazioni, come mezzo di trasporto di persone, di merci e come strumento militare.
Il Flyer, il primo aeroplano propriamente detto, vide la luce nel 1903, quando i fratelli Wright riuscirono a far spiccare il volo ad una sorta di aliante. 
Il primo aereo italiano fu costruito da Aristide Faccioli nel 1908.


Inizialmente l'aereo fu considerato una semplice curiosità per appassionati, ma a poco a poco si iniziò a riconoscerne le capacità e nacquero i primi modelli capaci di prestazioni di volta in volta ritenute impossibili sino a poco tempo prima: sorvolare le Alpi, volare sopra il canale della Manica, o semplicemente, raggiungere altezze e velocità sempre più elevate.

L'avvio di uno sviluppo più scientifico avvenne in concomitanza con la prima guerra mondiale. Fino ad allora gli Stati si erano relativamente disinteressati alle potenzialità del nuovo mezzo ma la guerra innescò l'interesse di questi ultimi nel campo aeronautico.
Tra il 1914 e il 1918 nacquero moltissimi modelli biplani destinati inizialmente a compiti di ricognizione.
Alla fine della prima guerra mondiale, l'aeroplano uscì notevolmente migliorato.
Dagli anni Venti si iniziò a guardare al velivolo come un pacifico mezzo di trasporto. 
Nacquero così le prime compagnie aeree.
La pacifica evoluzione dell'aeroplano subì una nuova accelerazione con i nuovi venti di guerra che spiravano sul mondo alla metà degli anni Trenta. 
Allo scoppio della seconda guerra mondiale tutte le potenze, partecipanti al conflitto, erano dotate di una moderna aeronautica da caccia e da bombardamento.

Un Boeing B-17 Flying Fortress

I bombardamenti strategici furono una costante della guerra.
Gli Alleati costruirono bombardieri con 4 motori e con grande capacità di carico: il più famoso fu il B-17.
Sempre durante la seconda guerra mondiale, in Inghilterra nacque  il radar, che velocemente venne esportato negli Stati Uniti e adottato anche in Germania. Era l'unico modo per prevedere con un certo anticipo un attacco aereo nemico e permettere ai propri caccia di decollare in tempo. Dapprima solo in postazioni terrestri, poi anche montato su aerei.
A fianco dell'Aeronautica si svilupparono anche accorgimenti a terra per limitare i danni degli attacchi aerei: i bunker e i cannoni antiaerei.


Simone Saltarel  (IIB)

lunedì 14 dicembre 2015

Natale in...


Christmas is a time for parties, presents, traditional customs and eating. Christmas Eve is the time when the Christmas tree is usually decorated. The decorations stay on the tree for twelve days. If you leave them longer people say that it brings bad luck. The custom of decorating trees began in Britain in 1841 when Prince Albert had a Christmas tree put up in Windsor Castle, from Germany, for his wife Queen Victoria and their children.
The American Santa Claus is known by the British children as Father Christmas. Children write letters to Santa Claus/Father Christmas and ask him to bring presents.
Children leave stockings by the fireplace or at the end of their beds so Santa Claus/Father Christmas can fill them with presents. They also leave him some milk or sherry and some food. 
The traditional Christmas meal is turkey, potatoes, and the Christmas pudding, a mixture of dried fruit, sugar and spices served with a syrup made with brandy and butter; there is a coin inside the pudding which brings good luck to the person who finds it.
Elisa Brollo e Amra Hodzic IIIA


In Germania le più importanti tradizioni che accompagnano il periodo natalizio sono : il calendario e la corona dell'Avvento.
Quest'ultima è una corona di rami d'abete decorata con 4 candele: ogni domenica dell'Avvento se ne accende una, in modo che a Natale risplendano tutte e quattro.
Il calendario dell'Avvento contiene giochini e cioccolatini, uno per ogni giorno dall'uno al 24 Dicembre.
In Germania si usa scrivere le letterine a Gesù Bambino e per renderle più gradevoli le si intingono nei brillantini, per farle brillare alla luce. Le lettere vengono sigillate in alcune buste e messe sopra il davanzale della finestra.
L'Albero di Natale è il simbolo del Natale per eccellenza e se ne trova uno in ogni casa, in ogni chiesa e anche sulle tombe.
Nel XVI secolo l'albero era decorato con mele, noci e fiori di carta.
Una tradizione è anche quella di lodare l'albero di Natale (Christbaum-Loben). Si va di casa in casa, da amici e parenti, e si lodano i loro alberi.
Una delle più antiche usanze in Germania è quella delle klöpfelnächte. I tre giovedì prima di Natale, i bambini si vestono da pastori e bussano alle porte per poi cantare canzoni natalizie e invocare benedizioni su di loro. In compenso, ricevono un piccolo dono.
Tipici del periodo natalizio sono i Lebkuchen, biscotti speziati che hanno forme diverse e si preparano con il miele e la farina.
La notte della vigilia è il momento in cui quasi tutti i tedeschi si riuniscono a festeggiare.
Tradizionalmente la portata principale è l'arrosto d'oca imbottito di castagne, mele e cipolle. Per contorno si usa il cavolo rosso e dei grandi gnocchi di patate (Klöße).
Come alternativa all'arrosto ci sono Weihnachtskarpfen (carpe di Natale).
La cena si conclude con un dolce, che ha una lievitazione di tre settimane: il Christstollen. Esso è un grosso pandolce cosparso di zucchero a velo, ha un sapore che ricorda un po' il nostro panettone.
 Anastasia Bugoev, Aurora Pavan e Vittoria Dafne Vian IIA


In Spagna la celebrazione del Natale è particolarmente sentita. Le feste si protraggono dal 22 dicembre al 6 gennaio.
Tutto inizia appunto il 22 con il sorteggio della Lotteria di Natale (Lotería de Navidad), avvenimento molto importante che coinvolge tutta la nazione e contribuisce alla creazione dell'atmosfera natalizia.
L’estrazione viene trasmessa dalle emittenti radiofoniche e televisive.
La lotteria è anche un grande successo economico: sono moltissimi i biglietti venduti. 
Gli Spagnoli, come tanti altri popoli, fanno un grande albero, nelle loro case, per celebrare il Santo Natale.
Il 24 dicembre si celebra la vigilia di Natale: la Nochebuena, che tradotto in italiano vuol dire “la notte buona”.
In questa serata gli Spagnoli usano riunirsi per celebrare la cena più importante dell’anno e si mangiano piatti tipici della cucina spagnola tra cui crostacei, merluzzo, pagello, orata, carne di maiale, tacchino, agnello e prosciutto. Queste pietanze sono accompagnate da sidro, vino, in particolare il cava (un vino tipico spagnolo molto simile allo spumante). 
Al termine della cena si mangiano i dolci: torrone, marzapane e frittelle.
Durante la notte si ascoltano o vengono cantati i villancicos, canti che esprimono stati d’animo felici, ma a volte anche nostalgici e tristi. Alcuni narrano avvenimenti relativi a Betlemme o alla vita di Gesù, altri parlano di fatti quotidiani e sentimenti. Per questi canti vengono utilizzati strumenti diversi secondo la regione. 
I bambini spagnoli non ricevono i regali il 25 dicembre, ma il giorno dell'Epifania: giorno in cui Gesù ha ricevuto i regali dai Re Magi.
Zago Alex, Filippo Cicuto, Simone Saltarel, Vittoria Rizzardini IIB