I
calligrammi sono una forma di poesia suggestiva: intende richiamare analogicamente, con la disposizione delle parole, l'oggetto di cui si
parla.
I
poeti hanno sempre deprecato l'incolmabile lacuna che esiste tra il
segno (l'alfabeto, la lingua) e la cosa, e hanno spesso tentato
d'inventarsi una scrittura analogica, cioè somigliante alle cose
descritte e evocate.
Ecco
ad esempio un calligramma pubblicato nel 1913, dall'autore francese
Guillaume Apollinaire.
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VERSI
PER LOU
Riconosciti
Questa
adorabile persona sei tu
Sotto
il grande cappello da canottiere
Occhio
Naso
La
bocca
Ecco
l’ovale del tuo viso
Il
tuo collo bellissimo
Ecco
infine l’immagine non completa del tuo busto adorato visto come
attraverso una nuvola
Un
po’ più basso è il tuo cuore che batte
|
"Un
calligramma è dunque una poesia scritta non linearmente, riga dopo
riga, in modo da formare il solito quasi rettangolo di testo sulla
pagina, bensì tale che le parole disegnino l'immagine di qualcosa di
cui si parla. Se la poesia è sulla pioggia, le parole possono
cadere, una lettera dopo l'altra. Se parla d'amore possono essere
disposte in modo da formare un cuore... La cosa più importante da
capire è che le parole della poesia non devono essere solo la
descrizione della forma che costruiscono, devono invece esprimere un
sentimento o un'emozione in qualche modo associabili alla forma
disegnata.
Se i calligrammi non riguardano emozioni tendono a essere
meccanici e insipidi."
(da Desideri, sogni, bugie di Kenneth Koch)
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