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sabato 16 febbraio 2019

-5 a Firenze: Palazzo Vecchio e Piazza della Signoria



Oggi come un tempo Palazzo Vecchio è il cuore politico della città. Ora che il granduca non c’è più, sono il sindaco e la giunta comunale a prendere le decisioni più importanti per il bene dei cittadini. Quando Firenze era capitale (dal 1865 al 1871), tra queste mura aveva sede il Parlamento italiano.
Dicono che Palazzo Vecchio non entri tutto in una fotografia. La ragione sta nell'altezza della sua torre, la Torre di Arnolfo (dal nome del suo costruttore, Arnolfo di Cambio), circa 94 metri, sulla cui sommità sventola la bandiera con il giglio, simbolo di Firenze. Da lassù si gode di una vista davvero mozzafiato, ma la salita è impegnativa: 218 ripidi scalini in pietra, parzialmente consumati dal tempo.  
Visitare la piazza della Signoria è un po’ come curiosare tra le stanze di un museo a cielo aperto. Vi si trovano infatti numerose opere d’arte, come la statua di Cosimo I de’ Medici a cavallo, la Fontana del Nettuno (o del Biancone, per via del candore del marmo), il Marzocco (un leone in pietra che regge lo stemma della città, opera di Donatello) e la più famosa di tutte, il David di Michelangelo. Queste ultime due opere però sono delle copie, per preservarle dall'usura del tempo e delle condizioni meteorologiche, le sculture originali sono al sicuro dentro importanti musei della città.

venerdì 15 febbraio 2019

-6 giorni a Firenze: il campanile di Giotto



Nel 1334 Giotto ricevette l’incarico di sovrintendere al cantiere del Duomo. Il cantiere della chiesa era avviato da tempo, secondo un progetto ben preciso. Giotto che preferiva occuparsi di cantieri interamente suoi, si concentrò sulla costruzione del campanile. Il progetto originale, realizzato dopo la morte dell’artista, fu portato a termine con un’unica modifica: la sostituzione della cuspide, che doveva portare la torre a superare i 100 metri di altezza, con un terrazzo piano. Questo anche in corrispondenza del declinare, in quegli anni, del gusto gotico per le guglie.
L’impronta del Giotto pittore è evidente nel gioco di colori ottenuto rivestendo la torre con tre diversi marmi colorati: bianco, verde e rosato.

giovedì 14 febbraio 2019

-7 giorni a Firenze: Battistero di San Giovanni



Il battistero, il “bel San Giovanni” di Dante, è molto più antico del Duomo. Risale all'Alto Medioevo e sorge sull'area di un sontuoso edificio imperiale romano. Ha una forma perfettamente ottagonale, con tre porte che si aprono rispettivamente sui lati nord, est e sud.
La porta est, detta da Michelangelo “del Paradiso”, è la più importante perché è quella rivolta verso il Duomo.
Nel 1401 Firenze era in guerra, come accadeva spesso, con potenti nemici esterni ed era anche reduce da una virulenta pestilenza interna. Tuttavia la ricca corporazione dei mercanti decise di bandire un concorso per la realizzazione della porta est del battistero. A ogni concorrente vennero consegnati 34 chili di bronzo per confezionare un riquadro (formella) della porta: il formato era di 45x38 cm. Il soggetto era il sacrificio di Abramo, di Isacco e dell’Angelo, insieme a un ariete, un asino e due servitori. La consegna doveva avvenire entro un anno. Si presentarono sette concorrenti: tra esso Brunelleschi e Ghiberti. Quest’ultimo vinse il concorso.
Le due formelle (del Ghiberti e di Brunelleschi) si trovano ora entrambe al museo del Bargello.

lunedì 11 febbraio 2019

-10 giorni al viaggio d'istruzione delle classi Terze: geni toscani


DANTE ALIGHIERI (Firenze 1265- Ravenna 1321): poeta dei poeti

Nacque nel 1265 in una Firenze vivace e fremente, governata da banchieri e mercanti. Veniva da una stirpe di affaristi, ma visse una vita differente: niente commerci ma lettere, niente affari ma pensiero, niente denaro ma letteratura. Lui è il padre del nostro modo di raccontare, il poeta dei poeti. La sua Divina Commedia è considerata il più grande capolavoro letterario del mondo!
Nel 1302 venne esiliato da Firenze per ragioni politiche, da allora non poté più tornare nella sua amata città. Morì di malaria a Ravenna, nel 1321.


LEONARDO DA VINCI  (Vinci 1452- Amboise 1519): inventore di mondi

Nacque a Vinci nel 1452. Trascorse l’infanzia in campagna dai nonni e ricevette un’educazione disordinata. Imparò a scrivere con la sinistra e alla rovescia: quello che scriveva poteva essere letto soltanto allo specchio. A diciassette anni si trasferì a Firenze e andò a bottega da Andrea del Verrocchio, noto artista dell’epoca. Leonardo scriveva tantissimo e inventò anche dei marchingegni prodigiosi: ordigni a vapore, opere idrauliche, strumenti musicali, macchine volanti…Dove tutti gli altri vedevano qualcosa di impossibile da realizzare, Leonardo invece vedeva un’idea di come realizzarlo. “Se puoi immaginare una cosa, puoi farla, - pensava. -Perché il destino ci vende tutto ciò che vogliamo e il solo prezzo che ci chiede è il nostro lavoro.”



MICHELANGELO BUONARROTI (Caprese 1475 - Roma 1564): gigante tormentato

Figlio di un padre violento e di una madre che morì presto, da bambino Michelangelo non aveva nessuna voglia di studiare. Lo interessava solo il disegno. A tredici anni se ne andò a Firenze (era nato a Caprese, vicino ad Arezzo) e cominciò a lavorare come apprendista presso un famoso artista dell’epoca, Domenico Ghirlandaio. Dopo un anno Michelangelo lasciò la bottega, poi Lorenzo de’ Medici lo accolse alla sua corte. Lorenzo si era accorto che quel giovane scapestrato aveva un talento eccezionale: aveva capito che la sua aggressività era solo “il guscio ringhioso di un’anima dolente”.