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lunedì 24 settembre 2018

Marcovaldo al Megafono: nostalgia della Natura

Venerdì 28 settembre alle ore 11:00, per la Maratona di lettura "Il Veneto legge"
gli alunni della Fogazzaro leggeranno, ad altissima voce, le comiche disavventure dell'ingenuo Marcovaldo, manovale della Sbav, nato dal grande genio di Italo Calvino.


mercoledì 6 giugno 2018

Film: Caterina va in città



Caterina è una ragazza di dodici anni, con la passione per la lirica, che vive nel paesino di Montalto di Castro. 
Nel 2002 si trasferisce con i suoi genitori a Roma, perché il padre, professore di ragioneria, prende una cattedra in città. Lui confida molto in questo trasloco: spera di poter lì realizzare il suo grande sogno di diventare uno scrittore.
In realtà questo cambiamento con gli gioverà molto, contrariamente alle sue aspettative, l’ambiente scolastico urbano lo farà uscire di testa, portandolo poi ad avere seri problemi con la moglie Agata.

Caterina è in terza media.
Inizialmente a scuola non riesce ad integrarsi, ma poi fa amicizia con Margherita e Daniela: la prima alternativa e ribelle figlia di due intellettuali, la seconda ricchissima e viziata figlia di un politico.
Un giorno, mentre Caterina è chiusa nel bagno dello spogliatoio della palestra a scuola, sente Daniela e altre ragazze che la definiscono “sfigata, un caso irrecuperabile”. Arrabbiata per quanto ha sentito Caterina durante l’ora di motoria spinge Daniela a terra e da lì nasce una rissa. 
Caterina scappa da scuola.
Ad aiutarla a risolvere “il casino combinato” sarà Edward…

“Caterina va in città” è un film molto divertente, su temi fondamentali come la ricerca della felicità, le passioni che fanno crescere progetti, il perseguire i propri sogni.

 GUARDATELO!

IAL

sabato 10 marzo 2018

9.03 Visita d'istruzione a Padova: III tappa PALAZZO DELLA RAGIONE (in Piazza delle Erbe)



Il soffitto ricorda la chiglia di una grande nave.
L'architetto, Giovanni degli Eremitani, era infatti un veneziano specializzato nella progettazione di navi.
Il Palazzo della Ragione è stato il posto più importante della città per secoli, sede dei tribunali, degli affari e della politica della città.
Un continuo andirivieni di persone discutevano, facevano affari, stipulavano contratti o scambiavano due chiacchiere, mentre nello stesso spazio si svolgevano i processi.
Le pene, che venivano inflitte, andavano scontate subito, spesso addirittura lì dentro, in modo che i condannati subissero anche la vergogna di essere visti.


Di questo parlano i 2000 metri quadrati di affreschi che lo decorano... e siccome tutto quel che succede capita sotto i cielo, negli affreschi c'è anche lui, cioè il cielo come lo immaginavano e interpretavano gli uomini di allora, con i 12 segni dello Zodiaco, corrispondenti ai mesi dell'anno, con i lavori dei campi che si facevano in quei mesi, dalla semina alla macellazione degli animali, al raccolto.
Negli affreschi ci sono anche i pianeti, gli apostoli, la Madonna e i simboli dei tanto temuti tribunali, identificati con animali per permettere anche agli analfabeti di trovarli.




mercoledì 7 marzo 2018

Il Bo (- 2 giorni alla visita d'istruzione a Padova)



Le tracce di Galileo a Padova sono un po' dappertutto perchè qui visse e insegnò dal 1592 al 1610 per 18 anni.
Al Bo sede dell'Università, c'è ancora la cattedra da cui Galileo teneva le sue lezioni.
L'Università è conosciuta come Bo perchè, nella zona, prima c'era un mercato di buoi, ed è anche per questo che il curioso simbolo dell'università è un cranio di bue.
Per il Bo sono passati altri studenti famosi come, ad esempio, l'astronomo polacco Copernico, che nella sua teoria "mise" il sole al centro dell'universo.
Qui si è laureata la prima donna al mondo: Elena Lucrezia Cornaro Piscopia.

Classi II della Fogazzaro

martedì 6 marzo 2018

Galileo Galilei (- 3 giorni alla visita d'istruzione a Padova)



Le invenzioni di Galileo

Era la terza volta che si alzava dal letto quella notte.
"Ancora una volta ho mangiato troppo, maledizione, e ora non riesco a dormire". Ma non era solo quello che lo rendeva così inquieto. Era quello che aveva visto con un aggeggio che andava perfezionando da un po': "il tubo" di un occhialaio olandese con cui si vedevano vicine le cose lontane. Pensava di venderlo alla Marina Veneziana: poteva essere un bel colpo, utilissimo per vedere le navi dei pirati dalmati che assalivano le navi della Repubblica Serenissima, prima di essere visti e così poter scappare. Ma quello che Galileo aveva visto alzando il cannocchiale al cielo lo aveva turbato a fondo e aveva acceso la sua curiosità. Aveva visto, 8 volte più grande che a occhio nudo, la Luna su cui c'erano montagne e ombre, crateri, deserti. Altro che corpo perfetto come si credeva! E quelle piccole stelle che aveva visto la prima volta il 7 gennaio 1610 vicino a Giove. Prima tre, poi due e poi quattro, tutto in 7 giorni. E non stavano fisse ma seguivano Giove: cos'erano? E come poteva accadere se, come si credeva, era la Terra al centro dell'Universo e le stelle giravano intorno? No, non poteva dirlo, nessuno gli avrebbe creduto. Era quasi l'alba del 16 gennaio 1610 quando smise di rimuginare. "Proprio io che insegno che quel che vale è l'evidenza delle esperienze che possiamo fare e rifare non posso stare zitto. Devo dire tutto e al diavolo se nessuno mi crederà".
Ritrovata la calma, Galileo prese carta e penna e iniziò a scrivere il Sidereus Nuncius (L'avviso astronomico), un libro in cui c'era tutto quello che aveva visto: da quel momento, quello che l'uomo pensava del cielo cambiò per sempre.



lunedì 5 marzo 2018

La città dei "4 senza" (- 4 giorni alla visita d'istruzione a Padova)


Caffè Pedrocchi


Padova viene definita la città dei "4 senza" perché
  • la Basilica di Sant'Antonio è talmente famosa da essere conosciuta solo come "il Santo", senza nome;
  • il grande cavallo ligneo di Donatello a Palazzo della Ragione è senza cavaliere;
  • il Caffè Pedrocchi, uno dei simboli della città, luogo di incontro per intellettuali e artisti, è stato definito "senza porte" perché dal 1831 al 1916 era aperto giorno e notte;
  • Prato della Valle non è un giardino, ma è una piazza, quindi viene definito senza erba, anche se in realtà c'è dell'erba, ma non quanta ci si aspetterebbe se fosse un prato.
Prato della Valle


Apriamo il tour di preparazione alla nostra visita d'istruzione proprio con Prato della Valle.

Prato della Valle è la piazza più grande d'Europa: ci si potrebbero costruire dentro addirittura 8 campi da calcio.
Ha 4 ponti che portano a una specie di isola con un canaletto di acqua intorno, una bella fontana che zampilla al centro e, lungo i bordi del canale, tante statue.
Per essere proprio precisi, le statue intorno a Prato della Valle sono 78 e rappresentano personaggi importanti che nei secoli passati hanno avuto a che fare con Padova, come Antenore, il leggendario fondatore della città, il celebre pittore Andrea Mantegna, il famoso poeta Torquato Tasso e molti altri ancora.
Tra questi personaggi quello che guarda in alto, verso il cielo, è il grande scienziato Galileo Galilei.

Classi II della Fogazzaro