giovedì 24 dicembre 2020
Auguri di buone feste... piene d'amore!
mercoledì 23 dicembre 2020
Le domande di Rudolf Henz: la guerra nel Basso Piave vista da un giovane tenente austriaco
Rudolf Henz era un giovane austriaco, tenente dell'Orient Korps, inviato nel Basso Piave per partecipare all'ultimo attacco dell'Impero Austro Ungarico.
Nel 1935 a distanza di anni dalla fine della guerra, Rudolph pubblicò Dennoch Mensch, ein Roman von Krieg und Liebe (Uomini comunque, un romanzo di guerra e di amore) di cui troverete un estratto tradotto dalla Prof.ssa Lucia Tracanzan nel libro Le domande di Rudolf Henz, dentro la battaglia del Sile, da lei curato in collaborazione con Marino Perissinotto e Bruno Marcuzzo.
La quarta di copertina spiega il valore etico di quest'opera dedicata alle memorie e ai dubbi del giovane tenente.
Dove correva la trincea che Rudolf Henz percorse per avvicinarsi a Cavazuccherina, adesso passa la strada del mare, per il cemento e le spiagge di Jesolo.
Di quelle battaglie, di quegli uomini, del loro vivere e morire, ogni traccia è stata rimossa.
Leggere queste memorie fa dire: questo fu, qui avvenne.
La sua testimonianza e i suoi dubbi sono la chiave per interpretare il suo e il nostro passato e riflettere sul futuro che vorremmo.
Pensieri parole emozioni: i ragazzi si raccontano in tempo di pandemia
Il libricino Pensieri Parole Emozioni, nato da un'iniziativa dell'AICS Venezia in collaborazione con altre associazioni del territorio e la Regione Veneto, è stato realizzato in questo periodo di pandemia con l'intento di aiutare i più giovani a combattere le paure, descrivendole ed esorcizzandole.
Dodici studenti della nostra scuola hanno dato il loro contributo a questo preziosissimo volume con degli elaborati che raccontano il non facile inizio di questo anno scolastico.
Ciò che più è emerso è la voglia di abbattere il distanziamento sociale ma anche la consapevolezza della necessità di rispettare le regole.
Pensieri Parole Emozioni è un libro di resistenza, di condivisione ma soprattutto di speranza.
Complimenti ad Emma, Michele, Alex, Serena, Rachele, Ginevra, Gaia, Mattia, Gianmaria, Sofia, Aurora e Allyson, per i racconti e grazie mille all'associazione Ap-prendiamo Insieme per averci coinvolto in questo importante progetto!
sabato 19 dicembre 2020
"L’unicorno in giardino" di James Thurber
Una volta, in un grazioso mattino di primavera, un uomo, che stava facendo colazione, seduto in cucina, alzò lo sguardo dalle uova strapazzate. Vide un unicorno con un corno dorato che brucava, tranquillo, le rose nel giardino. L’uomo salì in camera da letto, dove sua moglie stava ancora dormendo, e la svegliò.
C’è un unicorno in giardino! Sta mangiando le rose.
La donna aprì un occhio tutt’altro che amichevole e lo guardò.
Il liocorno è una creatura mitologica. Gli rispose e si girò dandogli la schiena.
L’uomo, lemme lemme, scese le scale e uscì in giardino. L’unicorno era ancora lì; adesso pascolava tra i tulipani.
Pss! Unicorno...
Chiamò l’uomo allungandogli un giglio. L’unicorno lo divorò in un sol boccone. Di buon umore, per via di quella creatura meravigliosa che brucava nel suo giardino, l’uomo salì al piano di sopra e svegliò la moglie ancora una volta.
L’unicorno ha mangiato un giglio.
Sua moglie si sedette sul letto e lo guardò con freddezza.
Sei completamente pazzo. Gracchiò - Ti farò rinchiudere in un manicomio.
L’uomo che non aveva mai amato le parole “matto” e “manicomio”, e che le apprezzava ancora meno in una splendida giornata come quella, mentre c’era un unicorno proprio nel giardino di casa, si fermò a pensare per un momento.
Bene, lo vedremo. La sfidò.
Camminò fino alla porta.
Ha un corno dorato proprio in mezzo alla fronte. Aggiunse.
Poi tornò in giardino per osservare l’unicorno; ma l’unicorno era andato via. Quindi si sdraiò tra le rose e piombò in un sonno profondo.
Appena il marito uscì di casa, la moglie si alzò e si vestì, più in fretta che poteva. Era eccitata e una luce soddisfatta le brillava negli occhi. Chiamò la polizia e uno psichiatra; gli disse di correre a casa sua e di portare una camicia di forza. Quando la polizia e lo psichiatra arrivarono si accomodarono, osservandola incuriositi.
Mio marito ha visto un unicorno questa mattina. I poliziotti guardarono lo psichiatra e lo psichiatra guardò i poliziotti.
Mi ha detto che ha mangiato un giglio.
Lo psichiatra e i poliziotti si scambiarono una seconda occhiata.
Ha anche detto che aveva un corno dorato, proprio in mezzo alla fronte.
Ad un cenno solenne dello psichiatra, i poliziotti saltarono dalle sedie e immobilizzarono la moglie. Ci volle parecchio perché ce la facessero. Dovettero fare uno sforzo incredibile ma alla fine riuscirono a bloccarla. Proprio mentre mettevano la camicia di forza alla donna, il marito rientrò in casa
Ha detto a sua moglie di aver visto un unicorno? Domandò uno dei poliziotti.
Certo che no. Rispose l’uomo. L’unicorno è una creatura mitologica.
Esattamente quello che volevo sapere. Commentò lo psichiatra.
Portatela via. Mi dispiace ma sua moglie è matta come una ghirlandaia.
Quindi la portarono via, mentre urlava e imprecava. La rinchiusero in un istituto d’igiene mentale. Da allora in poi, il marito visse felice e contento.
Morale: non dire matto finché non l’hai nel sacco.
giovedì 3 dicembre 2020
mercoledì 2 dicembre 2020
Intervista impossibile alla Befana
Intervistatore: Il personaggio misterioso che intervisteremo oggi è...la Befana! Buongiorno!
Befana: Salve!
Intervistatore: Come sta?
Befana: Puoi darmi del tu. Porto dolci, carbone, tutto come al solito.
Intervistatore: Bene, ne sono felice!
Befana: Io no!
Intervistatore: Perfetto! vedo che sei di buonumore oggi!
Befana: Cosa c'è da essere allegri...
Intervistatore: Posso cominciare l'intervista?
Befana: Sono venuta per quello!
Intervistatore: Come ti sei "sentita" quando ti hanno detto che eri la prescelta?
Befana: Non mi sono mica ascoltata!(sghignazza)
Intervistatore: Dai andiamo avanti... basta con questo basso umorismo. Come si chiamano i tuoi genitori?
Befana: Mamma e papà
Intervistatore (sconfortato): Allora dimmi che rapporto hai con la tua scopa?
Befana: Volevo specificare che non è come si crede: non è la scopa che sceglie la Befana o cavolate simili, l'ho comprata all'Ikea per 5 Euro... quindi non c'è nessun rapporto affettivo, tanto che quando avrò finito di pagare le tasse, se avanzo qualcosa, ne compro una nuova.
Intervistatore (a bassa voce): Perché non segui il copione?
Befana (a bassa voce): Intendi il foglio che mi ha dato prima quel bel ragazzo?
Intervistatore (a bassa voce): Sì!
Befana (a bassa voce): Oh... pensavo fosse carta igienica!
Intervistatore (si dà una manata in fronte): Continuiamo... dove vivi?
Befana: Eh???
Intervistatore: Dov'è la tua casa?
Befana: Ho capito il tuo gioco: mi hai chiamato solo per provarci con me!
Intervistatore: Ma cosa dici! Cosa hai capito?
Befana (si alza e prende le sue cose): Non ci posso credere!
Intervistatore (a bassa voce): Dove stai andando?
Befana: A casa!
Intervistatore (con faccia sconvolta): Perché? Rimani ti prego, siamo in diretta mondiale!
Befana (punta l'indice verso l'intervistatore, guardando in camera): Bene! Allora volevo dire a tutto il pubblico, che io sono una povera befana triste, perché sono stata lasciata sola all'altare il giorno delle nozze da costui, che ha sposato un'altra donna solo per soldi, inoltre è un impostore perché le risposte dei suoi ospiti le scrive lui su un copione!
Intervistatore (in leggero imbarazzo): Forse la nostra ospite ha bisogno di un po' d'acqua...
Befana: NO! HO SOLO BISOGNO DI ANDARE VIA DA QUI!
Intervistatore: Allora, ottimo, grazie per essere stata nostra ospite!
Befana: ADDIO!
Intervistatore: E voi telespettatori continuate a seguirci e soprattutto ricordatevi di votare il numero 389 al concorso per il miglior anchorman (che sono io!)
Regista: E STOOP!
Intervistatore: Ottima interpretazione, brava! E' fondamentale essere trash per avere successo!
Befana: Grazie! Adoro esserlo!
2 dicembre: Giornata Internazionale per l'abolizione della schiavitù
Secondo l'ultimo report dell'Organizzazione internazionale del lavoro (ILO), oggi nel mondo ci sono oltre 40 milioni di persone, vittime di quella che chiamiamo "schiavitù moderna": traffico di esseri umani, lavoro forzato e matrimoni coatti.
La Giornata Internazionale per l'abolizione della schiavitù si celebra in questa data, perché fu il 2 dicembre del 1949, che l'Assemblea generale approvò la Convenzione delle Nazioni Unite, per la repressione del traffico di persone e dello sfruttamento della prostituzione.
1 vittima su 4 di schiavitù moderna sono i bambini.
sabato 28 novembre 2020
Intervista impossibile a Babbo Natale
Intervistatore: Buonasera a tutti! Oggi intervisteremo Babbo Natale: un personaggio molto amato dai bambini e non solo. Innanzitutto, come sta Babbo Natale?
Babbo Natale: Buonasera, a dire la verità in questo periodo sono molto preoccupato a causa della pandemia di COVID-19 e non sono ancora sicuro se potrò consegnare i regali di casa in casa...
Intervistatore: Effettivamente è un grande problema, ma Lei troverà sicuramente una soluzione: ha già in mente qualcosa?
Babbo Natale: Sì, io e i miei aiutanti abbiamo pensato di lasciare i pacchetti davanti alla porta delle case, ma in questo modo i bambini mi potrebbero vedere e io non posso farmi scoprire!
Intervistatore: Anche questo è vero... a proposito dei suoi aiutanti, durante il lockdown non ci si poteva incontrare: come ha fatto a costruire e incartare i regali per i bambini di tutto il mondo senza l'aiuto dei suoi aiutanti?
Babbo Natale: Inizialmente è stato molto difficile "lavorare" da solo, ma appena è stato possibile rincontrarsi, i miei aiutanti sono venuti a darmi una mano, come fanno sempre del resto.
Intervistatore: Bene, siamo molto felici di questo, ma in questi giorni uscirà un altro DPCM, che spiegherà dove e se ci sarà un nuovo lockdown, probabilmente chiuderanno alcune regioni dove non sarà possibile entrare e lei non potrà consegnare i regali ai bambini che abitano lì.
Babbo Natale: Questo è un altro problema e infatti non so come potrò comportarmi. Con i miei aiutanti abbiamo addirittura pensato di consegnare i regali in anticipo, anche se manca un mese a Natale: questo sarebbe l'unico modo per poter farli avere a tutti!
Intervistatore: Molto saggia come idea... Mi permetta un'altra osservazione: se Lei o qualcuno dei suoi aiutanti risultasse positivo al tampone, dovreste rimanere in quarantena e quindi non verrebbero consegnati i regali, giusto?!
Babbo Natale: Ma non pensiamo al peggio! Noi, per prevenire il contagio, lavoriamo rispettando le norme di sicurezza: mascherina su naso e bocca, distanza di almeno un metro, igienizzazione delle mani all'entrata del laboratorio, misurazione della temperatura e quando lavoriamo usiamo sempre i guanti!
Intervistatore: Bravissimi! Babbo Natale, il tempo a nostra disposizione sta per finire... vuole aggiungere qualcosa?
Babbo Natale: Certo! Dobbiamo essere positivi (non al COVID 19 - mi raccomando!) e cercare di rispettare tutte le norme di sicurezza, così ritorneremo alla normalità prestissimo!
Intervistatore: E' vero, grazie Babbo Natale e alla prossima!
Babbo Natale: Grazie a voi e buon Natale a tutti!
Sulle orme del grande Cecco
Se fossi faro, i marinai guiderei.
Se fossi conchiglia, l'aria suonerei.
Se fossi gabbiano, ballerei sempre con il mare.
Se fossi sirena, i pescatori potrei ammaliare.
Se fossi sabbia, i piedi accarezzerei.
Se fossi corallo, il fondale colorerei.
Se fossi bussola, i navigatori potrei orientare.
Se fossi àncora, al porto le navi farei fermare.
Se fossi pesce, nuoterei felice sotto le onde.
Se fossi brezza, sarei un profumo azzurro delicato.
Se fossi relitto di una nave, starei in acque profonde.
Se fossi preda, starei al riparo dagli squali in agguato.
Se fossi forziere, starei nell'abisso che tutto nasconde.
Se fossi granchio, su un comodo scoglio starei ancorato.
Emma Bortolomai
sabato 21 novembre 2020
Intervista impossibile a Rudolph, la renna dal naso rosso
Intervistatore- Benvenuti Signore e Signori! Oggi al nostro show Meet the famous abbiamo un personaggio che tutti conosciamo e amiamo
(rullo di tamburi)
RUDOLPH LA RENNA DAL NASO ROSSOOOO!
(applausi del pubblico)
Rudolph- Grazie! Grazie per questa calorosa accoglienza!
Intervistatore- Allora Rudolph come va lassù al Polo Nord? Tutto bene?
Rudolph- Sì, dai complessivamente va tutto bene anche se vivere vicino a Babbo Natale a volte è un po' pesante!
Intervistatore- Perché?
Rudolph- Ogni santissimo giorno lo sento litigare con la moglie!
(risata del pubblico)
Intervistatore-DAVVERO?!
Rudolph- Sì, i loro litigi sono come una fisarmonica: si chiudono e poi si riaprono in continuazione.
Intervistatore- Ma per cosa litigano?
Rudolph- Per colpa di Babbo Natale: inizia una dieta e dopo qualche giorno l'abbandona, ritorna ad ingozzarsi e questo fa impazzire sua moglie!
Intervistatore- Beh, in effetti, per la sua salute, sarebbe meglio che Babbo Natale dimagrisse un po' di chili; è anche vero che è difficile resistere al latte e ai biscotti al cioccolato...
Comunque affronteremo il discorso con Babbo Natale in persona, infatti sarà nostro ospite tra qualche settimana.
Ora parlaci di te Rudolph. Tu vivi nella stessa casa di Babbo Natale?
Rudolph- No, io abito in una casa vicino alla sua, con la mia famiglia.
Intervistatore- Ah, non sapevo che avessi famiglia!
Rudolph- Sì, ho una bellissima moglie e due figli.
Intervistatore- Hai una foto?
(Rudolph tira fuori dalla sua borsa a tracolla uno smartphone)
Rudolph- Eccola!
Intervistatore- Wow siete proprio una bella famiglia!
Rudolph- Grazie!
Intervistatore- Purtroppo il tempo a nostra disposizione si sta esaurendo; un'ultima domanda Rudolph: cosa ti piace fare quando non lavori?
Rudolph- Viaggiare con la mia famiglia! Andiamo sempre in posti caldi perché sai è difficile vivere sempre al freddo!
(risata del pubblico)
Intervistatore- Ci credo! Adesso devo passare la linea al TG. Rudolph io ti ringrazio davvero tanto di esser stato con noi questo pomeriggio. Alla prossima!
Rudolph- Grazie a voi per avermi ospitato, a presto!
sabato 14 novembre 2020
Lode alla Natura
Lode a te Natura per la Vita che dai
Lode a te per gli Animali, l'Acqua e il Fuoco
Lode a te per i Frutti della Terra che nutrono
Lode a te per le Piante che danno Ossigeno
Lode a te per la Bellezza che dà Pace
Lode a te che sei preziosa per il Futuro
Maya Gobbo, Marco Adami, Prestigiacomo Umberto
Intervista impossibile al Grinch
In uno studio televisivo, da qualche parte nel mondo, un intervistatore sta seduto davanti al suo ospite.
I. Buongiorno a tutti, oggi abbiamo un ospite davvero speciale: IL GRINCH!
Un caloroso applauso Signore e Signori!
applauso
G. Dai muoviti! Cosa vuoi sapere?
I. Innanzitutto...Come sta? come se la sta passando nell'ultimo periodo?
G. Bene!
I. Ah sì? Come mai?
G. Anche se te lo spiegassi, non capiresti sei TROPPO stupido!
il pubblico ride
I. Che simpaticone! Va bene... sarà forse perché ha un nuovo amore?
G. SONO SINGLE OK?!?
I. Coraggio, non disperi: un giorno troverà una fidanzata!
G. Ma tu ce l'hai LA RAGAZZA?
I. Ehm... Sono IO che faccio le domande, non LEI!
l'intervistatore è in imbarazzo
G. RISPONDI E BASTA!
I. Beh, per adesso no!
G. Allora TACI e cambia argomento!
il pubblico ride
I. Ok, parliamo del Natale... La festa più amata dell'anno sta per arrivare, lei si sta già preparando?
G. Certo! Sono già pronto a rubare TUTTI I VOSTRI RIDICOLI REGALI da sotto i VOSTRI RIDICOLI ALBERI!
la voce del Grinch si fa più acuta - la creatura verde si strofina le mani - il pubblico è esterrefatto
I. Cosa!? Ma è ritornato ad odiare il Natale? Ecco perché è così verbalmente CATTIVO!
risata demoniaca del Grinch
G. Ho sempre e solo FATTO FINTA di essere cambiato... e ora te lo dimostrerò!
il Grinch si alza dalla poltrona - va verso l'intervistatore con uno sguardo diabolico - gli mette le mani al collo
I. OH NOOO AIUTOOOOO!
G. Così IMPARI a non farti più gli affari miei!
dal pubblico si alzano urla di terrore - appare il cartello
"TRASMISSIONE INTERROTTA"
giovedì 5 novembre 2020
Il rientro a scuola ai tempi del Covid
Il rientro quest'anno è stato diverso da quello degli anni scorsi e il regolamento scolastico è più severo di prima.
Il primo giorno di scuola sono partita da casa in bicicletta, dopo poco ho incontrato una mia compagna di classe e mentre pedalavamo, abbiamo parlato di come sarebbe stato il rientro secondo noi.
Arrivate a scuola abbiamo indossato la mascherina e abbiamo salutato i nostri compagni di classe: purtroppo abbiamo dovuto stare distanti gli uni dagli altri.
Ancor oggi all'entrata del giardino della scuola c'è un collaboratore scolastico che ci misura la febbre, dopo "parcheggiamo" la bicicletta e andiamo verso la nostra classe.
Prima di entrare in aula dobbiamo igienizzarci le mani.
Il primo giorno, quando sono entrata sono rimasta un po' male perché i banchi erano stati distanziati e rimarranno così tutto l'anno.
All'inizio facevamo solo tre ore di lezione, perché mancavano i professori e abbiamo parlato spesso delle regole anti-contagio: l'obbligo e l'uso della mascherina, la tracciabilità delle uscite per l'uso dei servizi...
Alcuni di noi si devono ancora abituare a queste regole e si prendono delle belle sgridate, ma penso che con il tempo impareremo tutti a rispettarle.
A scuola inoltre da quest'anno c'è "la stanza covid", è una stanza dove vanno tutti coloro che si presume abbiano i sintomi del virus e devono stare lì dentro finché non arrivano i genitori.
Speriamo che la situazione non peggiori perché tornare alla didattica a distanza sarebbe complicato e molto triste!
Aurora Korkaj
Non mi aspettavo molto da questo rientro...
Era più che sicuro che niente sarebbe stato come prima: non si possono abbracciare i compagni e non ci si può parlare senza mascherina.
A proposito di quest'ultima, non è facile tenerla per tutto il tempo che stiamo a scuola!
Dall'anno scorso sono cambiate un bel po' di cose.
I banchi sono stati distanziati di un metro l'uno dall'altro, non ci si può girare a parlare con i compagni, quando si entra in classe bisogna disinfettarsi le mani e al posto della presidenza ora c'è la "stanza covid".
Non si possono più fare lavori di gruppo e nemmeno giochi di squadra (in palestra).
Se devo essere sincera, preferisco comunque venire a scuola e rispettare tutte le regole, piuttosto che vedere i miei compagni attraverso il monitor di un computer.
Spero di non dover tornare alle videolezioni e di finire l'anno in presenza.
Claudia Zanutto
Il rientro a scuola è stato abbastanza strano; rivedere tutti i miei compagni però è stato davvero bello!
Il mattino del primo giorno ero molto emozionato. Messo lo zaino in spalla, sono salito in macchina e siamo partiti.
Arrivati davanti alla scuola, dopo aver salutato la mamma, io e mio fratello, ci separammo dal momento che dovevamo entrare dai lati opposti dell'edificio.
Io iniziai a parlare con i miei amici (ovviamente con la mascherina alzata) finché non si aprì il cancello.
Arrivò il signor Paolo, il collaboratore scolastico, a misurarci la temperatura: ma il termometro digitale infrarossi sembrava non funzionare con me!
Superato questo problema, una volta entrato in classe mi dissero che non ci saremmo più spostati noi nelle diverse classi, ma i professori, dunque ogni classe sarebbe rimasta sempre e solo in un'aula.
La nostra sarebbe stata la ex aula di Tecnologia.
Comunque ritornare su quei banchi, per me, è stato come riavere i miei giocattoli di bambino. Rivedere i professori mi ha fatto venire in mente momenti belli e brutti dello scorso anno. Stare con tutti i miei compagni, come una volta, è stato molto bello, anche se ora siamo un po' distanziati.
Il primo giorno i professori ci hanno spiegato le nuove regole antivirus e devo dire che non mi piacciono tanto, ma capisco che sono state fatte per la nostra sicurezza.
Leonidas Olah
venerdì 23 ottobre 2020
Tre piccoli Mostri - per Halloween
Solitamente ad Halloween facevamo una grande festa nella Biblioteca del nostro paese, con giochi, dolcetti, scherzetti, storie mostruose e il falò delle nostre paure... purtroppo quest'anno non si potrà fare per ragioni note a tutti!
Ma alcuni degli studenti del nostro Istituto non hanno nessuna intenzione di rinunciare ad Halloween, perciò leggeranno, on line, le loro storie mostruose, facendoci compagnia nella sera più paurosa di tutto l'anno!
Sabato 31 ottobre 2020 alle ore 17:30 potremo seguirli cliccando sull'immagine qui sotto, non mancate!
mercoledì 21 ottobre 2020
IL Corvo - Edgar Allan Poe
lunedì 5 ottobre 2020
"Verranno le dolci piogge" di Ray Bradbury (1950)
venerdì 2 ottobre 2020
Tre storie di speranza
Per la Maratona di lettura IL VENETO LEGGE abbiamo letto:
Verso la Merica di Vanna Cercenà: storia di Gina, una piccola migrante veneta dei primi del Novecento.
Svizzera vuol dire salvezza di Anna Lavatelli: storia della famiglia Melli Rossi di Ferrara, scampata alle persecuzioni naziste, nel 1943, grazie all'aiuto del partigiano Fernando Torreggiani.
Il giorno del leone di Manuela Salvi: storia di una famiglia di Napoli che si è trasferita a Londra, per scampare alla Camorra.
“Anche se il timore avrà più argomenti, tu scegli la speranza”
lunedì 28 settembre 2020
"IL COLOMBRE" di Dino Buzzati - Animazione con The Bloom Machine
martedì 22 settembre 2020
mercoledì 16 settembre 2020
25/09/2020 Maratona di lettura del Veneto: "A braccia aperte"
martedì 15 settembre 2020
venerdì 5 giugno 2020
sabato 30 maggio 2020
"Novecento" di Alessandro Baricco
mercoledì 27 maggio 2020
"Il diario di Eva" di Mark Twain
Anche le stelle sono belle. Ne vorrei un paio, me le metterei nei capelli. Ma ho la sensazione che non riuscirò mai ad averle. Vi sorprenderebbe scoprire quanto distino, perché non sembrano così lontane. Quando la notte scorsa per la prima volta sono apparse, ho provato a tirarne giù qualcuna con un bastone, ma con mia grande sorpresa non sono riuscita a toccarle; poi ho provato con zolle di terra, ci ho provato e riprovato tanto da restare, alla fine, senza forze, ma non sono riuscita a colpirne una, mai. Il fatto è che sono mancina e non mi riesce di tirare come si deve. Anche quando prendevo per bene di mira la stella che volevo colpire, colpivo l'altra, sebbene qualche volta ci sia arrivata vicinissima, perché ho visto la macchia nera della zolla penetrare le aureole dorate delle stelle, credo quaranta o cinquanta volte e mancarle per un'inezia; se solo fossi riuscita a resistere appena un poco di più, una forse sarei riuscita a colpirla.
lunedì 25 maggio 2020
"Martin Eden" di Jack London
"Allora, ti è piaciuta?" gli chiese una sera, tornando a casa dall'opera. Dopo aver tirato la cinghia per un mese intero, quella sera Martin era riuscito a portarla a teatro. Ancora vibrante ed eccitata da quanto aveva appena visto e ascoltato, gli aveva fatto quella domanda dopo aver atteso invano che ne parlasse lui per primo.
"Mi è piaciuta l'overture, " le rispose. "Era splendida."
"Sì, ma l'opera in sé?"
" Anche quella era splendida; cioè, l'orchestra era splendida, anche se avrei preferito che quei tizi che saltabeccavano di qua e di là avessero tenuto la bocca chiusa o abbandonato il palcoscenico."
Ruth era sbigottita.
"Non starai parlando della Tetralani o di Barillo?" domandò.
"Tutti quanti... pacchetto completo."
"Ma sono artisti fenomenali," protestò lei.
"Eppure sono riusciti a rovinare la musica, con tutte quelle pagliacciate assurde."
"Ma non ti piace la voce di Barillo?" gli chiese. "Dicono che è secondo solo a Caruso."
"Certo che mi piace, e la Tetralani mi è piaciuta ancora di più. Ha una voce divina... o almeno così mi pare."
"Ma...ma..." balbettò Ruth. "Non riesco a capire cosa vuoi dire. Ammiri le loro voci, eppure sostieni che hanno rovinato la musica."
"Esatto, proprio così. Pagherei qualsiasi somma per sentirli in concerto, ma pagherei ancora di più per non sentirli, quando l'orchestra suona. Temo di essere un realista irrecuperabile. I grandi cantanti non sono grandi attori. Ascoltare Barillo mentre canta una frase d'amore con una voce d'angelo e ascoltare la Tetralani che gli risponde come un altro angelo, il tutto sostenuto da un'insuperabile profusione di musica ardente e piena di sfumature è incantevole, davvero incantevole. Non solo lo riconosco, ma lo affermo in maniera perentoria. Ma nel momento in cui li guardo, l'effetto è rovinato... quando guardo la Tetralani, quasi un metro e ottanta senza scarpe per novanta chili, e Barillo, con il suo metro e sessanta scarso, il viso unticcio e il petto di un maniscalco tracagnotto e rachitico; peggio mi sento quando tutti e due si mettono in bella posa, e si portano le mani al petto, e si sbracciano come dei pazzi di un manicomio. E io dovrei accettare questa grottesca pantomima come la fedele rappresentazione di una scena d'amore tra una principessa meravigliosa e slanciata e un giovane principe, bello e romantico? No, mi dispiace, proprio non ci riesco. E' assurdo, ridicolo, irreale. E' proprio questo il punto: non è reale. Non venirmi a dire che la gente si corteggia a quel modo; non è mai successo. Miseria, se ti avessi corteggiato così, mi avresti mollato un bel paio di schiaffoni".
"Ma tu non capisci, " protestò Ruth. "Ogni forma d'arte ha i propri limiti."
mercoledì 20 maggio 2020
Diario Virale: XII settimana
venerdì 15 maggio 2020
Diario virale: XI settimana
Quando la quarantena sarà finita, saranno molte le cose che farò, la prima sarà rivedere tutti i miei amici.
Vorrei anche fare una bella passeggiata in riva al mare, ritornare alla vita di prima, fare le gite in famiglia la domenica, tornare a mangiare la pizza in pizzeria, invitare gli amici a casa e anche ritornare a scuola. Prima pensavo fosse noioso andare a scuola, ma ora ho capito che quella quotidianità era importante per sentirsi attivi, rallegrare l'umore e non sentirsi soli.
Maya
Purtroppo tutto il mondo sta vivendo una tragedia per colpa del virus COVID 19. Tante persone sono morte e in tutti i telegiornali non si parla di altro. Da più di due mesi io e mia sorella non usciamo più di casa, la sola che lo fa è la mamma per fare la spesa o le commissioni più urgenti. Anche i miei vicini sono a casa dal lavoro e sembra tutto così irreale.
Nella mia via passano spesso i vigili o i carabinieri per assicurarsi che tutti rispettino le norme.
Nel caso tutto torni alla normalità, la prima cosa che farei sarebbe rientrare a scuola, non perché abbia nostalgia delle lezioni, ma perché mi mancano i miei compagni di classe. La seconda cosa che vorrei assolutamente fare è andare a tagliarmi i capelli, perché in questo periodo mia mamma si è improvvisata parrucchiera e i miei capelli sono un disastro... Poi vorrei fare una bella pedalata in bicicletta (e battere mia mamma nelle salite), andare a mangiare una buona pizza insieme alla mia famiglia e andare al mare per raccogliere tante conchiglie!
Riccardo
venerdì 8 maggio 2020
Diario Virale: X settimana
giovedì 7 maggio 2020
Premio Nobel per la letteratura nel 1959: Salvatore Quasimodo (Modica 1901 - Napoli 1968)
giovedì 30 aprile 2020
Eugenio Montale (Genova 1896 - Milano 1981)
mercoledì 29 aprile 2020
Diario Virale: IX settimana
Non appena sarà finita la quarantena e finalmente si potrà uscire, le prime cose che farò saranno:
-incontrare i miei amici che ora vedo solo in videochiamata;
-andare a fare shopping (non potete immaginare quanto mi manchi! L'ultima volta che sono uscita è stata proprio per andare al centro commerciale);
-andare in spiaggia (se si potrà! Non riesco proprio ad immaginare un'estate senza mare, sabbia e sole);
-fare un bel viaggio (non so se e quando accadrà), non serve che sia lontano, mi basta andare via da casa per qualche giorno!
Ma so che il Corona Virus ha completamente sconvolto le nostre abitudini e per ritornare alla normalità ci vorrà ancora un po' di pazienza.
Emma B.
Quando questa brutta situazione finirà (spero molto presto) la prima cosa che farò sarà andare al parco con i miei amici per stare tutti insieme, a chiacchierare... poi vorrei andare al mare.
Un'altra cosa che non vedo l'ora di fare è andare a mangiare sushi con mia mamma e mia sorella.
Poi inviterò qualche mio amico a casa, per giocare in giardino o alla playstation in camera mia.
Questo periodo di quarantena è stato molto duro... non l'avrei mai detto ma mi manca anche la scuola!
Mattia
Una favola per il 25 Aprile: lo specchio magico
giovedì 23 aprile 2020
Diario Virale: VIII settimana
mercoledì 22 aprile 2020
FRATELLI