BIOGRAFIA
1869: Mohandas Karamchard Gandhi nasce a Portbandar in India.
La sua è una famiglia nobile: il padre è Primo ministro di Rajkot e Gandhi riesce così ad avere un'istruzione di ottimo livello.
Si trasferisce a Londra dove si laurea in giurisprudenza.
1894: si trasferisce in Sudafrica per svolgere la professione di avvocato e qui rimane per 21 anni fino al 1915.
Qui si scontra con una realtà fatta di discriminazione razziale e inizia la sua lotta politica. Riesce a ottenere importanti riforme.
⦁ 1915: torna in India, dove trova uno grande scontento.
⦁ 1919: dà inizio alla prima rivolta non violenta contro gli inglesi e per questo viene processato e arrestato. Liberato, continua la sua protesta.
⦁ 1930: “marcia del sale”, protesta di cui parlerà tutto il mondo.
⦁ 1947: viene proclamata l’indipendenza dell’India, ma il Pakistan diventa uno Stato autonomo.
⦁ 30 gennaio 1948: viene assassinato da un fanatico indù.
LA NON VIOLENZA
Gandhi realizza la sua opposizione al potere britannico attraverso la disobbedienza civile. Come egli stesso era solito dichiarare, si deve attuare “una disobbedienza civile, assai dolce, umile, saggia, astuta, ma affettuosa”, mai criminale né brutale.
Riesce ad ottenere l’indipendenza dell’India attraverso questa originale forma di lotta politica, la non violenza: ogni realtà vivente merita rispetto e opporsi alle ingiustizie in modo pacifico è l’arma migliore per affermare la “forza della verità” e smuovere le coscienze.
Tra il 1919 e il 1942 egli organizza diverse campagne di disobbedienza civile, basate sul rifiuto di rispettare leggi considerate ingiuste e di collaborare con i dominatori inglesi in qualunque campo.
Ricerca a cura della IIIAL
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