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giovedì 23 gennaio 2025

La nostra meravigliosa visita d'istruzione a Venezia


Lunedì 20 gennaio, noi ragazzi delle classi Seconde di La Salute di Livenza, la mattina presto, ci siamo recati alla stazione dei treni di San Stino di Livenza, dove ad attenderci c'erano la Prof.ssa Anna Piasentier, la Prof.ssa Susanna Penso e il Prof. Luca Ferrazzo.
Alle 8:30 circa, dopo molte chiacchiere, siamo arrivati a Venezia: non c'era tanta gente, in compenso c'era un bel po' di freddo. 


Usciti  dalla stazione abbiamo attraversato il Ponte degli Scalzi per andare verso San Marco.
Durante il tragitto abbiamo visto l'opera di Banksy, il Migrant Child, abbiamo attraversato il Ponte (di legno) dell'Accademia arrivando a Campo Santo Stefano, al monumento dedicato a Niccolò Tommaseo (soprannominato il "cagalibri" per ragioni evidenti) e infine siamo arrivati, passando per "la via della moda", a Piazza San Marco: l'unica piazza di Venezia!



Lì dei Vigili ci hanno spiegato che non ci si può sedere vicino ai monumenti e tanto meno fare pic-nic, dicendoci anche che tutta l'area è supersorvegliata da ventiquattro telecamere.




La piazza è bellissima con la sua Basilica, il Palazzo Ducale, la statua dei Tetrarchi, il campanile, le due colonne e il bacino con le gondole.



Da lì siamo andati al teatro La Fenice: uno spettacolo! 






Questo teatro ha subito ben due incendi, ma lo hanno ricostruito benissimo, con tanto oro. 
Ci hanno molto colpito il foyer, i palchetti, il palco imperiale, il soffitto, la platea, le galleria, insomma tutto! Abbiamo potuto ammirare ogni particolare, bene e da vicino, accompagnati da una guida. 
Alla Fenice abbiamo pure incontrato le ragazze del Venezia Calcio che facevano delle foto per presentare le nuove maglie della squadra.



Abbiamo fatto la pausa pranzo e siamo andati in Campo Santa Margherita, grande, pieno di bar e di curiosità. In prossimità di questo campo abbiamo potuto vedere anche il Ponte dei Pugni e diversi balconi pieni di patere.






Questa chiesa è piena di importanti opere d'arte come l'Assunta di Tiziano
La Prof.ssa Penso ce le ha spiegate tutte e a noi è piaciuto molto ascoltarla con tanta bellezza davanti agli occhi!
Appena usciti dai Frari, a gruppi, abbiamo risposto a un quiz in merito a tutto quello che avevamo appena visto.
Dopo ci siamo incamminati verso la stazione Santa Lucia, dove siamo andati in bagno e poi a comprare qualche souvenir. 
Infine abbiamo preso il treno per il ritorno.

È stata una bellissima giornata e per questo ringraziamo i professori che l'hanno organizzata e ci hanno accompagnati.
Venezia ci è piaciuta molto: c'è molto da camminare, ma ancor di più da vedere… ne vale proprio la pena!

Classi Seconde della Scuola Secondaria di I grado "Antonio Fogazzaro" di La Salute di Livenza

sabato 24 febbraio 2024

Gli appuntamenti del mese per la Fogazzaro

Venerdì 1: Progetto Soroptimist sulla tragedia del Vajont, al teatro "Romano Pascutto" di San Stino di Livenza (classi seconde)

Venerdì 8: Giornata internazionale della donna (tutte le classi)

Giovedì 14: Visita d'istruzione a Trieste (classi seconde)

Venerdì 15: Intervento degli esperti esterni dell'ASVO a scuola (classi prime)

Da Lunedì 18 a Mercoledì 20: Progetto del Comune di San Stino di Livenza, sul cinema italiano, con laboratorio di scrittura creativa sulla stesura di un soggetto cinematografico, presso la sala "Romano Pascutto" della delegazione di La Salute di Livenza (classi terze)

Giovedì 21: Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie (tutte le classi)

Venerdì 22: Giornata dell'acqua (tutte le classi)

Lunedì 25: Dantedì (classi seconde)

venerdì 22 aprile 2016

Tutti al castello...di Bevilacqua



Giovedì 14 Aprile, noi, ragazzi della prima media della Fogazzaro, siamo andati a visitare il castello Bevilacqua, perché proprio in questo periodo stiamo studiando i castelli in Storia.
Ci hanno accompagnato le professoresse Brussolo, Moro e Donadon.
Arrivati a castello ci siamo divisi in due gruppi: un gruppo è andato a visitare il castello, l'altro ha fatto n laboratorio di scrittura gotica. Avevamo a disposizione un alfabeto di riferimento, un pennino e  dell'inchiostro. Ognuno di noi ha compilato, scrivendo in gotico, un proprio diploma di amanuense e realizzato un segnalibro. E' stata una bella attività, anche se a dir la verità è stata anche molto faticosa: avevamo paura di sbagliare e rovinare il foglio!
Il castello è davvero bellissimo, molte sale vengono anche utilizzate per matrimoni. Dell'arredo mi sono piaciuti soprattutto i lampadari, in stile Ca'Rezzonico di Murano.
Dopo aver fatto la visita abbiamo creato un portamonete medievale di cuoio, facendo passare dei nastri tra i fori su una sagoma di cuoio che le animatrici avevano precedentemente preparato: questo laboratorio è stato divertente e abbastanza facile.
Non altrettanto facile è stato il tiro con l'arco: avevamo tre frecce per poter far centro sul paglione...
Dopo aver pranzato e giocato, abbiamo visitato, tutti insieme la sala delle torture...davvero spaventose.
Questa visita ci è davvero piaciuta!

Botosso Chiara IA

lunedì 22 febbraio 2016

Visitata per voi: la Pinacoteca Alberto Martini di Oderzo

Alcune opere originali di Alberto Martini sono esposte nella pinacoteca di Oderzo, questo perchè il grande artista è nato ad Oderzo il 24 novembre 1876.
E dopo aver vissuto per diverso tempo a Firenze, è morto a Milano nel 1954.
Appena entrati alla Pinacoteca ci accoglie un suo grande autoritratto, a "lume di candela": una particolarità dell'artista era quella di lavorare di notte, in penombra.

Qui lui rappresenta la sua penna come un bisturi e c'è un piccolo diavoletto che rappresenta la musica Paganini.
Per creare il quadro Alberto Martini ha usato una tecnica mista: sia china, sia tempera (senza l'uso di colori vivaci).
Oltre alle bellissime rappresentazione dell'Inferno Dantesco, dei racconti di Edgar Allan Poe e la Toten Tanzen (cartoline di denuncia della Guerra Mondiale), nella Pinacoteca c'è il modellino di un interessantissimo e precisissimo progetto, mai realizzato, di Martini: il Tetiteatro, un teatro sull'acqua dedicato, come dice il nome, alla dea del mare Teti.

Aurora Pavan, Sarah Macchi, Vittoria Dafne Vian (IIA)

mercoledì 18 novembre 2015

La Storia




Lunedì 9 novembre 2015, noi  ragazzi di 3A e 3B della scuola Fogazzaro di La Salute di Livenza, alle 10:30, siamo partiti per andare a visitare la mostra 1915-1918. Ricordi della Grande Guerra, nella Sala Consiliare, del Palazzo Municipale, a San Stino di Livenza
Una volta arrivati il maestro Luigi Perissinotto ci ha accolti e ha iniziato a spiegarci la situazione che c'era, nei nostri territori, al tempo della Prima Guerra Mondiale. 
L'Italia entrò nel conflitto nel 1915 (cento anni fa), vivendo questa guerra come fosse la quarta guerra d'indipendenza, per avere Trento e Trieste.
Il maestro Perissinotto ci ha raccontato la storia del sottotenente Luigi Martina, fratello del parroco di San Stino, che si arruolò a 18 anni e morì a soli 19 anni.
Due anni dopo l’inizio della guerra, il 24 ottobre 1917, nella 12° battaglia dell'Isonzo, ci fu la disfatta di Caporetto. Gli Italiani furono costretti a ritirarsi fino ai tre fiumi: il Tagliamento, la Livenza e il Piave. 
L'esercito italiano si spostò sul Tagliamento, dove fece saltare i ponti, per ritardare l’avanzata nemica, e i campanili, che potevano essere dei punti di vedetta.
Intanto i nemici avanzavano e il 6 novembre arrivarono a San Stino di Livenza.
Gli Austriaci rimasero a San Stino a lungo. Durante questo periodo vi furono bombardamenti tra loro e gli Italiani, che si trovavano sull'altra sponda della Livenza.
Superato il fiume si fermarono sul Piave, dove vi fu la battaglia decisiva. 
L’ultima battaglia avvenne a Vittorio Veneto, il 4 novembre 1918: gli Austriaci vennero definitivamente sconfitti e Trento e Trieste diventarono italiani. 
Il Piave da allora è diventato “Fiume sacro alla Patria”.
Per quanto riguarda La Salute, il maestro Perissinotto ci ha parlato anche di Romiati, che ha bonificato il nostro territorio, e del soldato De Carli.
Secondo noi è stata una mostra interessante, per le foto e gli oggetti esposti, ma soprattutto per i racconti del maestro Perissinotto.

Alessia Ruggiero IIIA e Alessia Marino IIIB

On the road


Ottobre: "All the world's futures" alla Biennale di Venezia
Martedì 20 ottobre, noi ragazzi di terza, siamo andati a visitare la Biennale di arte contemporanea "All the world's futures" a Venezia. L'autobus ci ha portati fino al Tronchetto, dove abbiamo preso il vaporetto per i Giardini di Sant'Elena.
Mentre la professoressa prendeva i biglietti, abbiamo fatto merenda e giocato con i piccioni.
Alle 10.00 siamo entrati ai Giardini e abbiamo conosciuto la nostra guida: Alessia.
Il primo padiglione che abbiamo visitato è stato quello centrale.
All'entrata del padiglione, sulla facciata di epoca fascista, sporgevano dei grandi e pesanti teli neri, che lasciavano intravedere la facciata originale del padiglione.
La prima opera che abbiamo visto è stato il muro occidentale di Fabio Mauri: un muro costruito con delle valigie di ebrei deportati, recuperate alla stazione di Milano. Da una parte il muro era piatto e dall'altro si notava la diversa profondità delle valigie: il nazismo "aveva uniformato" gli ebrei, mentre erano tutti persone diverse. Le valigie erano "povere" e questo ci ha fatto venire in mente l'attualità dell'immigrazione in Italia.
Poi abbiamo visto altre opere e siamo anche passati per un'arena, dove tutti i giorni si recitava qualcosa di diverso. Quel giorno un uomo e una donna stavano leggendo a turno Il Capitale di Marx.
La guida ci ha poi divisi in quattro gruppi.
Ogni gruppo doveva andare in un padiglione che gli era stato assegnato e cercare di rispondere alle domande che erano state poste da Alessia.
I nostri padiglioni erano quello della Corea, dell'Australia, della Francia e dell'Olanda.
Alla fine ogni gruppo ha fatto la guida, agli altri, nel "proprio" padiglione.
Quello dell'Australia aveva come titolo "The wrong way time". In questo padiglione ci hanno colpito delle sculture di pane sopra a degli atlanti aperti: sulla carta geografica del Mediterraneo, ad esempio, c'erano barche rovesciate, con i migranti in mare.
Nel padiglione della Corea proiettavano il video di una giornata-tipo di una ragazza che viveva in un mondo futuro, distrutto dall'inquinamento.
I padiglioni della Francia e dell'Olanda si concentravano sulla natura.
Poi abbiamo visitato in autonomia gli altri padiglioni.
Quello che è piaciuto a tutti è stato quello del Giappone: la stanza era attraversata da tantissimi fili rossi intrecciati, con una miriade di chiavi appese, che rappresentavano il ricordo, la memoria.
Alle 13.30 siamo andati all'Arsenale, l'altra sede espositiva della Biennale. Anche lì abbiamo visto un sacco di opere di diverso tipo. A conclusione della visita c'erano due grandissime fenici galleggianti realizzate da un artista cinese, con pezzi di macchine da lavoro, per denunciare le disumane condizioni di produzione dell'industria nel suo paese.
A termine della visita guidata abbiamo fatto un laboratorio, utilizzando un programma di foto-ritocco: a gruppi, abbiamo modificato un paesaggio reale, in base al nostro gusto, immaginandolo nel futuro.

Enrico Valente, Marco Ridolfo, Kledi Catto, Claudio Timis (IIIB)