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mercoledì 1 marzo 2023

Chi dice donna dice... scienza!

Katia Krafft: "la fidanzata dei vulcani"


Katia Conrad nacque il 17 aprile 1942, a Soultz-Haut-Rhin, in Francia.

Da piccola era una bambina molto vivace, soprattutto in ambito scolastico, perciò i suoi genitori decisero di iscriverla ad una scuola privata.

Katia iniziò giovanissima ad appassionarsi alla matematica e alle scienze, in particolare ai vulcani.

Nel 1961 si iscrisse all'Università di Strasburgo, dove studiò geochimica  e dove  conobbe  il geologo Maurice Krafft, suo futuro marito.

Insieme i due pianificarono di girare il mondo per andare alla ricerca di nuovi vulcani da fotografare, documentare, filmare, dato che entrambi erano appassionati di questi  terribili ma affascinanti mostri della Terra.

Purtroppo la coppia morì in seguito a una colata piroclastica durante l'eruzione del monte Unzen, in Giappone, il 3 giugno 1991.

Giulia Zanon IIIBL


Katherine Johnson: "In matematica, o hai ragione o hai torto."

White Sulphur Springs, 26 agosto 1918 – Hampton, 24 febbraio 2020

Katherine Johnson fu un’importante ricercatrice matematica e scienziata aerospaziale.

Molte persone non la presero sul serio perchè era donna e di colore: quando lei era giovane la segregazione razziale era legale e diffusa negli Stati Uniti. 

Katherine Johnson nacque nel 1918 in West Virginia. 

Fin da piccola dimostrò un grande talento per la matematica e una spiccata intelligenza. 

A scuola "bruciò le tappe", infatti, si diplomò a quattordici anni e a diciotto conseguì la laurea in matematica. 

Il suo primo impiego fu quello di insegnare in una scuola elementare anche se il suo sogno era quello di diventare una ricercatrice in matematica.

Nel 1953 inviò una candidatura alla NACA (l’ente che si occupava dell’aeronautica americana) per diventare “calcolatore”: colui e/o colei che calcolava la traiettoria dei voli; per la sua bravura e la sua precisione venne subito promossa al “Dipartimento di ricerca sul volo”, nonostante l'ostilità dei suoi colleghi, tutti uomini bianchi.

Alcuni anni dopo le cose cambiarono: venne abolita la segregazione razziale negli Stati Uniti e la “NACA” si trasformò in “NASA” . Katherine iniziò ad occuparsi del calcolo della traiettorie dei missili per le missioni spaziali USA. 

Lei calcolò la traiettoria di volo di Alan Shepard, il primo americano nello spazio e quella di John Glenn, il primo astronauta americano ad entrare in orbita attorno alla Terra. 

Collaborò alla preparazione della missione lunare Apollo 11 e senza i suoi calcoli l’equipaggio dell’Apollo 13 non sarebbe riuscito a tornare sulla Terra.  

Per la sua bravura, il suo coraggio ed il suo impegno Katherine ricevette da Barack Obama la “Presidential Medal of Freedom” nel 2015.

Katherine Johnson morì nel 2020 all’età di 101 anni.  

Tommaso Savian IIIBL


Valentina Tereshkova: la prima donna nello spazio

Valentina Tereshkova nacque a Bol'šoe Maslennikov in Russia, il 6 marzo del 1937 da una famiglia bielorussa di umili origini.

Nel 1959, convinta dalla sua amica Galina, si iscrisse a paracadutismo. Quest'ultimo diventò la sua passione, e continuò a praticarlo mentre lavorava in fabbrica per aiutare la famiglia in precarie condizioni economiche.

Il 12 Aprile 1961 l'astronauta russo, Yuri Gagarin fu il primo al mondo a compiere un’impresa spaziale. 

Valentina cominciò da allora ad immaginarsi nello Spazio.

Lo stesso anno frequentò la scuola di addestramento di Mosca per diventare cosmonauta e, dopo due anni di duro allenamento e preparazione, venne scelta tra altre quattro donne, (Irina Solovyova, Tatyana Kuznetsova, Zhanna Yorkina e Valentina Ponomaryova) per essere inviata nello spazio.

Nel 1963 Valentina Tereshkova a bordo della navicella Vostok 6 venne lanciata dal cosmodromo di Bajkonur per una missione di settantuno ore e compì quarantanove orbite attorno alla Terra. 

Fu la prima donna al mondo ad andare nello spazio.

Dal 2017 Valentina vive nella “Città delle Stelle”, un centro militare di addestramento e ricerca spaziale nei pressi di Mosca.

Federico Ongaro IIIBL

Rosalind Franklin e a scoperta del DNA

Rosalind Franklin nacque il 25 luglio 1920 a Notting Hill, a Londra, in una famiglia ebrea benestante.
Durante la guerra studiò chimica a Cambridge. Nel 1947 si trasferì a Parigi per studiare al Laboratoire Central des Services chimiques de l'État; lì si appassionò allo studio della cristallografia a raggi X e imparò ad osservare la materia su una scala infinitamente piccola. Nel 1951 tornò a Londra per lavorare al King's College dove riuscì ad ottenere le migliori immagini della molecola del DNA
Lì collaborò con Raymond Gosling e Maurice Wilkins.
Wilkins, nel 1953, mostrò ai due ricercatori James Watson e Francis Crick la migliore immagine del DNA scattata da Rosalind, fu così che se ne riuscì ad intuirne la struttura. 
In quell'anno Rosalind andò via dal King's College e iniziò a lavorare alla Birkbeck University con il fisico John D. Bernal
Il 16 aprile Rosalind 1958 morì a Chelsea per una malattia forse causata dall'esposizione ai raggi X con cui lavorava. 
Dopo quattro anni Watson, Crick e Wilkins ricevettero il Premio Nobel per la scoperta della struttura del DNA; il contributo di Rosalind venne riconosciuto solo dopo molti anni.

Diana Pianura IIIBL

venerdì 3 febbraio 2023

Edward Snowden: storia di un hacker che ha scelto la verità

Edward Snowden nasce ad Elizabeth City nello stato del Maryland il 21 giugno 1983.

Sua madre si occupa delle pensioni degli  agenti segreti, suo padre è guardia costiera.

I loro vicini di casa lavorano, quasi tutti, per il governo: per Edward è normale giocare con i figli degli agenti dell'FBI o della CIA.

La sua passione, già da bambino è l'informatica. Crescendo, nel 2001, visto gli scarsi risultati a scuola, prova ad arruolarsi nell'esercito, ma durante l'addestramento si rompe entrambe le gambe e per questo viene congedato. Durante la convalescenza scopre il magico mondo di Internet, ai suoi esordi e ne diventa esperto conoscitore. Nella rete, in una delle prime chat di appuntamenti, conosce anche Lindsay Mills, sua futura moglie.

Dopo l'attentato alle Torri Gemelle (11.09.2001), il governo americano rivoluziona il mondo dello spionaggio: si è mette ad arruolare smanettoni e nerd, per passare dalla sorveglianza mirata dei singoli sospettati alla sorveglianza di massa di intere popolazioni.

Così dopo un colloquio e tre esami alla macchina della verità, Snowden, a ventidue anni si ritrova ad essere una cyberspia.

Lavora in incognito a Ginevra, in Giappone e in tanti altri luoghi, alla fine viene assegnato a un ufficio segreto alle Hawaii, chiamato il "Tunnel".

Snowden nel 2009 si accorge che il governo americano "ruba" i dati personali di cittadini di tutto il mondo per controllarli, così inizia a sua volta a rubare le prove di questa violazione della privacy, conservandole in una chiavetta che nasconde dentro il suo inseparabile e insospettabile cubo di Rubik. Nel 2013 Edward intende rivelare alla stampa la sua scoperta, scappa dagli Stati Uniti ed arriva ad Hong Kong. Il governo del suo paese lo trova: Edward chiede asilo politico in Russia, dove risiede tuttora e continua a battersi affinchè la privacy sia un diritto fondamentale di ogni essere umano.

"Dobbiamo opporci al fatto che le informazioni sui nostri gusti, sulla nostra salute, sui nostri movimenti finanziari, sulla nostra istruzione, lavoro, etnia, religione, orientamento sessuale e perfino sui nostri dati genetici come le impronte digitali e la scansione dell'iride vengano usate per identificarci, perchè il passo successivo sarà quello di utilizzarle per manipolarci [...] E' venuto il momento di decidere che siamo noi a possedere la tecnologia e che non deve essere lei a possedere noi".

Alessio Minuzzo IIIBL

sabato 2 aprile 2022

Albert Einstein: il genio pacifista

Albert Einstein è nato a Ulm il 14 marzo 1879.

Lavorò, come impiegato, all'ufficio brevetti di Berna, dedicando comunque molto tempo allo studio delle fisica, i cui frutti raccolse a partire dal 1905, quando pubblicò i suoi primi lavori scientifici.

Ricevette il Nobel per la fisica nel 1921.

Lo scienziato aveva vissuto sulla sua pelle le persecuzioni che Hitler riservava agli Ebrei, quindi decise di emigrare negli Stati Uniti.

Diventò cittadino americano. Abitava a Princeton e lavorava nell'omonima università.

Nell'estate del 1939, Leó Szilárd e Eugene Wigner, due scienziati ungheresi, si recarono da Einstein, allarmati dalle notizie che davano Hitler ad un passo dall'ottenere la bomba atomica. Lo convinsero a far valere la sua autorità e a scrivere la famigerata lettera con cui il 2 agosto 1939 lo scienziato sollecitò l'allora presidente degli Stati Uniti a impegnarsi nella ricerca atomica. 

Einstein si era convinto che impedire che la Germania nazista fosse l'unica a possedere degli ordigni atomici sarebbe servito come deterrente per scoraggiare chiunque dall'usare un'arma così micidiale.

Lui non prese parte in alcun modo allo sviluppo della bomba. 

Le ricerche erano iniziate solo due anni dopo quella lettera, ed erano state portate avanti da altri scienziati, come l'italiano Enrico Fermi e lo statunitense Robert Oppenheimer. L'operazione top secret, denominata "Progetto Manhattan", aveva impiegato oltre centoventimila persone a tempo pieno, che si erano trasferite in gran segreto nel deserto di Los Alamos, in New Mexico, per lavorare alla bomba. Einstein era stato tenuto all'oscuro di tutto per le sue posizioni pacifiste.

Il 6 agosto 1945 gli USA sganciarono la prima bomba atomica su Hiroshima: morirono in un solo colpo duecentomila persone, molte altre morirono dopo in seguito alle radiazioni. Tre giorni dopo (il 9 Agosto 1945), alle 11.02, una seconda bomba fu sganciata su Nagasaki. Si contarono più di 210.000 morti.

Il primo luglio 1946, il Time, il più importante settimanale americano, mise Einstein in copertina con sullo sfondo il fungo atomico, la formula E=mc2 e il titolo "Cosmoclast Einstein ", Einstein il distruttore del mondo. 

L'articolo che lo riguardava terminava così "Einstein è il padre della bomba per due ragioni fondamentali: è stato per sua iniziativa che gli Stati Uniti hanno iniziato la ricerca sulla bomba ed è stata la sua equazione che ha reso teoricamente possibile la bomba atomica".

Einstein fece battere a macchina alla sua segretaria, Helen Dukas, una lunga lettera rivolta al popolo giapponese nella quale ribadiva la sua completa estraneità a quella terribile faccenda della bomba atomica, per poi spedirla a una rivista in Giappone. "Se avessi saputo che i tedeschi non sarebbero riusciti a realizzare una bomba atomica, non avrei mai mosso un solo dito", diceva con grande rammarico. E il finale era davvero sconsolato: "Gli Stati Uniti hanno vinto la guerra, ma non la pace".

Albert Einstein nella sua vita fece un'unica apparizione in tv (che era appena nata), con la quale sperava di raggiungere il cuore degli americani, accettando l'invito della giornalista Eleanor Roosvelt, moglie del defunto presidente. Quando la donna, che aveva posizioni simili a quelle pacifiste di Einstein, gli domandò quali sarebbero state le armi impiegate in una ipotetica Terza Guerra mondiale, lo scienziato rispose con la sua solita spietata ironia: "Io non lo so, ma posso dirle con quali armi combatteremo la Quarta: le pietre"

Fino a una settimana prima della morte, che avvenne il 18 aprile 1955, il professor Albert Einstein non smise mai di rivolgere al mondo il suo appello per un disarmo totale e definitivo.


domenica 21 marzo 2021

Ruby Nell Bridges e The Problem We All Live With

E' nata a Tylertown, l'8 settembre 1954

Ruby Nell Bridges viveva a New Orleans, accanto ad una scuola, ma non ci poteva andare a causa del colore della sua pelle: quella era una scuola solo per bianchi e lei era nera. Ogni mattina quindi doveva fare moltissima strada per andare a scuola. A sua mamma questa cosa non andava bene e lottò per far andare sua figlia alla scuola per bianchi.

I membri del consiglio scolastico fecero fare un test di ammissione a Ruby, sperando che lo fallisse, ma lei lo passò a pieni voti e venne ammessa. 

Ogni mattina mentre andava a scuola delle persone protestavano dicendo che un nero non poteva andare in una scuola per bianchi, e addirittura lanciavano pomodori contro la piccolo Ruby, che all'epoca aveva solo sei anni . Dopo essere stata bullizzata la scuola stessa richiese quattro agenti federali, che accompagnassero Ruby a scuola in modo che non subisse più molestie. 

Ruby Nell Bridges fu la prima afroamericana ad andare in una scuola per bianchi. 

Lei  combatte ancora oggi contro il razzismo. 

Un famoso pittore americano Norman Rockwell, nel 1964, dipinse un quadro intitolato The Problem We All Live With in cui rappresentò Ruby Nell Bridges quando aveva sei anni, circondata dalle sue quattro guardie del corpo mentre andava a scuola, adottando il punto di vista dei manifestanti che tiravano pomodori a Ruby. 


Thomas IIIBL

giovedì 18 marzo 2021

Gordon Sato (17.12.1927 Los Angeles - 31.03.2017 Beverly) e le mangrovie

Gordon Sato, dopo Pearl Harbor, è stato rinchiuso con la sua famiglia in un campo di raccolta per i nisei, i figli degli immigrati dal Giappone nati sul suolo americano, perché secondo il governo gli americani potevano essere delle spie nemiche.

La valle di Owens, dove era situato il campo, era arida. Là si pativa la fame e il caldo. Il tempo non passava mai e per distrarsi Sato giocava a baseball con gli altri bambini. 

Una mattina Gordon Sato si svegliò con l’idea di migliorare quel paesaggio e le condizioni di vita. Così iniziò ad interessarsi alla vegetazione più adatta alle zone aride. Alla fine della guerra si laureò in biochimica. 

Nel 1987 andò in Eritrea, un luogo molto povero, dove i campi erano incoltivabili e gli allevatori di animali non sapevano dove portare gli animali a pascolare. Gordon iniziò a studiare il posto, e scoprì come le mangrovie potessero essere utili per migliorare il paesaggio. Queste piante crescono lungo le coste tropicali nutrendosi di acqua salata e le foglie sono un cibo perfetto per capre, cammelli e pecore, cioè tutti quegli animali da cui dipende il popolo Eritreo. E così Sato piantò le mangrovie lungo la battigia fangosa di Massaua, lambita dal Mar Rosso.

Dopo questo intervento di Sato il panorama cambiò: i contadini tornarono a coltivare, gli allevatori avevano di che dare da mangiare agli animali. Gordon aveva salvato quel popolo dalla fame.

Questo fu il suo progetto più famoso, ma Sato continuò ad aiutare altri popoli dalla carestia, fino alla fine dei suoi giorni.

Per questa ragione ha ricevuto numerosi riconoscimenti come il Premio Rolex e il Blue Planet Price.

Sato è stato un grande accademico, entrando a far parte di gruppi di biologi di diverse università americane.

E' morto a novanta anni negli USA.

Christian IIIBL

martedì 16 marzo 2021

Erin Brockovich e la sua lotta contro la Pacific Gas & Electric

E' nata il 22 giugno del 1960 a Lawrence (Kansas - USA)

Erin Brockovich ricevette la corona di Miss Pacific Coast e si sentiva destinata ad un futuro di successo. Ma a soli trentatré anni aveva divorziato due volte e rimase sola con tre figli e un lavoro non molto stabile.

Poi ebbe un grave incidente d'auto che richiese una costosa operazione al collo. Per ottenere il risarcimento che le spettava si rivolse all'avvocato Ed Masry ma egli ottenne una cifra ridicola, così si sentì in dovere di assumerla come sua segretaria.

Un giorno mentre Erin stava registrando un caso riguardante la Pacific Gas & Electric (PG&E) la più grande compagnia californiana di fornitura d'acqua, gas ed elettricità, tra i documenti trovò gli esami del sangue di alcuni abitanti di Hinkley.

Era una cosa molto strana e così decise di indagare. Cercò di rintracciare quella gente e di ottenere la loro fiducia. Venne a sapere che negli ultimi anni molta gente di Hinkley si era ammalata di cancro e che la Pacific Gas & Electric aveva pagato per loro tutti gli esami e le cure mediche. La PG&E pagava le cure perché era la causa della malattia: metteva il cromo 6 al posto del cromo 3 nell'acqua. Per scoprire di cosa si trattasse andò da un geologo di Los Angeles e scoprì che il cromo 3 non faceva nulla mentre il cromo 6 o cromo Esavalente (che era quello realmente usato dalla PG&E ) è un minerale insapore e incolore molto nocivo per l'uomo.

Erin si recò all'archivio idrico e trovò che, dalle ultime analisi svolte la quantità di cromo Sei o cromo Esavalente nelle falde acquifere era altissima.

La Pacific Gas Eletric ce l'aveva messo per evitare la formazione di ruggine delle vasche di raccolta.   

Erin e Ed Masry decisero di fare causa alla PG&E che alla fine dovette pagare 333 milioni di dollari (la somma più alta per un caso del genere) alle più di duecento persone danneggiate dall'acqua contaminata. 

Emma IIIBL

venerdì 12 febbraio 2021

12 Febbraio: Darwin Day

Il Darwin Day è una celebrazione in onore di Charles Darwin che si tiene in occasione dell'anniversario della sua nascita, il 12 febbraio.
Questa tradizione è nata inizialmente in Inghilterra e negli Stati Uniti immediatamente dopo la morte di Darwin stesso nel 1882 e continua tutt'oggi in tutto il mondo.

illustrazione di Alberto Giorgio

Il padre di Charles, il dottor Darwin, aveva sperato che suo figlio diventasse un medico, come lui.
Ma dopo un anno alla facoltà di medicina di Edimburgo, Charles aveva rinunciato agli studi: la vista del sangue lo faceva star male.

illustrazione di Alberto Giorgio

Un giorno partì con il brigantino della Reale Marina Britannica Beagle, lasciò il porto di Plymouth per entrare nella storia.


illustrazione di Alberto Giorgio

Viaggiò tantissimo: Capo Verde, Brasile, Terra del Fuoco, Capo Horn, Cile, Galápagos, Tahiti, Nuova Zelanda, Australia, Mauritius, Capo di Buona Speranza...


illustrazione di Alberto Giorgio

La quantità di dati che Charles poté annotare nei suoi quaderni fu impressionante. 
Scoprì reperti fossili, geologici, resti di animali sconosciuti, esplorò foreste e deserti, risalì fiumi, scalò montagne, raccolse campioni di quasi tutte le varietà vegetali e animali che gli capitò di incontrare.
E quando poteva, inviava in Inghilterra sia le sue collezioni che gli appunti.

mercoledì 21 ottobre 2020

IL Corvo - Edgar Allan Poe


 Once upon a midnight dreary, while I pondered, weak and weary,
Over many a quaint and curious volume of forgotten lore—
    While I nodded, nearly napping, suddenly there came a tapping,
As of some one gently rapping, rapping at my chamber door.
"Tis some visitor," I muttered, "tapping at my chamber door—
            Only this and nothing more"...

lunedì 5 ottobre 2020

"Verranno le dolci piogge" di Ray Bradbury (1950)



Agosto 2026
La città di Allendale in California è stata rasa al suolo da una guerra nucleare; solo un'abitazione è rimasta in piedi di tutta la città...

venerdì 2 ottobre 2020

Tre storie di speranza

Per la Maratona di lettura IL VENETO LEGGE abbiamo letto:

Verso la Merica di Vanna Cercenà: storia di Gina, una piccola migrante veneta dei primi del Novecento.

disegno di Aurora Stoppa

Svizzera vuol dire salvezza di Anna Lavatelli: storia della famiglia Melli Rossi di Ferrara, scampata alle persecuzioni naziste, nel 1943, grazie all'aiuto del partigiano Fernando Torreggiani.


disegno di Tommaso Lollo


Il giorno del leone di Manuela Salvi: storia di una famiglia di Napoli che si è trasferita a Londra, per scampare alla Camorra.

disegno di Nora Fruttaldo

“Anche se il timore avrà più argomenti, tu scegli la speranza” 

Seneca

domenica 3 novembre 2019

Jacob Lawrence (1917-2000): The Migration of the Negro


Lawrence è un punto di riferimento per tutta l’arte contemporanea che affronta temi sociali ed, in particolare, all'interno dell’ambiente afroamericano. Attraverso la sua carriera di artista, letterato ed insegnante ha trasmesso l’esperienza di molti afroamericani che, come lui stesso, hanno vissuto il dopo guerra e la Grande depressione tra le migrazioni dal sud agricolo al nord industrializzato del paese. I suoi quadri trasmettono la vivacità del quartiere di Harlem di New York in cui Lawrence ha trovato dei soggetti perfetti per restituire nei suoi dipinti la realtà del tempo.



The Migration of the Negro è la serie che racconta l’esodo dalle campagne meridionali di molti afroamericani che si diressero verso il nord del paese che si stava impegnando nel processo di industrializzazione, destinato ad avere grande successo (tanto che portò gli USA ad essere il primo paese per grandezza economica nel XX secolo).
La serie (60 pannelli) è stata realizzata tra il 1940 e il 1941.

sabato 26 ottobre 2019

Robert Henry Lawrence Jr. (1935-1967): il primo aspirante astronauta afroamericano

Robert Henry Lawrence Jr. morì mentre istruiva un tirocinante alla tecnica di planata in discesa ripida.
L'8 dicembre 1967, fu espulso dal sedile posteriore orizzontalmente e morì nell'impatto.  
Sono passati 11 anni prima che un altro afroamericano venisse scelto per sottoporsi all'apprendistato per astronauti.

Dopo la morte del marito, pare che la signora Lawrence ricevette molte lettere cariche di odio, che dicevano cose del tipo "sono contento che sia morto, perché ora non ci saranno bestie sulla luna".

L'artista delle Bahamas, Tavares Strachan gli ha reso omaggio con due opere presenti alla Biennale Arte di quest'anno ed è riuscito a realizzare il sogno di Robert Henry Lawrence Jr. di andare nello spazio...
se volete sapere come cliccate  sopra l'immagine della sua opera realizzata con il neon!

Tavares Strachan  "Robert Henry Lawrence Jr."
IIIAL

lunedì 23 settembre 2019

"Dalla Terra alla Luna" di Jules Verne (1865)



Questo libro parla di un'impresa eccezionale del Gun Club: un'associazione di americani amanti della guerra e della balistica, guidati dal presidente Impey Barbicane e dal suo braccio destro J.T. Maston. 
I due, insieme, decidono di tentare l'impossibile, cioè mandare un "missile" sulla luna. 

Tutto si complica con l'arrivo dell'esploratore francese Michel Ardane e dello storico "nemico" di Barbicane, il Capitano Nicholl, scienziato di natura audace e violenta. Il primo vuole entrare nel missile per raggiungere anch'egli la luna, il secondo tenta di ostacolare il progetto.

Il Gun Club riuscirà a vivere questa avventura eccezionale?

"Dalla Terra alla Luna" è un libro davvero interessante, in quanto fornisce tutti i dettagli di un'impresa che nel 1865, data in cui è stato scritto il romanzo, era quasi impossibile immaginare.

Irene Dal Tin IIIAL

mercoledì 18 settembre 2019

Music on the Moon


Venerdì 27 settembre alle ore 11:00, per la Maratona di lettura "Il Veneto legge", gli alunni della Fogazzaro leggeranno stralunate storie sul nostro romantico satellite, per celebrare i 50 anni dell'allunaggio, con accompagnamenti musicali che vanno da Mina ai Police.