Visualizzazione post con etichetta fiera del libro. Mostra tutti i post
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lunedì 27 maggio 2019

Ieri è stata inaugurata l'ottava mostra del libro e noi...

Abbiamo presentato "Se magnea tuti da na padea" di Dino Andreetta: 
storie di vita nelle nostre campagne negli anni '50.

Abbiamo consigliato qualche libro.


Abbiamo letto un po' di storie ai piccolini...

e domani alle 11.30 faremo un flash mob per il bicentenario de "l'infinito" di Giacomo Leopardi!

martedì 21 maggio 2019

1° posto della nostra top ten dei libri letti quest'anno: "Smitty" di Kristen D. Randle


Quale mistero si nasconde dietro il viso bellissimo di Smitty, che non parla mai e non vuole farsi toccare da nessuno, ma è bravissimo a risolvere complicati problemi di matematica? 
Gimmy se lo chiede spesso, lei è irresistibilmente attratta da questo singolare compagno...

giovedì 16 maggio 2019

2° posto della nostra top ten dei libri letti quest'anno: "Mark Mission e la torre di giada" di Luca Azzolini


Mark ancora non lo sa, ma l'avventura gli scorre nelle vene! 
Trasferitosi da poco in India per seguire il lavoro del padre, si trova da subito catapultato in una serie incredibile di vicende.
Tra genitori scomparsi, messaggi in codice ed enigmi da risolvere, Mark dovrà recuperare tutti i frammenti di un'antica mappa perduta...

martedì 14 maggio 2019

3° posto della nostra top ten dei libri letti quest'anno: "Senza paura" di Gino Franchetti


Segnato dai problemi tipici dell'adolescenza, Giovanni è alla ricerca disperata del consenso del gruppo. 
In particolare, egli vuole accattivarsi le simpatie di una banda di ultras, una di quelle che danno vita alle cosiddette tifoserie...

lunedì 13 maggio 2019

4° posto della nostra top ten dei libri letti quest'anno: "Non è successo niente" di Antonio Skármeta



Lucio ha 14 anni e viene dal Sudamerica. La sua famiglia è stata costretta all'esilio, e così Lucio è arrivato improvvisamente in Italia. A Milano ci sono un sacco di cose interessanti: il calcio, la hit parade, i suoi amici greci Omero e Socrate Kumides, le manifestazioni, le moto e soprattutto ragazze come Patrizia e Francesca...

mercoledì 8 maggio 2019

Mia nonna Stella...



Mia nonna Stella mi ha raccontato che quando era piccola, fino a quando era una giovane sposa, i pasti non erano tanto vari, perché non c’era granché: mangiavano sempre fagioli e “muset” (cotechino) con la polenta. 
Per primi mangiavano gli uomini e i bambini, e per ultime le donne.
Si alzavano alle 3 di mattina per andare a tagliare “la spagna” (erba medica), per far foraggio per gli animali e usavano il “falzin”*: un attrezzo con un lungo manico di legno e una lama molto tagliente. Poi verso le 5 o le 6 del mattino tornavano a casa per dar da mangiare alle mucche, ai cavalli, ai maiali e alle galline. 
Per lavorare la terra usavano i buoi.
Abitavano lontano dal paese, ma lo raggiungevano sempre a piedi perché non avevano biciclette.
Per lavare i panni usavano la cenere della stufa e lavavano tutto a mano dentro il fiume.
Indossavano gli abiti dismessi delle famiglie ricche: mia nonna si teneva ciò che le andava bene e il resto lo dava alle altre famiglie.
Come calzature avevano solo gli zoccoli, d’estate e anche d’inverno.

Racconto della nonna di Sharon Gusso


lavoro ispirato dal testo "Se magnea tuti da na padea - Mangiavamo tutti da un'unica pentola : storie di vita contadina tra le foci di Piave e Livenza intorno alla metà del Novecento" di Andreetta Dino

*falcetto

5° posto della nostra top ten dei libri letti quest'anno: "Destinazione mistero" di Roberto Morraglia


Siamo in un angolo dell'Universo, un angolo buio, freddo e misterioso. Ma ad un tratto, un punto luminoso sorge dalla notte, prima tremolante e lontano, poi sempre più vivido e lucente. Quanto più si avvicina, esso rivela un aspetto riconoscibile, sebbene insolito: è un'astronave...

martedì 7 maggio 2019

6° posto della nostra top ten dei libri letti quest'anno: "La bara d'argento" di Peter Ellis


Nella serena atmosfera di un monastero inglese, un monaco sta accudendo le sue piante medicinali. È fratello Cadfael, un tempo marinaio, poi crociato, ora padre erborista dell'abbazia benedettina di Shrewsbury. Mite, paziente, devoto; un sant'uomo, con una particolarità: è il più grande detective che le cronache medievali ricordino.
Il possesso delle reliquie di santa Wìnifred ha scatenato una controversia fra i monaci di Shrewsbury e gli abitanti di un pacifico borgo del Galles...

lunedì 6 maggio 2019

La maestra Lisa Davanzo (1917-2006)



Nel 1940 l’Italia entra nel Secondo Conflitto Mondiale e Lisa inizia la sua carriera di insegnante a Ca' Corniani, facendo da maestra ai contadini del posto. È lei a raccontare nell'introduzione del suo libro “ossi de persego” come Romiati avesse a cuore la cultura di mezzadri e braccianti per i quali aveva creato, all'interno della sua azienda agricola, una scuola serale a titolo gratuito allo scopo di alfabetizzarli.

“Mi fae a maestra
E in bicicleta
Vae de qua e de à:
a Mussetta Castaldia Ca’ Corniani”

Lisa soggiornava per tutta la settimana nella casa delle insegnanti della scuola elementare della stessa Agenzia, e tornava a casa il sabato.

In quella zona operò la “Missione Nelson”, che in Valle Altanea aveva il compito di far imbarcare sui sottomarini che arrivavano a Porto Santa Margherita i prigionieri degli Alleati. L’ultimo tratto, lungo il Canale Brian, lo facevano i gommoni trasportatori, con la connivenza e la collaborazione di Giorgio Romiati, che aveva in casa il Comando Tedesco di zona e perciò rischiava la vita.

Se volete sapere qualcosa di più sulla maestra Lisa Davanzo cliccate qui

7° posto della nostra top ten dei libri letti quest'anno: "Basta guardare il cielo" di Rodman Philbrick


Maxwell Kane è un adolescente fuori misura. Grande grosso e un po' scemo, dicono gli altri, e in fondo ne è convinto anche lui. Finché nella sua vita entra Kevin, un bambino con seri problemi di salute...

sabato 4 maggio 2019

La figura di Giorgio Romiati

“la palude è sempre apparsa nei secoli simbolo di morte. Per noi agricoltori ha però conservato l’insuperabile fascino delle sue attrattive, dell’immensità dei suoi orizzonti, dello splendore delle sue albe e dei suoi fiammeggianti tramonti, dello stesso scatenarsi incontenibile delle bufere, delle stupende e commoventi manifestazioni biologiche tra gli specchi d’acqua e i canneti brulicanti di selvaggina e guizzanti di pesci. Fascino vivificato e accresciuto in quest’ultimo sessantennio nell'ancor maggiore attrattiva della bonifica nelle sue alte prospettive di redenzione umana e di sviluppo agricolo…”

Parole di Giorgio Romiati (dal libro “il fiume Livenza” di Giuseppe Marson)



Nominato cavaliere del lavoro nel 1952 per il settore Agricoltura, Giorgio Romiati era nato a Padova nel 1876 dove è stato sepolto dopo la morte avvenuta nel 1967.
Dopo gli studi di medicina, nel 1897 egli assunse la direzione della Azienda agricola di San Giorgio, 3000 ettari completamente paludosi, alla foce del Livenza, che bonificò.
Durante il primo conflitto mondiale alternò il servizio medico in prima linea con audaci azioni belliche. Nel corso del secondo, invece, fu alla direzione dell’Ospedale militare di Pordenone, dove salvò dalla deportazione molti soldati e ufficiali. Apportò inoltre la sua competenza in numerose amministrazioni e istituzioni.
Dopo la prima guerra mondiale riprese, con i fratelli, l’attività interrotta e la estese a tutta la proprietà. Si dedicò intensamente ai consorzi di Bonifica del Basso Piave.
L’intero comprensorio fu così dotato, oltre che di modernissimi impianti di prosciugamento, di strade, linee elettriche, impianti di irrigazione, impianti sanitari…
Benemerita fu la sua azione contro la malaria. All'opera di bonifica associò la difesa boschiva e il riscatto sociale dei contadini. Per tutto ciò ricevette dall'Università di Padova la laurea honoris causa in scienze agrarie.

Il XX secolo è anche per Caorle il secolo delle grandi guerre. In particolare si infiamma la vita lagunare dopo la disfatta di Caporetto, diventando territorio strategico per il fronte che combatteva sul Piave. Nell'ultima offensiva del 1918 anche i caorlotti si fecero onore, tanto che il cittadino Giorgio Romiati fondò l’associazione Giovane Italia, insignita della medaglia d’argento al valor militare dopo la vittoria del 4 novembre.
Non a caso una delle sezioni del Battaglione San Marco si chiamava proprio “Battaglione Caorle” e, insieme col Battaglione Bafile, ebbe un ruolo importante nella battaglia di liberazione sul Piave.

Durante il secondo conflitto grave fu il peso dell’occupazione tedesca, che arrivò a minacciare di allargare, per motivi strategici, tutto il litorale per una profondità di 10 chilometri; l’allarme rientrò inaspettatamente e ancor oggi i caorlotti, a memoria di un voto emesso il 2 gennaio 1944, attribuiscono il merito di ciò all'intercessione della loro Madonnina del Mare.

 dal testo "Se magnea tuti da na padea - Mangiavamo tutti da un'unica pentola : storie di vita contadina tra le foci di Piave e Livenza intorno alla metà del Novecento" di Andreetta Dino

8°posto della nostra top ten dei libri letti quest'anno: "Magia interrotta" di Anne Fine


La povera Imogen possiede un dono disastroso: al solo contatto con i libri, entra in uno stato di agitazione folle, perché rivive in prima persona quello che accade nelle pagine. 
Soffre per gli animali tormentati, soffoca come il piccolo spazzacamino intrappolato nella cappa...

venerdì 3 maggio 2019

Abbiamo bisogno di...


Abbiamo bisogno di contadini, di poeti, di gente che sa fare il pane, di gente che ama gli alberi e riconosce il vento.
Bisognerebbe stare all'aria aperta almeno due ore al giorno.
Ascoltare gli anziani, lasciare che parlino della loro vita.
Costruirsi delle piccole preghiere personali e usarle.
Esprimere almeno una volta al giorno ammirazione per qualcuno.
Dare attenzione a chi cade e aiutarlo a rialzarsi, chiunque sia.
Leggere poesie ad alta voce.
Far cantare chi ama cantare.
In questo modo non saremo tanto soli come adesso, impareremo di nuovo a sentire la terra su cui poggiamo i piedi e a provare una sincera simpatia per le creature del creato.

Franco Arminio Geografia commossa dell’Italia interna

9° posto della nostra top ten dei libri letti quest'anno: "Diario di una casa vuota" di Beatrice Masini


Protagonista di questa storia è una casa. 
Antica, solitaria, più di un oggetto, meno di una persona, eppure strettamente legata alle persone che la abitano. 
Questa casa è vuota e aspetta che qualcuno torni a riempire le sue stanze...

giovedì 2 maggio 2019

Quando i miei nonni erano giovani...

Ciao, io sono Valentina. Sono nata il 19 ottobre 2006. I miei nonni, Caterina e Giancarlo, hanno rispettivamente 82 e 84 anni: mia nonna è nata il 30 gennaio 1937 e mio nonno è nato il 27 dicembre 1934.
Per una ricerca scolastica ho deciso, sulla scia dei loro racconti,  di fargli l’intervista che segue.
Questa intervista mi ha permesso di conoscere un po’ di più il loro passato e di capire quanto fosse dura la vita quando loro erano giovani.

*monega

Valentina: Quando eravate piccoli dove abitavate?
Caterina: Io abitavo a Villanova di Motta di Livenza, poi a tre anni sono andata ad abitare a Sant’Anastasio di Cessalto. In casa c’eravamo io, mio papà, mia mamma e mia sorella.
Giancarlo: Abitavo a Ca’ Cottoni con altre ventiquattro persone. Eravamo otto figli: tre femmine, cinque maschi. Abitavamo con due fratelli di mio papà; un di loro aveva nove figli: sette femmine e due maschi.

Valentina: Da piccoli cosa facevate?
Caterina: Cucivo. A 6 anni mia mamma mi ha insegnato a cucire. A 10 anni una signora si complimentò con me per la mia bravura…
Giancarlo: A 8 anni andavo già ad arare la terra con i buoi. Da adulto mi alzavo a mezzanotte per andare a lavorare la terra…avevamo 24 ettari. Andavamo ad arare con sei buoi messi a coppie. I buoi, che avevano tutti un nome proprio, erano così tanto addestrati che gli davamo indicazioni come “gira a destra” o “ gira a sinistra” e loro eseguivano.

Valentina: E nel tempo libero?
Giancarlo: Giocavamo a nascondino e a “vivi e morti”: si mettevano in piedi delle pietre e con un sasso le si colpiva, le pietre che cadevano erano “i morti”, quelle che rimanevano in piedi “i vivi”. Oppure si giocava con modellini di legno, di ferro o a calcio con un pallone fatto di carta e stracci.

Valentina: Come affrontavate l’inverno senza il riscaldamento?
Giancarlo: Per riscaldarci andavamo in stalla, ci riscaldava il calore delle mucche. In stalla c’erano una trentina di bestie: mucche, buoi e vitelli. Si utilizzava anche la “monega”*.
Caterina: Dal momento che non avevo bestiame, a casa mia ci si scaldava con la stufa a legna, oppure andavo dalle famiglie che avevano il bestiame… anche per passare un po’ il tempo insieme. Mia mamma scaldava il letto, con la “monega”, oppure metteva un mattone, prima messo nella stufa, e poi avvolto in alcune maglie vecchie.

Valentina: E come facevate per avere la luce?
Caterina: Si utilizzava il “carburo” (lampada ad acetilene) e l’olio.

Valentina: Come facevate senza servizi igienici?
Giancarlo: Si faceva “tutto” per terra. Fuori casa c’era un buco, circondato da un muro di canne e per pulirci usavamo l’erba e  “i scartossi” (foglie secche) delle pannocchie.

Valentina: Come facevate per avere l’acqua?
Caterina: Andavo a prendere l’acqua al pozzo e se ci si doveva fare il bagno in quella stessa acqua ci si lavava in tre.
Giancarlo: In estate si andava a lavarsi nel canale. D’inverno avevamo una pompa, ma non era solo per noi, serviva anche per dare da bere al bestiame.

Valentina: Dove facevate la spesa?
Caterina: Andavamo in un piccolo negozio detto “casoin”, dove trovavamo di tutto.
Giancarlo: …per comprare le sigarette rubavo le uova di gallina: tre uova per tre sigarette.

Valentina: Cosa vi ricordate della fine della Seconda Guerra Mondiale?
Giancarlo: Avevo 11 anni. Ricordo che il cognato di mia sorella è stato torturato dai tedeschi (gli hanno tolto le unghie), poi lo hanno legato e buttato nel fiume, perché i tedeschi pensavano che lui fosse un partigiano.
Caterina: Avevo 8 anni, per andare a scuola, dovevo fare 4 km a piedi, attraversando i fossi… se quando arrivavamo avevamo le mani sporche la maestra ci picchiava le mani con una bacchetta. Sentivamo e vedevamo i bombardamenti e spesso succedeva che di notte i tedeschi o i partigiani chiedessero da mangiare. Mia mamma gli faceva la polenta.

Valentina: Come vi siete conosciuti?
Caterina: Ci siamo conosciuti perché Giancarlo è venuto a casa mia a fare dei lavori (faceva anche il muratore). Siamo stati fidanzati tre mesi e subito dopo ci siamo sposati.
Giancarlo:…ma non perché Caterina fosse incinta. Io avevo 40 anni e Caterina 37.

Intervista di Valentina Gaetani IIAL

lavoro ispirato dal testo "Se magnea tuti da na padea - Mangiavamo tutti da un'unica pentola : storie di vita contadina tra le foci di Piave e Livenza intorno alla metà del Novecento" di Andreetta Dino



* Ingombrante oggetto in legno di forma ellittica utilizzato per riscaldare il letto; entro un telaio esteso da archi atti a tenere sollevate le lenzuola si trova una base di metallo, sulla quale si poggia un contenitore per le braci opportunamente prelevate dalla stufa.

10° posto della nostra top ten dei libri letti quest'anno: "All'ombra del lungo camino" di Andrea Molesini


In un lager nazista uno zingaro e un ragazzo ebreo stringono amicizia e si confortano a vicenda, nonostante la fame e le crudeltà cui i loro aguzzini li sottopongono. 

Ma quando ai prigionieri viene ordinato di costruire un forno dall'imponente camino, diventa chiaro che non c'è più speranza...

lunedì 23 aprile 2018

Qualcosa (di Chiara Gamberale) per la Giornata Mondiale del libro


In  un regno, da un re e una regina nacque una bambina: Qualcosa di Troppo.
Un giorno, quando Qualcosa di Troppo, aveva tredici anni, la madre morì.
La ragazzina scappò in collina per sfogare, urlando, tutta la sua disperazione. Lì conobbe il Cavalier Niente che rimproverò Qualcosa di Troppo perché le sue urla lo distraevano dal suo non fare niente. La principessa si offese: il suo dolore non veniva rispettato, lei aveva un buco nel cuore.
Il Cavalier Niente le suggerì di non far nulla per guarire,  ma Qualcosa di Troppo non seguì il suo consiglio e fece tanto, troppo per non pensare e per non sentire, fino a quando.... (continua a legger il libro!)

Carolina Ronchiato, IAL

fumetto del romanzo realizzato dalla classe IAL

venerdì 6 maggio 2016

Alla fiera del libro

Da lunedì 9 Maggio, per tutta la settimana, presso la delegazione, c'è stata la Mostra del Libro. Noi siamo andati a visitarla e abbiamo fatto anche acquisti, usufruendo di uno speciale sconto per gli studenti. 
Di seguito troverete alcuni nostri consigli di lettura, divisi per argomento:

VITA ALLE MEDIE
Lorenzo (IA) consiglia La scuola media. Gli anni peggiori della mia vita di James Patterson e Chris Tebbetts.

Questa è la storia di Rafe Khatchadorian, un ragazzino di prima media, introverso ma dotato di una fervida immaginazione. Inserito in questo nuovo mondo attua una sua strategia di sopravvivenza...

Alessia (IA) consiglia Scuola media. Salvate Rafe!  di  James Patterson e Chris Tebbetts.


Dopo delle vacanze alquanto movimentate, Rafe è in procinto di tornare alla temutissima Scuola Media di Hills Village, teatro degli anni peggiori della sua vita. Come se non bastasse, Rafe ha saputo che non potrà essere riammesso a meno che non riesca a superare un corso di sopravvivenza per ragazzini ribelli della durata di una settimana. 

EMOZIONI
Paula (IA) consiglia Quattro tazze di tempesta di  Federica Brunini.


Viola vive in un paesino del Sud della Francia, in una grande casa che divide con la sua cagnolina Chai. Ha un negozio di tè provenienti da tutto il mondo. La sua passione è trovare la miscela giusta per le emozioni di ogni cliente.

MITOLOGIA
Matteo e Tobia (IA) consigliano Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo  (Percy Jackson & The Olympians), la saga letteraria di genere  fantasy  scritta da  Rick Riordan. 


La serie si compone di 5 libri basati prevalentemente sulla  mitologia greca  pur essendo ambientati negli  Stati Uniti.

MAGIA
Chiara (IA)  consiglia i 7 volumi di Harry Potter  è una serie di  J. K. Rowling.


Per chi ancora non lo sapesse, l'opera, ambientata nell'Inghilterra degli anni Novanta, descrive le avventure del giovane mago  Harry Potter  e dei suoi migliori amici,  Ron Weasley  ed  Hermione Granger. L'ambientazione principale è la  Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, dove vengono educati i giovani maghi del  Regno Unito.

AMORE
Selena (IA) consiglia AFTER, la serie di romanzi della scrittrice statunitense Anna Todd. La serie è composta da cinque capitoli (e un prequel) ed è nata sulla piattaforma online Wattpad, per poi essere pubblicata anche in formato cartaceo. 


La protagonista è Tessa Young è la classica brava ragazza di diciott'anni che sta per frequentare il college .
Nella sua vita non manca niente: una media perfetta, un fidanzato che la ama e una madre che ha fatto sacrifici purché la figlia avesse tutto.
La vita di Tessa cambia nel momento in cui mette piede al college e a partecipare a questo radicale cambiamento è Hardin Scott. Hardin è un ragazzo ribelle, a volte maleducato, pieno di piercing e tatuaggi,con una ragazza diversa ogni sera.

Clara e Sara (IIIB) consigliano il primo libro della serie Perfect di Alison G. Bailey. Si tratta di una trilogia ambientata al liceo e i protagonisti principali sono Amanda e Noah, migliori amici da sempre ma che forse provano qualcosa di più della semplice amicizia.
Clara e Sara inoltre consigliano Uno splendido disastro Jamie McGuire.


Camicetta immacolata, coda di cavallo, gonna al ginocchio. Abby Abernathy sembra la classica ragazza perbene, timida e studiosa. Travis Maddox di notte guida troppo veloce sulla sua moto, ha una ragazza diversa per ogni festa e attacca briga con molta facilità. Travis è il ragazzo sbagliato per eccellenza. Abby lo capisce subito appena i suoi occhi incontrano quelli profondi di lui e sente uno strano nodo allo stomaco: Travis rappresenta tutto ciò da cui ha solennemente giurato di stare lontana. Ma quando, a causa di una scommessa fatta per gioco, i due si ritrovano a dover condividere lo stesso tetto per trenta giorni, Travis dimostra un'inaspettata mistura di dolcezza e passionalità.

GIALLI
Sabrina e Nicoleta (IA) consigliano La biblioteca dei morti, romanzo d'esordio di Glenn Cooper, pubblicato per la prima volta nel 2009. Il libro ha avuto due seguiti, Il libro delle anime, pubblicato nel 2010, e I custodi della biblioteca, pubblicato nel 2012.



Il noto detective dell'F.B.I., Will Piper, prossimo alla pensione e la giovane collega Nancy Lipinski sono sulle tracce del serial killer soprannominato Doomsday (Giorno del Giudizio). Caratteristica di questo pluriomicida è quella di inviare alle sue vittime una cartolina in cui indica il giorno in cui esse moriranno, fatto che poi si verifica puntualmente.

Marco, Enrico, Giacomo (IIIB) consigliano Phobia di Dorn Wulf.


Londra, una fredda notte di dicembre nell'elegante quartiere di Forest Hill. Sarah sta dormendo quando sente rientrare il marito, che sarebbe dovuto restare via per lavoro ancora qualche giorno. Ma l'uomo che trova in cucina intento a prepararsi un panino non è Stephen. Eppure indossa gli abiti di Stephen, ha la sua valigia, ed è arrivato fin lì con l'auto di Stephen, parcheggiata come al solito davanti alla casa. Sostiene di essere Stephen, e conosce particolari della loro vita che solo lui può conoscere. Elemento ancora più agghiacciante, l'uomo ha il volto deturpato da orribili cicatrici. 

ANIMALI
Sorin (IA) consiglia La luna è dei lupi di Giuseppe Festa.


Ruscelli dipinti d’argento dalla luna, nastri di profumi colorati tesi sui prati, sagome di cervi come macchie di buio su una tela d’ombra. E un’oscura minaccia oltre il confine. Questo è il mondo di Rio, un lupo dei Monti Sibillini. A lui è affidata la sopravvivenza del suo branco piegato dalla fame e dalla scarsità di nuove nascite, costretto ad affrontare un lungo viaggio nei meandri di una natura da scoprire e difendere, nell'eterno conflitto con un nemico che ora ha le fattezze di un branco antagonista, ora quelle dell’uomo e dei suoi cani. L’entrata in scena di Greta e Lorenzo, due giovani ricercatori, darà il via a una catena di eventi imprevedibili.

Marco, Enrico, Giacomo (IIIB) consigliano L'occhio del lupo di Daniel Pennac.


Un lupo dal manto blu, blu come l'acqua gelata sotto al cielo, proveniente dall'Alaska, cieco da un occhio, vive in uno zoo.
Un giorno, poco dopo la morte di Pernice, la lupa grigia che si trovava nel suo stesso recinto e che gli aveva raccontato di conoscere sua sorella, arriva un ragazzo, di nome Africa, che si ferma davanti alla gabbia e inizia a fissarlo. Il lupo cerca di assumere il solito atteggiamento indifferente, ma il ragazzo, a differenza di tutti gli altri visitatori, rimane davanti alla gabbia a guardarlo costantemente.

AMICIZIA
Giulia (IA) consiglia  Diario di una schiappa - Sfortuna nera, l'ottavo libro della serie di Jeff Kinney. 


Greg è stato abbandonato dal suo migliore amico Rowley per colpa della sua nuova ragazza: Abigail Brown,ritrovandosi senza nessun amico.La madre Susan Heffley continua a ripetergli che le amicizie vanno e vengono. 

FANTASCIENZA
Marco, Enrico, Giacomo (IIIB) consigliano Jurassic Park di Michael Crichton pubblicato nel 1990. A seguito del successo del romanzo, nel 1993 ne è stato tratto un film omonimo dagli incassi multi-milionari, diretto da Steven Spielberg come pure la trasposizione del seguito del romanzo, Il mondo perduto, il film Il mondo perduto: Jurassic Park (1997).A dispetto del titolo fra le 16 specie di animali preistorici citati nel romanzo (due dei quali non sono Dinosauri bensì uno Pterosauro ed un insetto) solo 4 vissero nel Giurassico.