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mercoledì 1 dicembre 2021

mercoledì 17 novembre 2021

Il mito di Aracne, la fanciulla che osò sfidare Atena

 

Aracne in un'incisione di Gustave Doré per il dodicesimo canto (c. XII) del Purgatorio

Aracne era una fanciulla abilissima nella tessitura, tanto che girava voce che avesse imparato l'arte direttamente da Atena, mentre lei affermava che fosse la dea ad aver imparato da lei. Ne era tanto sicura che sfidò la dea a duello.

Di lì a poco un'anziana signora si presentò ad Aracne, consigliandole di ritirare la sfida per non causare l'ira della dea. Quando lei replicò con sgarbo, la vecchia uscì dalle proprie spoglie rivelandosi come la dea Atena, e la gara iniziò.

Aracne scelse come tema della sua tessitura gli amori degli dei; il suo lavoro era così perfetto ed ironico verso le astuzie usate dagli dei per raggiungere i propri fini che Atena si adirò, distrusse la tela e colpì Aracne con la sua spola.

Aracne, disperata, cercò di impiccarsi, ma la dea la trasformò in un ragno costringendola a filare e tessere per tutta la vita dalla bocca, punendola così per l'arroganza dimostrata.


giovedì 7 ottobre 2021

mercoledì 25 marzo 2020

I nostri amici animali


Pongo è un Bichon Havanais. 
La caratteristica tipica di questi cani è il folto e morbido manto bianco, e gli occhi che sprigionano dolcezza e simpatia al tempo stesso.
Pongo è un giocherellone ed è un ottimo cane da compagnia. E' vivace, energico ma anche un po' fifone.
C'è da dire però, che inizialmente non era così...
Nel momento in cui siamo andati a prenderlo a Treviso, quando io avevo sei anni, il cucciolino ha tanto sofferto  il distacco dai suoi genitori e dai suoi fratelli.
Appena portato a casa lo ritrovavo spesso sotto il letto, nascosto da tutti, spaventato dal posto per lui "estraneo". 
Noi lo abbiamo accudito e coccolato come fosse un membro della nostra famiglia, facendolo sentire sempre più a suo agio: la nostra casa è diventata così, in poco tempo, anche la sua casa!
Gianmaria




Prima di “incontrare” il mio cane avevo altri due cani, però vivevano da mia nonna e poi sono morti.
Mia mamma ed io volevamo un cane e siamo andati a cercarlo sugli annunci in facebook. Quello che ci colpì, di quello che poi è diventato il nostro cane , è stato lo sguardo, che era molto bello.
Mia mamma pensava fosse un meticcio ed era anche un po’ riluttante perché era un maschio, però alla fine lo prendemmo. Non mi piace parlare così del mio cane perché non e’ un oggetto. Non mi piace dire che “l’abbiamo preso”, preferisco dire che l’abbiamo adottato.
Il mio cane in realtà è di razza.
E’ uno xoloiztlecuintle, un cane nudo messicano. Aslan, così si chiama il nostro cane, dovrebbe essere senza pelo, ma per una questione genetica è nato col pelo ( circa un terzo della cucciolata nasce col pelo) e ne perde più di un cane normale.
Siccome Aslan aveva il pelo non era commerciabile se non per la riproduzione e quindi ci hanno fatto pagare solo le spese veterinarie... quelli senza pelo costavano molto di più!.
Il mio cane e’ un cane “primitivo” perché conserva i tratti più antichi della sua razza ed è il cane più antico al mondo. La sua razza discende dagli antichi cani aztechi, che venivano usati per scaldarsi e venivano anche mangiati.
Fin da quando mia mamma l’ha portato a casa, io e lui siamo stati buoni amici.
All'inizio non si faceva fare le coccole ma dopo e’ diventato un coccolone e ora ogni momento è buono per farsi fare le coccole.
Nonostante il suo abbaiare sia molto forte non si è mai dimostrato un cane aggressivo, anche se alcune volte mi ha ringhiato, ma solo perché aveva paura. Ha paura quando si cerca di toccarlo in uno spazio ristretto.
Mia mamma gli prepara il cibo. Non gli diamo le crocchette, primo perché non gli piacciono e secondo perché noi pensiamo che non siano salutari.
Ieri Aslan ha compiuto tre anni!
Gli voglio molto bene!
Michele


Un giorno, quando ero in seconda elementare, sono tornata a casa da scuola e mia mamma mi aveva fatto un regalo:  una cucciola di cocker nero, che io ho chiamato Holly, prendendo il nome da un cartone animato.
Holly ama stare all'aria aperta e quando arriva l'estate si distende al sole come una lucertola. D'inverno, invece, viene sotto le coperte con noi.
Lei  è giocherellona e dolcissima, ama fare passeggiate al mare e bagnarsi... è una cagnolina che si sa tenere molto pulita.
Holly è anche tanto golosa, infatti se hai del cibo in mano ti si piazza davanti e fa gli occhi dolci... è impossibile resisterle!
Anche se a volte Holly mi fa i dispetti,  io penso che lei sia magnifica, non la scambierei con nessun altro cane a mondo!
Ginevra

Mancava poco a Natale, io e la mia famiglia stavamo aspettando una cagnolina.
Il 23 dicembre del 2012 è successo: è arrivata una shih tzu bianca e nera, di neanche un mese, la nostra Lula.
Quando è arrivata, per me è stata una gioia immensa. 
Mio papà l'ha messa sul divano e lei, poverina, era molto impaurita. 
La nostra gatta Minù ha voluto subito chiarire che quello era il suo territorio. Infatti i primi giorno, tra cane e gatto è stata una lite continua, ma adesso convivono in armonia, ovviamente ogni tanto bisticciano, ma tra cane e gatto è perfettamente normale.
Lo scorso 9 novembre Lula ha compiuto sette anni, che purtroppo, per i cani, è metà vita.
Lei ultimamente è molto contenta, visto che, a causa della quarantena, passiamo più tempo a casa e quindi con lei. Le piace tantissimo giocare a "riporta la palla"
Lula è molto curata. La laviamo periodicamente e la portiamo a tagliare il pelo, visto che ne ha tanto. E' una cagnolina mansueta: morde raramente, solo se è impaurita.
Non potrei desiderare nessun altro cane: io l'adoro!
Thomas




Io desideravo tanto avere un cagnolino, pur avendo già un gatto e due pesci.
I miei genitori, però, non volevano adottarne uno... fino alla sera del 31 ottobre 2016.
Dopo la festa di Halloween, mio papà è tornato dal lavoro e mi ha detto che aveva una sorpresa per me.
Siamo partiti (io non sapevo cosa stesse per succedere) e siamo arrivati in un posto che non conoscevo. Scesa dalla macchina, ancora non capivo perché mi trovassi lì.
Ci accolse una signora che mi chiese se il cagnolino fosse per me.
Guardai mio padre con gli occhi sbalorditi, e proprio in quel momento mi resi conto che il mio sogno, di avere un cane, si sarebbe avverato.
Siamo entrati in uno stanzino, dove c'era una cagnolina con i suoi cuccioli.
La signora me ne fece scegliere uno.
Tra tutti scelsi quello che mi colpì subito: era il più cicciotello, con il pelo bianco e nero ricciolino. A guardarlo sembrava proprio simpatico.
Dopo averlo portato a casa ero così felice che ho pianto dalla gioia.
Sono trascorsi tre anni e mezzo, ora il mio cagnolino, che ho chiamato Pino, è cresciuto molto. E' giocherellone e con lui mi diverto un sacco.
Ricorderò per sempre quella sera in cui lo presi in braccio per la prima volta: il cuore mi batteva all'impazzata ed ero molto emozionata.
Maya

Circa un anno fa, il mio cane Charli se ne è andato. Da settimane stava molto male, non mangiava, non beveva, ormai non faceva più niente: era un vegetale. Dopo una lunga e sofferta decisione, lo abbiamo portato dal veterinario "a fare la puntura". Lo abbiamo fatto per il suo bene, non volevamo che soffrisse ulteriormente.
Io ero distrutta, piansi tantissimo: lui era perfetto e io gli volevo un sacco di bene.
Un giorno i miei genitori trovarono in facebook un annuncio nel quale si offrivano dei cuccioli di cane.  Loro si sono messi subito in contatto con la proprietaria della cucciolata e poi siamo andati a Motta di Livenza per prendere la nostra nuova cagnolina. Me ne sono innamorata subito. Non mi dimenticherò mai il giorno in cui l'ho vista per la prima volta.
Lei è nera con le zampe e il musetto bianco.
L'abbiamo chiamata Kaila.
Quando l'abbiamo portata a casa era piccolissima.
Con lei mi diverto sempre: la porto a spasso, la faccio giocare... Siamo stati fortunati a trovarla: ci ha cambiato la vita, rendendola migliore, le vogliamo bene e lei ci vuole bene.
Il mio Charli, anche se non c'è più, rimane comunque dentro il mio cuore: non dimenticherò mai i bei momenti trascorsi con lui e non mi dimenticherò mai di lui.
Aurora


Sono passati ormai sette anni dal giorno in cui ho portato a casa il mio gatto.
Lui ha il pelo grigio con delle sfumature nere e si chiama Felix.
La sua storia è molto triste: era stato gettato, insieme ai suoi quattro fratelli, in un cassonetto dell'immondizia...
Quando lo abbiamo portato a casa si è subito adattato, e man mano che cresceva diventava sempre più coccolone e dispettoso.
Quando siamo in giardino ci segue sempre: vuole sempre stare con noi.
Di notte dorme in casa, ha la sua cuccia, ma ogni tanto viene a dormire con me o mio fratello.
Lui è il primo animale che "possiedo", gli voglio molto bene e spero che viva a lungo... tanto che siccome si dice che i gatti hanno sette vite, io spero che non gli succeda mai niente, in modo tale che non inizi il conto alla rovescia!
Davide

Il 27 gennaio del 2019, io e la mia famiglia siamo andati a prendere la nostra cagnolina Daisy.
Ci abbiamo impiegato un'ora e mezza in macchina, per arrivare dove viveva. La sua prima famiglia ci ha accolti e fatto "conoscere" la cucciolata.
All'inizio Daisy era molto diffidente e un po' spaventata, ma dopo aver preso un po' di confidenza, ha iniziato a scodinzolare e a farsi accarezzare. Daisy era tenerissima, piccola e vivace.
Dopo un'oretta siamo tornati a casa con la nostra nuova cagnolina.
E' ormai da più di un anno che Daisy sta con noi. E' cresciuta molto in fretta e abbiamo instaurato un bellissimo rapporto: giochiamo a calcio insieme e ci facciamo i dispetti a vicenda.
Sono davvero contenta che questa furbacchiona faccia parte della mia famiglia!
Marco


Era da tempo che io e mia sorella "stavamo studiando" come  rendere felice un porcellino d'India: come nutrirlo, come inserirlo in un nuovo ambiente, come non farlo sentire solo...
Un giorno dopo tanto "studio" i nostri genitori hanno deciso di comprarcene uno. Era il 29 giugno 2018.
Nel negozio di animali c'è stato il nostro incontro speciale, anzi specialissimo: amore a prima vista.
Era da tempo che pensavo a un nome adatto a lui e finalmente avevo trovato quello giusto: Pringle.
Quando lo abbiamo portato a casa, lui era un cucciolo di un mese circa: un batuffolo nero con qualche macchia marrone, un musetto meraviglioso e dolce.
Da quel giorno io e mia sorella gli abbiamo insegnato tutto quello che si può insegnare a un cucciolo di porcellino d'India. Inizialmente passavamo circa cinque ore a fargli compagnia, affinché si abituasse a noi (come c'era scritto in internet).
Insomma abbiamo passato un sacco di tempo ad accudirlo, come fosse un bambino, e lo abbiamo visto diventare sempre più grande e sempre più bello.
Ora Pringle ha due anni, è un po' pigro ma meraviglioso e desideroso di attenzioni come sempre.
Irene

Ho sempre avuto il sogno di avere un cane. Mia mamma,da piccola, ha avuto molti cani, ed io sono amante degli animali proprio come lei.
Per molto tempo ho sperato che mio papà mi facesse questo regalo. Gli dicevo spesso come me lo sarei immaginato questo animale: cicciotello, con il muso schiacciato...Con mio fratello cercavamo in internet foto di cani che ci piacevano e dopo tante ricerche mi sono innamorato di un bulldog francese.
Ho insistito tanto per averlo. Papà mi promise che se l'anno scolastico fosse andato bene, me l'avrebbe preso.
Così è stato e nell'estate del 2016 è arrivato Oscar. Era piccolo, indifeso e dolcissimo... è stato amore a prima vista.
Per me è una gioia averlo a casa!
Samuele

lunedì 3 dicembre 2018

Il cervo


Mi persi nel bosco,
tutto era buio.
Sentii un bramito lì vicino.
Un cervo mi guardava:
i suoi occhi erano spiraglio di luce.

Silvia Fantinello IIAL

mercoledì 16 maggio 2018

Maggio dei libri: i grandi leggono ai piccoli alla mostra del libro



"Mi piacerebbe tanto non essere il gigante più pezzente della città!" sospirò Adalberto, e comprò tanti vestiti eleganti...inizia così Il gigante più elegante di Julia Donaldson, che i ragazzi di II della Fogazzaro leggeranno ai bimbi della scuola dell'infanzia, lunedì 25 Maggio dalle 10.30 alle 12.00, presso la delegazione Comunale di La Salute di Livenza, sede della VII Mostra del Libro.
I ragazzi più grandi si cimenteranno nella lettura espressiva, dopo aver fatto un piccolo corso con l'Associazione Culturale Peter Pan, assieme a Denise De Bortoli e a Lisa Zanin.



In tre appuntamenti Lisa e Denise hanno fatto divertire i ragazzi, ma soprattutto li hanno preparati a far divertire un pubblico esigente come quello dei più piccoli.


Le altre letture in programma sono:
Capretti e Caproni (di Olalla González) un bell’albo illustrato, tratto da un racconto tradizionale, che racconta ai bambini una favola dove l’astuzia e l’unione vincono sulla forza e la prepotenza;


Voglio il mio cappello (Jon Klassen).
Chi lo vuole, questo cappello, è presto detto: un orso enorme. Un tipo abbastanza impassibile: se sia buono o cattivo, non lo sappiamo. È solo molto grosso. Punto.

I lettori sono molto emozionati e non vedono l'ora di dar vita ai personaggi di questi tre libri fantastici!

lunedì 19 marzo 2018

La mia piccola Trilli




Mi ricordo ancora quando mamma e papà mi regalarono un piccolo esserino, morbido, colorato, coccoloso e con due grandi occhi color giallo ocra, in poche parole una gattina, di cui mi innamorai subito.
La chiamai Trilli, visto che tutti gli altri nomi che avevo scelto non andavano bene per i miei genitori. Appena me la diedero in mano, la portai a fare il giro della sua nuova casa e la aiutai a salire le scale. Visto che era ancora troppo piccola per fare uno scalino, la presi in braccio e, salite tutte quelle scale, la poggiai a terra.
Subito si fiondò nella mia camera, sembrava attratta dal mio piumone: non potei biasimarla, era così caldo e morbido che appena ti ci appoggiavi sopra, cadevi in un sonno profondo, simile a quello delle fiabe.
Capii subito il suo intento: voleva provare la mia stessa sensazione, voleva lasciarsi andare in una nuvola di piacere, come me tutte le notti. Allora presi una decisione, la sua prima notte, nella sua nuova famiglia, l'avrebbe passata con me. Conobbe così  la mia nuvola di piacere, e le feci fare sogni d'oro come una mamma che dà la buona notte ai suoi bambini, e li tratta come il tesoro più grande che possieda. Lei, fin da quel momento, fu proprio il mio tesoro più grande. Avevo trovato un’amica, la mia nuova migliore amica, quella che non mi avrebbe mai abbandonato.

Noemi Scomparcini IID

giovedì 4 gennaio 2018

Progetto Macchia Verde: il Labirinto del Minotauro con il pittore Pasquale Luongo


Tra il mese di Novembre e Dicembre, ogni martedì per due ore, abbiamo lavorato a questo progetto, con il pittore Pasquale Luongo e due volontari dell'Associazione Culturale la Macchia Verde.




Dopo aver letto e approfondito il mito del Minotauro, abbiamo lavorato sulla costruzione di un labirinto cretese.

Ci siamo cimentati con le diverse tecniche, compreso il carboncino, realizzando figure umane.


Abbiamo iniziato provando a fare un ritratto di un nostro compagno.


Pasquale ci ha fatto confrontare con i diversi tori dipinti da Pablo Picasso, lavorare sui colori, utilizzando anche quelli naturali.


Ognuno di noi ha poi realizzato il proprio libro illustrato sul mito del Minotauro e infine ne abbiamo fatto uno di classe.


Ci siamo divertiti tantissimo e non vediamo l'ora che arrivi primavera, perché finalmente potremo finire questo progetto, realizzando un vero e proprio labirinto lungo l'argine del nostro fiume Livenza.

IAL

Per approfondire Teseo e il Minotauro e altre storie di Geraldine McCaughrean

venerdì 8 dicembre 2017

Le mie cadute da cavallo


La cosa più brutta, quando cadi da cavallo, non è il dolore che provi fisicamente, ma il dispiacere che avverti vedendo il tuo cavallo che ti scaraventa per terra perché ha paura di te.
Da giovane, nella mia vita di amazzone, ho fatto parecchie cadute da cavallo. Alcune erano causate da me, mentre il cavallo non era colpevole, altre erano dovute al cavallo che si comportava come un pazzo scatenato. 
La prima caduta della mia vita la feci da un asino, in un allevamento di montagna, dove io e la mia famiglia eravamo andati a pranzo. L'animale si chiamava Luiso, aveva il manto pezzato bianco e marrone. Lo cavalcai senza sella e fu proprio per quello che caddi. Non so come, l'asino si spaventò, partì in un galoppo velocissimo e io finii per terra. Poco divertente dato che, tutto sommato, avrebbe potuto anche calpestarmi.
La seconda caduta della mia vita la feci da un pony di nome Nino, anche lui pezzato. 
All'improvviso sgroppò e quindi mi scrollò di sella. 
In seguito, per circa cinque anni, non mi capitò più di risalire a cavallo due o più volte, di ritrovarmi piena di polvere e magari con un bel pestone... questo fino a quando non cambiai maneggio. 
Era il 23 aprile 2017 quando andai a fare l'esame pratico di lavoro in piano. Quella volta montai un purosangue arabo di nome Argento, ex campione di corse. Iniziai a pulirlo e in seguito a sellarlo, per poi montarlo ed iniziare l'esame d'ammissione. Andò tutto bene, ma la volta dopo iniziò il vero lavoro. La mia allenatrice mi fece galoppare senza staffe e dopo un po' mi fece superare un oxer di C90, sempre senza staffe. Feci un tale volo che, se fossi salita tre centimetri più in alto, avrei potuto togliere le ragnatele dal soffitto. Strano ma vero, atterrai in piedi. 
Da quel giorno non saltai mai un ostacolo senza staffe. 
Un'altra delle tante cadute da cavallo la feci mentre cavalcavo Vulivia, una olandese di 1.80 centimetri circa. Stavo galoppando per saltare un verticale di B100, mi tuffai prima di lei e lei si bloccò facendomi fare una giravolta in avanti e in quell'occasione sì che mi feci male alla schiena.
Le cadute successive, e anche quelle più dolorose, le feci da Jack Avril D'erminè, un sella francese di vent'anni. Era un cavallo molto allegro, che aveva partecipato a molte edizioni nazionali ed internazionali ed era un fenomeno. E, come ogni fenomeno che si rispetti, qualche volta si dimostrava imprevedibile e quindi sgroppava. Stavo procedendo tranquillamente quando tirò una sgroppata e mi scaraventò a terra. Non mi calpestò per miracolo, ma mi feci comunque male al collo. Risalii: iniziai nuovamente a galoppare, feci due giri di campo e finii di nuovo per terra. Riuscii ad alzarmi per miracolo. Montai per la millesima volta e, per fortuna, andò tutto bene. 
Ho imparato molte cose cadendo da cavallo, una delle tante è che bisogna sempre rispettare il nostro amico a quattro zampe, in qualsiasi momento; che sia vecchio o giovane non conta, poiché esso è sempre il tuo cavallo.

Battistin  Anna  IIA     

mercoledì 18 ottobre 2017

Se io fossi...



Se io fossi un gatto, tutto il giorno dormirei
Se io fossi un cane, tante feste al mio padrone farei
Se io fossi un canarino, volerei per tutto il mondo
Se io fossi un ghiro, farei un sonno profondo

Se io fossi un folletto, una pentola d'oro avrei
Se io fossi un gigante, tutti dall'alto guarderei
Se io fossi un mago, tutti i  malvagi farei scomparire
Se io fossi un dottore, tutti i malati farei guarire

Se io fossi un maestro, agli alunni bene insegnerei
Se io fossi un cavaliere, i più deboli aiuterei
Se io fossi un soldato, per tutti la pace vorrei

Se io fossi un ragazzo, come sono realmente,
tutte queste cose non farei
ma con i miei amici volentieri starei.

Nicolas Bottosso (IIBL)

Ispirato da S'i' fosse foco di Cecco Angiolieri (Siena 1260 circa - Siena 1313)
Vi consigliamo l'ascolto della versione in musica di Fabrizio de Andrè

martedì 26 settembre 2017

Racconto: "Libertà"


Salve, sono il delfino Ciak, vivo in un delfinario già da un po' di anni.
Qui la mia vita non è male, è abbastanza serena e sono circondato da un sacco di persone che mi vogliono bene.
Ogni giorno faccio degli spettacoli per far divertire la gente: faccio parecchie acrobazie con la mia istruttrice, che poi mi coccola e mi dà del buon pesce.
"Non ti manca nulla" direte voi... ma quando scende la sera, e mi ritrovo solo, sento la nostalgia del mio mare, delle nuotate al largo, dei miei amici, della mia famiglia, della mia libertà!

Silvia Fantinello (IAL)
ispirato da "Le aquile" di D. Buzzati, Bestiario, Mondadori, Milano 1991