venerdì 4 marzo 2022

Beatrice Vio: "Non accetto un no come risposta"

E' nata a Venezia il 4 marzo del 1997

C'era una volta una ragazzina italiana che era una formidabile schermitrice. Si chiamava Beatrice, ma tutti la chiamavano Bebe.

Durante le scuole medie, Bebe si ammalò gravemente. Quando i genitori la portarono in ospedale, lottava già tra la vita e la morte. Aveva contratto la meningite, una grave malattia che attacca il cervello e la spina dorsale, e per salvarle la vita, i medici dovettero amputarle le gambe e le braccia.

Bebe rimase in ospedale per più di cento giorni. Quando si riprese dall'operazione, aveva un solo obiettivo: tornare alla scherma. Quasi tutti le dissero che era impossibile. Ma Bebe aveva un piano.

Per prima cosa, imparò di nuovo a camminare, a farsi la doccia, ad aprire le finestre e a lavarsi i denti. Insegnò persino ai suoi compagni di classe a usare le sue nuove protesi! Poi si legò il fioretto al braccio e ricominciò ad allenarsi. Era l'unica schermitrice al mondo su sedia a rotelle priva delle braccia e delle gambe, perciò Bebe dovette inventarsi una tecnica che funzionasse solo per lei. Dopo qualche tempo, fu pronta per gareggiare di nuovo.

Nel giro di qualche anno, e con l'aiuto delle più famose allenatrici italiane, Federica Berton e Alice Esposito, Bebe è diventata una campionessa. Ha vinto la Coppa del Mondo in Canada, i Campionati Europei in Italia, il Campionato del Mondo in Ungheria, la medaglia d'oro alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro e a Tokyo.

"Per essere speciale" dice Bebe "devi trasformare la tua debolezza nella cosa di cui sei più fiera".

da Storie della Buonanotte per bambine ribelli 2

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