venerdì 29 settembre 2017

Maratona di Lettura - Il Veneto Legge


Mi piace ascoltare gli altri quando leggono qualcosa per me!
Carta Samuel IA

http://ilvenetolegge.it/venezia/maratona-di-lettura-26/

La Maratona è stata una bella esperienza...
Molin Lorenzo IA

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E' stata una bellissima mattina...mi sono divertita tanto!
Valeri Aurora IAL

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Le storie che ci hanno letto erano davvero belle.
Mtira Mohamed Jacem IAL

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Mi è piaciuto leggere, anche se all'inizio ero molto agitata.
Simondo Karen Tatiana IAL

http://ilvenetolegge.it/venezia/maratona-di-lettura-26/

Mi è piaciuto come i lettori sono entrati nei personaggi.
Dal Tin Irene IAL

martedì 26 settembre 2017

Racconto: "Libertà"


Salve, sono il delfino Ciak, vivo in un delfinario già da un po' di anni.
Qui la mia vita non è male, è abbastanza serena e sono circondato da un sacco di persone che mi vogliono bene.
Ogni giorno faccio degli spettacoli per far divertire la gente: faccio parecchie acrobazie con la mia istruttrice, che poi mi coccola e mi dà del buon pesce.
"Non ti manca nulla" direte voi... ma quando scende la sera, e mi ritrovo solo, sento la nostalgia del mio mare, delle nuotate al largo, dei miei amici, della mia famiglia, della mia libertà!

Silvia Fantinello (IAL)
ispirato da "Le aquile" di D. Buzzati, Bestiario, Mondadori, Milano 1991

Leggere (bene) ad alta voce, per gli altri

  • Chi mi ascolta mi deve sentire e seguire, dunque la mia voce deve essere chiara e il mio tono alto.
  • Devo conoscere bene il testo, quindi devo averlo letto diverse volte e devo averne colto bene il significato e le sfumature, per poterlo leggere in modo espressivo.
  • E' indispensabile che io segua la punteggiatura e la logica del testo.
Le parole non devono restare sospese nell'aria, vanno "accompagnate" nel loro viaggio da chi legge a chi ascolta. Un testo potrà, così, diventare indimenticabile, grazie all'emozione che lo ha accompagnato!

venerdì 15 settembre 2017

Abbiamo iniziato gli allenamenti per Il Veneto Legge!


Lorenzo Fiorentino, Angela Lucchetta, Davide Masiero


Venezia, vista dall'alto, è una colossale sogliola stesa sul fondo della laguna, che si è fermata nell'Adriatico dopo aver vagato per tutto il mondo.
Girando per il globo, questo pesce si è portato sulle squame un pezzettino di ogni paese che ha costeggiato, fermandosi poi, esausto, nel Mediterraneo.
In seguito l'animaletto ha abboccato all'amo: un ponte l'ha legato alla terraferma e per paura che ripartisse è stato pure ancorato.
Il modo in cui Venezia è stata inchiodata al fondale ricorda un romanzo di Bohumil Hrabal , Ho servito il re d'Inghilterra, dove un bambino ha l'ossessione dei chiodi: li pianta su qualsiasi pavimento. 
Le fondamenta di Venezia sono, infatti, milioni e milioni di pali di legno conficcati nel terreno fangoso della laguna. 
Tutti questi tronchi formano un bosco capovolto, che regge l'antica città... sembra quasi l'invenzione di uno scrittore di fantascienza, invece è tutto reale.

Carolina Brichese, Nicolò Lucchetta, Christian Rossetto (IIBL)