Visualizzazione post con etichetta Palazzo Pitti. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Palazzo Pitti. Mostra tutti i post

martedì 19 febbraio 2019

-2 giorni a Firenze: Giardino di Boboli



Superato Ponte Vecchio si raggiunge un grande spazio all'aria aperta abbellito dai Medici con statue romaniche, giardini, fontane, terrazze, viali e vialetti. Boboli è uno dei primi esempi di giardino all'italiana, cioè costruito lungo linee geometriche servendosi di filari alberati, specchi d’acqua e siepi sempreverdi, potate a volte a forma di animale. Ci sono voluti quattrocento anni per renderlo com'è oggi, dal Rinascimento fino all'Ottocento. L’anfiteatro è sicuramente lo spazio più suggestivo, con l’obelisco proveniente da Luxor, in Egitto, eretto nel 1790 giusto al centro. L’enorme quantità di fiori e piante (alcune molto rare) richiede un lavoro costante e sapiente da parte dei giardinieri e dei tecnici botanici. Nel giugno 2013, per il suo valore storico e culturale, il Giardino di Boboli è stato dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità.

lunedì 18 febbraio 2019

-3 giorni a Firenze: Ponte Vecchio



Ponte Vecchio è uno dei simboli della città di Firenze e uno dei ponti più famosi del mondo. Attraversa il fiume Arno nel suo punto più stretto, dove nell'antichità esisteva il guado. Il ponte romano, in legno su piloni di pietra, su cui passava la via Cassia, fu più volte rovinato dalla piena del fiume, fino a venire ricostruito, interamente in pietra, nel Trecento.
Il ponte era tanto solido e largo da poter comprendere due portici laterali. Nei portici si installarono le botteghe dei macellai, che in città avevano il problema di smaltire gli scarti: ora potevano semplicemente gettarli nell'Arno. Il ponte era però un passaggio obbligato per andare dai palazzi pubblici del centro alle residenze granducali sull'altro lato dell’Arno, e nel Cinquecento il granduca ordinò la sostituzione delle botteghe dei macellai con quelle, più decorose e meno odorose, degli orefici.
In realtà, il granduca poteva già andare da casa in “ufficio” senza mescolarsi alla folla. Aveva infatti ordinato la costruzione di un corridoio, lungo più di un chilometro (ma percorribile in carrozzella) che dal palazzo governativo (gli Uffizi) costeggiava l’Arno, lo scavalcava sul Ponte Vecchio e conduceva fino a Palazzo Pitti, sua residenza.
Nel corridoio, a metà percorso, si aprono due finestre panoramiche sull'Arno. Nel 1938, in occasione della visita di Hitler in Italia per stringere l’infausta amicizia con Mussolini, questi volle che fossero aperte altre due finestre.