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venerdì 30 settembre 2022

Il Veneto Legge: oltre la lettura...

Come ogni anno la Maratona di Lettura è stata un bello stimolo!

Oltre alle letture…

abbiamo fatto un'interessante visita virtuale sulle Dolomiti (imparando un sacco di cose nuove),


abbiamo parlato di Vaia e del bosco dei violini,


abbiamo ascoltato e meditato su Suite for Vajont di Remo Anzovino,



abbiamo illustrato fiabe,


e infine abbiamo condiviso i nostri ricordi e l’amore per la montagna.



Che dire oltre?

Noi siamo già pronti per nuove letture che ci facciano aprire altre finestre sul mondo.

venerdì 23 settembre 2022

Montagna Viva: fascino, magia e rabbia di una natura che non è mai in silenzio

Dalle 8.00 alle 13.00 di venerdì 30 settembre, presso la Scuola Secondaria di Primo Grado "A. Fogazzaro" di La Salute di Livenza, si terrà la Maratona di Lettura che avrà come protagoniste le storie di montagna.

Partiremo dalle fiabe e passando per "Il segreto del Bosco Vecchio" di Dino Buzzati, arriveremo a raccontare la storia senza perdono del Vajont (9 ottobre 1963).

giovedì 21 ottobre 2021

Film: "Kirikù e la strega Karabà" di Michel Ocelot (1998)

Il piccolo Kirikù nasce in un villaggio africano che vive da tempo nel terrore. 

La perfida strega Karabà ha divorato tutti gli uomini, pretende dalle donne ori e gioielli e ha fatto prosciugare la sorgente d’acqua, rendendo difficile il lavoro e la vita quotidiana. 

Anche se neonato, Kirikù vuole porre fine al sortilegio, non ha paura e annuncia alla madre di voler partire per sfidare la strega e conoscere il segreto della sua perfidia. 

Dopo aver superato ostacoli e pericoli, Kirikù arriva finalmente alla Montagna Proibita, dove vive un saggio.

Questi lo accoglie, lo elogia per il suo coraggio e gli rivela la verità: Karabà non è malvagia, fa del male solo perché soffre. 

Ed è proprio questa sofferenza che le dà i poteri di strega a cui lei, ora, non vuole rinunciare...


lunedì 2 marzo 2020

Anche i personaggi delle letteratura protestano...

I personaggi dei libri sono "figli" dell'autore, spesso però non sono felici di come vengono trattati, ecco perché a volte si lamentano, come fa Pinocchio che scrive al Tribunale dei minori...


Illustrissimo Signor Presidente, io sottoscritto Pinocchio, burattino (e tale voglio restare) nato a Roma (ma di babbo toscano) nel "Giornale per i bambini" il 7 luglio 1881, non voglio diventare "un ragazzino per bene" come tutti gli altri. Prima di tutto perché così voleva il mio babbo. Signorsì, il mio povero babbo Collodi, che mi ha inventato, smise subito di raccontare la mia storia: il 27 ottobre di quello stesso anno. Mi lasciò appeso all'albero dove mi avevano legato quei due malvagi che poi erano il Gatto e la Volpe.
Però è sempre meglio restare appeso ad un albero che diventare un ragazzino in questo mondo. E lì mi avrebbe lasciato legato il mio povero babbo, ma c'erano i lettori che protestavano, il Direttore del Giornale che insisteva. Così mi fece scender giù - ma solo dopo quattro mesi - e mi rimise in movimento, il 16 febbraio 1882. [...]
I lettori tanto fecero e tanto scrissero che il mio babbo [...] mi rimise per strada. [...]Finché come Dio volle, nella puntata finale del 25 gennaio 1883, mi ritrovai trasformato in un bel bambino, che io proprio non volevo.[...]
Rispettosamente
 Pinocchio

Questa lettera, ovviamente, non è stata scritta da Pinocchio ma è nata dalla fantasia di Beniamino Placido ed è comparsa sul quotidiano la Repubblica il 17 febbraio 1990.