giovedì 1 aprile 2021

Pablo Picasso (Malaga, 25 ottobre 1881 – Mougins, 8 aprile 1973) e Guernica

Pablo Picasso nacque a Malaga, ma in gioventù si trasferì in diverse città spagnole, per il lavoro del padre, l'insegnante d'arte, José Ruiz Blasco.

Pablo già da piccolissimo dimostrò di aver un grande talento, per cui ebbe un'educazione artistica.

La sua famiglia si stanziò definitivamente a Barcellona, dove Pablo tenne la sua prima mostra personale al Els Quatre Gats, ritrovo di artisti e poeti.

Nel 1900 si recò a Parigi, come tutti i grandi artisti del tempo, e si lasciò trascinare dal fermento culturale della capitale francese.

Tornato in Spagna, iniziò il suo cosiddetto "periodo blu", caratterizzato da opere che raffiguravano soggetti tristi e malinconici, dipinti con tutte le sfumature bel blu. Questo colore, spiegò Picasso, era quello del suo stato d'animo di allora, dovuto alla morte suicida dell'amico Casagemas.

Picasso decise di tornare a Parigi e lì iniziò il "periodo rosa", caratterizzato da quadri più allegri che ritraevano acrobati, ballerini... Questo periodo fu seguito da quello "africano", in cui Picasso trasse ispirazione, per i suoi quadri, dalle maschere rituali africane .

Insieme a George Braque, Picasso fu il fondatore del Cubismo.

Mentre stava per scoppiare la Seconda guerra mondiale, i nazisti bombardarono la Spagna e in particolare rasero al suolo un villaggio basco chiamato Guernica. Da questo tragico fatto, Pablo realizzò un'opera grandiosa e fortemente drammatica, utilizzando solo i toni del grigio.

Guernica diventò una denuncia all'orrore, alla crudeltà e all'ingiustizia delle guerre. Il quadro (3,49 m x 7,77 m) fu presentato all'Esposizione Universale di Parigi del 1937.

Si dice che alcuni ufficiali nazisti, in visita all'Esposizione, chiesero a Picasso: "Avete fatto voi questo orrore?"

"No"- rispose Picasso alludendo al bombardamento e alla distruzione provocata dagli aerei tedeschi - "E' opera vostra."

Così come non temeva di mettersi alla prova con la sua arte, non aveva paura di dire la verità.

Pablo non smise mai di lavorare e di sperimentare. Lo fece fino all'ultimo suo giorno di vita, l'8 aprile 1973. Quando morì aveva novantadue anni.




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