mercoledì 21 novembre 2018

Wangari Maathai (1940-2011): "Il momento è adesso"


C’era una volta, in Kenya, una donna di nome Wangari. Quando i laghi vicini al suo villaggio cominciarono a prosciugarsi e i ruscelli a scomparire, Wangari capì che doveva fare qualcosa. Così chiamò a raccolta alcune delle altre donne.
“Il governo abbatte gli alberi per fare spazio alle fattorie, ma ora dobbiamo camminare chilometri per raccogliere legna da ardere” disse una di loro.
“Ripiantiamo gli alberi, allora” esclamò Wangari.
“Quanti?” chiesero le altre.
“Qualche milione dovrebbe bastare” rispose lei.
“Qualche milione? Sei matta? Non esistono serre abbastanza grandi per coltivarne così tanti!”
“Non li compreremo in una serra. Li coltiveremo noi, a casa.”
Fu così che Wangari e le sue amiche raccolsero i semi nella foresta e li piantarono in dei barattoli. Li annaffiarono e li accudirono finché le piante nate da quei semi non furono alte una trentina di centimetri. Poi piantarono gli arboscelli in cortile.
Tutto cominciò con un piccolo gruppetto di donne. Ma poi, proprio come un albero che spunta da un minuscolo seme, l’idea crebbe e diede vita a un grande movimento.
L’organizzazione Green Belt Movement, fondata da Wangari, ha superato i confini del Kenya. Sono stati piantati quaranta milioni di alberi, e Wangari Maathai ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace per il suo lavoro. Ha festeggiato piantando un albero!


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