lunedì 25 gennaio 2016

Volare: il gioco, il viaggio, la guerra

IL GIOCO
Gli aquiloni

Gli aquiloni furono inventati 2800 anni fa in Cina. Le prime descrizioni degli aquiloni, però, furono diffuse, in Occidente, attraverso gli scritti di Marco Polo solo alla fine del XIII secolo, mentre i primi aquiloni provenienti dal Giappone e dalla Malesia furono importati dai marinai nel XVI e XVII secolo. Inizialmente venivano considerati delle vere e proprie curiosità, ma successivamente nel XVIII e XIX secolo, gli aquiloni furono uno strumento per ricerche scientifiche. Benjamin Franklin pubblicò la descrizione di un esperimento per provare che il fulmine è un' espressione di elettricità, facendo volare, durante un temporale, un aquilone, a cui aveva legato una chiave di ferro come conduttore. Gli aquiloni furono usati durante la ricerca e lo sviluppo del progetto, dai fratelli Wright per la costruzione del primo aeroplano alla fine del‘800.


Esistono quattro tipi di aquilone: quello statico, combattente, acrobatico e quello a trazione. 
L'aquilone statico è controllato da un unico cavo che lo fa rimanere in aria. L'aquilone combattente è controllato da un unico cavo, ma grazie alle sue particolari caratteristiche può passare da una posizione stabile a una instabile (quando viene allentata la tensione del filo). Quando si trova in una posizione instabile l'aquilone tende a fare dei giri su se stesso. 
La persona che guida l'aquilone combattente può fargli compiere dei movimenti alternando la spinta sul cavo di ritenuta, ottenendo quindi delle acrobazie che possono essere giri su se stesso, picchiate, cabrate, volo orizzontale e volo obliquo. 
L'aquilone acrobatico può essere controllato da due a quattro cavi e può eseguire acrobazie nel cielo. 
Nelle gare i partecipanti devono sostenere 3 diverse prove:
le figure di precisione, rappresentazioni nel cielo di figure obbligatorie riportate su un foglio;
la parte di free-style, praticamente una sessione di volo libero;
il balletto, esecuzione di acrobazie a tempo di musica.
Le gare possono essere eseguite individualmente, in coppia o in squadra. L'aquilonismo acrobatico è molto praticato in Francia, negli USA, in Canada, UK , in Germania, nei Paesi Bassi, in Svizzera e in Italia.

Elisa Brollo (IIIA)


La Mongolfiera

Il primo tentativo di volo con una Mongolfiera fu realizzato il 19 settembre 1783 dai fratelli Francesi Mongolfier  (da qui il nome Mongolfiera). I fratelli  usarono come passeggeri per il volo una pecora, un gallo e un'anitra, riuscirono a volare dentro un cesto legato ad un pallone con aria calda all'interno per tre chilometri circa.

 Ma il primo volo in Mongolfiera della storia con persone a bordo fu fatto a Parigi il 21 novembre 1783 da  Jean-Francois in compagnia del Marchese d'Arlandes.
 I fratelli Mongolfier ritenevano che a fare volare  la Mongolfiera  non fosse l'aria calda all'interno del “pallone” ma bensì un particolare gas che venne chiamato il “gas Mongolfier”.

Il merito di comprendere che la Mongolfiera volava semplicemente grazie all'aria calda va riconosciuta allo scienziato Italiano Alessandro Volta. Attualmente le Mongolfiere in Europa sono fabbricate in due sole fabbriche, uno è a Barcellona ed il secondo in Inghilterra.

L'obbiettivo di ottenere una massa di gas più leggera dell'atmosfera circostante può essere ottenuto con strategie differenti; può infatti venire utilizzata aria riscaldata o gas più leggeri dell'aria o entrambi. 
I gas che possono essere usati sono elio, idrogeno, ammoniaca [molto raramente perché tossica]

Con un  m3 di gas si può sollevare  kg 1. 


Filippo Cicuto IIB


IL VIAGGIO, LA GUERRA

L'aeroplano (anche aereo) è un aeromobile dotato di ali rigide, piane e solitamente fisse che sospinto da uno o più motori, è in grado di decollare e atterrare su piste rigide e volare nell'atmosfera terrestre sotto il controllo di un pilota.
L'aeroplano è utilizzato, nelle sue svariate forme, dimensioni e configurazioni, come mezzo di trasporto di persone, di merci e come strumento militare.
Il Flyer, il primo aeroplano propriamente detto, vide la luce nel 1903, quando i fratelli Wright riuscirono a far spiccare il volo ad una sorta di aliante. 
Il primo aereo italiano fu costruito da Aristide Faccioli nel 1908.


Inizialmente l'aereo fu considerato una semplice curiosità per appassionati, ma a poco a poco si iniziò a riconoscerne le capacità e nacquero i primi modelli capaci di prestazioni di volta in volta ritenute impossibili sino a poco tempo prima: sorvolare le Alpi, volare sopra il canale della Manica, o semplicemente, raggiungere altezze e velocità sempre più elevate.

L'avvio di uno sviluppo più scientifico avvenne in concomitanza con la prima guerra mondiale. Fino ad allora gli Stati si erano relativamente disinteressati alle potenzialità del nuovo mezzo ma la guerra innescò l'interesse di questi ultimi nel campo aeronautico.
Tra il 1914 e il 1918 nacquero moltissimi modelli biplani destinati inizialmente a compiti di ricognizione.
Alla fine della prima guerra mondiale, l'aeroplano uscì notevolmente migliorato.
Dagli anni Venti si iniziò a guardare al velivolo come un pacifico mezzo di trasporto. 
Nacquero così le prime compagnie aeree.
La pacifica evoluzione dell'aeroplano subì una nuova accelerazione con i nuovi venti di guerra che spiravano sul mondo alla metà degli anni Trenta. 
Allo scoppio della seconda guerra mondiale tutte le potenze, partecipanti al conflitto, erano dotate di una moderna aeronautica da caccia e da bombardamento.

Un Boeing B-17 Flying Fortress

I bombardamenti strategici furono una costante della guerra.
Gli Alleati costruirono bombardieri con 4 motori e con grande capacità di carico: il più famoso fu il B-17.
Sempre durante la seconda guerra mondiale, in Inghilterra nacque  il radar, che velocemente venne esportato negli Stati Uniti e adottato anche in Germania. Era l'unico modo per prevedere con un certo anticipo un attacco aereo nemico e permettere ai propri caccia di decollare in tempo. Dapprima solo in postazioni terrestri, poi anche montato su aerei.
A fianco dell'Aeronautica si svilupparono anche accorgimenti a terra per limitare i danni degli attacchi aerei: i bunker e i cannoni antiaerei.


Simone Saltarel  (IIB)

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