domenica 16 dicembre 2018

Il palloncino dell'amicizia


In una calda giornata di giugno, un giovane contadino ungherese, Borbèly, trovò in un solco un palloncino verde. Incredulo, lo raccolse per poi darlo alla figlia Veronika, che sarebbe stata felicissima. Infatti, pur essendo una brava bambina, non aveva molti giochi. Il contadino legò il palloncino al ramo di un albero e continuò il suo lavoro.
Di ritorno dal mercato, Veronika si accorse del palloncino e iniziò a giocarci finché non si impigliò su un ramo e scoppiò. Lei ci rimase male, ma non ebbe nemmeno il tempo di piangere perché si accorse che all'interno di esso c'era un bigliettino.
I suoi genitori lo lessero, tuttavia, nessuno riuscì a capire cosa ci fosse scritto.
Trascorsi alcuni giorni compresero che il palloncino veniva dall'Italia e scoprirono che apparteneva ad un bambino: Danilo Amati. Decisero di scrivergli. Danilo appena ricevette la lettera, ovviamente, non ci capì niente perché il messaggio era scritto in Ungherese.
Il bambino corse subito da Don Acciai, un prete molto dinamico e attivo, per cercare di tradurre la lettera. La lessero, ne fecero una traduzione e inviarono una risposta. I due ragazzi continuarono a scriversi per ben sei mesi e alla fine vollero "incontrarsi".
Veronika e Danilo, proprio la vigilia di Natale, di quello stesso anno, ebbero la gioia di vedersi tramite video, e questo fu uno dei regali più belli ed eccezionali che potessero desiderare.
I due bambini erano stati uniti dalla capricciosa traiettoria del palloncino: chi l'avrebbe mai detto che il messaggio contenuto all'interno di un palloncino potesse accorciare le distanze e far nascere una nuova amicizia!

IBL

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