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giovedì 24 dicembre 2020
Auguri di buone feste... piene d'amore!
L'ALBERO
una nostra storia di Natale
-illustrata da Nora Fruttaldo e letta da Gioele Ongaro-
venerdì 20 dicembre 2019
lunedì 16 dicembre 2019
Natale in piazza a La Salute di Livenza
Natale è alle porte e...
noi abbiamo iniziato a festeggiarlo ieri, partecipando ad Aspettando il Natale, la festa in piazza di La Salute di Livenza, organizzata dalle Associazioni Peter Pan, Macchia Verde e il Comitato Giovani, con il Patrocinio del Comune di San Stino di Livenza.
Gli alunni delle classi terze, per l'occasione, hanno preparato una lotteria, con dei premi molto speciali, il cui ricavato andrà a Venezia, recentemente colpita da una pesante acqua alta che ha causato ingenti danni alla città.
Che la magia del Natale sia con voi!
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giovedì 12 dicembre 2019
Aspettando il Natale...
Domenica 15 Dicembre 2019 vi aspettiamo in piazza a La Salute di Livenza dalla mattina alle 10.30 per tutta la giornata!
Saremo presenti con una lotteria, i cui premi sono i nostri fantastici manufatti...
giocando con noi farete una donazione che sarà diretta al ripristino di quanto è stato danneggiato, a Venezia, dall'eccezionale alta marea del mese scorso.
Ci saranno tanti laboratori, cioccolata calda, panini e anche Babbo Natale!
Alle 14.30 ci sarà uno spettacolo di burattini.
Alle 15.00 in biblioteca vi racconteremo un po' di storie di Natale.
Alle 18.30 nella Sala del Teatro parrocchiale andrà in scena "Buon Natale brutte streghe", un bellissimo spettacolo teatrale per bambini.
Ci sarà da divertirsi, quindi non mancate!
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martedì 15 ottobre 2019
Tutti al lavoro per la festa di Halloween!

Sarà una bella festa!
Inizieremo con la proiezione di Playing Frankenstein.
Playing Frankenstein è un cortometraggio in italiano e in inglese, realizzato a maggio del 2019 dai ragazzi delle terze della Scuola Fogazzaro, diretto da Nives Carli e Cecilia Prosperi, con il supporto tecnico di Alessandro Buoso, nell'ambito del Laboratorio di teatro proposto dall'Associazione Peter Pan.
Continueremo con delle storie di mostri per i più piccolini...
Alcuni classici della letteratura per l'infanzia verranno letti da Chiara, Elena, Mattia, Greta, Emilia, Andreagiulia, Aurora e Carolina, delle classi seconde e terze della scuola secondaria di primo grado di La Salute di Livenza, che hanno seguito il corso di lettura animata, tenuto da Denise De Bortoli.
Inoltre giocheremo, mangeremo dolcetti e bruceremo tutte le nostre paure, facendone un bel falò!
Vi aspettiamo numerosi!
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lunedì 17 dicembre 2018
SOS Magia di Natale
Voi pensate davvero che il Natale sia sempre stato la festa più amata da tutti? No cari miei, non è sempre stato così! In molte famiglie, compresa la mia, ad esempio, non si è festeggiato per molto tempo! Mia madre pensava che il Natale fosse una festa inutile e mio padre continuava a negare l’esistenza di Babbo Natale. Io quindi, fino a quando non raggiunsi l’età della ragione, non sapevo nemmeno che esistesse il Natale. Poi successe una cosa strana… Era il 24 dicembre e, mentre i miei genitori dormivano, sentii un rumore provenire dal corridoio. Mi alzai e scorsi una grande ombra avanzare. Avvicinandomi vidi un grosso signore anziano, vestito di rosso, con una barba bianca, lunghissima. Stavo per correre dai miei genitori, pensando che fosse un ladro, quando, nella foga della fuga, inciampai. Quell'uomo mi sollevò da terra. Toccando la sua mano io capii che quello era davvero Babbo Natale e sentii potentissima tutta la magia della festa. Gli raccontai che nella mia famiglia non si era mai festeggiato il Natale. Lui già lo sapeva (anche senza letterina), e per farmi recuperare il tempo perduto, mi chiese se volessi aiutarlo quella notte a portare a termine le sue consegne. Risposi subito di sì, e così viaggiai in tutto il mondo in una sola notte, concludendo il mio giro al Polo Nord, proprio a casa di Babbo Natale. Babbo Natale, quella notte, mi fece un regalo molto speciale: mi diede il dono di infondere, con un solo soffio, la magia della festa, nei cuori di tutte le persone scettiche. Lo faccio ancora oggi, ovviamente di nascosto, senza che vi possiate accorgere. Comunque potete provare a scovarmi: sono forse quell'uomo che sta starnutendo? Quello che soffia sulla cioccolata calda? O quello che si sta scaldando le mani alitandoci sopra? Chissà, forse non sono solo, forse siamo tanti: ecco allora da dove arriva tutta questa magia di Natale!
Il senso del Natale
La magia del Natale
È davvero tra noi?
Ognuno pensa solo ai regali suoi;
alberi, ghirlande e luci a festa…
È possibile avere solo questo in testa?
Il senso di tutto è l’Amore,
Quello vero che scalda il cuore.
L’Amore è il bene più grande,
non solo un giorno è importante.
Segui questo avvertimento
È ormai giunto il momento!
IIBL
domenica 16 dicembre 2018
La storia di Stille Nacht
Stille Nacht! Heilige Nacht!
Alles schläft, einsam wacht…
Silent night, holy night
all is calm, all is bright…
Notte silenziosa, notte santa!
Tutto è calmo, tutto è luminoso…
Chi non conosce questa canzone? È una delle più famose e più conosciute canzoni di Natale ed ha una storia originale.
Era il 1818. Nel paesino di Obendorf, nelle Alpi austriache, si stava preparando il Natale. Mancavano pochi giorni ormai alla festa, quando il parroco, Jose Mohr si accorse che l’organo era rotto e che gli spartiti erano stati rosicchiati dai topi.
Era dispiaciuto e non si rassegnava al fatto che non si potesse suonare una canzone nella notte di Natale.
Quella notte venne chiamato improvvisamente a battezzare un bimbo nato per miracolo. Mentre camminava, si incantò ad ammirare la neve, le stelle brillanti, il silenzio incredibile e la bellezza della natura gli ispirò dei versi.
Portò la sua poesia al maestro del villaggio Franz Gruber, che conosceva la musica e sapeva suonare l’organo. All'inizio il maestro non voleva accettare la richiesta del cappellano: come si poteva comporre un canto in un giorno? Ma Jose Mohr riuscì a convincerlo e così Franz Gruber ideò la melodia per i versi scritti dal sacerdote.
E fu così che nella notte della Vigilia, nella Chiesa di San Nicola, al suono della chitarra, per la prima volta fu suonata Stille Nacht. Era così bella che si diffuse ben presto in tutta l’Austria. Stille Nacht è stata tradotta in molte lingue, e ancora adesso è una delle canzoni più amate e più suonate del periodo natalizio.
IAL
Il palloncino dell'amicizia
In una calda giornata di giugno, un giovane contadino ungherese, Borbèly, trovò in un solco un palloncino verde. Incredulo, lo raccolse per poi darlo alla figlia Veronika, che sarebbe stata felicissima. Infatti, pur essendo una brava bambina, non aveva molti giochi. Il contadino legò il palloncino al ramo di un albero e continuò il suo lavoro.
Di ritorno dal mercato, Veronika si accorse del palloncino e iniziò a giocarci finché non si impigliò su un ramo e scoppiò. Lei ci rimase male, ma non ebbe nemmeno il tempo di piangere perché si accorse che all'interno di esso c'era un bigliettino.
I suoi genitori lo lessero, tuttavia, nessuno riuscì a capire cosa ci fosse scritto.
Trascorsi alcuni giorni compresero che il palloncino veniva dall'Italia e scoprirono che apparteneva ad un bambino: Danilo Amati. Decisero di scrivergli. Danilo appena ricevette la lettera, ovviamente, non ci capì niente perché il messaggio era scritto in Ungherese.
Il bambino corse subito da Don Acciai, un prete molto dinamico e attivo, per cercare di tradurre la lettera. La lessero, ne fecero una traduzione e inviarono una risposta. I due ragazzi continuarono a scriversi per ben sei mesi e alla fine vollero "incontrarsi".
Veronika e Danilo, proprio la vigilia di Natale, di quello stesso anno, ebbero la gioia di vedersi tramite video, e questo fu uno dei regali più belli ed eccezionali che potessero desiderare.
I due bambini erano stati uniti dalla capricciosa traiettoria del palloncino: chi l'avrebbe mai detto che il messaggio contenuto all'interno di un palloncino potesse accorciare le distanze e far nascere una nuova amicizia!
IBL
venerdì 14 dicembre 2018
Pansecco e panettone: la storia di Angelo Motta
La
vita di Angelo Motta si lega al periodo di Natale. Abbiamo scelto di
raccontarla perché una delle sue più importanti creazioni riguarda la ricetta
di un dolce tradizionale di questo periodo, il panettone, ma soprattutto perché
quest’uomo non si è mai dimenticato delle sue origini ed è sempre stato pronto
ad aiutare gli altri.
Angelo Motta nacque nella provincia milanese alla fine dell’Ottocento.
A dieci anni lasciò la famiglia e andò a Milano con il sogno di diventare pasticciere. Aveva l’indirizzo di un laboratorio dolciario in tasca e tanta fame. Mentre stava camminando, un carrettiere lo vide e gli diede un passaggio. Per calmare la fame, rubò un piccolo pezzo di pane secco e si mise a sgranocchiarlo.
Arrivato a Milano, si recò al forno di cui aveva l’indirizzo, ma il panettiere si era trasferito.
Così il ragazzo si trovò a girare per la città senza un soldo e si addormentò su una panchina, rubando, senza volerlo, il posto a un barbone. Per fortuna quest’ultimo aveva un cuore buono e aiutò Angelo a trovare lavoro.
Negli anni seguenti Angelo lavorò in alcuni laboratori di pasticceria, andò al fronte nel periodo della prima guerra mondiale e riuscì ad aprire il proprio negozio, costruendo da solo il suo primo forno, perché non aveva i soldi per comprarlo. Proprio in questo periodo sperimentò l’invenzione per cui viene ancora adesso ricordato: inserì una cintura di cartone nel momento della lievitazione del panettone, un dolce tipico natalizio di Milano e con questo accorgimento riuscì a renderlo più alto e più soffice.
Grazie a questa invenzione, Angelo Motta divenne celebre e ricco. Non era solo un uomo avveduto negli affari, ma anche amabile e sensibile. Amava giocare a carte con i suoi autisti e i suoi garzoni. Per aiutare le persone che soffrono, nel 1934 istituì il “Premio Motta”, per premiare i più notevoli e significativi atti di bontà. Angelo morì nel 1957, il 26 dicembre come se anche lui andasse a riscuotere un premio per la sua vita e per i suoi gesti di bontà.
Angelo Motta nacque nella provincia milanese alla fine dell’Ottocento.
A dieci anni lasciò la famiglia e andò a Milano con il sogno di diventare pasticciere. Aveva l’indirizzo di un laboratorio dolciario in tasca e tanta fame. Mentre stava camminando, un carrettiere lo vide e gli diede un passaggio. Per calmare la fame, rubò un piccolo pezzo di pane secco e si mise a sgranocchiarlo.
Arrivato a Milano, si recò al forno di cui aveva l’indirizzo, ma il panettiere si era trasferito.
Così il ragazzo si trovò a girare per la città senza un soldo e si addormentò su una panchina, rubando, senza volerlo, il posto a un barbone. Per fortuna quest’ultimo aveva un cuore buono e aiutò Angelo a trovare lavoro.
Negli anni seguenti Angelo lavorò in alcuni laboratori di pasticceria, andò al fronte nel periodo della prima guerra mondiale e riuscì ad aprire il proprio negozio, costruendo da solo il suo primo forno, perché non aveva i soldi per comprarlo. Proprio in questo periodo sperimentò l’invenzione per cui viene ancora adesso ricordato: inserì una cintura di cartone nel momento della lievitazione del panettone, un dolce tipico natalizio di Milano e con questo accorgimento riuscì a renderlo più alto e più soffice.
Grazie a questa invenzione, Angelo Motta divenne celebre e ricco. Non era solo un uomo avveduto negli affari, ma anche amabile e sensibile. Amava giocare a carte con i suoi autisti e i suoi garzoni. Per aiutare le persone che soffrono, nel 1934 istituì il “Premio Motta”, per premiare i più notevoli e significativi atti di bontà. Angelo morì nel 1957, il 26 dicembre come se anche lui andasse a riscuotere un premio per la sua vita e per i suoi gesti di bontà.
IIIAL
domenica 3 giugno 2018
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