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lunedì 11 novembre 2019

"Chissà come si divertivano!" di Isaac Asimov (1977)



Margie lo scrisse perfino nel suo diario, quella sera.  Sulla pagina che portava la data 17 maggio 2157, scrisse: “Oggi Tommy ha trovato un vero libro!”
Era un libro antichissimo. Il nonno di Margie aveva detto una volta che, quand'era bambino lui, suo nonno gli aveva detto che c’era stata un’epoca in cui tutte le storie e i racconti erano stampati su carta.
Si voltavano le pagine, che erano gialle e fruscianti, ed era buffissimo leggere parole che se ne stavano ferme invece di muoversi, com’era previsto che facessero: su uno schermo, è logico. E poi, quando si tornava alla pagina precedente, sopra c’erano le stesse parole che loro avevano già letto la prima volta.
- Mamma mia, che spreco – disse Tommy. – Quando uno è arrivato in fondo al libro, che cosa fa? Lo butta via, immagino. Il nostro schermo televisivo deve avere avuto un milione di libri, sopra, ed è ancora buono per chissà quanti altri. Chi si sognerebbe di buttarlo via?
- Lo stesso vale per il mio – disse Margie. 
Aveva undici anni, lei, e non aveva visto tanti telelibri quanti ne aveva visti Tommy. Lui di anni ne aveva tredici.
- Dove l’hai trovato? – gli domandò, - In casa. – Indicò senza guardare, perché era occupatissimo a leggere. 
– In solaio.
- Di cosa parla? - Di scuola.
- Di scuola? – Il tono di Margie era sprezzante. – Cosa c’è da scrivere, sulla scuola? Io, la scuola, la odio....


Se volete sapere come continua cercatelo in una delle antologie dell'autore:
La Terra è abbastanza grande
Il meglio di Asimov 
Le migliori opere di fantascienza 
Tutti i racconti 

martedì 15 ottobre 2019

Tutti al lavoro per la festa di Halloween!




Sarà una bella festa!
Inizieremo con la proiezione di Playing Frankenstein.

Playing Frankenstein è un cortometraggio in italiano e in inglese, realizzato a maggio del 2019 dai ragazzi delle terze della Scuola Fogazzaro, diretto da Nives Carli e Cecilia Prosperi, con il supporto tecnico di Alessandro Buoso, nell'ambito del Laboratorio di teatro proposto dall'Associazione Peter Pan.

Continueremo con delle storie di mostri per i più piccolini... 
Alcuni classici della letteratura per l'infanzia verranno letti da Chiara, Elena, Mattia, Greta, Emilia, Andreagiulia, Aurora e Carolina, delle classi seconde e terze della scuola secondaria di primo grado di La Salute di Livenza, che hanno seguito il corso di lettura animata, tenuto da Denise De Bortoli.

Inoltre giocheremo, mangeremo dolcetti e bruceremo tutte le nostre paure, facendone un bel falò!

Vi aspettiamo numerosi!

martedì 8 gennaio 2019

My name is Victor Frankenstein



On a ship in the Artic, Victor Frankenstein – ill and tired  - tells the story of his sad life to the British man of science, Robert Walton. He talks of his family and friends in Geneva, and of his love for the beautiful Elizabeth Lavenza. He speaks, too, about the terrible creature that he made from dead body parts when he was a university science student. He hates this monster, which has destroyed his life. But how does the monster feel about its maker?

lunedì 7 gennaio 2019

Frankenstein: i grandi temi dell'opera


I temi del romanzo di Mary Shelley Frankenstein sono almeno tre.
Il più evidente è il tema della scienza oltre i limiti: il giovane Viktor Frankenstein sembra infatti volersi sostituire a Dio nella sua funzione di Creatore, da qui il sottotitolo dell’opera “moderno Prometeo”.
Un altro tema è quello del doppio, visto che Victor Frankenstein e la creatura, alla fine, sembrano quasi essere l’uno il doppio dell’altro: se da una parte lo scienziato vuole creare la vita dalla morte, il mostro invece crea morte. 
Molto forte nel romanzo Frankenstein è, anche, la tematica del pregiudizio di cui è vittima la creatura, per via del suo aspetto fisico inquietante.
Il mostro non “nasce” cattivo, lo diventa a causa della solitudine che è costretto a subire, che gli  procura, inizialmente, tristezza e malinconia, per poi trasformarsi in una crescente rabbia alimentata dal domandarsi il perché di tutto ciò, cioè il senso dell'abbandono da parte di chi l’ha creato.
Analizzando i temi di Frankenstein, ci rendiamo subito conto che questo libro, data la grande attualità dei temi, è un classico, cioè, come direbbe Italo Calvino, un libro che non ha ancora finito di dire quel che ha da dire.

IIIBL

martedì 16 ottobre 2018

Il mito di Prometeo, il ladro del fuoco



Prometeo e Zeus erano molto amici e spesso mangiavano insieme.
Un giorno Prometeo consigliò al padre degli dèi di creare gli uomini. 
Zeus propose a Prometeo di plasmare delle statuette di  argilla, per dargli un modello di come dovessero essere creati l'uomo e la donna.
Lui lo fece e Zeus diede vita alle due statuette.
Prometeo amava davvero queste creature e decise di donargli l'intelligenza.
A lui piaceva davvero molto stare con gli uomini, anzi gli piaceva stare più con gli uomini che con gli dèi: Zeus ne diventò geloso.
Il padre degli dèi, per testare se potesse ancora fidarsi di Prometeo o meno, lo mise alla prova: invitò lui e i suoi amici uomini a pranzo sull'Olimpo.
Zeus prese un bue intero e disse a Prometeo di dividere, in due, la carne per il pasto (una parte per il padre degli dèi e una parte per gli uomini), aspettandosi che la miglior scelta di carne sarebbe andata a lui.
Prometeo per non far arrabbiare subito Zeus, e per far felici gli uomini, mise in un sacco la carne migliore coprendola però con lo stomaco del bue (una parte non molto buona) e mise in un altro sacco le ossa con sopra il grasso, la parte più gustosa.
Zeus, sbirciando all'interno dei sacchi, prese per sé il secondo sacco.
Dopo essersi accorto dell'inganno, il padre degli dèi decise di punire Prometeo, punendo i suoi cari amici uomini, togliendogli il fuoco.
Prometeo di nascosto riuscì a riprenderselo, mentre Zeus e gli altri dèi dormivano.
Quando il padre degli dèi se ne accorse punì severamente Prometeo, che aveva osato sfidarlo, facendolo legare ad una roccia e mandandogli ogni notte un'aquila dal becco ricurvo che costantemente gli mangiava il fegato, che continuava a rigenerarsi.
Questa punizione durò anni, finché un giorno Eracle uccise l'aquila e liberò Prometeo.
Quando Zeus lo seppe, dapprima si arrabbiò, ma poi decise che la punizione che aveva inflitto a Prometeo era durata abbastanza e gli consentì di tornare a vivere una vita normale, tra gli uomini che aveva sempre difeso.

Irene Dal Tin e Mohamed Jacem Mtira di IIAL


Mary Wollstonecraft Shelley (1797-1851): "Attenti: Siccome non ho paura, posso fare qualsiasi cosa!"



C'era una volta una ragazzina che si chiamava Mary e che aveva perso la mamma pochi giorni dopo la sua nascita. La matrigna non era gentile con lei, e Mary sentiva tantissimo la mancanza di una madre. La sua unica consolazione era l'enorme biblioteca di casa, da cui prendeva ogni giorno un libro diverso che poi andava a leggere sulla tomba di sua madre.
I libri la affascinavano e la trasportavano lontano da quella casa in cui si sentiva sola e infelice. Ben presto cominciò a scrivere lei stessa racconti e poesie.
Un giorno conobbe un giovane poeta di nome Percy. I due si diedero appuntamento per la prima volta sulla tomba della madre di Mary, e lì capirono di essere profondamente innamorati. Il padre di Mary, però, era contrario al loro amore, così furono costretti a fuggire a Parigi per stare insieme.
Viaggiarono attraverso l'Europa, facendo amicizia con molti altri artisti e scrittori.
In una notte di tempesta, Mary, Percy e alcuni amici cominciarono a raccontarsi storie del terrore. Dopo un po', uno di loro propose che tutti tornassero nelle proprie stanze a scrivere storie di fantasmi, per poi vedere chi sarebbe stato l'autore della più spaventosa.
Quella notte, a Mary venne l'idea di un folle scienziato che creava un mostro composto da pezzi di cadaveri e lo riportava in vita tramite l'elettricità. Furono tutti d'accordo: la storia del dottor Victor Frankenstein era quella che faceva più paura.
Il romanzo di Mary, Frankenstein o il moderno Promoteo, ebbe un successo strepitoso. Ancor oggi, a duecento anni di distanza, la gente ama leggere del dottor Frankenstein e della sua orrenda creatura, invenzioni della straordinaria fantasia di Mary Wollstonecraft Shelley.

biografia tratta da "Storie della buonanotte per bambine ribelli 2" di Elena Favilli e Francesca Cavallo

lunedì 24 settembre 2018

I nostri Corti

L'anno scorso noi ragazzi di IIAL e IIBL abbiamo girato dei cortometraggi e finalmente mercoledì 19 settembre abbiamo visto il frutto delle nostre fatiche.
La proiezione dei video è stata fatta nella sala Romano Pascutto presso la delegazione di La Salute di Livenza alle 18.00.
Lì c'erano Lisa dell'Associazione "Dire e Fare", Lucia dell'Associazione "Peter Pan", Riccardo della "Macchia Verde" e la Prof.ssa Donadon.



Il primo cortometraggio raccontava la nostra esperienza di creazione del labirinto sulla golena del fiume Livenza, il secondo e il terzo, la nostra interpretazione in chiave attuale dei labirinti, cioè di ciò che ci "intrappola", ossia l'abuso del cellulare e dei social che impediscono le vere relazioni sociali e portano anche a fenomeni di cyberbullismo.
Gianmaria Presottin e Karen Simondo 

Girare i corti è stato bellissimo...un'esperienza da rifare!
Valentina Gaetani e Sharon Gusso 

E' stato molto emozionante vedere i cortometraggi dopo il montaggio: sembravamo dei veri attori!
Carolina Ronchiato e Aurora Valeri