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mercoledì 16 gennaio 2019

STRANIERO A CHI? Pensieri di un finto venditore di rose


Tutto quello che sto per raccontare è successo oggi, martedì, 14 febbraio 2017, a Venezia.
Sono andato a dipingere l’appartamento, dove tra poco andrò a vivere, spero con il mio amore. 
Quando ho finito di dare la seconda mano di colore, dal momento che era tardi, così com'ero, con gli abiti da lavoro, sono corso in fioreria a prendere una rosa rossa e in gioielleria a ritirare l’anello che ho scelto per Giulia. 
Stasera le chiederò di sposarmi. Sarà un San Valentino molto speciale!
Passando per una calle molto stretta, intasata da turisti giunti in città per Carnevale, premuto dalla folla che marciava nelle due direzioni opposte, mi sono sbilanciato a sinistra verso una signora inglese che mi ha detto “no, thanks”. Io ho sorriso e le ho detto “this is not for you, it is for my girlfriend!”.
Lei ha riso, imbarazzata. In fin dei conti come darle torto, è facilissimo pensare che un indiano vestito con una tuta da imbianchino e una rosa rossa, in mano, sia un venditore ambulante!
Avrei dovuto spiegarle che in realtà sono italianissimo e fortunatissimo ad essere stato adottato, quando ero molto piccolo, da una deliziosa coppia di Veneziani e che sono stato ancora più fortunato ad aver incontrato, alla scuola superiore, una ragazza che si è innamorata di me, anche se ero tanto diverso dagli altri.
Comunque non mi sono offeso per il misunderstanding, ho solo pensato che queste situazioni, in futuro, saranno sempre meno frequenti, in fin dei conti, ai giorni nostri, non si pensa più che tutti i Tedeschi siano nazisti e nemmeno che tutti gli Italiani siano mafiosi.
Cambierà, sì, cambierà, anzi le cose sono già cambiate e stanno già cambiando. Giulia ed io siamo un effetto di questo cambiamento, di quest’apertura, di questo mondo dove esiste una sola razza: quella umana!

IIIBL

martedì 8 gennaio 2019

My name is Victor Frankenstein



On a ship in the Artic, Victor Frankenstein – ill and tired  - tells the story of his sad life to the British man of science, Robert Walton. He talks of his family and friends in Geneva, and of his love for the beautiful Elizabeth Lavenza. He speaks, too, about the terrible creature that he made from dead body parts when he was a university science student. He hates this monster, which has destroyed his life. But how does the monster feel about its maker?

lunedì 7 gennaio 2019

Frankenstein: i grandi temi dell'opera


I temi del romanzo di Mary Shelley Frankenstein sono almeno tre.
Il più evidente è il tema della scienza oltre i limiti: il giovane Viktor Frankenstein sembra infatti volersi sostituire a Dio nella sua funzione di Creatore, da qui il sottotitolo dell’opera “moderno Prometeo”.
Un altro tema è quello del doppio, visto che Victor Frankenstein e la creatura, alla fine, sembrano quasi essere l’uno il doppio dell’altro: se da una parte lo scienziato vuole creare la vita dalla morte, il mostro invece crea morte. 
Molto forte nel romanzo Frankenstein è, anche, la tematica del pregiudizio di cui è vittima la creatura, per via del suo aspetto fisico inquietante.
Il mostro non “nasce” cattivo, lo diventa a causa della solitudine che è costretto a subire, che gli  procura, inizialmente, tristezza e malinconia, per poi trasformarsi in una crescente rabbia alimentata dal domandarsi il perché di tutto ciò, cioè il senso dell'abbandono da parte di chi l’ha creato.
Analizzando i temi di Frankenstein, ci rendiamo subito conto che questo libro, data la grande attualità dei temi, è un classico, cioè, come direbbe Italo Calvino, un libro che non ha ancora finito di dire quel che ha da dire.

IIIBL