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martedì 18 febbraio 2025

Diario: giorni di scuola


                                                                                                         

San Stino, 15 gennaio

Caro Diario, ⭐

     sono qui nell’aula di arte seduta sullo stesso sgabello traballante che ti dà la sensazione di essere seduto per terra.

Devo copiare il disegno che c’è alla lavagna, ovvero una bottiglia con accanto un cesto di frutta e una mela fuori dal cesto.

Dopo aver finito la mia ✨OPERA D’ARTE ✨ l’ho guardata soddisfatta (avrò rifatto la bottiglia circa 10 VOLTE perché il lato dx non mi veniva bene come l’altro) e iniziato a fare le ombre.

Quando la prof ha pronunciato le parole “ METTETE VIA”  ho fatto un respiro profondo e messo il libro sul banco, purtroppo.

Per fortuna vicino a me avevo le mie salvezze!!!

Infatti, a volte, mentre la prof spiega io guardo E. ridendo e A. fa disegni a matita sul mio libro e viceversa.

Se non ci fossero state loro probabilmente mi sarei addormentata sul libro. 🙂

Anche oggi siamo riuscite a superare le 2 ore di ARTE!

Ora devo andare se no non riesco a fare ricreazione, A DOPOOOO. ❤️


Rieccomi. Adesso mi trovo sulla mia sedia comodissima davanti alla scrivania pronta per andare in guerra, ovviamente sto scherzando, devo semplicemente studiare ING pk domani la Marchisella mi interroga….. 😐

Ho sempre sottovalutato questa materia dicendo “ MA TANTO E’  FACILE”  però stavolta voglio fare sul serio. 

A dir la verità non ho voglia di fare niente infatti la mia testa ha iniziato a pensare ad altro, ALLORA ho preso carta e penna e cominciato a scrivere quello che so (mia mamma dice che così ricordi meglio quello che studi).

Finito di scrivere, prendo il foglio in mano e LEGGO, RIPETO, LEGGO, RIPETO, LEGGO, RIPETO…..

Dopo qualche ora di “ LAVORO”  mi preparo lo zaino sperando che questo pomeriggio sia servito a qualcosa siccome è stato di una NOIA MORTALE.🙄

                                                                                 

 


                                                                        San Stino, 16 gennaio

Caro Diario,

      è appena finita l’ora di TEC (disegno) e tra pochissimo sarò interrogata in ING, ma devo ancora scegliere l’argomento sul quale mi deve ascoltare la PROF!!!

Io li ho studiati tutti, però salendo le scale ho scelto che volevo esporre “ A LOT OF, MUCH E MANY” .

In classe fa freddissimo e questo non mi aiuta a scacciare l’ansia che ho, ANZI  peggiora tutto!

Seduta sulla sedia scricchiolante con il cuore in gola e la bocca tremante aspetto che mi dica che sono interrogata.

Ad un tratto sento “ ##### interrogata”  quindi comincio a correggere gli es. assegnati per casa; poi mi alzo, vado davanti alla lavagna e dò uno sguardo a E.💙 e A.💛 che mi incoraggiano. :D 

All’inizio ho parlato solo io e dopo la prof mi ha fatto delle domande.

BEH, fortunate A. ed E. che se la spassano chiacchierando e passandosi bigliettini, poi P. in 1°  banco alla fine dell’interrogazione mi ha detto che avrei preso 4 o meno HAHAHAHAHA…..

Infine, la Marchisella, mi ha chiesto che voto avrei preso secondo me, io ho risposto 9 , ma lei ha detto che mi merito un 10!  😃 

Quando ha pronunciato QUEL NUMERO sono SALTATA DALLA SEDIA di gioia e ho continuato a vantarmi del MIO 10 fino a casa.

Sono stata strafeliceeeeeeeeeeeeee ❤️

( il pomeriggio di ieri è servito)

venerdì 26 gennaio 2024

Gli amici: il centro della vita


L'adolescenza (periodo che sto affrontando, dato che comprende i ragazzi di una fascia di età tra i 10 e i 20 anni) è un’ età di cambiamenti: cambiano il tuo aspetto, i tuoi gusti, i tuoi interessi e i rapporti con le persone. Per esempio, riguardo al rapporto con i genitori, succede molto più spesso che io litighi con loro (o che gli disobbedisca). Anche con mio fratello il rapporto è cambiato: adesso è un legame di amore e odio mentre prima ci volevamo semplicemente molto bene.

Anche i gusti si evolvono. Spesso per non essere esclusi, ma anche perché si diventa più grandi. Per esempio se una volta amavo giocare con le bambole adesso preferisco uscire con le amiche; ci sono però alcuni  interessi  che rimangono sempre uguali, per esempio mi piaceva molto la danza quando ero piccola e tuttora è così.

In questa età "avviene" un fenomeno detto "conformismo": si tende a essere uguali agli altri. Infatti a quasi tutte noi ragazze piacciono le stesse cose (musica, shopping, videogiochi …) e i ragazzi hanno quasi tutti lo stesso taglio di capelli.

Inizia a cambiare anche il carattere, perché, almeno io, preferisco essere autonoma piuttosto che dover dipendere dai miei genitori costantemente. Ognuno comunque conserva la propria personalità: c’è chi è più introverso, chi più spavaldo, chi più permaloso e così via.

Questo periodo è pieno di emozioni (sia negative che positive), di nuove scoperte, nuove amicizie e tantissime cavolate. Sei a metà tra un adulto e un bambino, quindi per certe cose sei “troppo piccolo" mentre per altre “troppo grande”. Gli amici iniziano a diventare il “centro” della vita: si preferisce stare con loro perché, rispetto agli adulti, da loro ti senti più compreso.

In questi dieci anni ti aspettano scelte molto importanti, che determinano il tuo futuro (come la scelta della scuola superiore).

Gli adulti descrivono questo come il periodo migliore della vita, perché si è spensierati e giovani; spero che anche per me siano gli anni migliori.  

Anonima1



QUANTI CAMBIAMENTI!

Se penso a come mi vestivo e come mi comportavo 3 anni fa non riesco a riconoscermi. Fino a 2 anni fa il mio modo di vestire era più pensato per sentirmi comoda: indossavo pantaloni della tuta scelti da me e felpe colorate che i miei parenti mi regalavano. Oggi invece cerco sempre pantaloni di colori freddi.

Ricordo che quando ero alle elementari per me era come commettere un reato dire una parolaccia, invece oggi, sentendole sempre pronunciare dalle persone che mi circondano, a volte me ne scappa una, se sono arrabbiata.

Quando devo cominciare un discorso dico spesso parole che nel contesto non servirebbero però sono abituata a dirle.

Quando ero piccola, a volte, prima di andare a scuola (dato che non era probabilmente un mio grande interesse), non mi lavavo il viso e mio padre me lo faceva notare perchè nel contorno della bocca ero sporca del latte bevuto a colazione, ma dato che ero quasi arrivata al cancello della scuola non potevo farci niente. Se succedesse ora una cosa del genere mi vergognerei così tanto che non potrei nemmeno farmi vedere dalle mie amiche più strette.

Non so proprio cosa mi era saltato in mente 2 anni fa quando mi ero tagliata i capelli a caschetto sembravo la copia “uscita male” di Justin Bieber. Come mi era venuta un’idea del genere!!!??? Oggi non mi farei mai i capelli così, preferisco che mi arrivino almeno alle spalle e che mi stiano dritti come a certe ragazze della mia scuola.

Anche i passatempi si evolvono. Come sport pratico pallavolo perchè con il passare del tempo ho capito che volevo fare uno sport dove si fa lavoro di squadra piuttosto che uno sport dove devo pensare solo a me stessa. Una volta non potevo ascoltare la musica che mi piaceva perché mio padre metteva nella cassa solo quella che piaceva a lui cioè quella degli anni ‘70. Ora avendo un mio telefono e delle mie cuffiette posso ascoltare ciò che voglio cioè i rapper come Shiva e Central Cee oppure generi musicali più incentrati sulla musica rock sempre attuale.

Una volta non mi piaceva guardare serie tv o film, mi interessava solo “Striscia la notizia” oppure i cartoni animati come i “Teen Titans” oppure “Lo Straordinario Mondo di Gumball”; invece adesso guardo ogni giorno delle serie horror americane oppure film che documentano le vite di rapper prima del loro successo, come ad esempio Eminem.

Dato che la mia adolescenza durerà ancora quasi 10 anni credo che cambierò ancora. Ma per adesso sono così , felice di aver modo di conoscermi meglio.

Anonima2


sabato 25 marzo 2023

Mai più principessa!

Fin da piccola sono stata abituata a indossare abbigliamento pratico.

Il mio armadio straripava di jeans, in una scala di colori che andava dal classico blu fino ad arrivare al giallo. C'erano tutti i modelli, da quello a zampa a quello skinny, da quello strappato a quello brillantinato, poi leggins in grande quantità, ottimi per l'asilo, perché, secondo mamma, erano pratici e non limitavano i movimenti. In realtà a me stringevano e pizzicavano, ma ero troppo piccola per avere voce in capitolo.  Nell'armadio inoltre c'erano T-shirt e felpe da vendere e una gonna, che dopo avermi vista con le gambe all’aria, era stata cacciata nell’angolo più sperduto dell’armadio.

Mamma per tutto il periodo dell’asilo mi vestiva a strati quindi uscivo di casa che sembravo l’omino Michelin, ed era più il tempo che passavo davanti all'armadietto per spogliarmi che quello dentro in classe.

Finalmente sono cresciuta e ho iniziato le elementari; ero consapevole di quello che indossavo e ho iniziato ad impormi: "Questo lo metto, questo non mi piace, questo è troppo caldo, questo è troppo leggero...” quindi non sembravo più l’omino Michelin.

Poi è successo che mia mamma ha aperto un negozio di abbigliamento 0-17 anni proprio davanti alla scuola. E CHI E' DIVENTATA IL SUO BIGLIETTO DA VISITA?? NATURALMENTE IO! Ha iniziato a riempirmi gli armadi di capi che spaziavano dallo stile rock, all’etnico al romantico.

Credevo di aver raggiunto la mia indipendenza “vestiaria”, ma mi ero fatta fregare da mia mamma che continuava a farmi notare che tutte le mie amiche si vestivano ancora da bamboline con fiocchi abbinati tra i capelli e le Lelly Kelly. Presa dallo sfinimento e dallo stordimento a giugno, tre giorni prima della fine della scuola, ho indossato un paio di pantaloni a palazzo, lunghissimi e larghissimi a righe blu e bianche con un fiocco in vita, una maglia abbinata blu con spalle scoperte e scarpa da ginnastica perché le ballerine erano OFF LIMITS.

A giugno, a scuola, ci permettevano di non indossare il grembiule per il caldo così avrei potuto sfoggiare l’outfit di punta di quel periodo nel negozio di mia mamma.

Durante la ricreazione, VUOI NON GIOCARE CON I TUOI COMPAGNI??

VUOI FARE LA BELLA STATUINA PERCHE’ INDOSSI UN OUTFIT DA CERIMONIA? NO, CORRIAMO COME CAVALLI PAZZI IN GIARDINO… peccato che i pantaloni fossero talmente lunghi che correndo li  ho calpestati e mi sono trovata in volo a planare in mezzo l’erba. Volevo sprofondare perché naturalmente ho fatto una caduta stile pagliaccio al circo e i gli altri bambini non aspettavano altro, per potermi prendere in giro e ridere. Io ho riso un po’ meno: metatarso rotto e mezza estate con il gesso.

Mi è bastato provare ad essere "principessa" per un solo giorno,  poi sono tornata ad essere me stessa: JEANS E FELPA!

Sofia Pizza IIIDS

Perché? Perché proprio io?!

In quel momento avrei voluto sparire, sprofondare, diventare invisibile o tornare indietro nel tempo.

Già... sto parlando di quel giorno in cui sentii il mio nome provenire dalla bocca della professoressa seguito dalla frase “sei interrogata”.

Penso sia scontato dire che quel giorno non ero preparata, a malapena sapevo l’argomento dell’interrogazione.

Iniziai a sentire caldo, stavo sudando e provavo un’ansia indescrivibile.

Erano le 10.15 e la prof. fece la prima domanda. 

Mi sembrava che le orecchie cominciassero a stringermi il cranio. Scottavo.

In quel momento il mio unico pensiero era “Perché non ho studiato??” "Perché ha chiamato me? PERCHE’?!”

Mentre stavo cercando di ricordare qualcosa per riuscire a rispondere, sentii: “Alessia, parlami di…” 

Era come se fossi sott’acqua, dentro una cupola che mi impediva di pensare. 

Il mio cervello non funzionava. 

Mentre tutti mi guardavano, io provavo solo imbarazzo. Probabilmente stavano pensando che ero una sfaticata, che non studiavo e tutto ciò mi faceva sentire ancora più a disagio.

Avevo gli occhi dei miei compagni  puntati addosso. Perchè? Perché mi guardavano? Perché i loro sguardi condizionavano le mie emozioni?

Quel giorno finì con un “impreparato” in scienze e con tanti sensi di colpa che provo ancor oggi. 

Questa figuraccia rimarrà, per sempre, impressa nella mia mente.

Alessia Birjovanu IIIDS

Tutta colpa delle carote!

E'  passato un po’ di tempo da quel giorno, ma ancora lo ricordo come fosse ieri!

Non sono una persona a cui piace mettersi in mostra ma quel giorno a scuola durante la pausa pranzo, in mensa, successe qualcosa che cambiò la mia reputazione per un bel po’.

Era il giorno di rientro, e come sempre, uscita dalla classe, mi sono avviata a passo veloce con i miei amici verso la mensa per sederci al nostro solito tavolo. 

Eravamo in sei: io, la mia migliore amica e altri miei compagni più fidati.

Come al solito abbiamo preso il vassoio e tra sgambetti, spinte e corsette ci siamo messi tutti in fila. 

Il menù di quel giorno era: pasta in bianco (che successivamente venne ricoperta da una montagna di formaggio grana che “Everest” scansati proprio) poi fesa di tacchino e carote tagliate a bastoncino (maledette carote!). 

La mia dentatura, allora, non era tra le migliori, mi mancavano i denti davanti e non so perchè ma quel giorno mi inventai di fare una cosa che era meglio non facessi: con le mani presi alcuni bastoncini di carota e iniziai, senza dare troppo nell’occhio, ad infilarmeli tra le fessure dei denti mancanti.  Quando fui sicura che non cadessero mi girai verso la mia migliore amica, la chiamai colpendole la spalla con un dito e quando lei si voltò verso di me le sorrisi con "la mia nuova dentatura", facendo uno strano verso, tipo “ghigno malefico”. Lei mi guardò dapprima seria, poi esplose improvvisamente in una simpatica e forte risata che fece girare tutti verso il nostro tavolo; pure io, che mi ero già dimenticata delle mie condizioni, mi girai verso gli altri ridendo e mostrando i miei denti di carota. 

Diventai così la protagonista di una situazione a dir poco imbarazzante. 

La mia faccia divertita, quando realizzai che il motivo del loro divertimento ero io, si trasformò in una faccia da funerale.  Le carote iniziarono a cadere una ad una, mi rimisi seduta composta e feci finta di niente fissando il piatto e sentendo le orecchie bruciare per l’imbarazzo. 

I miei amici invece di “consolarmi” continuarono a ridere e a prendermi in giro.

Da quel giorno per un bel po’ di tempo tutta la scuola mi conosceva come “il tricheco dai denti arancioni” e da lì non mangiai né toccai più carote in mensa. Ancora oggi ripensando a quel giorno mi sento in imbarazzo.

Anonima 

venerdì 14 gennaio 2022

Tele e camaleonti: opinioni di un Anonimo sul conformismo

Il conformismo è un fenomeno che tutti vedono sotto una cattiva luce. In realtà il conformismo varia, tanto che può essere sia positivo che negativo. A parare mio lo si può sperimentare a qualsiasi età, però il periodo in cui si è più soggetti a questo processo è sicuramente quello adolescenziale. Il periodo più confusionario di tutti, quando si pensa solo ad essere accettati, inclusi nel gruppo, e se si viene rifiutati si è disposti a stravolgere il proprio carattere e il proprio fisico. Comunque credo di essere stato soggetto a questa evoluzione pure io: una volta, prima delle medie, nel gruppo di amici ero sempre solare e felice ma anche permaloso. Mentre ora sono diverso: non apatico, ma sicuramente più spento. Ciò è dovuto ai miei denti. Da piccolo li trascurai tanto, perciò si sono ingialliti e per quanto io li lavassi non sono tornati bianchi come quelli delle altre persone. Quindi ho pensato che, ridendo meno, la gente non mi avrebbe detto nulla riguardo alla mia bocca, e così accadde. Fortunatamente oggi ci sono le mascherine... Per cui mi estraneo un po' dalla comitiva di amici, ma ci sono comunque persone che mi fanno stare bene e di cui mi piace il carattere; quindi le imito. Un po’ come se io fossi un camaleonte e i miei amici una tela piena di sfumature colorate, nella quale posso mimetizzarmi. Perciò credo che il conformismo sia un qualcosa di positivo finché si mantiene un po’ della propria personalità. Invece diventa negativo quando si stravolge totalmente il proprio carattere e il proprio modo di essere. Il mio parere è che si possa essere sia tele che contemporaneamente camaleonti.


L'adolescenza e i suoi imprevisti

L’adolescenza è un vero e proprio caos: infinite emozioni invadono la mente senza farti capire più nulla… 

Rabbia e tristezza si fanno sentire sempre più frequentemente facendo volar via intere giornate, rovinandole.

Si iniziano a fare dei sacrifici, prendere delle decisioni, organizzare le giornate, prendersi cura di sé  stessi (cosa che in precedenza richiedeva il sostegno dei genitori). Insomma, si impara a vivere!

E’ il periodo dello sviluppo, quando litigi e incomprensioni sono in cima alla classifica degli imprevisti da gestire ed è proprio questa la parte complicata: il controllo delle emozioni.

Iniziamo a conoscerci veramente provando (spesso fallendo) ad accettare i propri cambiamenti fisici: il suono arzillo e squillante della voce dei bambini si trasforma in cupo e rimbombante, alcune parti del corpo si allargano accompagnate dai soliti insulti di questi tempi.

E’ il periodo della sopportazione, forse per il semplice motivo che ci rendiamo conto del vero significato delle opinioni (spesso negative) altrui e dell’importante peso che possono assumere.

Per adeguarsi a queste critiche si cerca di modificare la propria personalità e integrarsi in un gruppo. Proprio per questo durante l’ adolescenza è complicato sentirsi a proprio agio con le altre persone…

Ovviamente si cambia anche caratterialmente: i modi di fare di noi ragazzi/e è palesemente cambiato. Siamo suscettibili, facilmente irritabili e permalosi; tutto ciò perché nella maggior parte dei casi c’è una mancanza di assistenza da parte di una figura adulta. Quella dei genitori è un’altra enorme parentesi difficile da chiudere.

Ormai anche il rapporto con loro è rovinato: parecchie volte ci ritroviamo in disaccordo, situazione che porta noi giovani a fare delle scelte insensate e immature che a loro volta vengono giudicate dal mondo intero.

Non credo di aver esagerato, infatti in quest’età ci si sente sempre al centro dell’attenzione in modo costante con miliardi e miliardi di occhi puntati addosso, bocche che si aprono per contraddirti continuamente e mani pronte a spingerti in fondo a un burrone.

Per risalire questo precipizio, l’unica cosa da fare è resistere e adeguarsi al pianeta Terra e alla sua evoluzione, magari anche scivolando con un piede durante la scalata. Ma è proprio in questo momento che bisogna essere rapidi a riaggrapparsi alla parete del burrone e riprendere la salita.

Questa arrampicata per me rappresenta la crescita: dura, faticosa e colma di imprevisti, ma alla fin fine ognuno arriverà in cima.

Chiara B. IIIDS

lunedì 11 gennaio 2021

La Casa di Anna Frank al 263 di Prinsengracht Amsterdam

La Casa di Anna Frank, ad Amsterdam, è un museo allestito a partire dal 1960 al nr. 263 di Prinsengracht, ovvero in quella che fu l'abitazione dove rimasero nascosti per due anni la giovane ebrea tedesca Anna Frank e la sua famiglia, assieme ai Van Pels, durante l'occupazione nazista nei Paesi Bassi.

Visitando il sito del museo potrete fare un tour virtuale della casa, prima però conosciamo meglio Anna (cliccando sull'immagine partirà un video che racconta la sua storia).



mercoledì 23 dicembre 2020

Pensieri parole emozioni: i ragazzi si raccontano in tempo di pandemia


Il libricino Pensieri Parole Emozioni, nato da un'iniziativa dell'AICS Venezia in collaborazione con altre associazioni del territorio e la Regione Veneto, è stato realizzato in questo periodo di pandemia con l'intento di aiutare i più giovani a combattere le paure, descrivendole ed esorcizzandole. 

Dodici studenti della nostra scuola hanno dato il loro contributo a questo preziosissimo volume con degli elaborati che raccontano il non facile inizio di questo anno scolastico.

Ciò che più è emerso è la voglia di abbattere il distanziamento sociale ma anche la consapevolezza della necessità di rispettare le regole.

Pensieri Parole Emozioni è un libro di resistenza, di condivisione ma soprattutto di speranza. 

Complimenti ad Emma, Michele, Alex, Serena, Rachele, Ginevra, Gaia, Mattia, Gianmaria, Sofia, Aurora e Allyson, per i  racconti e grazie mille all'associazione Ap-prendiamo Insieme  per averci coinvolto in questo importante progetto!

www.aicsvenezia.it/pensieri-parole-emozioni-i-nostri-bambini-e-ragazzi-si-raccontano-in-tempo-di-covid19/


giovedì 5 novembre 2020

Il rientro a scuola ai tempi del Covid

Il rientro quest'anno è stato diverso da quello degli anni scorsi e il regolamento scolastico è più severo di prima.

Il primo giorno di scuola sono partita da casa in bicicletta, dopo poco ho incontrato una mia compagna di classe e mentre pedalavamo, abbiamo parlato di come sarebbe stato il rientro secondo noi.

Arrivate a scuola abbiamo indossato la mascherina e abbiamo salutato i nostri compagni di classe: purtroppo abbiamo dovuto stare distanti gli uni dagli altri. 

Ancor oggi all'entrata del giardino della scuola c'è un collaboratore scolastico che ci misura la febbre, dopo "parcheggiamo" la bicicletta e andiamo verso la nostra classe. 

Prima di entrare in aula dobbiamo igienizzarci le mani.

Il primo giorno, quando sono entrata sono rimasta un po' male perché i banchi erano stati distanziati e rimarranno così tutto l'anno.

All'inizio facevamo solo tre ore di lezione, perché mancavano i professori e abbiamo parlato spesso delle regole anti-contagio: l'obbligo e l'uso della mascherina, la tracciabilità delle uscite per l'uso dei servizi...

Alcuni di noi si devono ancora abituare a queste regole e si prendono delle belle sgridate, ma penso che con il tempo impareremo tutti a rispettarle.

A scuola inoltre da quest'anno c'è "la stanza covid", è una stanza dove vanno tutti coloro che si presume abbiano i sintomi del virus e devono stare lì dentro finché non arrivano i genitori.

Speriamo che la situazione non peggiori perché tornare alla didattica a distanza sarebbe complicato e molto triste!

Aurora Korkaj


Non mi aspettavo molto da questo rientro... 

Era più che sicuro che niente sarebbe stato come prima: non si possono abbracciare i compagni e non ci si può parlare senza mascherina.

A proposito di quest'ultima, non è facile tenerla per tutto il tempo che stiamo a scuola!

Dall'anno scorso sono cambiate un bel po' di cose. 

I banchi sono stati distanziati di un metro l'uno dall'altro, non ci si può girare a parlare con i compagni, quando si entra in classe bisogna disinfettarsi le mani e al posto della presidenza ora c'è la "stanza covid".

Non si possono più fare lavori di gruppo e nemmeno giochi di squadra (in palestra).

Se devo essere sincera, preferisco comunque venire a scuola e rispettare tutte le regole, piuttosto che vedere i miei compagni attraverso il monitor di un computer.

Spero di non dover tornare alle videolezioni e di finire l'anno in presenza.

Claudia Zanutto


Il rientro a scuola è stato abbastanza strano; rivedere tutti i miei compagni però è stato davvero bello! 

Il mattino del primo giorno ero molto emozionato. Messo lo zaino in spalla, sono salito in macchina e siamo partiti. 

Arrivati davanti alla scuola, dopo aver salutato la mamma, io e mio fratello, ci separammo dal momento che dovevamo entrare dai lati opposti dell'edificio. 

Io iniziai a parlare con i miei amici (ovviamente con la mascherina alzata) finché non si aprì il cancello. 

Arrivò il signor Paolo, il collaboratore scolastico, a misurarci la temperatura: ma il termometro digitale infrarossi sembrava non funzionare con me!

Superato questo problema, una volta entrato in classe mi dissero che non ci saremmo più spostati noi nelle diverse classi, ma i professori, dunque ogni classe sarebbe rimasta sempre e solo in un'aula. 

La nostra sarebbe stata la ex aula di Tecnologia.

Comunque ritornare su quei banchi, per me, è stato come riavere i miei giocattoli di bambino. Rivedere i professori mi ha fatto venire in mente momenti belli e brutti dello scorso anno. Stare con tutti i miei compagni, come una volta, è stato molto bello, anche se ora siamo un po' distanziati.

Il primo giorno i professori ci hanno spiegato le nuove regole antivirus e devo dire che non mi piacciono tanto, ma capisco che sono state fatte per la nostra sicurezza.

Leonidas Olah


mercoledì 20 maggio 2020

Diario Virale: XII settimana


Da lunedì abbiamo riassaporato un po' più di normalità
e ormai siamo quasi giunti alla fine dell'anno scolastico. 
Un anno in cui 
- abbiamo dovuto metterci in gioco in modo diverso 
- non ci siamo fermati davanti ai problemi, ma abbiamo trovato soluzioni
- abbiamo scoperto cose sconosciute dentro di noi
- abbiamo fatto fruttare le nostre competenze 
- abbiamo imparato cose nuove
- abbiamo dato libero sfogo alla nostra fantasia
- ce l'abbiamo fatta a "camminare" insieme anche se in modo anomalo
- ci siamo mancati reciprocamente
- abbiamo capito che stare insieme fisicamente ci piace e ci è mancato.
Nella speranza di vederci e riabbracciarci presto, facciamoceli i complimenti perché siamo stati davvero BRAVI!

Laura

venerdì 15 maggio 2020

Diario virale: XI settimana


Quando finirà l'isolamento credo che ritornerò a scuola... 
Sicuramente uscirò con i miei amici e starò un po' di più all'aria aperta. 
Dovrò anche studiare un po' di più...
E finalmente andrò a vivere nella casa nuova!
Rachele

La prima cosa che farò quando sarà finito l'isolamento sarà portare a fare una passeggiata il mio cane, ovviamente non lo terrei io, perché altrimenti con tutti gli uccelli che vede mi farebbe cadere...non una passeggiatona ma una passeggiata abbastanza lunga.
La seconda cosa che farò sarà uscire al parco con gli amici, perché prima di questa "storia", io ci andavo tutti i giorni...
Poi tornerò a scuola visto che le scuole riapriranno e quindi saremo obbligati ad andarci. Per me non sarà un problema tornare a scuola, anche se è così comodo stare a casa. Però le vacanze o i weekend te li godi di più quando sei a scuola perché così ti riposi, invece qua sono mesi che ci "riposiamo". Spero di tornarci presto anche perché le videolezioni e i compiti non scritti sul diario non mi piacciono.
La quarta cosa, che farò, sarà andare a mangiare al ristorante. Non perché io sia un amante dei ristoranti ma perché alcuni ristoranti preparano dei piatti veramente buoni. I fast food non sono salutari e non possono essere chiamati ristoranti però il cibo è veramente buono anche se molte volte riusano l'olio.
Insomma ritornerò alla mia vecchia routine e a fare tutte le vecchie cose che una volta facevo tutti i giorni: erano monotone ma tanto divertenti!
Michele

Quando la quarantena sarà finita, per prima cosa, sicuramente uscirò con i miei amici e andrò a fare una bella partita a calcio con loro.
Prima della quarantena, mio papà mi aveva promesso di andare a giocare a bowling, ma non siamo mai riusciti ad andarci a causa di vari imprevisti... quindi metto anche questo nella mia lista delle prime cose da fare.
Poi mi piacerebbe andare a mangiare una pizza, in pizzeria, con i miei genitori, i miei parenti e soprattutto con i miei amici.
Ho tanta voglia di uscire: non ne posso più di stare a casa perché posso solo giocare alla PS4, guardare la TV e strafogarmi di cibo.  
Alex

Quando la quarantena sarà finita, saranno molte le cose che farò, la prima sarà rivedere tutti i miei amici.
Vorrei anche fare una bella passeggiata in riva al mare, ritornare alla vita di prima, fare le gite in famiglia la domenica, tornare a mangiare la pizza in pizzeria, invitare gli amici a casa e anche ritornare a scuola. Prima pensavo fosse noioso andare a scuola, ma ora ho capito che quella quotidianità era importante per sentirsi attivi, rallegrare l'umore e non sentirsi soli.
Maya

Purtroppo tutto il mondo sta vivendo una tragedia per colpa del virus COVID 19. Tante persone sono morte e in tutti i telegiornali non si parla di altro. Da più di due mesi io e mia sorella non usciamo più di casa, la sola che lo fa è la mamma per fare la spesa o le commissioni più urgenti. Anche i miei vicini sono a casa dal lavoro e sembra tutto così irreale.
Nella mia via passano spesso i vigili  o i carabinieri per assicurarsi che tutti rispettino le norme.
Nel caso tutto torni alla normalità, la prima cosa che farei sarebbe rientrare a scuola, non perché abbia nostalgia delle lezioni, ma perché mi mancano i miei compagni di classe. La seconda cosa che vorrei assolutamente fare è andare a tagliarmi i capelli, perché in questo periodo mia mamma si è improvvisata parrucchiera e i miei capelli sono un disastro... Poi vorrei fare una bella pedalata in bicicletta (e battere mia mamma nelle salite), andare a mangiare una buona pizza insieme alla mia famiglia e andare al mare per raccogliere tante conchiglie!
Riccardo

venerdì 8 maggio 2020

Diario Virale: X settimana



Durante questa quarantena ho ascoltato tanta bella musica, che ora conservo nella mia chiavetta USB.
Non appena sarà finito questo isolamento, mi piacerebbe fare un bel giro in macchina con mia papà, ascoltando la mia compilation... mi rilassa molto ascoltare musica in macchina!
A proposito di mio papà, sono molto felice che sia potuto rientrare in Italia, dopo cinque mesi che lavorava in Germania. 
E' rientrato il 15 marzo e per fortuna è riuscito a passare tutti i controlli!
A proposito di macchine, invece, la bella notizia è che siamo riusciti a comprare anche una seconda automobile: peccato che in questo periodo non si possa usare!
Mohamed

In un giorno di quarantena come tutti gli altri, io, mia mamma e mia nonna abbiamo deciso di andare a camminare per i nostri campi: ci siamo messe le scarpe da ginnastica, abbiamo preso il nostro cane e siamo partite.
Era un bel pomeriggio di sole, la temperatura era tiepida, tanto che indossavo pantaloncini e maglietta a maniche corte.
Mentre camminavamo, ci guardavamo attorno e tutto ci sembrava uguale a sempre, a parte un silenzio assordante che prima di allora non avevamo mai sentito.
Abbiamo camminato tanto quel pomeriggio.
 Ad un certo punto non vedevamo più il mio cane, visto che è piccolo, non era facile vederlo nell'erba alta.
Lo abbiamo chiamato e, per fortuna, era solo rimasto indietro, però nel momento in cui ci siamo voltate, abbiamo notato due animali grandi che correvano velocemente: erano di un bel colore marrone chiaro con dei puntini bianchi, avevano il collo abbastanza lungo ed erano alti, erano proprio belli.
All'inizio pensavamo che fossero cervi, però subito ci siamo rese conto che stanno in montagna quindi non potevano esserlo.
Siamo tornate a casa dopo circa due ore, continuando a chiederci che animali fossero quelli che avevamo visto; io sono andata subito da mio papà per vedere se lui sapesse rispondere a quella domanda, in un primo momento, dalla mia descrizione, non aveva saputo darmi una risposta ma dopo gli è venuto in mente: erano due daini.
Io, mia mamma e mia nonna eravamo sorprese di quello che avevamo visto, e  adesso ogni volta che vado a camminare in quel posto, spero sempre di rivederli.
Silvia

La cosa più bella che ho fatto in quarantena è scoprire che mi piace suonare la chitarra: sono autodidatta imparo guardando video su youtube.
Ho un amico che abita a Londra di nome Andrea, che suona la chitarra in una band e quando ho dei dubbi lo contatto e parliamo un po’.
La suono ogni pomeriggio imparando nuovi accordi.
Lodovico 

Sono molte le cose che vorrei fare non appena finisce la quarantena, ma non so se si potranno fare subito...
Come prima cosa vorrei rivedere i miei amici (che mi mancano tantissimo).
Poi vorrei ritornare in palestra a praticare ginnastica artistica e rivedere finalmente le mie maestre.
Ma soprattutto vorrei ritornare al mare.
Ginevra

Con la quarantena ho imparato a prendermi cura di me stessa, a non trascurarmi, a dare importanza ai momenti di condivisione in famiglia, ma soprattutto ho dedicato del tempo a riflettere, a pensare a cose su cui meditavo anche prima... solo che prima pensare a quelle cose mi sembrava una perdita di tempo.
Prima eravamo sempre di corsa e il tempo sembrava non bastare ora sembra essersi fermato, dilatato: sembra che un giorno abbia più di ventiquattro ore!
Con questo cambiamento tutti abbiamo dovuto pensare a cosa abbiamo fatto al nostro pianeta, abbiamo aperto gli occhi: ora che siamo chiusi in casa, la natura si sta riprendendo i suoi spazi.
La cosa positiva, in questo periodo, è che scopriamo tante cose brutte e belle di noi e riscopriamo la bellezza e l'importanza di stare con le altre persone.
Quando ne usciremo saremo, sicuramente, in grado di apprezzare di più la vita!   
Valentina

mercoledì 29 aprile 2020

Diario Virale: IX settimana



La cosa più bella in questo periodo di quarantena è stare in famiglia e giocare insieme.
Prima non lo facevamo perché o mio papà o mia mamma erano a lavorare. 
Potevamo stare insieme, solo la domenica, e  di solito andavamo in montagna o al mare, mentre quando pioveva, stavamo a casa.
A volte ci capita di litigare perché non siamo abituati a stare insieme tutto il giorno: ci sono momenti in cui ognuno ha bisogno dei suoi spazi. 
In questo periodo io e la mia famiglia ci siamo uniti più di quello che potevamo fare in un anno e credo che questa sia una delle poche cose positive della quarantena.
Giosuè

In questi giorni di quarantena, ho imparato a fare delle cose nuove, in particolare in giardino e in cucina.
In giardino, io e i miei genitori abbiamo recintato un pezzettino di terreno e abbiamo piantato delle verdure: pomodori, cetrioli, peperoni, melanzane, prezzemolo e sedano.
Mia mamma mi ha anche insegnato a seminare l'insalata e a trapiantare i fiori nelle cassette.
Per quanto riguarda la cucina, oltre ai dolci che già sapevo un po' fare, ho imparato a fare la pasta in casa, così adesso ogni tanto faccio le tagliatelle.
Il dolce che mi piace di più l'ho inventato io. E' fatto con il pan di spagna, le fragole, le gocce di cioccolato e il dolceneve (una specie di panna): è una vera delizia! 
Eleonora 

Durante questa quarantena ho fatto tre belle scoperte:
- lo skateboard
- la ginnastica
 -mia sorella.
La voglia di "riprendere in mano" lo skateboard, dopo anni,  è nata da una sfida lanciata da un mio amico: imparare dei nuovi trick ... e diciamo che ci sto riuscendo.
Ho iniziato a fare ginnastica, con più costanza, perché vorrei dimagrire qualche chiletto, per essere più in forma.
Per quanto riguarda mia sorella, la questione può essere spiegata solo se racconto i precedenti.
Io e lei non abbiamo mai avuto un bel rapporto, neanche quando ero piccola, ma da quando è iniziata la quarantena, passiamo tanto tempo insieme e siamo riuscite finalmente a parlarci senza urlare e litigare, ci aiutiamo, scherziamo... di questa cosa sono veramente felice!  
Karen

Non appena sarà finita la quarantena e finalmente si potrà uscire, le prime cose che farò saranno:
-incontrare i miei amici che ora vedo solo in videochiamata;
-andare a fare shopping (non potete immaginare quanto mi manchi! L'ultima volta che sono uscita è stata proprio per andare al centro commerciale);
-andare in spiaggia (se si potrà! Non riesco proprio ad immaginare un'estate senza mare, sabbia e sole);
-fare un bel viaggio (non so se e quando accadrà), non serve che sia lontano, mi basta andare via da casa per qualche giorno!
Ma so che il Corona Virus ha completamente sconvolto le nostre abitudini e per ritornare alla normalità ci vorrà ancora un po' di pazienza.
Emma B.

Quando questa brutta situazione finirà (spero molto presto) la prima cosa che farò sarà andare al parco con i miei amici per stare tutti insieme, a chiacchierare... poi vorrei andare al mare.
Un'altra cosa che non vedo l'ora di fare è andare a mangiare sushi con mia mamma e mia sorella.
Poi inviterò qualche mio amico a casa, per giocare in giardino o alla playstation in camera mia.
Questo periodo di quarantena è stato molto duro... non l'avrei mai detto ma mi manca anche la scuola! 
Mattia

giovedì 23 aprile 2020

Diario Virale: VIII settimana


In questi giorni di quarantena, mio papà e mia mamma non lavorano, quindi posso stare più tempo con loro. Di solito mio papà lo vedevo solo la sera e mia mamma due-tre ore al pomeriggio.
Poco prima dell'inizio di questo isolamento ci siamo trasferiti nella casa nuova, quindi adesso ce la stiamo godendo.
Però sinceramente vorrei tanto tornare a scuola, con i miei amici e con i professori (a me stanno simpatici, anche se mi sgridano).
Insomma sono stanco!
A volte esco e vado, con la mascherina, a vedere il fiume, vicino a casa, e a fare la spesa, con tutte le precauzioni. Gioco spesso con mia sorella in giardino e mi diverto, ma ho tanta voglia di uscire con gli amici!
Manuel

La cosa a cui mi sono dedicato di più nel mio tempo libero, in questo periodo, è stato giocare a Fallout 4, il mio videogioco preferito.
Ma ho volentieri interrotto le mie sessioni di gioco, per una settimana, per dare una mano a mio papà e mio zio a creare un nuovo sistema di irrigazione in giardino.
Mi piace occupare il tempo facendo lavori manuali e in questo periodo mi aiutano tanto a non annoiarmi. 
Tommaso

In questo periodo di quarantena, il giorno più bello è stato quello di Pasqua.
Mio papà mi ha chiesto se volessi aiutarlo a cuocere la carne, così avrei imparato a fare la grigliata. Io ho accettato!
Abbiamo pulito il caminetto e ci abbiamo messo della legna sottile. 
Con l’aiuto della Diavolina abbiamo acceso il fuoco. Quando quest'ultimo era bello alto abbiamo aggiunto il carbone. Non appena questo è diventato di colore rosso intenso, ho preso la griglia, l'ho posata sopra al carbone e poi ci ho messo sopra la carne.
Il carbone ardente la arrostiva, bastava girarla ogni tanto. Mio papà controllava come procedeva la cottura.
Una volta pronta la carne, l’abbiamo messa in un grande piatto e portata in casa. 
Nel frattempo mio fratello, con l’aiuto di mia mamma, ha apparecchiato il tavolo, preparato le verdure e fritto le patatine.
Era tutto buonissimo! 
Finito di mangiare, abbiamo aperto le uova di Pasqua e la mamma ha tagliato la focaccia fatta da mio papà e cotta da mio zio Livio. 
Thomas F.

In questo periodo di quarantena non mi sento molto bene, non dal punto di vista fisico, ma dal punto di vista emotivo.
Mi mancano tante persone, in special modo i miei compagni di classe.
In questi giorni li sento spesso, ma mi mancano "fisicamente": vorrei fossero qui con me.
La nostra prima videolezione è stata bellissima: rivedere tutti i miei compagni, anche se non dal vivo, anche se davanti a uno schermo, mi ha emozionato, mi sono anche un po' commossa, perché non li vedevo e non ci parlavo da tanto tempo.
Il prossimo anno "ci divideremo" e il pensiero già mi immalinconisce: con loro ho passato giorni belli e lieti, ma anche momenti bui e difficili e loro ci sono sempre stati per me.
Non so se i miei compagni hanno provato la stessa mia emozione in quella prima videolezione...
Per me quel primo incontro ha avuto un grande valore: finalmente ci eravamo ritrovati dopo esserci lasciati senza sapere che non ci saremo rivisti a breve.... Più che compagni di classe, io li considero una famiglia e li terrò sempre nel mio cuore!
Aurora V.

In questo periodo di quarantena ho imparato tante cose nuove...
Un pomeriggio mio papà mi ha chiesto se volessi imparare a giocare a Scala Quaranta. Ho accettato, così lui mi ha spiegato le regole base, mostrandomele mentre giocava con mia mamma, in modo da farmi capire bene.
All'inizio non volevo giocare a Scala Quaranta perché ero convinta che non mi sarebbe piaciuto ma soprattutto temevo di non esserne capace.
Con il passare del tempo però ci ho provato e ho capito che in fondo non è così male: di giorno in giorno sono sempre più “motivata”!
Oltre a giocare a carte ho anche imparato a cucinare. Per esempio ho imparato a fare i pancake, il tiramisù, i biscotti al cioccolato e anche la crostata.
Queste cose più o meno le sapevo fare anche prima della quarantena, ma in questo periodo, le ho perfezionate, anche grazie ai consigli di cucina di mia mamma.
Ho imparato anche a fare le videochiamate. Adoro farle: la sera con i miei nonni e durante il pomeriggio con i miei amici.
Carolina

venerdì 17 aprile 2020

Diario virale: VII settimana



Un pomeriggio guardando una storia su Instagram, ho visto una foto con una faccia a me familiare. Ho chiesto a mio cugino chi fosse quel ragazzo e lui mi ha risposto che si chiamava Davide. Mi è venuto, subito, in mente che all'asilo avevo un amico che si chiamava Davide, che era molto simile a quello della foto, anzi era proprio lui. Quando gli ho scritto e lui mi ha risposto che si ricordava di me, ero molto emozionato. Io me lo ricordavo riccio e biondo, invece ora ha i capelli corti e scuri, però ho riconosciuto il suo volto. All'asilo lui era molto più basso di me, ora invece è alto quasi quanto me. Ci siamo scritti molti messaggi e mi ha raccontato che con alcuni nostri amici dell' asilo ha ancora un bel rapporto di amicizia mentre di altri non è più amico. Ci siamo raccontati come ce la passiamo a casa, in quarantena, e cosa ci piace fare: a tutti e due piace usare il computer e ascoltare la musica, anche se non ci piacciono gli stessi generi. Lui fa basket ed è il più forte della squadra... anche a me piacerebbe giocare a basket il prossimo anno. Ieri sera ho guardato le foto di quando ero piccolo e in una cartella ho trovato delle immagini del mio quarto compleanno, in cui c'era anche lui e gliel'ho inviata. Il prossimo anno scolastico lui andrà a scuola a San Donà di Piave, come me, quindi potremo trovarci di persona, anche se non frequenteremo lo stesso istituto. Sono molto contento di averlo ritrovato e non vedo l'ora di incontrarlo per raccontarci un po' più di noi. Il prossimo anno spero di ritrovare altri vecchi amici ma anche di fare tante altre nuove amicizie. 
Gianmaria P.


La cosa più bella che mi è capitata, in questo periodo di quarantena, è stato passare Pasqua con la mia famiglia.
Di solito in primavera i miei genitori e i miei zii sono occupati a preparare la spiaggia per l'estate, perché abbiamo uno stabilimento balneare, quindi Pasqua non l'abbiamo mai festeggiata veramente, se non lavorando. Quindi per me questa Pasqua è stata molto speciale!
Un'altra cosa molto bella, di questo brutto periodo, è che ho iniziato a fare dolci.
Prima non li facevo mai, perché il pomeriggio ero sempre occupata e mia mamma era spesso indaffarata con le faccende domestiche, ma adesso che sono a casa da scuola, riesco a organizzare meglio la mia giornata e mia mamma ha più tempo libero.
Mi dispiace per tutto quello che sta succedendo ma mai come ora sono riuscita a passare tanto tempo con la mia famiglia, soprattutto con  papà che non vedevo quasi mai. Nonostante tutto questo però spero si torni alla normalità il prima possibile.
Gioia


Il 6 Aprile è stato il mio compleanno: ho compiuto quattordici anni.
Non è stato proprio un compleanno come tutti gli altri.
L’anno scorso ho organizzato un pigiama party con le mie amiche, ma in questo brutto periodo è stato impossibile festeggiarlo con i miei amici, comunque l'ho festeggiato con la mia famiglia e per questo mi ritengo molto fortunata.
Appena mi sono svegliata i miei genitori e le mie sorelle mi hanno fatto gli auguri, poi quando ho acceso il cellulare ho trovato molti messaggi dei miei amici che mi auguravano "buon compleanno", con bellissime dediche e mie foto buffe.
Per tutto questo, nonostante la lontananza, mi sono sentita comunque amata e questo è stato uno dei regali più belli.
Durante la giornata ho ricevuto il mio regalo, che, per fortuna, i miei genitori erano riusciti a comprare prima del lockdown. Mi hanno regalato tutti gli otto DVD di Harry Potter, che sono tra i miei film preferiti. Questo regalo mi è piaciuto molto anche perché adesso, durante questi giorni così monotoni e uguali, so come passare il tempo.
Abbiamo festeggiato e nonostante tutto ho trascorso un compleanno bellissimo, in compagnia della mia famiglia e dei miei amici anche se a distanza.
In questo periodo, sono felice per tutto e soprattutto grata che tutte le persone a cui voglio bene siano qui con me... Comunque ANDRÀ TUTTO BENE!!!
Irene

Dopo due mesi chiuso in casa, credo che le cose più belle che mi siano successe, in quarantena, siano state
- passare tanto tempo con la mia famiglia;
- poter riassaporare le piccole uscite che ora ci sono concesse.
Una giornata particolarmente divertente però c’è stata, in questo periodo.
Una domenica c’era un evento dell'App Pokemon, un gioco che condivido con mio fratello e il mio amico Giosuè: noi ci siamo divertiti a catturare pokemon rari, ce la ridevamo parlando da un giardino all'altro, su chi ne prendeva di più, a volte anche insultandoci scherzosamente.
Giosuè ha il giardino che confina con il mio e così quasi tutti i giorni riusciamo a parlarci (anche se è più un urlarci  che un vero e proprio parlare).
Siamo stati davvero fortunati a poterci vedere anche se in isolamento!
Samuel

Quando finirà la quarantena vorrei ritrovarmi con le mie amiche per passare un pomeriggio insieme, come facevamo prima del Corona Virus.
Vorrei anche fare una festa di compleanno per mia cugina, perché quest'anno ha festeggiato solo con i suoi genitori.
Una cosa che devo assolutamente fare è dello shopping, perché mi va tutto piccolo, non mi va più bene niente, quindi devo comprarmi dei vestiti nuovi.
Poi farò sicuramente dei bei giri in bicicletta!
Gaia

mercoledì 8 aprile 2020

Diario Virale: VI settimana


Le mie giornate in quarantena sono un po' monotone.
Mi sveglio, faccio colazione e poi faccio i compiti con mio fratello.
Quando ci sono giornate di sole, esco in giardino, gioco a pallone e con il mio cane Oscar... sono fortunato perché ho un giardino grande che mi permette di stare all'aria aperta.
Nel pomeriggio, mi metto in contatto con i miei amici: giochiamo alla Play o ci videochiamiamo.
Molto spesso prendo fogli e matite per disegnare: è una cosa che mi piace, mi diverte e non mi fa pensare al fatto che non posso uscire con i miei amici.
La sera se ho compiti da finire li finisco, altrimenti guardo la tv e poi vado a letto.
Gianmarco

Eccoci qua... ci siamo ritrovati tutti in una situazione per niente facile, soprattutto per uno come me, al quale piace sempre andare fuori con gli amici.
Sono, ormai, tanti i giorni che sono chiuso in casa.
Le mie giornate sono tutte uguali: alcuni giorni sono allegro, altri giorni sono triste.
Cerco di pensare il meno possibile alla cose brutte e mi concentro su quelle belle.
La mattina mi sveglio tardi, dopo colazione mi metto a studiare, per poter essere libero il pomeriggio. Sono fortunato perché il mio cagnolino mi fa molta compagnia. Con lui mi diverto molto, gli faccio i dispetti, lo porto in giardino, lo riempio di coccole... lui mi fa stare bene.
Gioco e studio con mio fratello... ma a volte è un po' complicato passare così tante ore insieme!
La sera prego nella speranza che il giorno seguente sia un giorno sereno.
Samuele

Caro diario, 
in questi giorni che siamo chiusi in casa, le giornate sembrano molto più lunghe e le ore non passano mai.
Faccio i compiti, mangio, esco in giardino, faccio gli esercizi di ginnastica artistica (che mi hanno dato per casa, dato che non possiamo allenarci in palestra), gioco con i gatti e dormo.
Vorrei tornasse tutto come prima, perché non ce la faccio più a stare a casa ad annoiarmi.
Inoltre oggi è anche il mio compleanno e non posso neanche festeggiarlo con i miei amici e i miei parenti... possiamo sentirci solo al telefono!
Appena tutto sarà finito andrò a trovare mia nonna e poi uscirò subito con i miei amici.
Per ora continuo a fare sempre le solite cose...
Vittoria

Quando tutto questo sarà finito la prima cosa che farò sarà andare in spiaggia, perché mi piace abbronzarmi e fare il bagno in mare.
La seconda cosa che farò, dopo la quarantena, sarà andare a fare un bel giro in moto con mio papà.
Altre cose che farò saranno andare al parco con i miei amici e comprarmi un nuovo peluche... penso una scimmia perché mi piacciono le scimmie!
Simone

Le prime cose che farò quando finirà l'isolamento sono:
- cacciare un urlo di felicità fuori dalla finestra;
- andare al parco con tutti i miei amici, a divertirci come prima del Corona Virus;
- andare in un ristorante e prendere tutto il menù;
- andare al mare per tutto il giorno fino a tardi e divertirmi con la mia famiglia;
- tagliarmi i capelli perché sembro una scimmia;
- divertirmi a scuola con i prof e i miei compagni. 
Gianmaria S.

venerdì 3 aprile 2020

Diario Virale: V settimana


Tutto sembra così strano: siamo isolati da più di un mese... 
All'inizio non capivo bene, sembrava un anticipo di vacanza, ma ascoltando il telegiornale ho capito che era una cosa molto seria.
Per sentirmi meno solo, ogni giorno io e Lorenzo facciamo un po' di compiti in videochiamata, anche se non è la stessa cosa di quando potevamo incontrarci.
Grazie alla Playstation posso parlare e giocare con i miei amici e per fortuna ho un giardino grande, dove posso correre in bici e giocare a pallone. 
Io ho anche una sorella che mi fa molta compagnia, anche se a volte litighiamo.
Vorrei riprendere gli allenamenti di tennis e fare quel torneo che tanto avevo desiderato, poter uscire alla domenica insieme alla mia famiglia e ovviamente ritornare a frequentare la scuola.
Appena tutto questo finirà, prenderò la bici, raggiungerò i miei compagni ed andremo a mangiarci un gelato, magari dopo aver giocato a pallone. 
Comunque sono convinto che se continueremo a rispettare le regole "andrà tutto bene"!
Christian

Mi sveglio più tardi di quando si andava a scuola... e questo mi piace! 
Poi faccio colazione e a metà mattina mi metto a fare i compiti che ci hanno assegnato i prof; cerco di studiare da solo i nuovi argomenti.
Pranzo e gioco un po' con mio fratello: trascorriamo tutti i pomeriggi, insieme, in salotto, tra Play e Monopoli (gioco che a me piace tanto ed è sempre sopra il tavolo, pronto all'uso). A volte noi due giochiamo lanciandoci una palla di spugna, cosa che fa arrabbiare mamma e papà che continuano a dirci di smetterla...ma noi continuiamo.
L'altro divertente gioco che fa arrabbiare i nostri genitori è il tiro al bersaglio (su delle sagome di polistirolo) con il fucile a pallini, in salotto!
Prima di cena, studio ancora un po', poi guardo la tv. 
A volte io e mio fratello guardiamo video divertenti fino a tardi, poi lui mi fa un tè caldo o una cioccolata e andiamo a letto.
Per fortuna che in questi giorni posso stare con lui, anche se a volte litighiamo... passare il tempo con mio fratello mi aiuta a non pensare a quello che sta succedendo nel mondo e nel nostro paese, cosa che mi fa un po' paura.
Spero che tutto si risolva il più presto possibile e si possa tornare alle nostre abitudini... mi manca tantissimo stare con i miei amici.
Marco

Alla mattina mi sveglio circa alle 8:45, vado in cucina, faccio un'abbondante colazione, mi lavo il viso e i denti, poi vado in camera a vestirmi e a giocare un po' con il telefono.
Verso le 10:00 faccio una videochiamata con Whatsapp a Christian e facciamo i compiti insieme fino a mezzogiorno.
A quell'ora vado in cucina e preparo la tavola, mentre mia mamma prepara da mangiare. 
Io la osservo cucinare, poi quando è pronto mangiamo.
Dopo pranzo io e mia sorella sparecchiamo la tavola e carichiamo la lavastoviglie. 
Verso le 13:00 faccio un'altra videochiamata a Christian e giochiamo al telefono.
Alle 15:00 gioco alla Play fino alle 16:50, poi vado in cortile e gioco a calcio fino alle 17.30.
Poi rientro in casa e fino alle 18:00 circa gioco con il mio cane.
Faccio la doccia e alle 18:15 quando arriva mio papà gli racconto la mia giornata.
Alle 19:00 ceniamo, poi mio papà e mia mamma guardano la TV, mentre io e mia sorella sparecchiamo.
Alle 20:00 noi andiamo nelle nostre camere: io mi metto il pigiama e guardo la TV, mentre mia sorella sta al telefono.
Alle 23.00 circa spengo e mi metto a dormire.
Quando questa pandemia finirà tornerò subito a giocare a calcio, uscirò con i miei amici, andrò in giro con la mia famiglia a mangiare la pizza e in qualsiasi altra parte!
Lorenzo B.

venerdì 27 marzo 2020

Diario Virale: IV settimana


Caro diario, 
in questo periodo di quarantena, mi alzo sempre alla solita ora, chiedendomi "come sarà la mia giornata di oggi, chiuso in casa come un carcerato?"
All'inizio stare a casa da scuola era bello, però adesso è passato tanto tempo, sarebbe  ora di ritornare ma... non si può.
Questo Coronavirus sta mettendo in ginocchio tutto il mondo.
Oggi è una bella giornata, quindi stamattina ho approfittato per fare colazione in giardino: c'è un sole bellissimo e una pace indescrivibile.
Adesso sono le 10, ed è meglio che mi metta a fare i compiti, poi uscirò di nuovo in giardino a giocare un po' a calcio e dopo farò le solite cose.
Spero che tutto torni, presto, alla normalità: rivoglio la vita di prima!
Davide

Queste giornate io le passo abbastanza bene: gioco con la mia famiglia, faccio i compiti, guardo la tv e sto al telefono... Quando voglio prendere un po' di aria, vado fuori in giardino a giocare.
A dire la verità mi manca la scuola, i miei compagni e anche i professori.
Il Coronavirus ci ha destabilizzati e ci ha messo nella condizione di pensare, di pensare molto!
La cosa che mi fa stare bene è che le persone a me vicine sono in salute.
Appena sarà tutto finito (speriamo il prima possibile!) la prima cosa che farò sarà uscire con i miei amici. Mi auguro che un  bel mattino ci sveglieremo e potremo riabbracciarci.
Aurora S.

Caro diario, 
in questo periodo le mie giornate trascorrono lentamente. 
La mattina, mi alzo dal letto abbastanza presto, anche se non ne ho tanta voglia,  perché ho molte cose da fare, pur non andando a scuola.
La prima cosa che faccio, dopo essermi alzata, è  coccolare il mio gatto Bubi che è più "coccoloso" di Kiki, sua sorella. In realtà loro non sembrano neanche fratelli, perché lei è molto più grassa e pigra di lui.
Dopo aver coccolato Bubi, faccio colazione e annaffio le primule, che si trovano sul poggiolo. 
Poi faccio i compiti di scuola, che i professori ci hanno assegnato attraverso il registro elettronico.
Il pomeriggio porto fuori, in poggiolo, Bubi e Kiki e gli scatto delle foto, con la macchina o con il telefonino.
Nel tempo libero guardo la televisione, gioco con la Wii, gioco a carte e la sera prima di andare a letto, leggo almeno quattro pagine di "Wonder".
Le prime cose che farò, quando sarà tutto finito, saranno passeggiare in un bosco e uscire con le mie amiche... non vedo l'ora!
Emma D.M.

Questi giorni senza scuola li passo così...
Mi alzo tardi la mattina e vado subito a chiamare i miei amici: mi piace sentirli visto che non possiamo uscire insieme.
Dopo, disegno o leggo un libro:  il disegno e la lettura sono diventati i miei passatempi del mattino più frequenti. 
Alle dieci e mezza, se non mi sveglio troppo tardi, inizio a fare i compiti: in questi giorni ho dovuto recuperare tantissimi compiti, perché ho avuto problemi di connessione nei giorni precedenti.
Dopo pranzo, passo moltissimo tempo con mio papà, che solitamente non vedo così tanto, per via del suo lavoro: giochiamo a carte o con i videogiochi. 
Verso le tre del pomeriggio inizio nuovamente a fare i compiti. 
Appena li ho finiti io e papà ci mettiamo a giocare con dei giochi da tavolo o ci guardiamo un bel film. 
Dopo aver cenato guardiamo qualche film comico o ci divertiamo lanciandoci sfide o, come le chiamiamo noi, "penitenze", che ci fanno  ridere tantissimo e ci aiutano a dimenticare la brutta situazione che stiamo vivendo. 
Vado spesso a letto tardi.
Io e mamma, durante la giornata, facciamo anche un po' di allenamento, visto che non si può uscire a fare sport e io non posso andare in piscina a nuotare (cosa che adoro).
Lorenzo P.

Caro diario, 
durante questa emergenza sanitaria, passo le giornate facendo i compiti, disegnando, leggendo libri e manga, guardando anime e serie tv, scrivendo alle mie amiche, ascoltando musica...
Io e la mia amica Giorgia, di Bergamo, cerchiamo di sdrammatizzare facendoci battute. Noi ci scriviamo ogni giorno e per una buona parte del tempo ci lamentiamo per la noia e i compiti.
A volte faccio delle videochiamate alle mie amiche per chiacchierare un po'.
Quando finirà questa quarantena la prima cosa che farò sarà uscire con le mie amiche per andare in bicicletta a prenderci un gelato.
Nora

sabato 21 marzo 2020

Diario Virale - III settimana


Quando ho saputo che il Coronavirus era arrivato in Italia, sono rimasto sconvolto dal comportamento di alcune persone, come ad esempio, alcuni italiani che hanno picchiato degli asiatici perché pensavano che avessero il virus e li accusavano di averlo portato in Italia.
Un’altra cosa che mi ha meravigliato e stupito è stata la reazione della gente per quel che riguarda le scorte di cibo: molte persone sono corse al supermercato, una attaccata all'altra, per fare provviste, quando uno dei pochi motivi per cui è concesso uscire di casa durante l'emergenza, è proprio per fare la spesa. 
Quindi che senso aveva fare tutte queste scorte, tutti assieme, con il rischio di essere contagiati perché non si sono rispettate le regole di base per evitare il contagio?
Speriamo che la gente rinsavisca e rimanga a casa!
Samuel


Caro diario, 
da quando c'è il Coronavirus posso fare ben poco.
La mattina mi alzo, faccio colazione, mi lavo i denti, faccio i compiti, pranzo, faccio ancora i compiti, poi nel tardo pomeriggio gioco un pochino a videogiochi, mi lavo, ceno, guardo un film con mia sorella e vado a letto. Il giorno dopo mi alzo e faccio, più o meno, le stesse cose.
Per mia fortuna, abito in campagna e, se voglio, ho la possibilità di prendere la bicicletta e fare una corsa in mezzo ai campi, senza correre il rischio di incontrare qualcuno. Come alternativa, per passare il tempo, aiuto mio nonno, insieme a mia sorella, a dar da mangiare ai suoi animali da cortile: galline, anatre, oche, conigli...
Non vedo l'ora che passi questo periodo per andare a scuola, incontrare i miei amici, insomma ritornare alla normalità.
Thomas C.


Questa è la mia routine da quando c'è il Coronavirus:
ogni mattina mi sveglio alle 8 per fare i compiti;
dalle 11 alle 12.30 riposo, mangio e poi ancora compiti. 
Per passare il tempo "libero"  gioco con il cellulare (da solo o in chiamata con qualcuno), disegno, leggo un libro, a volte vado in giardino a giocare un po'. Anche la Play dà il suo contributo contro la noia, ma ormai, conosco così bene i giochi, che non c'è più gusto! In compenso passo tanto tempo con mia sorella... Mi turba tanto non poter andare in giro, ma non c'è alternativa! Per fortuna stiamo tutti bene!
Roberto


Caro Diario, 
in queste giornate d’emergenza sanitaria, per passare il tempo uso il telefono (ci gioco o guardo video su Youtube), guardo  film, serie tv e gioco con la mia famiglia.
Al mattino faccio i compiti e poi mi guardo il mio anime preferito; per me è un bel intrattenimento. Anche mio fratello ne è appassionato così a volte ci inventiamo giochi sulle anime.
Ogni tanto ci sfidiamo a Dragon Ball sulla PS4 o andiamo in giardino con gli altri nostri fratelli a giocare a palla.
Prima dell'emergenza andavo fuori a giocare a calcio e a Pokemon Go, con i miei amici. Ora non posso più farlo,  ma sarà una delle prime cose che farò quando tutto sarà finito.
Un’altra delle prime cose che farò sarà andare a trovare mia nonna e i miei zii . 
Mi piacerebbe andare in barca  a pescare con loro, poi tornare a casa e fare una festa tutti insieme.
Daniel