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mercoledì 23 ottobre 2024

29 ottobre: Adotta un ricercatore



Martedì 29 ottobre, dalle 9.30 alle 12.30, gli alunni delle classi terze della Fogazzaro andranno a Padova per l'Open Day di "Adotta un ricercatore", proposto dalla Fondazione Città della Speranza.

Questo progetto ha lo scopo di avvicinare gli studenti di ogni ordine e grado al mondo della ricerca scientifica, creando un rapporto privilegiato tra alunni e ricercatori dell'Istituto di Ricerca Pediatrica.

Gli studenti, suddivisi in gruppi, saranno accompagnati dai ricercatori nella visita di vari stand tematici, parteciperanno inoltre ad attività pratiche di laboratorio. 

A conclusione della mattinata, verrà proposto loro un dibattito con i medici del Dipartimento Salute Donna e Bambino, per approfondire il tema della salute e dei sani stili di vita.

La scuola secondaria "Antonio Fogazzaro" ringrazia di cuore l'associazione DONARE PER DARE VITA, per aver dato questa grande opportunità agli studenti, grazie al progetto dedicato al loro amico Luigi Lazzaretto che colpito da una grave malattia ha deciso di donare il suo corpo alla ricerca medica per la lotta contro le leucemie.

Quello di Luigi è stato un grandissimo gesto d'amore e di generosità, ma anche un nostro piccolo gesto può aiutare la ricerca medica, con la speranza di far ritrovare il sorriso a chi è ammalato. 

Doniamo!

venerdì 8 marzo 2024

La natura ti sa parlare, sai; se la stai a sentire, te ne accorgerai

Il "Progetto Ambiente 2024 - La natura ti sa parlare, sai; se la stai a sentire, te ne accorgerai" è un'iniziativa educativa e ambientale promossa dal oroptimist Club San Donà di Piave- Portogruaro in collaborazione con i Clubs Lions di Portogruaro, San Stino di Livenza e San Donà di Piave e con AIART. 

Questo progetto mira a sensibilizzare i giovani del nostro territorio sulla storia del disastro del Vajont in occasione del suo 60° anniversario.

Attraverso tre incontri formativi guidati da esperti naturalisti e attori teatrali, oltre 530 partecipanti di vari Istituti scolastici del Veneto Orientale, hanno cominciato a conoscere la storia della diga del Vajont, dalla sua concezione al tragico evento del 1963. Successivamente, in classe, grazie al sapiente lavoro dei loro insegnanti, continueranno ad imparare tecniche di comunicazione efficaci in modo da condividere le proprie riflessioni sull'argomento.

Il primo dei tre incontri formativi ha preso avvio il 23 febbraio a San Donà di Piave, seguito il 1 marzo da quelli di Portogruaro e San Stino di Livenza.

A San Donà di Piave, presso il Centro Culturale Leonardo Da Vinci, hanno partecipato 183 alunni dell’IC Schiavinato, 60 alunni della Scuola Eclet Formazione e 41 alunni dell’Istituto Licei San Luigi; a Portogruaro, presso l’Oratorio Pio X, hanno partecipato 70 alunni dell’IC Pascoli e a San Stino di Livenza, presso il Teatro Pascutto, hanno partecipato 180 alunni dell'I.C. Rita Levi Montalcini.

Attraverso un laboratorio creativo, bambini e adolescenti assieme ai loro docenti, referenti del Progetto Ambiente 2024, arriveranno ad esprimere le proprie emozioni, pensieri e considerazioni sull'esperienza vissuta creando un poster. A fine maggio i loro manufatti verranno valorizzati da una commissione dedicata, premiati durante un evento pubblico e  successivamente verranno esposti attraverso una mostra digitale accessibile alla cittadinanza.

Il progetto ha ottenuto il patrocinio e il supporto dei Comuni di San Donà di Piave, Portogruaro e San Stino di Livenza, che hanno messo a disposizione spazi adeguati per le attività.

Il "Progetto Ambiente 2024" non è solo un'opportunità di apprendimento, ma anche un mezzo per rafforzare la consapevolezza ambientale e storica nei giovani, incoraggiandoli a diventare cittadini attivi e informati.

Gli interventi dell’attore Alex Campagner, con una messa in scena della realtà del bosco con piante ed animali attenti al loro ambiente naturale, e della professoressa Laura Fagioli, con una presentazione storica e scientifica del luogo e degli eventi, hanno permesso a studenti e docenti di vivere momenti di intensa emozione.

Un pensiero speciale lo dedichiamo ai docenti che hanno deciso di partecipare al progetto per il loro grande entusiasmo, impegno e dedizione. Un plauso va ai Dirigenti degli Istituti scolastici coinvolti

-il Dott. Andrea Carraro, le Dott.sse Paola De Tata, Maria Naressi, Melania Pavanetto e Gabriella Zago- e soprattutto ai giovani studenti che con curiosità, energia e volontà di apprendere rappresentano il cuore pulsante e la forza motrice di questo progetto.

Abbiamo cominciato un viaggio che ci porterà, insieme, a scoprire e a riflettere sul significato della storia del Vajont nel contesto attuale. Attraverso questo percorso formativo, sostenuti da impegno e passione, linfa vitale di questa iniziativa, ci auguriamo che gli studenti diventino custodi attenti e consapevoli del nostro ambiente e della nostra storia e insieme a loro sperare in un futuro migliore.

Prof.ssa Elisabetta Dall’Oro

Segretaria del Soroptimist Club di San Donà di Piave-Portogruaro

martedì 14 marzo 2023

Incontro con i coniugi Dall'Oro, volontari per Medici con l'Africa Cuamm

Mercoledì 18 gennaio 2023, i signori Dall'Oro, Alessandro e Virginia, sono venuti in classe a raccontarci la loro storia. 

Nel raccontarcela trasmettevano la sicurezza di quella scelta fatta tanti anni fa.

Alessia Zecchinello


Il Dott. Alessandro Dall'Oro e la moglie Virginia decisero di partire come volontari per Medici con l'Africa Cuamm.

Per loro è stata una bella esperienza vivere in Kenia, ma soprattutto aiutare le persone.

Gioia Boattin


"Volontariato" è quando fai qualcosa di tua volontà senza ricevere nulla in cambio, come hanno fatto i signori Dall'Oro.

Alessandro, nato nel 1946, ha studiato Medicina, laureandosi nel 1973 a Padova. 

Ha risieduto presso il Collegio Universitario CUAMM, mentre si stava specializzando in chirurgia generale.

Nel 1975 è andato, con la moglie, in Kenya per due anni, a svolgere il servizio di medico volontario nel villaggio di Nkubu, dove c’era l’ospedale missionario.

Lì, nel 1976, è nata la loro prima figlia, Elisabetta.

La famiglia Dall'Oro è tornata in Italia per la specializzazione in chirurgia di Alessandro, poi dal 1981 al 1983 è tornata  a Nkubu, dove il signor Alessandro ha continuato a svolgere il lavoro di medico. 

Lui e altri medici andavano ogni settimana in diversi ambulatori del Paese a visitare i pazienti che a volte erano un centinaio.

Medici con l'Africa Cuamm  oltre ad aiutare direttamente le persone, si occupa anche della formazione dei medici di base del territorio.

Mentre Alessandro lavorava in ospedale, la moglie, Virginia, si occupava dei bambini orfani, disabili e malati.

Desy Martin


Quando  i coniugi Dall'Oro arrivarono in Kenia, a Nkubu, gli venne assegnata una casetta dove abitare. Lì vivevano in maniera semplice: grazie a un generatore avevano la luce fino alle 22:00.

Il signor Dall'Oro ci ha raccontato che la cosa più bella del curare quelle persone era la loro gratitudine: un "grazie" valeva molto di più di uno stipendio.

Sentendo la loro storia ho capito che tutti possiamo "andare incontro" al prossimo.

Chimento Sara


Sono felice di aver ascoltato e conosciuto la storia dei signori Dall'Oro.

Giacomo Bellotto


Alessandro e la moglie ebbero le loro altre tre figlie in Africa. Ma il I marzo 1983, una di loro, Giulia, nata prematura, a causa della mancanza di un'incubatrice, non sopravvisse: fu un momento molto triste.

Ammiro il grande altruismo, la forza d'animo e la capacità di trovare la felicità nelle piccole cose di questi due signori.

A me è parso che un pezzo del loro cuore sia ancora  lì, in Kenia.

Anna Franzon


Nel 2015 i signori Dall'Oro, proprio per quello che avevano vissuto, portarono quattro incubatrici nell'ospedale dove erano nate le figlie, per inaugurare una sala neonatale.

Quelle quattro incubatrici a tutt’oggi salvano, all’anno, in media quaranta bambini nati prematuri.

Edoardo Gobbo


Da questa loro esperienza è evidente che l'uguaglianza è un dato di fatto: non importa il colore della pelle.

Matilde Gabatel


La signora Virginia portava spesso a casa i bimbi di cui si occupava, li trattava come se fossero suoi figli: giocavano assieme alle sue figlie, felici e contenti.

Quando tornarono in Africa nel 2015 per portare le incubatrici, queste ultime vennero subito utilizzate per due gemellini: un maschio e una femmina. Ci fu una grande festa!

Nirmine Dezzaz


La decisione di andare in Africa, Alessandro Dall'Alloro la maturò dall'incontro con un medico di Caorle che gli raccontò la sua esperienza con Medici con l'Africa Cuamm.

Decise  allora di formarsi e partire.

Dopo aver sentito il suo racconto, sto pensando di diventare medico per andare in Africa ad aiutare.

Edoardo Bizzarini



Ascoltando i coniugi Dall'Oro ho riflettuto sul fatto che nel mondo c'è tanta gente che non vive bene come noi, che non dispone di cure adeguate, che non ha nemmeno l'acqua... Ho capito che bisogna sempre aiutare chi è più sfortunato, perché dovremmo tutti avere queste cose.

Bianca Ronchi

Una cosa che mi ha molto colpito è che i signori Dall'Oro hanno fatto la scelta di mettersi a disposizione degli altri, in giovane età.

Veronika Serovetnyk

L'aspetto che mi ha colpito di più dei Dall'Oro è stata la loro determinazione nel prendere, improvvisamente, una decisione tanto importante: andare in un posto sconosciuto, con l'idea ben chiara di aiutare gli altri

Federico Pigat



Sono felice di aver conosciuto queste due persone che hanno dedicato parte della loro vita ad aiutare altre persone.

Stefano Dal Borgo


I Dall'Oro, appena arrivati in Africa, furono contenti dell'accoglienza: vennero subito trattati come se fossero del paese.

Noemi Di Rosa


Grazie alle parole del signor Alessandro e della signora Virginia ho capito che è doveroso aiutare gli altri.

Mattia Vezzà



Ognuno di noi, nel suo piccolo, può fare volontariato, basta volerlo!

Matteo Fiorindo


Aiutare gli altri ci fa sentire meglio:  siamo tutti uguali ed è giusto essere solidali tra di noi.

Alessandro Prataviera


E' importante dare una mano!

Tommaso Antonel



giovedì 24 febbraio 2022

Laura Conti (Udine, 31 marzo 1921 – Milano, 25 maggio 1993): l'ecologia e la politica



Laura Conti nasce, nel 1921, a Udine da genitori antifascisti. La sua famiglia è costretta a cambiare più volte città per sfuggire al regime; infine si stabilisce a Milano.
Nel 1944 viene arrestata perché partigiana e viene internata nel campo di transito di Bolzano-Gries, ma per fortuna la guerra finisce prima che venga spedita in Germania.
Una volta libera, torna a fare la studentessa e nel 1949 si laurea in medicina.
Nel 1951 inizia il suo impegno politico, mentre continua a esercitare come medico.
Nel 1976 è consigliere regionale per la Lombardia (ormai da sei anni), quando si trova ad assistere al disastro di Seveso: tragedia che segnerà i suoi interessi e la sua carriera.
Nel 1980, per la sua sensibilità ambientale, è una delle fondatrici di Legambiente.
Nel 1984 si ritira dalla professione di medico e nel 1987 viene eletta deputata.
Grazie a lei, l'ecologia divenne un argomento politico, degno di discussioni in parlamento e di provvedimenti pubblici.

venerdì 18 gennaio 2019

Laboratorio di Fotografia: realizziamo la nostra camera oscura!

A metà gennaio, noi ragazzi di seconda abbiamo iniziato il laboratorio, della Macchia Verde, di fotografia dal titolo La diversità: il cambiamento dei punti di vista.  
Anche quest'anno, come lo scorso, a guidarci nella nostra avventura artistica è l'artista Pasquale Luongo.

Pasquale come prima cosa ci ha spiegato cos'è una camera oscura, detta anche camera ottica.


La camera oscura è un dispositivo ottico composto da una scatola oscurata con un foro sul fronte e un piano di proiezione dell'immagine sul retro.
Essa è alla base della fotografia ed è precorritrice della fotocamera. 
È per questo motivo che gli apparecchi fotografici vengono ancora oggi chiamati "camere": le prime camere oscure erano infatti delle vere stanze al cui interno i pittori e gli scienziati lavoravano.

Uno dei primi scienziati/pittori a descrivere il funzionamento della camera oscura è stato il grande Leonardo.


Leonardo da Vinci, infatti,  descrisse nel 1515, nel Codice Atlantico, un procedimento per disegnare edifici e paesaggi dal vero, che consisteva nel creare una camera oscura nella quale veniva praticato un unico foro su una parete, sul quale veniva posta una lente regolabile. 
Sulla parete opposta veniva così a proiettarsi un'immagine fedele e capovolta del paesaggio esterno, che poteva essere copiata su un foglio di carta ("velo") appositamente appeso, ottenendo un risultato di estrema precisione.
Con la camera oscura Leonardo intendeva dimostrare che le immagini hanno natura puntiforme, si propagano in modo rettilineo e vengono invertite dal foro, arrivando a ipotizzare che anche all'interno dell'occhio umano si avesse un analogo capovolgimento dell'immagine.



Le camere oscure furono largamente utilizzate dai pittori nell'impostazione di quadri con problemi prospettici: molti quadri del Canaletto (nel XVIII secolo) sono stati dipinti col suo ausilio (la camera oscura originale del pittore si trova ancor oggi al Museo Correr di Venezia).


Anche noi stiamo realizzando la nostra camera oscura, utilizzando
-una scatola di scarpe (colorata di nero all'interno)
-una lente
-uno specchietto
-un foglietto trasparente di plastica ruvida (ricavato dalla cover di una cartellina di plastica)
...ci manca ancora qualche passaggio ma siamo in dirittura d'arrivo!



Una volta realizzata la nostra camera usciremo all'aperto a catturare le immagini, che poi  le ingrandiremo con il sistema della quadrettatura o le trasformeremo attraverso l'anamorfismo, come ha fatto Hans Holbein il Giovane con il teschio, in primo piano, nel dipinto gli Ambasciatori (1533)

IIAL

lunedì 5 marzo 2018

Via agli allenamenti per la Corsa Contro la Fame


Oggi 5 marzo, alla seconda ora, noi ragazzi di seconda ci siamo trovati nell'Aula Magna per incontrare Elisa, una volontaria dell'organizzazione Azione Contro la fame.
Elisa ci ha spiegato che, al mondo, una persona su nove non mangia a sufficienza, oppure mangia in modo scorretto (sempre lo stesso alimento), cioè è malnutrita in modo cronico o acuto.
Il cibo nei vari paesi, dove c'è la fame, manca per ragioni diverse, una di queste ragioni è la guerra: nei tanti paesi dove c'è la guerra si muore più di fame che di bombardamenti.
Elisa ci ha illustrato alcune azioni che si possono fare per contrastare la fame:
- riflettere su questo problema (sensibilizzarci e sensibilizzare);
- donare animali, semi e strumenti per la coltivazione ai paesi in cui c'è la fame;
- cercare di garantire loro l'accesso all'acqua (da bere, per lavarsi...);
- donare cibo terapeutico, che possiede tutte le sostanze nutritive concentrate. Nutrendosi per due volte al giorno, per 2 mesi con questo cibo, si guarisce dalla malnutrizione.




Poi abbiamo visto un video in cui alcuni ragazzi, in Iraq, mostravano la vita in un campo profughi dove opera Azione Contro la Fame.
I ragazzi "si sono trasferiti" lì, dopo aver abbandonato le loro case a causa della guerra (che continua ad esserci dal 2003).




Infine Elisa ci ha parlato della Corsa Contro la Fame.

La nostra Corsa Contro la Fame si terrà il 15 Maggio 2018, dopo l'annuale Passeggiata d'Istituto.

Nel frattempo noi ragazzi abbiamo "la missione" di trovarci degli sponsor, tra i nostri conoscenti e non solo, che ci daranno una certa somma proporzionale alla distanza che noi riusciremo a compiere quel giorno, che poi noi devolveremo in beneficenza ad Azione Contro la Fame. 
Per questa ragione dobbiamo cercare di correre il più possibile e per questo inizieremo già da domani ad allenarci.

IIBL

giovedì 4 gennaio 2018

Progetto Macchia Verde: il Labirinto del Minotauro con il pittore Pasquale Luongo


Tra il mese di Novembre e Dicembre, ogni martedì per due ore, abbiamo lavorato a questo progetto, con il pittore Pasquale Luongo e due volontari dell'Associazione Culturale la Macchia Verde.




Dopo aver letto e approfondito il mito del Minotauro, abbiamo lavorato sulla costruzione di un labirinto cretese.

Ci siamo cimentati con le diverse tecniche, compreso il carboncino, realizzando figure umane.


Abbiamo iniziato provando a fare un ritratto di un nostro compagno.


Pasquale ci ha fatto confrontare con i diversi tori dipinti da Pablo Picasso, lavorare sui colori, utilizzando anche quelli naturali.


Ognuno di noi ha poi realizzato il proprio libro illustrato sul mito del Minotauro e infine ne abbiamo fatto uno di classe.


Ci siamo divertiti tantissimo e non vediamo l'ora che arrivi primavera, perché finalmente potremo finire questo progetto, realizzando un vero e proprio labirinto lungo l'argine del nostro fiume Livenza.

IAL

Per approfondire Teseo e il Minotauro e altre storie di Geraldine McCaughrean

venerdì 6 maggio 2016

Un incontro speciale


Martedì 10 Maggio è venuto a farci visita un giovane salesiano di nome Lorenzo.
Lui ci ha raccontato la storia di Don Bosco, mettendo in evidenza come Don Bosco abbia aiutato tanti ragazzi,  con l'apertura di oratori e scuole professionali.
Don Lorenzo ha poi raccontato la sua storia. Lui a 20 anni, dopo aver conosciuto la realtà dei salesiani, ha capito che quello era ciò che aiutare i giovani era quello che voleva fare.
Ha raccontato di come i suoi genitori rimasero stupiti, quando lui gli annunciò di voler prendere i voti, ma presto capirono che quella era la sua vocazione e che quella era la cosa giusta per lui.
Don Lorenzo è stato davvero gentile e simpatico con noi, e la sua storia è stata davvero coinvolgente.
Grazie!

Sofia Padovese, Nicolò Stoppa, Sara di Tota, Tania Saltarel, Mattia Vidali (IIIB)

venerdì 22 aprile 2016

Libera!



Il 21 marzo, giorno della commemorazione delle vittime della mafia,  Silvia ed Elisabetta,, delle volontarie dell'Associazione Libera sono venute nella nostra scuola per raccontare, a noi ragazzi di terza, la storia della mafia e spiegarci come si può e deve combatterla.
L'associazione Libera è nata con l'intento di sollecitare la società civile alla lotta contro le mafie e di promuovere responsabilità, giustizia e legalità. Prima che nascesse Libera, la mafia non veniva considerata dal popolo, perché si diceva che essa fosse un'invenzione per dei delitti che non avevano nome.
Una delle ragazze ha cominciato a porci delle domande per capire quanto sapevamo sulla mafia: molti di noi non sapevano un granché.
Ci hanno raccontato, utilizzando anche dei video, i diversi attentati che hanno assassinato molti di coloro che lottavano contro la mafia, come i giudici Borsellino e Falcone.
L'associazione Libera organizza anche dei campi estivi per sensibilizzare i ragazzi giovani alla loro causa.
Quello che abbiamo capito è che la mafia, comunque, non è indistruttibile e se siamo uniti possiamo sconfiggerla.

Marco Ridolfo, Marella Fruttaldo, Clara Caminotto IIIB

mercoledì 16 marzo 2016

Donare



Il 4 marzo sono venuti a farci visita a scuola tre simpatici volontari dell'AVIS (Associazione Volontari Italiana Sangue): Sara, Marco, Francesco. Appena sono arrivati abbiamo spostato i banchi in classe e ci siamo messi in cerchio.
Dopo la presentazione sull'AVIS di Sara, abbiamo cominciato a fare dei giochi, dopo essere stati divisi in 5 squadre:
-trova l'anagramma
-trova l'autore delle citazioni
-altri giochi di enigmistica.
Mentre Marco correggeva le schede con gli anagrammi e le citazioni di ogni squadra, Francesco chiamava un ragazzo vicino al tavolo di Marco e chiedeva di trovargli cinque cartellini di diverso colore: nessuno ci riusciva perché non c'erano 5 cartellini di colori diversi, e così ogni volta che un ragazzo veniva interpellato sul quesito dei cartellini, non potendo rispondere, veniva eliminato.
Il gioco continuava, e continuavano le eliminazioni, fino a quando abbiamo capito che i membri delle diverse squadre dovevano portare il loro cartellino per evitare l'eliminazione di un compagno. Alla fine la squadra rossa ha vinto perché ha risposto a più domande correttamente, ma abbiamo vinto tutti perché abbiamo capito che donare fa vincere, esattamente come donare, a chi ne ha bisogno, il sangue dà vita.
Ci siamo divertiti, ma soprattutto abbiamo capito il messaggio che i volontari volevano mandarci: quei cartellini donati erano il sangue!

Alex Biasia, Giacomo Lessi (IIIB)

AIDO



Martedì 15 marzo noi delle classi terze abbiamo incontrato dei volontari dell'AIDO (Associazione Italiana Donatori Organi): Margherita, Silvia, Vittorino e Giancarlo.
Abbiamo visto dei video, che ben spiegavano il significa del DONO. 
Questi video raccontavano la storia di Federico, un uomo che aveva subito un trapianto di fegato, di Francesco che dopo il trapianto di un polmone ha ricominciato a fare gare di nuoto, di una mamma che avendo perso la figlia ha deciso di donare i suoi organi e di vederla vivere in altre persone.
Il trapianto ha ridonato la vita, a delle persone che pensavano di averla ormai persa: queste persone sono così nate due volte.
Silvia ci ha spiegato quali organi possono essere espiantati e trapiantati e le tempistiche in cui deve avvenire il tutto. Inoltre Silvia ci ha anche detto che si possono donare anche tessuti e cellule.
Ci sono cose che si possono dare anche in vita, come un rene, il midollo spinale, la placenta.
Alla fine Giancarlo ci ha detto come l'AIDO, gli abbia salvato la vita, in quanto ha avuto un trapianto di cuore, e Vittorino ci ha raccontato come l'entusiasmo  per la vita dei riceventi, sia una rassicurazione di aver fatto la scelta giusta, per chi come lui ha avuto una persona cara, che a causa di una tragica circostanza, è diventata donatrice.

Sara Di Tota, Clara Caminotto (IIIB)




martedì 15 marzo 2016

Incontro con la Protezione Civile



Giovedì 25 febbraio 2016, il Professor Carlo Maiani è venuto nelle classi prime della nostra scuola, a spiegarci il grande lavoro di cui si occupa la Protezione Civile. 
Essa interviene, per aiutare le persone, in caso di piene, incidenti, terremoti...sempre dopo l'intervento delle forze dell'ordine e dei soccorsi  medici,  quindi dopo  i Vigili del fuoco, la  Croce Rossa, le forze armate, il servizio sanitario e il corpo forestale, in quanto la Protezione Civile non è composta da specialisti, ma da volontari del soccorso.
Mostrandoci delle slide di terremoti e alluvioni il Professor Maiani ci ha fatto capire quanto importante sia il lavoro della Protezione Civile per tutta la comunità.

Selena Boeron, Lorenzo Salgarella, Alessia Zago, Paula Linga, Alessandroenrico Tobia Slepoi  (IA)