martedì 16 ottobre 2018

Il mito di Prometeo, il ladro del fuoco



Prometeo e Zeus erano molto amici e spesso mangiavano insieme.
Un giorno Prometeo consigliò al padre degli dèi di creare gli uomini. 
Zeus propose a Prometeo di plasmare delle statuette di  argilla, per dargli un modello di come dovessero essere creati l'uomo e la donna.
Lui lo fece e Zeus diede vita alle due statuette.
Prometeo amava davvero queste creature e decise di donargli l'intelligenza.
A lui piaceva davvero molto stare con gli uomini, anzi gli piaceva stare più con gli uomini che con gli dèi: Zeus ne diventò geloso.
Il padre degli dèi, per testare se potesse ancora fidarsi di Prometeo o meno, lo mise alla prova: invitò lui e i suoi amici uomini a pranzo sull'Olimpo.
Zeus prese un bue intero e disse a Prometeo di dividere, in due, la carne per il pasto (una parte per il padre degli dèi e una parte per gli uomini), aspettandosi che la miglior scelta di carne sarebbe andata a lui.
Prometeo per non far arrabbiare subito Zeus, e per far felici gli uomini, mise in un sacco la carne migliore coprendola però con lo stomaco del bue (una parte non molto buona) e mise in un altro sacco le ossa con sopra il grasso, la parte più gustosa.
Zeus, sbirciando all'interno dei sacchi, prese per sé il secondo sacco.
Dopo essersi accorto dell'inganno, il padre degli dèi decise di punire Prometeo, punendo i suoi cari amici uomini, togliendogli il fuoco.
Prometeo di nascosto riuscì a riprenderselo, mentre Zeus e gli altri dèi dormivano.
Quando il padre degli dèi se ne accorse punì severamente Prometeo, che aveva osato sfidarlo, facendolo legare ad una roccia e mandandogli ogni notte un'aquila dal becco ricurvo che costantemente gli mangiava il fegato, che continuava a rigenerarsi.
Questa punizione durò anni, finché un giorno Eracle uccise l'aquila e liberò Prometeo.
Quando Zeus lo seppe, dapprima si arrabbiò, ma poi decise che la punizione che aveva inflitto a Prometeo era durata abbastanza e gli consentì di tornare a vivere una vita normale, tra gli uomini che aveva sempre difeso.

Irene Dal Tin e Mohamed Jacem Mtira di IIAL


Mary Wollstonecraft Shelley (1797-1851): "Attenti: Siccome non ho paura, posso fare qualsiasi cosa!"



C'era una volta una ragazzina che si chiamava Mary e che aveva perso la mamma pochi giorni dopo la sua nascita. La matrigna non era gentile con lei, e Mary sentiva tantissimo la mancanza di una madre. La sua unica consolazione era l'enorme biblioteca di casa, da cui prendeva ogni giorno un libro diverso che poi andava a leggere sulla tomba di sua madre.
I libri la affascinavano e la trasportavano lontano da quella casa in cui si sentiva sola e infelice. Ben presto cominciò a scrivere lei stessa racconti e poesie.
Un giorno conobbe un giovane poeta di nome Percy. I due si diedero appuntamento per la prima volta sulla tomba della madre di Mary, e lì capirono di essere profondamente innamorati. Il padre di Mary, però, era contrario al loro amore, così furono costretti a fuggire a Parigi per stare insieme.
Viaggiarono attraverso l'Europa, facendo amicizia con molti altri artisti e scrittori.
In una notte di tempesta, Mary, Percy e alcuni amici cominciarono a raccontarsi storie del terrore. Dopo un po', uno di loro propose che tutti tornassero nelle proprie stanze a scrivere storie di fantasmi, per poi vedere chi sarebbe stato l'autore della più spaventosa.
Quella notte, a Mary venne l'idea di un folle scienziato che creava un mostro composto da pezzi di cadaveri e lo riportava in vita tramite l'elettricità. Furono tutti d'accordo: la storia del dottor Victor Frankenstein era quella che faceva più paura.
Il romanzo di Mary, Frankenstein o il moderno Promoteo, ebbe un successo strepitoso. Ancor oggi, a duecento anni di distanza, la gente ama leggere del dottor Frankenstein e della sua orrenda creatura, invenzioni della straordinaria fantasia di Mary Wollstonecraft Shelley.

biografia tratta da "Storie della buonanotte per bambine ribelli 2" di Elena Favilli e Francesca Cavallo

giovedì 11 ottobre 2018

Ruby: la bambina coraggiosa, protagonista del più famoso quadro di Norman Rockwell


Norman Rockwell Museum , Stockbridge, Massachusetts

Il problema con cui tutti viviamo è un dipinto, olio su tela (91cm x150cm), del 1964 di Norman Rockwell. 

È considerato un'immagine iconica del movimento per i diritti civili negli Stati Uniti.

Raffigura Ruby Bridges, una bambina afroamericana di sei anni, sulla strada per la scuola elementare William Frantz (una scuola pubblica completamente bianca), il 14 novembre 1960, durante il periodo di segregazione scolastica a New Orleans.

A causa di minacce di violenze contro di lei, Ruby è scortata da quattro vice marescialli statunitensi; il dipinto è incorniciato in modo tale che le teste dei marescialli siano tagliate alle spalle.

Sulla parete dietro di lei è scritto il motto razziale "nigger" e le lettere "KKK"; è anche visibile un pomodoro schiacciato e schizzato contro il muro.

I manifestanti bianchi non sono visibili, dal momento che lo spettatore guarda la scena dal loro punto di vista.

Ricerca a cura della IIAL

martedì 9 ottobre 2018

Consiglio di lettura: "l'uomo che piantava gli alberi" di Jean Giono



Si aggirava per i monti della Provenza un uomo che cercava un po' di tranquillità.
Aveva molta sete, ma non trovava un goccio d'acqua. 
Ad un certo punto vide un'ombra e avvicinandosi scoprì che era un pastore.
L'uomo gli chiese dell'acqua, il pastore lo fece bere dalla sua borraccia e lo invitò da lui.
Una volta a casa, il pastore estrasse delle ghiande da un sacchetto, selezionandole. 
L'uomo gli chiese cosa stesse facendo, ma il pastore non rispose.
L'uomo chiese al pastore di poter passare la notte e il giorno successivo a casa sua, per riposarsi, ma in realtà voleva saperne di più sulle ghiande.
Il giorno dopo il pastore portò a pascolare le pecore e portò con sé anche le ghiande.
L'uomo lo seguì, prendendo una strada parallela. 
Arrivarono entrambi ad un ampio terreno e il pastore si mise a sotterrare le ghiande: piantava querce.
Il terreno però non era suo e non sapeva nemmeno di chi fosse.
Arrivò la guerra del '14 e l'uomo si dimenticò del pastore.
Una volta finita la guerra, l'uomo tornò in quei luoghi: davanti a sé vide una grandissima foresta, creata dal pastore... (la storia continua, continuate a leggere il libro!)

Gaia Bartoli IIIBL

giovedì 4 ottobre 2018

Film: la leggenda del pianista sull'oceano

La leggenda del pianista sull'oceano è un film del 1998 diretto da Giuseppe Tornatore, tratto dal monologo teatrale Novecento di Alessandro Baricco.



Il piroscafo Virginian arriva a New York.
Migranti di terza classe e ricchi di prima classe sbarcano.
Danny Boodman, un macchinista di colore del Virginian, fa un giro nel salone delle feste per cercare oggetti di valore, persi e/o dimenticati.
Non trova nulla di prezioso, ma sopra il pianoforte trova un neonato abbandonato dentro una cassetta di limoni, di marca T.D.
Decide di tenerlo con sé nel locale caldaia e di crescerlo.
Lo chiama Danny Lemon T.D. Novecento (perché il ritrovamento avviene nel gennaio del 1900).

A raccontare questa storia, attraverso dei flashback, è Max Tooney, trombettista del Virginian, amico di Novecento.

Danny Lemon T.D., a otto anni, rimane orfano una seconda volta: Danny Boodman muore a causa di un incidente sul lavoro.

Il piccolo crescerà all'interno del piroscafo, scoprendo l'amore per la musica e un innato talento per il pianoforte...

Nicolò Lucchetta IIIBL

mercoledì 3 ottobre 2018

Storia di Gina: piccola migrante veneta


Un giorno Gina torna a casa da scuola, quel giorno però non è come tutti gli altri...
Il padre tiene in mano una lettera che viene dall'America. La zia invita una delle figlie del fratello, tra cui Gina, a raggiungerla in "Merica" per lavorare e aiutare così la famiglia, che vive in povertà a Forno di Zoldo. 
Gina è la più grande, ha undici anni, e dunque sarà lei a partire.
Il giorno dell'imbarco sul piroscafo, Gina e i suoi documenti vengono affidati a un caro amico di famiglia, Polone, anche lui diretto in America. 
Una volta saliti sulla nave, però, i due vengono separati: i maschi devono stare da una parte e le femmine da un'altra.
Gina si sente tanto sola, così tira fuori dalla tasca, un regalo che le aveva fatto la maestra: un quaderno e una matita. 
Il 10 Ottobre 1900, Gina inizia a scrivere un diario. Lo scriverà per tutta la traversata da Genova all'America e oltre.
Il 10 Novembre 1900, la ragazzina riporta di aver visto tutta la gente correre sul ponte, indicando la Statua della Libertà, urlando "Nuovaiorche". 
La nave, però, non si ferma a New York, prosegue per Ellis Island: lì i migranti vengono controllati ed eventualmente rispediti al luogo di partenza.
Gina non ha i documenti con sé (li ha Polone), così viene prima affidata a una donna e poi portata da un poliziotto. Il poliziotto non parla l'italiano e Gina non parla inglese. Allora la bambina per farsi capire fa un disegno di se stessa con Polone, scrivendo i loro nomi accanto alle immagini. 
Polone viene chiamato; i due si ritrovano. 
Essendo in perfetta salute e avendo i documenti con sé, ora anche la piccola può dirigersi verso New York.
Gina lavorerà per diversi anni in "Merica", mantenendo la famiglia in Veneto e riuscirà anche a mettersi da parte un gruzzolo, per ritornare in Italia e aprire, con le sorelle, una merceria nel suo paesello d'origine.

Emma Calcinotto IIIBL

ispirato da "Verso la Merica" di Vanna Cercenà tratto da A braccia aperte. Storie di bambini migranti (Mondadori)

lunedì 24 settembre 2018

I nostri Corti

L'anno scorso noi ragazzi di IIAL e IIBL abbiamo girato dei cortometraggi e finalmente mercoledì 19 settembre abbiamo visto il frutto delle nostre fatiche.
La proiezione dei video è stata fatta nella sala Romano Pascutto presso la delegazione di La Salute di Livenza alle 18.00.
Lì c'erano Lisa dell'Associazione "Dire e Fare", Lucia dell'Associazione "Peter Pan", Riccardo della "Macchia Verde" e la Prof.ssa Donadon.



Il primo cortometraggio raccontava la nostra esperienza di creazione del labirinto sulla golena del fiume Livenza, il secondo e il terzo, la nostra interpretazione in chiave attuale dei labirinti, cioè di ciò che ci "intrappola", ossia l'abuso del cellulare e dei social che impediscono le vere relazioni sociali e portano anche a fenomeni di cyberbullismo.
Gianmaria Presottin e Karen Simondo 

Girare i corti è stato bellissimo...un'esperienza da rifare!
Valentina Gaetani e Sharon Gusso 

E' stato molto emozionante vedere i cortometraggi dopo il montaggio: sembravamo dei veri attori!
Carolina Ronchiato e Aurora Valeri

Marcovaldo al Megafono: nostalgia della Natura

Venerdì 28 settembre alle ore 11:00, per la Maratona di lettura "Il Veneto legge"
gli alunni della Fogazzaro leggeranno, ad altissima voce, le comiche disavventure dell'ingenuo Marcovaldo, manovale della Sbav, nato dal grande genio di Italo Calvino.


mercoledì 6 giugno 2018

8 Giugno 2018: festa di fine scuola alla Fogazzaro

Ecco il programma della festa di chiusura dell'anno scolastico 2017-2018... buon divertimento a tutti!


8.30-9.30 LAND ART: visita al LABIRINTO SULLA GOLENA della Livenza

9.30 – 10.30 CONTINUITA’: esposizione delle opere nate dalla collaborazione tra la scuola d’infanzia, la primaria e la secondaria di I°di La Salute di Livenza

10.30 – 11.00 SAGGIO DI CHITARRA delle classi della Fogazzaro

11.00 – 11.15 PAUSA

11.15 – 12.00 FOGAZZARO’S GOT TALENT

12.00 – 13.00 PREMIAZIONE DEI GIOCHI SPORTIVI STUDENTESCHI D'ISTITUTO

13.00 – 13.30 CORO ROCK

13.30 – 14.00 BRINDISI FINALE (analcolico😊)

BUONE VACANZE A TUTTI! CI RIVEDIAMO A SETTEMBRE!

Film: Caterina va in città



Caterina è una ragazza di dodici anni, con la passione per la lirica, che vive nel paesino di Montalto di Castro. 
Nel 2002 si trasferisce con i suoi genitori a Roma, perché il padre, professore di ragioneria, prende una cattedra in città. Lui confida molto in questo trasloco: spera di poter lì realizzare il suo grande sogno di diventare uno scrittore.
In realtà questo cambiamento con gli gioverà molto, contrariamente alle sue aspettative, l’ambiente scolastico urbano lo farà uscire di testa, portandolo poi ad avere seri problemi con la moglie Agata.

Caterina è in terza media.
Inizialmente a scuola non riesce ad integrarsi, ma poi fa amicizia con Margherita e Daniela: la prima alternativa e ribelle figlia di due intellettuali, la seconda ricchissima e viziata figlia di un politico.
Un giorno, mentre Caterina è chiusa nel bagno dello spogliatoio della palestra a scuola, sente Daniela e altre ragazze che la definiscono “sfigata, un caso irrecuperabile”. Arrabbiata per quanto ha sentito Caterina durante l’ora di motoria spinge Daniela a terra e da lì nasce una rissa. 
Caterina scappa da scuola.
Ad aiutarla a risolvere “il casino combinato” sarà Edward…

“Caterina va in città” è un film molto divertente, su temi fondamentali come la ricerca della felicità, le passioni che fanno crescere progetti, il perseguire i propri sogni.

 GUARDATELO!

IAL

sabato 26 maggio 2018

Le nostre scelte e i nostri consigli di lettura dalla Mostra del Libro di La Salute


La fabbrica di cioccolato è fra i più famosi libri per ragazzi scritti da Roald Dahl. Il racconto è ispirato alla giovinezza di Dahl: quando frequentava la Repton School, la famosa ditta produttrice di cioccolato Cadbury spediva ai collegiali delle scatole piene di nuovi tipi di dolci e un foglietto per votare. I dolci preferiti venivano quindi immessi nel mercato.


Anna non è mai stata la prima della classe. Inoltre lei odia le prime della classe, odia anche le madri che si impicciano negli affari delle figlie, l'ortografia, Barbie, le riunioni di famiglia del sabato, uscire in cortile d'inverno, pulire la sua camera ecc. ecc. Per Anna niente potrebbe essere più noioso di essere come tutti gli altri in un mondo perfetto. La sua ricetta per divertirsi è seguire i suoi desideri, tutti i sui desideri ed essere diversa dagli altri. Nel suo diario ci sono segreti consigli e trucchi per esser una vera peste e per entrare a far parte della compagnia delle pesti.


Il pozzo e il pendolo (The Pit and the Pendulum) è un racconto breve scritto da Edgar Allan Poe e pubblicato per la prima volta nel 1842. La storia ha un notevole effetto nell'ispirare paura nel lettore, a causa della particolare attenzione dedicata alle percezioni sensoriali, come il suono, che ne enfatizzano il realismo. Ciò rappresenta un elemento di discontinuità con le altre storie di Poe, che spesso fanno uso di elementi soprannaturali.


Romeo e Giulietta (The Most Excellent and Lamentable Tragedy of Romeo and Juliet – La tragedia eccellentissima e lamentevolissima di Romeo e Giulietta) è una tragedia di William Shakespeare composta tra il 1594 e il 1596, tra le più famose e rappresentate, nonché una delle storie d'amore più popolari del mondo.



Germania, 1972. Alex Ostermann vive con la sua famiglia a Berlino Est. I genitori hanno credenziali irreprensibili per il regime, ma lui e sua sorella Geli non sposano interamente la propaganda sovietica e si “ostinano” a vedere del buono nella cultura occidentale. Alex è affascinato dalla musica rock, ascolta di nascosto i Rolling Stones e i Led Zeppelin e ha perfino formato una piccola band con i suoi amici. Geli, sempre vestita di nero e con le sue fotografie di edifici in rovina, mostra inclinazioni “decadenti”. A casa, i genitori fingono di disapprovare le passioni dei figli, mentre l’unica a parlare in modo critico del regime è la nonna. Alla fine, l’eccessivo “individualismo” dei ragazzi, pericoloso per la “causa socialista”, attira l’attenzione della Stasi, che comincia a tenerli d’occhio. Quando le pressioni diventano insopportabili, la famiglia Ostermann riesce a fuggire dalla Ddr, ma a un prezzo che Alex e Geli non sono disposti a pagare.


Ginger, una splendida gatta Maine coon, si è appena risvegliata nel Giardino dei Musi Eterni, un tranquillo e fiorito cimitero per animali. Anche lei adesso è un Àniman, uno spirito che fa parte dell’anima del mondo, invisibile agli occhi umani. E la vita coi suoi nuovi amici Àniman – il pastore maremmano Orson, il cane poliziotto Ted, la dolce porcellina d’India Trilly, la sacra tartaruga Mama Kurma e decine d’altri – trascorre felice, fra tuffi nella pioggia per diventare immense nuvole animali, corse nel vento in cui si scambiano la pelle, canti notturni con le rane del canale, e visite di un’umana un po’ speciale, la loro amata Nonnina. Ma oscure minacce incombono: le misteriose sparizioni dei fratelli, le lugubri ricerche dell’ambiguo Custode, alcuni strani peluche dei bambini in visita, che hanno sguardi quasi vivi, inquietanti…


Questo libro narra di tre ragazzi che, al ritorno a scuola dopo le vacanze estive, vedono sparire nel nulla, una dopo l'altra, le persone che li circondano. Si tuffano così anima e corpo alla ricerca di una spiegazione razionale, in un'avventura che li vedrà viaggiare molto per scoprire cosa si cela dietro tale mistero. Questa storia di avventura, caratterizzata da un'ambientazione un po' fantasy, vedrà i protagonisti cementare sempre di più la loro amicizia per superare diversi ostacoli, ma le cose non sempre andranno per il verso giusto...


La vita della quindicenne Sofia cambia per sempre il giorno in cui, giunta in Vaticano per mostrare al papa le sue abilità di spadaccina, riceve un'offerta incredibile dal grande inventore e artista Leonardo da Vinci: ufficialmente nuova modella del maestro, diventa in realtà la sua guardia del corpo.
Il coraggio e l'intraprendenza di Sofia vengono messi alla prova quando Leonardo scopre che qualcuno ha rubato i disegni di alcune nuove e potentissime armi che sta progettando e decide di partire con lei all'inseguimento del ladro. Il pericoloso viaggio le conduce sempre più lontano, navigando alla larga dai porti in cui infuria la peste, fino a Istanbul. Ma anche alla sfarzosa corte del sultano in ogni angolo qualcuno trama contro Sofia, che deve trovare quei disegni ad ogni costo, prima che finiscano nella mani sbagliate...


Grazie a Daria, le Wild Swans vincono una vacanza tutto compreso per andare a Tbilisi, in Georgia, ad assistere agli Europei di pallavolo femminile. Il viaggio sarà così intenso che Eva e le sue amiche avranno il tempo per visitare la città, incontrare la squadra locale, imparare nuove cose sul loro sport preferito, assistere alle partite della Nazionale, giocare una rocambolesca amichevole, conoscere una rockstar... ed essere spettatrici di una stupenda storia d'amore! 


Wonder è il romanzo d'esordio di Raquel Jaramillo pubblicato nel 2012 sotto lo pseudonimo di R. J. Palacio e uscito in Italia l'anno seguente. Il racconto segue le vicende di August Pullman, affetto da una deformazione craniofacciale, che per la prima volta affronta il mondo della scuola entrando in prima media.
In un'intervista, l'autrice racconta che l'idea di Wonder nasce da una sua esperienza personale: un giorno al parco, insieme ai figli, incontra una bambina affetta dalla Sindrome di Treacher Collins e la sua prima reazione è quella di alzarsi di scatto dalla panchina e allontanarsi, per timore che il figlio minore possa spaventarsi e dire un commento spiacevole. Il profondo turbamento seguito al suo comportamento insensibile l'ha spinta a scrivere il romanzo.

IAL

martedì 22 maggio 2018

Ciak, si gira!


Noi ragazzi di prima della Fogazzaro ci siamo cimentati nella realizzazione di un cortometraggio, guidati dall'esperto Matteo Fresch, su un progetto dell'Associazione Peter Pan.

Il primo giorno di lavoro eravamo elettrizzati all'idea di questa nuova avventura.

Matteo ci ha, prima di tutto, insegnato i diversi tipi di piani che si utilizzano nelle riprese, dopo ci ha messo a lavorare sullo story-board partendo da un testo, scritto dall'insegnante di Scrittura Creativa Luisa Pestrin.

Poi ci siamo divisi i ruoli da interpretare.

Al nostro secondo incontro abbiamo lavorato sulle battute da dire, e ci siamo accordati sugli oggetti da portare per le scene successive. Già da quel giorno, comunque, abbiamo iniziato le riprese: dei primi piani su quattro attrici.

Al terzo appuntamento abbiamo solo girato: ci siamo divertiti moltissimo grazie alle battute e al modo di interpretare le scene, suggerito da Matteo.

Tutti noi lo ringraziamo di cuore e speriamo di lavorare ancora con lui!

Lorenzo Molin IAL


lunedì 21 maggio 2018

La magia della lettura animata



Oggi, noi ragazzi di II della Fogazzaro siamo andati in delegazione Comunale, alla Mostra del Libro, a leggere qualche libro ai bambini della scuola d'infanzia "L'Albero Azzurro" di La Salute.

Prima di "andare in scena" abbiamo fatto un po' di prove tra di noi, poi sono arrivati i piccolini...

Abbiamo iniziato facendo una piccola scenetta, fingendo di cercare i libri che dovevamo leggere (che in realtà erano davanti ai nostri occhi, ma fingevamo di non vedere), seguendo le indicazioni di alcuni compagni e dei bambini.
E' stato il nostro modo per catturare l'attenzione dei piccoli.

Poi abbiamo dato il via alla lettura: ognuno di noi ha interpretato un personaggio, modificando la voce e la mimica.

I bambini sono stati molto attenti, in silenzio per tutto il tempo. Sembravano quasi incantati.
Noi, dal canto nostro, eravamo davvero molto coinvolti dalla lettura. 

Grazie 1000 all'Associazione Peter Pan per averci guidato in questa nuova e bella esperienza! 

Nicolò Lucchetta, Marco Tullio, Francesco Marcato, Davide Masiero (IIB)


Operazione "Land Art": il labirinto sulla golena del fiume Livenza


Lunedì 21 maggio, noi ragazzi della I della Fogazzaro, siamo andati, con il professor Conte e la professoressa Donadon, sulla golena del fiume Livenza. Lì ci aspettava Pasquale, il pittore con cui abbiamo realizzato, nel primo quadrimestre, un libro illustrato sul mito del Minotauro.
Insieme a lui e ai volontari della Macchia Verde, Steve e Riccardo, abbiamo incominciato a perfezionare il labirinto realizzato attraverso il taglio dell'erba alta.


Lo abbiamo provato subito!
Usciti dal labirinto Pasquale ci ha fatto utilizzare il mortaio per "schiacciare" la terra della Livenza, che poi abbiamo passato al setaccio.



Con questa terra abbiamo fatto il colore, impastandola con acqua e colla da carta da parati. Aggiungendo terra di Siena e terra del Carso, oltre al grigio-Livenza, abbiamo ottenuto un colore ocra e un rossiccio.
Ci è molto piaciuto: non avevamo mai fatto dei colori utilizzando materiali che si trovano in natura!

Poi abbiamo dipinto dei pali di legno con questi colori, e poco prima  che il colore si asciugasse con dei bastoncini abbiamo fatto delle incisione, ispirate al mito del Minotauro.
Questi pali saranno la porta d'ingresso del labirinto (che misura 400 metri quadrati).

Finito il lavoro abbiamo fatto una bella scorpacciata con le more di un gelso che sta lì vicino al labirinto... erano buonissime!

Valentina Gaetani IAL

Alice e Carolina premiate alla X edizione del Concorso di Poesia "Città di Ceggia Luciano Doretto"


Sabato 19 Maggio 2018, dalle 20.30 alle 23.00, presso il Teatro Toniolo di Ceggia si è svolta la cerimonia di premiazione del concorso nazionale di poesia "Città di Ceggia Luciano Doretto".
Una studentessa, Alice Doné della Fogazzaro, si è classificata terza nella sezione B, riservata alle Scuole Secondarie di primo grado, un'altra studentessa Carolina Brichese ha avuto una segnalazione al merito nella stessa sezione.

Le poesie premiate sono state le seguenti.

Haiku di un attimo
Riflesso sul fiume,
cielo infuocato
albero spoglio.
Alice Doné

La Libertà
La Libertà è
pesantemente leggera.
Quando l'avverto
tristemente gioisco,
perchè è trasparente e
passeggera come
l'Aria.
Carolina Brichese

venerdì 18 maggio 2018

Una pessima giornata


Non avrei mai potuto pensare che sarebbe stato quello il giorno peggiore della mia vita. Quel giorno era cominciato abbastanza bene, mi ero svegliato presto, avevo fatto colazione con calma, le mie piantine cominciavano a fare i fiori ed ero anche arrivato a scuola in anticipo. Mai fidarsi delle apparenze.
Appena entrai in classe vidi i banchi separati, capii quale orrenda sorpresa aspettava me e i miei compagni. La seconda verifica a sorpresa del mese. Non era che l’inizio.
Dopo una dozzina di risposte messe a caso e il suono della campanella cominciò la seconda ora. Il mio ottimismo era ancora alto. Entrò la professoressa e ci disse che ci sarebbe stato un lavoro di gruppo. Il mio gruppo era uno dei migliori però non fui utile poiché le mie idee erano ritenute stupide e quindi inutili. La quinta ora avevamo arte: materia tuttora per me difficile. In quella fatidica ora scoprii di aver sbagliato tutto il lavoro e mi resi conto che avrei dovuto rifarlo; così decisi di far scivolare via la sesta ora in modo da allontanarmi prima da scuola. 
Il ritorno in auto verso casa fu devastante poiché mia sorella percepì la debolezza del mio spirito e decise di dare il colpo di grazia: infastidendomi così tanto che l’avrei fatta volare fuori dal finestrino. Nostra madre ci vide e ci sgridò con tutta se stessa perché odiava essere disturbata durante la guida. Una volta a casa preparammo la tavola.
La mia voglia di vivere non c’era quasi più così feci l’unica cosa che avrebbe potuto farmi stare meglio: mi diressi verso un cassetto, lo aprii e tirai fuori un coltello, lo impugnai e mi tagliai una fetta di formaggio. Mi feci un panino, lo mangiai e mi sentii meglio. Il pomeriggio passò molto velocemente ed io mi recai allo stadio per gli allenamenti. Non avevo dormito molto in quei giorni, per cui quando finimmo l’allenamento di resistenza io caddi stremato a terra. A fatica camminavo e quando fui a casa mi feci una doccia e andai a dormire.
Il giorno successivo mi svegliai alle sette e mezza, non feci colazione e arrivai in ritardo a scuola. Tutto era tornato normale.

Alberto Sirugo IIC

Nostalgia portami via


Carissimo lettore,
il nostro professore di italiano ci ha detto che per casa dovevamo scrivere un “testo autobiografico” dove raccontavamo di un momento/periodo della nostra vita di cui avevamo nostalgia. E allora io mi sono chiesta: qual è il momento più bello della mia vita di cui ho nostalgia?
Sono sicura che mi dirai che dovrei saperlo, ma ripercorrendo la mia vita non ho trovato un momento così forte da farmi venire nostalgia. Potrei mentire spudoratamente al professore, facendo l’ipocrita e dire che “Il momento di cui ho tanta nostalgia è quando andavo all'asilo nido” e raccontare tutte le cose poco impegnative che facevamo quando usavamo ancora il pannolino. Che poi è vero che io, a volte, rimpiango questi momenti, ma non ne ho nostalgia perché, è vero, a tutti piacerebbe non fare niente in alcuni attimi di stress, ma non so se anche tu rinunceresti veramente a tutte le tue conoscenze per ritornare a fartela addosso.
Sicuramente, alla fine della 5a elementare, l’ultimo giorno di scuola (e quando dico ultimo, era veramente l’ultimo), mi sarebbe piaciuto ritornare in prima e rifarmi tutti i cinque anni di scuola primaria, ma solo perché in quel preciso giorno mi sembrava veramente di avere un legame forte con tutti i ventidue compagni di classe: era il venerdì della prima settimana di giugno del 2016, un giorno caldo, passato a divertirci con il resto della scuola; quel giorno era passato velocemente e il divertimento aveva fatto scorrere il tempo in modo supersonico (pensa ad una Lamborghini fusa con una Ferrari) e ormai la giornata di scuola era finita. Stavo facendo lo zaino e ormai mi mancavano pochi libri da sistemare; non mi ricordo come e non mi ricordo perché ma ci ritrovammo tutti a piangere: forse perché eravamo stanchi, forse perché non riuscivamo a lasciare la classe, forse perché eravamo consapevoli che non ci saremmo più visti, ma ci ritrovammo a piangere e ad abbracciarci. Pure una mia compagna sempre impassibile si era messa a piangere: cosa che non era quasi mai successa in cinque anni di scuola. Fatto sta che tutte le classi che sono passate davanti alla nostra porta aperta (e sì, anche la classe del mio caro fratellino, che poi mi ha detto, quando l’ho accusato che stava ridendo di noi, che in quel momento stava ridendo per una cosa che gli aveva detto uno dei suoi compagni) si sono messe a ridere, inconsapevoli del nostro puro dolore e alla fine sono venuti a prenderci i nostri genitori, con gli ombrelli in mano, e quella giornata che incominciò col caldo e la felicità si trasformò in un lugubre, triste e piovoso giorno di fine primavera. In quel momento ero sicura che il tempo invece era consapevole di ciò che provavamo (come la natura in “Solo e pensoso” di Petrarca), ma non avevo capito che il meteo in primavera fa molto spesso questi scherzi. 
Passò un’estate all’insegna del divertimento, della spensieratezza e della paura per la scuola media; all’inizio dell’anno scolastico ci ritrovammo tutti in cortile, a parte uno o due compagni che erano andati a frequentare scuole in altri paesi. Eravamo tutti felici di rivederci e le prime settimane ci salutavamo sempre, ma poi, a fine settembre, cominciammo a ignorare l’esistenza di tutti i nostri ex-compagni. Tant’è vero che me la sono pure presa perché una di loro, che consideravo la mia migliore amica, mi ha invitato al suo compleanno e mi ha ignorato per tutto il tempo e sono rimasta con gli altri maschi e suo fratello a giocare a braccio di ferro (alle elementari riusciva a battermi, ma poi l’ho sconfitto con una rivincita). In quel momento avevo aperto gli occhi su quello che stava accadendo alla nostra amicizia: mi sentivo così stupida. Alla fine ho capito che certe amicizie sono vere come il sole che sorge ogni giorno, altre invece sono false come le ultime tre paia di costole della gabbia toracica. Comunque mi sono ritrovata nella nuova classe con compagni simpatici e con qualcuno di loro ho stretto un’amicizia divertente.
Chissà se in prima superiore rimpiangerò la seconda media.

Selma Matilde Ahmed Mohammed IIC

Fake: Foscolo vs Napoleone




                                    Novembre 1797

Caro diario,
un terribile fatto è accaduto, il nostro eroe con un trattato ha ceduto la laguna agli asburgici. Non posso crederci, noi che lo vedevamo un salvatore... ha gettato le finte spoglie e la sua veritiera indole ci ha fatto vedere. E mentre io devo preparare i bagagli e partir il prima possibile, lui con calma può tornarsene con orgoglio nella sua patria accolto, mentre io infelice ne vado verso una nuova salutando i cari.
Ascoltando le persone che cercano di nascondere il significato delle loro parole parlando in greco, ahimè io i loro discorsi li capisco, ma il loro significato cerco di non cogliere.
Il traditor mi ha macchiato  il cuore, una macchia indelebile che l'amor non può cancellare ma che forse il tempo può alleviare.
Mia mamma, che purtroppo non rivedrò, resterà infelice e riceverà lo stesso dolor che io provo, ma mio fratello potrà sicuramente asciugare le lagrime del dolor che ora coltiva per la perdita del suo figliol.
E ora guardando il sole che scendendo sta, vedo gli uccelli migrar come io stesso ormai farò, ma che al contrario mai più tornerò.
Oramai il tempo di partir è sopraggiunto ma spero prima o poi di riveder la mia casa e trovarci dentro il profumo di cenere del caminetto, e vedere mia madre che con affanno, mi abbraccia lacrimando. Questo desiderio non si avvererà ma in un miracolo conviene credere. Partendo alla sera la bruma si alza e le gocce di rugiada iniziano a posarsi mentre tutte le persone dormono, le cicale  cantano il mio addio come i poeti.

Alessio Niero IIID

mercoledì 16 maggio 2018

Maggio dei libri: i grandi leggono ai piccoli alla mostra del libro



"Mi piacerebbe tanto non essere il gigante più pezzente della città!" sospirò Adalberto, e comprò tanti vestiti eleganti...inizia così Il gigante più elegante di Julia Donaldson, che i ragazzi di II della Fogazzaro leggeranno ai bimbi della scuola dell'infanzia, lunedì 25 Maggio dalle 10.30 alle 12.00, presso la delegazione Comunale di La Salute di Livenza, sede della VII Mostra del Libro.
I ragazzi più grandi si cimenteranno nella lettura espressiva, dopo aver fatto un piccolo corso con l'Associazione Culturale Peter Pan, assieme a Denise De Bortoli e a Lisa Zanin.



In tre appuntamenti Lisa e Denise hanno fatto divertire i ragazzi, ma soprattutto li hanno preparati a far divertire un pubblico esigente come quello dei più piccoli.


Le altre letture in programma sono:
Capretti e Caproni (di Olalla González) un bell’albo illustrato, tratto da un racconto tradizionale, che racconta ai bambini una favola dove l’astuzia e l’unione vincono sulla forza e la prepotenza;


Voglio il mio cappello (Jon Klassen).
Chi lo vuole, questo cappello, è presto detto: un orso enorme. Un tipo abbastanza impassibile: se sia buono o cattivo, non lo sappiamo. È solo molto grosso. Punto.

I lettori sono molto emozionati e non vedono l'ora di dar vita ai personaggi di questi tre libri fantastici!

Diario di una bella esperienza: Giochi Matematici all'Università Bocconi di Milano



Venerdì, 11 maggio 2018  
Sono appena uscito da scuola. Questa settimana il mio impegno però non finisce qui, perché domani parteciperò alla finale italiana delle olimpiadi della matematica, presso l'Università Bocconi di Milano. Mi sento molto emozionato!
Ricordo quanto fui sorpreso quando una sera mi arrivò una mail dove mi si comunicava che ero passato alla finale: sono arrivato settimo ai giochi provinciali! Ero felicissimo, ma un po' preoccupato di non farcela. Questa sera però, non ci penso e vado al compleanno di una mia compagna, con tutti i miei amici.

Sabato, 12 maggio 2018 
Oggi è il grande giorno. La sveglia suona alle 6:15. Mia mamma mi sveglia, mi vesto e parto. Colazione al bar con una buona brioche e poi alle 7:15 mi incontro davanti all'istituto Scarpa con gli altri miei compagni di avventura. Del mio istituto siamo in 3 ma solo io da La Salute. La corriera parte in orario e alle 12 arriviamo all'Università Bocconi di Milano. L'edificio è enorme, maestoso e luminoso. Tutto è pronto per accoglierci con slogan, manifesti e gadget che descrivono le olimpiadi. Noi concorrenti siamo veramente tanti. Della mia categoria siamo in 2000! Abbiamo mangiato un bel panino e alle 13:30 ci siamo recati ognuno presso l'aula assegnata. Io vado nell'aula 12 al primo piano. L'aula è grande fatta a gradoni con i banchi a semicerchio. Ora inizio ad aver paura! Ci consegnano le prove e inizia il tempo: 10 problemi in 90 minuti al massimo, ma io so che i più bravi ci metteranno tra i 30 e i 40 minuti. Inizio subito il mio compito e il tempo scorre. Arrivo al nono problema e li mi blocco: questo non lo capisco! Solo dopo mi rendo conto di averlo letto male, ma in quel momento vado in panico perché il tempo scorre. Passo al decimo problema lo risolvo e così ritorno sul nono, ma purtroppo il tempo è scaduto e così consegno. Esco dall'aula e incontro i miei genitori in mezzo a tanta gente. Noi ragazzi ci rechiamo nell'aula premiazioni e li iniziano a correggere la prova e mi accorgo di aver sbagliato anche qualcos'altro, ma mi consola il fatto che tanti come me avevano fatto degli errori. Alla fine non so che posizione di classifica ho ottenuto, perché su 2000 partecipanti, vengono premiati solo i primi 120. Solo tre ragazzi hanno fatto tutti gli esercizi giusti. I primi 5 andranno a Parigi per le finali internazionali. Anche se non ho vinto, per me è stata una bellissima esperienza. Ho visto un posto nuovo, ho conosciuto nuovi amici, ma soprattutto ho affrontato una grande sfida. Alla fine posso dire di aver fatto un esame alla Bocconi di Milano! Chissà forse un giorno magari succederà veramente.
Ringrazio il mio Professore di matematica Ferrazzo per aver permesso a me e alla mia classe di partecipare a questa gara. Spero di rifarlo il prossimo anno, ovviamente classificandomi per le finali. 
Alle 18:45 siamo tutti in corriera pronti a ripartire. La sede di San Donà di Piave porta a casa tre premi in tre categorie diverse e di questo siamo tutti felici. Un po' mi dispiace perché un pochino ci speravo di andare a Parigi alle finali internazionali.

13 maggio 2018 
Oggi è domenica e mia mamma mi ha fatto dormire di più visto che siamo tornati tardi. Ripenso a dov'ero ieri e mi sento orgoglioso di quello che ho fatto. Non ho vinto, ma ho partecipato e questo è l'importante!


Nicolò Bonafini IIBL

domenica 6 maggio 2018

Amnesty International


Amnesty International is a non-governmental organization focused on human rights. 
The organization has over 7 million members and supporters around the world.
The stated objective of the organization is "to conduct research and generate action to prevent and end abuses of human rights, and to demand justice for those whose rights have been violated. "
Amnesty International was founded in London in 1961, to go against capital punishment that is "the ultimate, irreversible denial of human rights". The organization was awarded the 1977 Nobel Peace Prize  for its "campaign against torture", and the United Nations Prize in the Field of Human Rights in 1978.

lunedì 23 aprile 2018

Perché si festeggia il


... clicca sull'immagine per saperne di più!


L'Italiano: una lingua come mezzo di integrazione e di libertà



racconto ispirato dal romanzo


In questa palazzina di Trieste non c'è niente che sta al posto giusto.

Siamo tutti immigrati e c'è solo un italiano: il signor Rosso, che è razzista. 
Il signor Rosso non va d'accordo con nessuno, ha una casa molto sporca, beve e fuma da mattina a sera.

Al primo piano abitano dei cinesi che lavorano in un ristorante e la loro casa è arredata con pezzi di riciclo del locale.
Il signor Rosso da poco ha perso i suoi gatti, non li trova più e quindi accusa i cinesi, perché pensa che loro li abbiano mangiati.

Ce l'ha raccontato Bocciolo di Rosa... Noi donne del palazzo stiamo diventando amiche, ci aiutiamo nelle cose di ogni giorno e abbiamo deciso di imparare l'italiano, quindi abbiamo fatto una colletta per pagare un'insegnante che ci aiuti: per integrarci dobbiamo conoscere la lingua del paese in cui abitiamo.

Da qualche giorno un problema ci accomuna tutti (noi stranieri e anche il Signor Rosso): il padrone del palazzo, il signor Zacchigna, è morto e gli eredi vogliono vendere lo stabile. Siamo tutti nei guai, dove andremo ad abitare?!

La storia continua... leggete il libro!

Jona Buoso, IIBL

Qualcosa (di Chiara Gamberale) per la Giornata Mondiale del libro


In  un regno, da un re e una regina nacque una bambina: Qualcosa di Troppo.
Un giorno, quando Qualcosa di Troppo, aveva tredici anni, la madre morì.
La ragazzina scappò in collina per sfogare, urlando, tutta la sua disperazione. Lì conobbe il Cavalier Niente che rimproverò Qualcosa di Troppo perché le sue urla lo distraevano dal suo non fare niente. La principessa si offese: il suo dolore non veniva rispettato, lei aveva un buco nel cuore.
Il Cavalier Niente le suggerì di non far nulla per guarire,  ma Qualcosa di Troppo non seguì il suo consiglio e fece tanto, troppo per non pensare e per non sentire, fino a quando.... (continua a legger il libro!)

Carolina Ronchiato, IAL

fumetto del romanzo realizzato dalla classe IAL

sabato 21 aprile 2018

The United Nations (UN)


The United Nations (UN) is an intergovernmental organization tasked to promote international cooperation and to create, maintain international order and prevent conflicts. 
The headquarters of the UN is in Manhattan, New York City. Further main offices are situated in Geneva, Nairobi, and Vienna. 


The organization is financed by contributions from its member states. Its objectives include maintaining international peace and security, promoting human rights, fostering social and economic development, protecting the environment, and providing humanitarian aid in cases of famine, natural disaster, and armed conflict. 
The UN has six principal organs: the General Assembly (the main deliberative assembly); the Security Council (for deciding certain resolutions for peace and security); the Economic  and Social Council (ECOSOC; for promoting international economic and social co-operation and development); the Secretariat (for providing studies, information, and facilities needed  by the UN); the International Court of Justice (the primary judicial organ); and the UN Trusteeship Council (inactive since 1994). UN System agencies include the World Bank Group, the World Health Organization, the World Food Programme, UNESCO, and UNICEF. The UN's most prominent officer is the Secretary-General, an office held by Portuguese António Guterres since 2017. Non-governmental organizations may be granted consultative status with ECOSOC and other agencies to participate in the UN's work.


The organization won the Nobel Peace Prize in 2001, and a number of its officers and agencies have also been awarded the prize. 

giovedì 12 aprile 2018

Un'idea per migliorare il futuro

Ispirati da FUTURO di Francesco Fagnani, attraverso un gioco di ruolo ci siamo trasformati in un team di progettazione per realizzare qualcosa che possa migliorare il futuro, sotto diversi punti di vista.

Ecco una delle nostre idee...















Nicolò Lucchetta IIB